3
INTRODUZIONE
Il presente elaborato si prefigge di condurre un’analisi di ampio respiro sul fenomeno
dell’evasione fiscale come escamotage adoperato dai diversi soggetti economici per
minimizzare i costi sostenuti a fronte della conduzione di una qualsiasi attività economica.
L’evasione fiscale è da considerare un comportamento estremamente sfaccettato, nei suoi
presupposti, nei suoi meccanismi di attuazione, nelle conseguenze che produce. Da questa
complessità congenita discendono criticità con cui deve fare i conti chiunque decida di
approssimarsi al suo studio, sia egli un cultore della materia o un dilettante alle prime
armi. Dal momento che si tratta di qualcosa di non direttamente osservabile, ossìa di
mancato gettito tributario, l’evasione fiscale è ricostruibile solo attraverso le stime di
istituti statistici, agenzie governative e ricercatori, sarebbe impensabile, infatti,
pretenderne una perfetta quantificazione. In virtù di queste caratteristiche immanenti al
fenomeno considerato, per una maggiore completezza della trattazione, nel corso del
seguente scritto si cercherà di ampliare i contorni dell’indagine, descrivendo come
l’evasione fiscale trovi una precisa estrinsecazione nell’economia non osservata o, più
precisamente, nell’economia sommersa, da un lato, nel traffico transnazionale di capitali
che confluiscono nelle giurisdizioni note come “paradisi fiscali”, dall’altro. In altri
termini, si renderà conto della dimensione “interna” dell’evasione fiscale, frutto
dell’adozione di comportamenti che non presuppongono il coinvolgimento di
giurisdizioni estere per la loro realizzazione, e della sua dimensione “esterna”, figlia della
globalizzazione finanziaria dei tempi che corrono. A questo proposito, ricollegandosi al
titolo del presente elaborato, l’economia sommersa e i paradisi fiscali verranno
tratteggiati esclusivamente in funzione dell’analisi del fenomeno evasivo. Beninteso, non
mancherà occasione di riferire le diverse implicazioni dei fenomeni osservati; i paradisi
fiscali, ad esempio, si presterebbero ad un’approfondita dissertazione sulla complicità che
offrono alle organizzazioni criminali dedite al riciclaggio di denaro, o ancora, l’economia
non osservata, cui appartiene l’economia sommersa, potrebbe essere analizzata sotto il
filtro della sua dimensione illegale, dove le norme fiscali sono solo una piccola porzione
delle leggi complessivamente violate, non si ometterà di accennare a questi aspetti,
tuttavia, non è questo lo scopo dell’elaborato.
Nel primo capitolo, di impianto introduttivo, si cercherà di delineare la nozione di
economia sommersa con particolare riguardo al suo legame con l’evasione fiscale,
4
distinguendola dalle altre tipologie di attività economiche non osservate. Proseguendo, si
renderà conto delle categorie sociali che tradizionalmente alimentano il sommerso e delle
sue principali modalità di attuazione, ossìa l’utilizzo di manodopera irregolare, o lavoro
nero, e il sommerso d’impresa. Sarà dedicato ampio spazio alle tecniche di misurazione
dell’economia sommersa invalse nella letteratura economica, non omettendo di riportare
i pregi e le critiche che gli autori di riferimento hanno loro riservato, ai fattori ambientali
e istituzionali che ne favoriscono la proliferazione ed alle motivazioni soggettive che
indurrebbero i soggetti economici ad operare nel sommerso. Tali motivazioni, saranno
riassunte in forma stilizzata in un modello che riduce la scelta se operare o meno nel
sommerso ad un’analisi costi-benefici condotta in una condizione di perfetta razionalità,
presupposto per certi versi limitante, che sarà ampliato nel capitolo successivo. Saranno
passate in rassegna, inoltre, le diverse conseguenze che l’economia sommersa produce a
livello microeconomico e macroeconomico. Infine, con l’ausilio di dati provenienti
dall’Istat, opportunamente formalizzati in tabelle e figure, si darà più concretezza
all’analisi evidenziando le dimensioni e l’incidenza dell’economia sommersa sul Pil
italiano, calcolate negli ultimi anni dei quali si dispone di stime ufficiali. A tal proposito,
giova sottolineare come le stime relative all’economia sommersa e all’evasione fiscale
nel contesto italiano, presenti nell’elaborato, siano circoscritte ad un arco temporale che
termina nell’anno 2019, data la mancanza di stime ufficiali più recenti. In chiusura di
capitolo si effettuerà una comparazione tra il valore medio dell’economia sommersa
espresso in termini percentuali sul Pil del Paese di pertinenza per ognuno dei 27 Stati
membri dell’Unione europea, avvalendosi delle stime effettuate da economisti del calibro
di Friedrich Schneider e Leandro Medina, così da avere una maggiore contezza della
situazione nostrana rispetto al contesto internazionale.
Nel secondo capitolo, centrale nella struttura dell’elaborato, l’analisi verrà circoscritta
alla definizione della sola evasione fiscale, della quale, in una prima parte, verranno
forniti cenni teorici ed un excursus funzionale a definire le principali tipologie di tributi
suscettibili di essere evasi, ossìa le imposte, le tasse e i contributi. Dopo aver tratteggiato
alcune caratteristiche salienti delle imposte allo scopo di familiarizzare con ciò che è
oggetto di evasione da parte di alcuni contribuenti, si passeranno in rassegna le principali
tecniche adottate dai contribuenti per evadere o eludere gli obblighi fiscali, estremamente
diversificate in funzione della tipologia di imposta evasa e della condizione lavorativa del
5
contribuente, sia esso un lavoratore autonomo, un imprenditore o un lavoratore
dipendente. Richiamando la carrellata relativa ai metodi di stima dell’economia
sommersa invalsi nella letteratura economica, presente nel primo capitolo, si declinerà il
già citato novero alla fattispecie dell’evasione fiscale, di cui si riferiranno le principali
tecniche di stima suddivise tra “metodi indiretti” e “metodi diretti”, dove i primi constano
di modelli economico-statistici e modelli macroeconomici. In seguito, avvalendosi delle
ricerche e degli studi di autorevoli specialisti della psicologia economica, si indagheranno
le concause che potrebbero indurre alcuni soggetti economici ad evadere il fisco del
rispettivo Paese. Infatti, partendo dal modello messo a punto dagli economisti Allingham
e Sandmo, già introdotto nel primo capitolo, per cui l’evasore fiscale considera
l’opportunità di evadere il fisco sulla base di un’analisi costi-benefici condotta in una
condizione di perfetta razionalità, si cercherà di ampliare questo assunto teorico attraverso
la considerazione di altri spunti che implichino il coinvolgimento dei fattori emotivi e dei
fattori inconsci alla base del processo decisionale dei contribuenti. Si scriverà anche dei
provvedimenti di natura normativa che si sono dimostrati scarsi deterrenti all’evasione
fiscale, si pensi al condono fiscale e allo scudo fiscale. Verranno illustrate le conseguenze
prodotte dall’evasione fiscale sull’efficienza della spesa pubblica ed in termini di
attuazione di forme di concorrenza sleale ai danni delle imprese e degli esercenti che non
si sottraggono agli adempimenti fiscali previsti dalla legislazione del Paese di riferimento.
Adducendo studi ad hoc condotti dagli economisti Alesina e Marè, si argomenterà
riguardo all’oneroso ruolo rivestito dall’evasione fiscale nel comportare l’aumento dello
stock del debito pubblico italiano, da ritenere ancor più decisivo rispetto agli sprechi
nell’erogazione della spesa pubblica cui si è assistito nel corso degli ultimi decenni. Sono
numerosi gli strumenti adottati dai Governi italiani che si sono susseguiti negli ultimi
trent’anni allo scopo di orientare in maniera più efficace gli accertamenti fiscali verso i
potenziali evasori e recuperare gettito fiscale; si scriverà, a questo scopo, dei coefficienti
presuntivi, della minimum tax, degli studi di settore e del redditometro, strumenti dalle
alterne fortune di cui si evidenzieranno i principali pregi e difetti. Ben più recenti sono i
provvedimenti che gli ultimi Governi hanno adottato al precipuo scopo di recuperare
gettito fiscale a fronte dei pur ingenti costi che questi hanno richiesto per la loro
attuazione, si pensi al Programma Cashback ed alla Lotteria degli Scontrini, parte del più
ampio Piano Italia Cashless. Nel corso della trattazione si avrà modo di approfondirne le
6
caratteristiche, evidenziando le criticità che hanno indotto l’attuale Governo a sospendere
il Programma Cashback. Infine, avvalendosi dei dati raccolti da accreditati enti di ricerca
quali la “Commissione per la redazione della Relazione sull'economia non osservata e
sull'evasione fiscale e contributiva” e il “Center for Social and Economic Research”
(CASE) di Varsavia, si avrà modo di quantificare il fenomeno evasivo relativo agli ultimi
anni di cui si possiedono stime ufficiali, ossìa fino all’anno 2019, per quanto concerne il
contesto italiano ed europeo. L’analisi, per quanto attiene al caso italiano, si baserà sulle
stime dei tax gap calcolati a livello aggregato e per singolo tributo lungo l’arco temporale
2014-2019, per quanto concerne il panorama europeo, invece, prenderà le mosse dalla
stima del gap da IVA mediamente registrato nell’Unione europea e nei singoli Stati
membri nel quinquennio 2015-2019.
Nel terzo capitolo si concluderà la panoramica sull’evasione fiscale e si forniranno le
informazioni essenziali relative al funzionamento dei paradisi fiscali, delineando la
componente transnazionale dell’evasione fiscale di un Paese. Se nel secondo capitolo
verranno discussi i presupposti e le caratteristiche di quella che è a volte indicata con la
locuzione di “piccola evasione”, a sottintendere la trascurabilità del volume della base
imponibile singolarmente evasa, che, tuttavia, a livello aggregato comporta ingenti
perdite in termini di mancato gettito fiscale, nel terzo capitolo si affronterà la tematica
della “grande evasione”, tipica delle multinazionali e dei contribuenti dall’elevato
patrimonio netto, consistente nell’esportazione di capitali ed assets finanziari in
giurisdizioni caratterizzate da regimi fiscali attenuati, se non addirittura nulli, a favore dei
capitalisti finanziari stranieri. Questa tipologia di evasione o elusione fiscale, il cui
confine è tracciato dalla liceità del comportamento adottato, pur essendo limitata ad una
platea meno vasta di soggetti rispetto all’evasione fiscale caratteristica della mancata
emissione di scontrini o dell’alterazione del reddito dichiarato, assume dimensioni
macroscopiche a livello di singola operazione fraudolenta. Dopo aver elencato le
caratteristiche istituzionali essenziali che ascrivono una giurisdizione al novero dei
paradisi fiscali, si descriveranno le peculiarità delle principali giurisdizioni segrete
esistenti e si fornirà una classificazione delle stesse sulla base del peso che ognuna di esse
riveste all’interno dell’intero sistema offshore e della refrattarietà alla cooperazione
internazionale sul tema fiscale, richiamando le valutazioni espresse dalla ONG Tax
Justice Network. Si effettuerà, inoltre, un breve excursus storico funzionale a
7
comprendere come un paradiso fiscale abbia le sue radici in precise caratteristiche
istituzionali e culturali e, a questo proposito, si elencheranno le tappe che hanno portato
la Svizzera, patria del segreto bancario, a diventare la più nota giurisdizione segreta
svincolata dall’influenza britannica e statunitense, delineando un modello di paradiso
fiscale di indubbia originalità. Per comprendere meglio il funzionamento del sistema
offshore, si avrà modo di approfondire la conoscenza di un istituto bancario di origine
anglosassone, il trust, strumento di per sé perfettamente lecito, il più delle volte sfruttato
per eludere o evadere gli obblighi fiscali vigenti nel Paese di provenienza del soggetto
che decide di costituirlo. L’elaborato si concluderà con l’accenno a due tra le più note
inchieste giornalistiche dedicate al tema dell’evasione fiscale offshore, i cosiddetti
“Panama Papers” (2016) e “Pandora Papers” (2021), indagini che sulla base di una
collezione di diversi milioni di file trafugati ad un vasto novero di studi legali specializzati
nella costituzione di trust e società di comodo, tra cui spicca la società di consulenza
panamense Mossack Fonseca, forniscono un quadro estremamente dettagliato
dell’evasione fiscale transnazionale, rivelando l’identità di alcuni evasori eccellenti,
mostrando le principali giurisdizioni per numero di società offshore ivi registrate, e
citando i nomi delle società di servizi offshore e degli studi legali che hanno soddisfatto
le esigenze evasive dei loro clienti, costituendo trust e società di comodo su misura.
8
CAPITOLO 1: CENNI DI ECONOMIA SOMMERSA
1.1 Definizione di economia sommersa
La definizione della nozione di economia sommersa costituisce il filo di Arianna
necessario ad orientarsi nei meandri di un fenomeno quanto mai nebuloso e per sua stessa
natura sfumato. Tra le innumerevoli proposte degli economisti che si sono approcciati
alla questione, ognuna con le proprie specificità, il denominatore comune della
definizione è da rilevarsi nella presenza della totalità di quelle attività produttive che
sfuggono alla rilevazione delle statistiche ufficiali. Queste attività economiche, dunque,
si sottraggono all’osservazione, alla regolamentazione e alla rilevazione, differenziandosi
in questo senso dalle attività emerse e concorrendo ad alimentare una voragine nei conti
pubblici conseguente alla mancata tassazione della base imponibile occultata, a grave
detrimento della capacità dello Stato di far fronte alla spesa pubblica. Sono da
considerarsi sommerse tanto le attività produttive legali, ma svolte al di fuori del
perimetro della regolarità, quanto, naturalmente, le attività illegali, che comportano già di
per sé una manifesta violazione della legge. Se si volesse aumentare il livello di profondità
di osservazione, occorrerebbe valutare l’economia sommersa sulla base di tre ambiti:
• Sommerso economico: si riferisce a quelle attività economiche caratterizzate
dalla deliberata volontà di non adempiere agli obblighi di natura fiscale e
contributiva, con il precipuo scopo di ridurre i costi. In altri termini, esso si
riferisce a quelle attività produttive connotate dal fenomeno dell’evasione fiscale
e contributiva, perciò, è altresì noto come “economia non dichiarata”.
• Sommerso giuridico: afferisce a quei beni e servizi la cui vendita, distribuzione
e possesso è vietata dalla legge, è il caso delle sostanze stupefacenti e della
prostituzione, nonché a quelle attività che sono illegali perché svolte da un
soggetto non autorizzato, si pensi al contrabbando di sigarette o di qualsivoglia
bene legale. Questa fattispecie ha dunque le caratteristiche dell’”economia
illegale”.
• Sommerso statistico: riguarda quelle attività non osservate direttamente per via
delle loro caratteristiche economiche, si pensi alle attività ambulanti, oppure a
causa di falle nel sistema di raccolta delle informazioni statistiche, come accade
allorché i questionari delle indagini rivolti da enti pubblici, quali l’Istat, ad