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INTRODUZIONE
Il lavoro qui presentato è la diretta continuazione del mio lavoro di tesi triennale nel
quale, nei limiti di un lavoro di laurea triennale L-11, venne ragionato il ruolo del
desiderio e del pensiero cinese nel Liaozhai zhiyi 聊 斋志异 di Pu Songling 蒲 松龄 (1640-
1715). L’opera è stata generalmente recepita come un esempio rilevante all’interno di un
filone minoritario, quello della fiaba cinese classica wenyan huaben 文言话本 ma la
classificazione in questo genere è stata lunga e complessa poiché costretta a misurarsi
tanto con le radici stesse del genere fantastico cinese, negletto agli occhi della tradizione
dominante, quanto con la complessa storia che riguarda la composizione della raccolta
che sarebbe avvenuta non per mano di un ispirato autore, ma per mano di un raffinato
erudito incline all’ascolto e con una spiccata vocazione compilativa. Nonostante questa
vocazione Pu Songling si dimostra anche fortemente incline alla commistione dal punto
di vista compositivo non precludendosi l’intervento sui plot narrativi registrati i quali,
provenendo dalla dimensione orale, ben si prestano allo sviluppo dei livelli narrativi
finzionali.
L’opera raggiunse un grado di eterogeneità unico e la costante rilettura da parte di
numerosi interessati aprì alla creazione di un largo ammontare di copie parallele che
hanno reso particolarmente difficile il lavoro di collazione filologica, impossibilitato ad
indentificare il grado di modificazione delle novelle. Nonostante questo, una delle tre
premesse che avrebbero corredato il manoscritto originale di Pu Songling, il Liaozhai
zizhi, scritta dallo stesso autore, fornisce ancora ad oggi un’importante chiave di lettura
sui contenuti della raccolta assieme ad un’interessante prospettiva sulla sua creazione.
Questa prospettiva poco diverge da quella ricostruita dal lavoro d’esegesi quasi
unanimemente concorde sulla figura di Pu Songling come un compilatore perfettamente
inserito nel contesto filosofico-letterario dell’epoca anche se continuamente rifiutato dal
sistema degli esami imperiali, unico mezzo per potersi considerare a pieno titolo dei
letterati.
Considerato l’alto grado di diversità tematica del Liaozhai zhiyi, questa tesi magistrale
si propone di indagare sul ruolo dei sogni all’interno della raccolta, cercando di offrire
una panoramica mirata all’individuazione di categorie tipologiche ampie pur non
prescindendo dai frequenti casi di disambiguazione. Nel capitolo I verranno presentati il
profilo biografico dell’autore assieme a tutte le vicende che hanno segnato la sua nascita,
la sua crescita e la sua formazione perseguita con estrema fatica in un periodo
caratterizzato da un cambio dinastico estremamente travagliato come quello dalla dinastia
Ming 明 (1368-1644) alla dinastia Qing 清 (1644-1911). Il capitolo II offrirà invece
spazio sufficiente alla trattazione delle vicende riguardanti la creazione, la trasmissione e
la conservazione della sua opera maggioritaria, il Liaozhai zhiyi. Dopo aver fornito una
7
generale panoramica sulle difficoltà incontrate dal lavoro filologico e interpretativo,
verranno prese in considerazione le tematiche principali e i protagonisti della raccolta le
cui vicende vengono sapientemente intrecciate in narrazioni multiple in grado di
testimoniare contemporaneamente sia il grado di preparazione di Pu Songling, sia il grado
di profondità culturale della sua opera nella quale vengono attivati numerosi livelli
metaletterari. Il capitolo III si concentrerà invece sul filo tematico dei sogni evidenziabile
tanto all’interno quanto “attorno” all’opera attraverso una connessione diretta che può
essere tracciata fra le memorie autografe del Liaozhai zizhi e quella che nella partizione
originale era, verosimilmente, l’ultima novella della raccolta: Jiangfei 绛妃 La dea dei
fiori. Dovendo riflettere sul ruolo dei sogni all’interno di una raccolta la cui nascita è
ascrivibile ad un periodo piuttosto tardo della storia cinese antica, non si può prescindere
dalla lunga e importante tradizione onirocritica cinese della quale verrà fornito un punto
di vista basato sulla storia interpretativa durante le varie dinastie. Solo successivamente
si muoverà all’individuazione del ruolo dei sogni all’interno del Liaozhai zhiyi,
prospettiva che sarà accompagnata, nella parte finale di questo lavoro, da un approccio
più tecnico ed incentrato su dati estrapolati indicizzando le novelle della raccolta nel
tentativo di giustificare quanto precedentemente detto attraverso esempi pratici.
La selezione delle novelle prese in esame durante il lavoro è stata operata sull’edizione
cinese digitalizzata reperibile presso ctext.org, utilizzando come chiave di ricerca la
parola sogno meng 梦. Successivamente tutte le novelle contenenti il carattere, in ognuno
dei suoi possibili significati, sono state confrontate con la traduzione italiana intitolata I
Racconti Fantastici di Liao, ad opera di Ludovico Nicola Di Giura, dei baroni Di Giura,
pubblicata nel 1955 in due volumi da Arnoldo Mondadori.
Le novelle sono state indicizzate in una tabella contenente il titolo originale cinese; il
numero della storia secondo l’ordine di digitalizzazione su ctext.org (dove è seguita la
partizione dell’edizione critica cinese di Zhang Youhe 张友鹤 pubblicata nel 1978 con il
titolo Liaozhai Zhiyi 聊 斋志异, Pu Songling 蒲 松龄, ma più conosciuta come Liaozhai
Zhiyi Huijiao Huizhu Huiping Ben 聊斋志异 会 校 会注 会评本, “edizione critica annotata
del Liaozhai zhiyi”); la traduzione del titolo proposta da Di Giura e quella in inglese di
Sidney Sondergard nell’edizione in sei volumi intitolata: Pu Songling, Strange tales from
Liaozhai, pubblicata da Jain Publishing Company Inc. nel 2008.
Scopo di questa tabella è fornire una panoramica sulle scelte operate in seguito alla
lettura. A seguito di due livelli di pulizia dei dati sono state infatti considerate solo le
novelle nelle quali i sogni possiedono una posizione rilevante per lo sviluppo e la
risoluzione delle trame. A tal proposito si ricorda inoltre che, il numero totale delle
novelle del Liaozhai zhiyi si aggira attorno a cinquecento, l’edizione critica di Zhang
Youhe ne contiene quattrocentonovant’otto e quella italiana di Di Giura quattrocento
trentacinque. Non è stato quindi possibile, per alcune novelle, fornire il titolo proposto da
8
Di Giura e si è, nei sette casi nei quali il carattere meng 梦 compare nel testo, fatto
riferimento all’edizione inglese di Sondergard contenente quattrocento novantaquattro
novelle.
A seguito dell’indicizzazione dei dati e dell’elaborazione di categorie confacenti che
tengano presente i sistemi di categorizzazione già proposti in altri studi nonostante le loro
sovrapponenze, le conclusioni di questo lavoro proporranno una semplificazione di
quanto esposto nel capitolo IV, presentata attraverso un diagramma gerarchico.
A causa dell’estremo grado di complessità della tabella onnicomprensiva di tutti i dati
utilizzati per la classificazione delle novelle, si è preferito optare per delle tabelle più
semplici estratte attraverso gli strumenti messi a disposizione dal programma Microsoft
Excel. La versione completa della tabella resta comunque consultabile in appendice a
questo lavoro assieme ad una mia traduzione del Liaozhai zizhi corredata da un vasto
apparato di note che tiene conto delle varie edizioni commentate e delle scelte traduttive
proposte da diversi autori.
Questa tesi utilizza il sistema di traslitterazione standard pinyin 拼音, tutte le
traslitterazioni antecedenti operate attraverso l’ormai desueto sistema Wade Giles sono
state quindi convertite al fine di garantire un maggior grado di uniformità, le eccezioni
sono rappresentate da alcune fonti bibliografiche precedenti alla standardizzazione per le
quali la traslitterazione è stata mantenuta in Wade Giles nel tentativo di non snaturare il
carattere della fonte, e dalla traduzione dei titoli delle novelle proposta da Di Giura ed
inserita nelle tabelle, comunque corredate dal titolo originale cinese e da quello della
versione inglese. Nelle varie note lungo il corpo del lavoro si è invece preferito, anche
per i titoli proposti da Di Giura, procedere alla traslitterazione in pinyin. Gli estratti delle
novelle inseriti all’interno del corpo del testo sono infatti un eccellente trait d’union fra
le dissertazioni concettuali e gli aspetti pratici delle narrazioni, questi estratti provengono
direttamente dalla già citata traduzione di Di Giura e si è cercato di alterarli il meno
possibile per mantenerli vicino alla traduzione originale sia dal punto di vista sintattico
che dal punto di vista della punteggiatura. Eventuali sporadiche modificazioni saranno
indicate fra parentesi, inoltre, per ogni novella citata è stata tenuta presente anche la
versione in cinese digitalizzata su ctext e le occasionali difformità e perdite
traduttologiche sono state indicate solo quando necessario.
10
1.1 Nato come da un sogno
Pu Songling 蒲松龄 nacque la sera del sedici aprile 1640 a Zichuan 淄川 nell’odierna
prefettura di Zibo 淄博, provincia dello Shandong 山东.
Le informazioni ufficiali sulla
genealogia della famiglia Pu sono frammentarie, in Pushi shipu 蒲氏世 谱 Genealogia
della famiglia Pu, lo stesso Pu Songling rintraccia il suo antenato più antico nella figura
di Pu Zhang 蒲璋, vissuto durante la seconda metà dinastia Yuan 元 (1271-1368). Le
prime attestazioni ufficiali della famiglia Pu risalgono però solo al 1371, quando Pu
Shengwen 蒲生文 si classificò cento settantaseiesimo agli esami imperiali e venne citato
nei documenti ufficiali. Sarebbe in questo periodo che la famiglia Pu si stabilì a Zichuan.
1
La nascita di Pu Songling può essere ricostruita attraverso una sua breve opera redatta
nel 1679 intitolata Liaozhai zizhi 聊斋自志 Le memorie autografe dello studio Liao.
Questo scritto è di trent’anni antecedente al completamento della più grande opera di Pu
Songling, il Liaozhai zhiyi 聊 斋 志 异 e, come affermato da Judith Zeitlin, svolge
contemporaneamente la funzione di:
An opening discourse that seeks to establish the author’s credibility and authority to
write a ‘history’ of the strange; a sketch of the author’s origins and destiny that seeks to
explain his personal affinity with the strange; and a final vignette that paints a self-portrait
of the author in the very act of recording the strange.
2
Al suo interno di Pu Songling narra di un’esperienza onirica di suo padre, oramai
defunto al momento della scrittura:
All’ora della mia nascita, mio padre sognò un monaco malato che entrava in camera
da letto, indossava una tonaca che gli scopriva la spalla destra e aveva un medicamento
rotondo grande come una moneta di rame attaccato al petto. Quando mio padre si svegliò,
ero appena nato e sulla pelle avevo una macchia simile ad inchiostro. Inoltre, fin da
piccolo, sono sempre stato fragile e malato; da adulto, la mia sorte non è stata migliore.
3
1
Cfr. Ma Ruifang 马瑞芳, Youming rensheng: Pu Songling he Liaozhai zhiyi 幽冥人生: 蒲松龄和 聊
斋志异 (Vita oscura: Pu Songling e il Liaozhai zhiyi), Beijing 北京, Shenghuo zezhe xinzhi sanlian shudian
生活謮者 新知三 联书店, 1994, p. 20 e Mele A., Yishi shi 异 史氏, Lo Storico dello Strano, tesi magistrale,
Venezia, Università Ca’ Foscari, 2018, (http://hdl.handle.net/10579/14790) pp. 4-7.
2
Zeitlin T. J., Historian of the Strange: Pu Songling and the Chinese Classical Tale, Stanford,
California, Stanford University Press, 1993, p. 43.
3
Trad. mia, il testo originale e la traduzione integrale corredata da un ricco apparato di note è disponibile
in appendice a questo lavoro.
11
L’autore raccontando si pone nella posizione di narratore omodiegetico, parlando di sé
stesso in terza persona è contemporaneamente narratore e protagonista. Egli narra, di
fatto, di un avvenimento di cui non può essere a conoscenza, almeno non nel tempo della
narrazione, poiché non ancora nato.
4
Nella realtà potrebbe essere stato informato di
questo sogno da suo padre, ma l’interpretazione più accreditata vede l’utilizzo, da parte
dell’autore, di vari livelli metatestuali che lasciano scorgere la possibile volontà di parlare
di sé stesso e della propria opera.
5
Nello scritto Pu Songling, oltre a chiarificare come egli
possa essere la reincarnazione del monaco del sogno, presenta la figura del padre Pu Pan
蒲槃 (1596-1670 ca.) che partecipò agli esami imperiali di primo livello per più volte ma
non avendo mai successo finì per abbandonare l’idea di diventare letterato all’età di
vent’anni, dedicandosi piuttosto al commercio.
6
Convolò a nozze con una donna di nome
Dong 董 (?-1680) dalla quale ebbe quattro figli, il quartogenito era proprio Pu Songling.
7
Il futuro autore nacque a cavallo tra la dinastia Ming 明 (1368-1644) e la dinastia
Qing 清 (1644-1911), periodo estremamente travagliato a causa di scontri ed insurrezioni
che porteranno alla caduta dell’ultima dinastia cinese propriamente detta e all’avvento
dell’ultima dinastia in assoluto.
8
4
Il narratore si dice omodiegetico quando, oltre ad essere voce narrante della storia, è presente anche
all’interno dell’intreccio come attore, è quindi contemporaneamente narratore e narratario. Nella fattispecie
le due figure, seppur incarnate dallo stesso soggetto, sono separate da una differenza d’età e d’esperienza,
ciò è abbastanza comune per tutti quegli scritti che ripercorrono fasi di vita dell’autore precedenti a quella
della scrittura di un testo. Per approfondimenti sulla figura del narratore omodiegetico si veda Caldenzi
Ornella (trad.), Roland Bourneuf, Réal Ouellet, L’universo del romanzo, Torino, Einaudi, s.d., pp. 82-87.
5
“En termes de paratexte de Pu Songling lui-même concernant la composition de l'œuvre.” Cit. Lanselle
R., “La marque du père. Sur une notation de Pu Songling à propos de sa naissance”, in Extrême-Orient
Extrême-Occident, PÈRE INSTITUÉ, PÈRE QUESTIONNÉ / THE FATHER IN QUESTION, 2012, p. 8.
6
Sembra che Pu Songling nutrisse una profonda ammirazione per suo padre e che gli fosse
profondamente grato per il modo in cui lo educò, al punto di non dimostrarsi mai contrario alla scelta
lavorativa del genitore legittimandola, al contrario, nella trasposizione letteraria dei personaggi. Per
indicazioni di tipo biografico e riguardanti l’importanza del ruolo di Pu Pan si confronti Ibid, pp. 83-112.
7
Riguardo la storia del nucleo famigliare propriamente inteso e le inclinazioni letterarie di Pu Pan si
veda anche Santangelo P., Revisiting Liaozhai Zhiyi, Aprilia, WriteUp Site, 2018, pp. 10-15 e pp. 108-118.
8
La dinastia Ming 明 fu l’ultima dinastia di sangue cinese, ci si riferisce spesso ad essa come “la dinastia
illuminata”, mentre la dinastia Qing 清 è stata l’ultima dinastia in assoluto e, sebbene la si ricordi come “la
purissima”, non possedeva sangue cinese ma mancese poiché le tribù nomadi fondatrici Nüzhen
provenivano dalle zone interne della Manciuria. Anche per questa ragione sia le tribù originarie che la
successiva dinastia sono comunemente indicate come tribù mancesi e dinastia mancese. Per una prospettiva
sulle diversità socioculturali delle due dinastie si veda Sabattini M. e Santangelo P., Storia della Cina, Bari,
Laterza, 2018, pp. 479-483 e pp. 512-524.
12
Sebbene i primi segnali di cedimento dell’impero cinese possano essere rintracciati,
almeno in ambito commerciale, già dopo la morte dell'imperatore Yongle 永乐 (1403-
1424), le prime azioni belliche che porteranno alla caduta della dinastia Ming vengono
generalmente individuate attorno all’anno 1600. Nurhaci (1559-1626), capo dei Nüzhen
女真, attaccò nel 1618 la città di Fushun 抚顺, nella provincia del Liaoning 辽宁 e poi
nel 1621 la città di Shenyang 沈阳, che divenne capitale dell’impero mancese quattro
anni più tardi. Alla morte di Nurhaci, il figlio Abahai, successivamente conosciuto come
Huang Taiji 皇太极 (1592-1643), prese il suo posto e continuò l’opera del padre
invadendo più volte le provincie di Pechino, Tianjin 天津, Hebei 河北 e dello Shandong
山东 nel 1627. Lo Shandong fu fra le regioni maggiormente attaccate ma fu anche quella
dove si sedimentò la più grande sacca di resistenza anti-mancese almeno fino al luglio
1644, anno della caduta di Pechino e di resa definitiva alla nascente dinastia Qing.
9
L’avvenimento è particolarmente degno di nota poiché, come evidenziato da numerosi
studiosi, la maggior parte della popolazione cinese restò quasi del tutto indifferente al
cambio dinastico e le forme di resistenza di cui si ha traccia durante tutto il periodo
dell’ultima dinastia sono prevalentemente forme di resistenza passiva.
Questa tendenza generale è testimoniata anche da critiche teoriche successive, come
quella di Liang Qichao 梁启超 (1873-1929), il quale sottolineò come l’assenza di una
vera identità nazionale fosse alimentata dall’atteggiamento della popolazione, in grado di
accettare le dominazioni straniere pur continuando ad auto-percepirsi come “cinese”.
10
Tale affermazione non sembra però concorde allo spirito della regione dello Shandong,
dove i venti di cambiamento provenienti dalla capitale continuavano ad essere combattuti
non solo attraverso la riaffermazione di valori tradizionali ma anche attraverso vere e
proprie rivolte, le cui tracce compaiono in numerose novelle del Liaozhai zhiyi, come ad
esempio in Yegou 野狗, Il Cane selvaggio:
Durante la rivolta di Yu Qi, si ammazzava la gente come se si falciasse la canapa. Un
contadino, chiamato Li Hualong, faceva ritorno al paese dal suo rifugio sulla montagna,
quando s’imbatté in una gran quantità di soldati che marciavano di notte. Li temeva di
essere coinvolto nei guai […] e non sapeva dove andare a nascondersi….
11
9
Per ulteriori informazioni di carattere storico sulla formazione della potenza mancese e il suo
consolidamento al potere Cfr. Ibid, pp. 485-531.
10
Levenson J., Liang Ch’i-ch’ao and the Mind of Modern China, 2° ediz. rivista, Berkeley University
of California Press, 1959, pp. 110-111.
11
La rivolta di Yu Qi 于七 (1607-1701) fu una rivolta in grande scala che scoppiò nel 1648 e si terminò
in un colossale spargimento di sangue per ordine dell’imperatore Kangxi 康熙 (1654-1722) nel 1662. Pu
Songling narra spesso di questo genere di rivolte nel Liaozhai zhiyi probabilmente poiché l’instabilità che
13
1.2 La sfera professionale: eccellente formazione e catastrofici fallimenti
Il percorso di studi di Pu Songling fu avviato proprio durante il periodo del cambio
dinastico e fu, in linea con l’habitus del periodo, un percorso di studi tradizionalmente e
culturalmente disciplinato il cui obiettivo avrebbe dovuto essere una formazione classica
e confuciana
12
ma che, al contrario, contemplò anche alcune opere non presenti
all’interno dei percorsi d’istruzione tradizionali come il Zhuangzi 庄子 Il maestro Zhuang
e il Liezi 列子 Il maestro Lie;
13
sancendo de facto l’inizio del più grande livello
dicotomico del futuro autore che, da parte sua, piuttosto che come esempio confuciano si
identificava più in linea con figure come quelle di Qu Yuan 屈原 (339-278 AEC) e Su
Shi 苏轼 (1037-1101).
14
ne deriva, assieme ai massacri ai quali si trovò direttamente o indirettamente ad assistere, instilleranno in
lui un senso di pietà che lo accompagnerà per tutta la vita. Si veda Hammond E. C., “Factual framing in
Liaozhai Zhiyi” in Acta Orientalia Academiae Scientiarum Hungaricae, Akadémiai Kiadó, 2006, Vol. 59,
No. 2, pp. 26-27 e Di Giura (trad.), Sung-Ling P’u, I Racconti Fantastici di Liao, 6 Voll., Verona, Arnoldo
Mondadori, 1955, Vol. 2, pp. 1759-1760.
12
Il percorso di apprendimento tradizionale prevedeva tre fasi: la prima era portata avanti durante il
periodo dell’infanzia ed era incentrata sulla memorizzazione dei caratteri cinesi; la seconda, tipica del
periodo adolescenziale, prevedeva la lettura e lo studio dei Quattro Libri e di almeno uno dei Cinque
Classici confuciani. La terza, avviata successivamente al compimento del diciottesimo anno d’età, faceva
invece della composizione scritta il suo obiettivo principale. Si può dire che, in alcuni casi, quest’ultima
fase durasse tutto il resto della vita poiché per molte persone non fu facile avere successo agli esami
imperiali. Si veda Barr A., “Pu Songling and the Qing Examination System”, in Late Imperial China, 1986,
Vol. 7, no. 1, pp. 92-97.
13
Testi filosofici taoisti datati IV e III sec. AEC. Il Zhuangzi 庄子 è composto da trentatré capitoli divisi
in tre sezioni riguardanti argomenti specifici trattati attraverso piccoli aneddoti e favole e fu,
presumibilmente, scritto da Zhuang Zhou 庄周 (369-286 AEC). Il Liezi 列子 è invece composto da otto
volumi riguardanti avvenimenti precedenti la sua stesura ed è stato assemblato utilizzando frammenti di
epoche e di autori diversi. Cfr. Idema W., Haft L., Letteratura cinese, Lavis, Cafoscarina, 2020, pp. 100-
108 e Casalin Federica (a cura di) Giuliano Bertuccioli, La letteratura cinese, Roma, L’Asino d’oro, 2013,
pp. 66-73.
14
Il Liaozhai zizhi si apre proprio con un riferimento a Qu Yuan, autore del Lisao 离骚 “Incontro al
dolore”, poema più importante all’interno della raccolta Chuci 楚辞 Le elegie di Chu, il cui nucleo più
antico risale al IV sec. AEC e che può essere considerata come la raccolta espressione della poetica del sud.
Contiene numerosi riferimenti al sovrannaturale e, per questo, è generalmente contrapposta alla poetica del
nord più incentrata sui valori morali e rappresentata dallo Shijing 诗经 Il Classico delle Odi.
Pu Songling afferma inoltre di essere come Su Shi, condividendo con lui la passione per le storie
sovrannaturali. Per lo Shijing, il Chuci, e per la figura di Su Shi si veda Riegel J, “Shih-Ching Poetry and
Dictacism in Ancient Chinese Literature”, Connery L. C., “Sao, Fu, Parallel Prose, and Related Genres” e
14
L’area di provenienza di Pu Songling ottenne il primato intellettuale durante il primo
periodo della dinastia Qing grazie alla promozione di trentanove candidati in sette tornate
di esami provinciali.
15
Pu Songling non negò il primato della sua terra, riuscendo a soli
diciannove anni (1659) a superare l’esame xiucai 秀才;
16
un risultato significativo ma che
stride non poco con l’espressione “Da adulto, la mia sorte non è stata migliore”
17
contenuta nel Liaozhai zizhi, la quale sembra preannunciare fallimenti successivi. A ben
vedere l’autore non superò l’esame gongsheng 贡生 fino all’età di 71 anni, fallendo
ripetutamente in varie tornate di esami imperiali per poi abbandonare definitivamente nel
1709.
18
Alcuni studiosi rintracciano le ragioni degli insuccessi fra le propensioni
personali di Pu Songling, egli probabilmente spendeva un’importante fetta del proprio
tempo componendo testi non utili alla preparazione degli esami come canzoni popolari o
lo stesso manoscritto del Liaozhai zhiyi. Allan Barr ritiene questa spiegazione fin troppo
semplicistica e afferma la necessità di contemplare una molteplicità di fattori che
avrebbero influito sugli insuccessi, fra i quali la quota degli ammessi agli esami che calò
improvvisamente proprio quando Pu Songling sostenne l’esame per la prima volta,
assieme al criterio di selezione dei membri delle istituzioni di controllo.
19
Sargent S., “Tz’u” in Mair H. Victor (eds.), The Columbia History of Chinese Literature, pp. 97-109, pp.
223-247 e pp. 314-328, mentre per la traduzione del Liaozhai zizhi si può far nuovamente riferimento
all’appendice di questo lavoro.
15
Barr, “Pu Songling and the Qing Examination System”, cit. p. 92.
16
“Esame nazionale” superandolo Pu Songling ottenne il titolo di studioso introdotto dimostrandosi
molto precoce rispetto alla tendenza generale che vedeva avviare la terza fase degli studi dopo il
compimento dei diciotto anni. Per approfondimenti sulla vita del letterato e sulla proliferazione del genere,
oltre al già citato Barr, si veda anche Mair H. V., “Introduction: The Origins and Impact of Literati Culture”,
in The Columbia History of Chinese Literature, pp. 1-4.
17
Si veda p. 10 di questo lavoro.
18
I fallimenti si registrano nelle tornate degli esami tenutesi nel 1660; 1663; 1666; 1672; 1678; 1687 e
1690. Cfr. Barr, “Pu Songling and the Qing examination system”, pp. 87-88 e Ma Ruifang 马瑞芳, Youming
rensheng: Pu Songling he Liaozhai zhiyi, pp. 360-361.
19
Quello di diminuire i partecipanti fu un presumibile ma fallace tentativo di non appesantire un sistema
già ingolfato. La mancanza di regolamentazione implicava la non esistenza di una quota massima di
partecipazione, il numero dei partecipanti era quindi vertiginosamente alto ma non direttamente
proporzionale ai candidati che riuscivano ad accedere alla fase successiva. Nel tentativo di agevolare il
lavoro degli esaminatori, furono nominate alcune istituzioni del governo centrale con lo scopo di esaminare
i testi prodotti ma i membri di queste istituzioni non venivano scelti attraverso una selezione meritocratica,
bensì tenendo presente l’importanza della zona da loro presieduta. Non erano sicuramente i migliori nel
loro campo e spesso erano letterati a fine carriera o che non sapevano svolgere bene i loro compiti, al punto
che il loro sommario operato portò solamente ad una divisione degli elaborati in testi buoni o testi cattivi.
Si veda Ibid pp. 91-95 e Chen T., Kung J. K., Ma C., “Long Live Keju! The Persistent Effects of China’s
Imperial Examination System” 2017, in The Economic Journal, 2020, Vol. 130, pp. 2-5.
15
La continua serie di fallimenti alimenterà un profondo senso critico nei confronti del
sistema che viene generalmente ricordato come il tratto principale del Liaozhai zhiyi, dove
Pu Songling coglie ogni occasione per criticare le ingiustizie della realtà e la figura dei
funzionari, spesso in modo molto sottile come nella novella Xiao guanren 小官人 Il Nano
mandarino:
Un certo compilatore dell’Accademia Imperiale degli Hanlin, del quale ho dimenticato
il nome, un giorno era sdraiato sul letto nel suo studio, quando vide uscire dall’angolo
della camera una scorta mandarinale […] un nano rientrò nella camera portando una
coperta avvoltolata, grande quanto un pungo, e avvicinatosi direttamente ai piedi del letto
disse: “Il mio padrone vi manda un oggetto di poco conto in regalo, pregandovi di
accettarlo.”
Detto ciò, se ne stette lì ritto e non tirava fuori l’oggetto. Poco dopo esclamò:
“Io credo che voi non abbiate bisogno di un così minuto e piccolo oggetto; sarebbe
meglio che a vostra volta lo regalaste a me.”
L’altro assentì e il nano, contento, se ne andò portandosi via l’oggetto e non fu più visto.
Peccato che il compilatore dell’Accademia Imperiale sia stato tanto ingenuo da non
chiedere al nano da parte di chi fosse venuto.
20
20
Di Giura (trad.), I Racconti Fantastici di Liao, Vol. 1, p. 158.
16
1.3 Vita privata: un uomo in costante tensione tra volontà e desiderio
Pu Songling fu sfortunato nella sfera professionale ma l’amore ebbe decisamente un
ruolo importante nella sua vita, egli fu profondamente legato a Liu Ruren 刘孺人 (1644-
1713) seconda figlia di un vecchio amico della famiglia Pu, che fu presa in sposa con un
matrimonio combinato nel 1657 e rimase al fianco dell’autore, nonostante i numerosi
insuccessi, fino alla di lei morte nel 1713. Si può sostenere che il rispetto che Liu Ruren
ebbe per Pu Songling fosse sicuramente ricambiato: nel 1670 Pu Songling incontrò la
cantante cortigiana Gu Qingxia 顾青霞 (?-1688) della quale si invaghì. Tuttavia,
nonostante il concubinato fosse permesso, la cortigiana non occupò mai ufficialmente la
posizione di concubina e Pu Songling le dedicò solamente un poema.
21
In linea generale,
la posizione dell’autore nei confronti del concubinato non è di estrema condanna ma solo
di velata critica e nel Liaozhai zhiyi non mancano né i casi di concubinato, né novelle
nelle quali le mogli vengono punite per le vessazioni a cui sottopongono le concubine.
Un esempio è Shao nü 邵女, La ragazza Shao, dove la moglie del protagonista si trova
a dover rispondere ad una divinità dell’uccisione di due concubine e dei maltrattamenti
verso una terza:
Una notte [Qin] sognò di trovarsi in un luogo che pareva un tempio. Nell’interno del
padiglione centrale v’erano alcuni dei che si muovevano. Uno di essi le chiese: «Vi
chiamate Qin? Le vostre colpe sono molte e il termine assegnato dal destino alla vostra
esistenza sta per scadere. In considerazione del fatto che vi siete cambiata e pentita, vi è
stata inflitta una pena lieve. Circa le due concubine che avete fatto morire è cosa che deriva
dall’odio di una vostra precedente esistenza; ma quale colpa aveva la Shao, per trattarla
tanto crudelmente? […] domani sarete ammalata.».
22
Stando a quanto si ha traccia, nella dimora di Pu Songling non hanno mai vissuto delle
concubine, probabilmente anche a causa della caparbietà con la quale egli inseguiva la
posizione del letterato.
23
Ma nonostante il suo impegno e la sua “fedeltà” alla moglie
21
Probabilmente ci sono degli errori storici nelle datazioni, la morte di Gu Qingxia è datata 1688 ma si
suppone che Pu Songling l’abbia incontrata nel 1670 quando lavorava come segretario nel Jiangsu 江苏.
Gu Qingxia morì in età molto avanzata e, sebbene non si possa datare con certezza la sua nascita, è
improbabile che Pu Songling l’avesse incontrata solo diciotto anni prima del suo decesso. Cfr. Santangelo,
Revisiting Liaozhai Zhiyi, p. 10.
22
Di Giura (trad.), I Racconti Fantastici di Liao, Vol. 2, pp. 722-735.
23
Quello contro il concubinato e le passioni in generale era un principio in linea con i dettami confuciani
che dipingevano il letterato come un uomo in grado di tenersi distante dalle passioni deleterie, in particolare
da quelle sessuali. Si veda Santangelo, Revisiting Liaozhai Zhiyi, pp. 75-76 e Santangelo P., Storia del
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l’autore dovette ben presto fare i conti con le necessità economiche di un nucleo
famigliare composto da cinque persone, necessità che lo spinsero a lavorare per tutto il
resto della vita come precettore privato e segretario.
24
La conseguente remunerazione fece
oscillare il suo tenore di vita fra il modesto e il medio agiato fino alla sua morte che
avvenne il 25 febbraio 1715 all’età di settantasei anni.
25
Il profilo generale è quello di uomo di raffinata cultura, maturata attraverso un
processo di life long learning caratterizzato, da un lato, dall’interiorizzazione del canone
confuciano fondamentale alla preparazione degli esami che avrebbero puntellato il suo
percorso da funzionario; dall’altro, da continui fallimenti che contribuirono allo sviluppo
di un profondo senso critico nei confronti del sistema. Senso critico che finì per acuire il
divario fra ciò che egli era e ciò che probabilmente ambiva ad essere.
26
La formazione
non prettamente confuciana, nel senso stretto del termine, mista alla provenienza da una
terra di resistenza nei confronti delle dominazioni straniere e, probabilmente, ad uno
spiccato interesse personale, allontaneranno Pu Songling dalla carriera di letterato e lo
avvicineranno sempre di più alla creazione del Liaozhai zhiyi, opera talmente centrale
nella vita dell’autore da essere corredata da una prefazione che identifica i modelli
letterari di riferimento e ripercorre gli eventi immediatamente precedenti la sua nascita.
pensiero cinese, Newton Compton, edizione digitale per Kindle a cura di Librofficina, 2012, Il
confucianesimo, pos. 270-392.
24
Cfr. Sheng Wei 盛 伟 “Pu Songling Nianpu (Xu)” 蒲 松 龄 年 谱 (续) (Cronologia della vita di
Pu Songling, versione estesa.), in Shengping Sixiang Yanjiu 生平思想 研究, 1997, n. 2, pp. 12-20.
25
La morte sembra essere avvenuta per cause naturali a 75 anni, un’età che, considerando gli standard
del periodo, può tranquillamente essere ritenuta come veneranda. Ibid., p. 23.
26
Di Giandomenico F., Il ruolo del desiderio e del pensiero cinese nel Liaozhai zhiyi di Pu Songling,
tesi triennale, Viterbo, Università degli Studi della Tuscia, Dipartimento degli Studi linguistico-letterari,
storico-filosofici e giuridici, 2020, p. 13.