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respiro, che potesse fornire una mappa di attività sia irrigue
che metodi di coltivazione sulle quali far riflettere gli
operatori dei paesi stranieri e insieme, una base di riflessione
sulle forme di convivenza e cooperazione tra il mondo
occidentale , da un lato, e i paesi in via di sviluppo d'altro.
Una delle pricipali emergenze che la nostra ricerca mette in
evidenza è , infatti, propio la rilevante dinamica di
trasformazione fisica del territorio egiziano sulla base di
alcuni macro progetti, come il progetto Tusckha, la
costruzione del canale "El Salam ", e i micro progetti
finanziati da Banca Mondiale e IFAD (Internationa Fund
Agricultural Development) delle Nazione Unite.
Il filo logico seguito in questa esposizione è anche quello che
scandisce la divisione del presente lavoro in capitoli. Così il
primo capitolo vuole essere una introduzione generale e
quindi sitrovano alcuni cenni di analisi macroeconomica del
Paese.
Il secondo capitolo indaga sulla natura dell'irrigazione ,
attraverso la quale si evidenzia e si argomenta quali sono le
risorse idriche e i costi di tali risorse.
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Per concludere un descrizione dettagliata dell'irrigazione si è
evidenziato i due più imponenti opere di costruzione irrigua
nel paese, la grande diga di Aswan e il progetto Tuskha
(progetto Nilo bis).
Il terzo capitolo descrive il recente scenario della
meccanizzazione agricola e il suo impatto sociale.
Avendo delineato le tematiche sia del attuale sistema irriguo
e meccanico il quarto capitolo prende in esame lo scenario
economico della cooperazione da parte dei paesi occidentali
e degli organismi internazionali.
Il quinto capitolo è focalizzato sull' azione d'intervento da
parte di uno di questi organismi internazionali, l'IFAD, con
alcuni micro progetti di sviluppo.
Seguono le conclusioni dove, a fronte di un bilancio del
lavoro svolto, si indicano alcune direzioni per ulteriori
approfondimenti.
Un ringraziamento particolare va alle Università di Harvard,
Massachussets Institute of Technology, Boston University,
Boston College, Nordeastern University e University of
Sussex che mi hanno permesso di realizzare questo lavoro.
Capitolo 1 Il Contesto macroeconomico
dell'economia egiziana
1.1 Introduzione storica
La storia moderna egiziana può essere fatta risalire alla
prima metà del diciannovesimo secolo quando il paese passò
sotto la guida di Muhammad Alì. Con il suo governo fu
avviata la produzione di cotone, introdotto per la prima volta
nel 1820, furono sviluppate le attività di irrigazione e
bonifica, i trasporti e le comunicazioni, fu a lui che si deve la
prima riforma fondiaria.
Alla crisi che seguì la fine del governo di Muhammad Alì si
deve il forte indebitamento estero con le conseguente
intromissione di interessi stranieri sulla gestione interna. Le
quote egiziane del Canale di Suez furono vendute alla Gran
Bretagna nel 1875 e nel 1882 l'impero britannico intervenne
direttamente sul controllo del territorio egiziano (che
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rimaneva sempre dell'impero ottomano). Nel 1914 divenne
protettorato britannico, a seguito della scelta della Turchia di
schierarsi a fianco della Germania nella prima guerra
mondiale.
Il 21 febbraio del 1922 la Gran Bretagna, costretta dalla
sempre più forte opposizione nazionalistica, riconosce
l'Egitto come stato indipendente. Un periodo turbolento di
tensioni sociali caratterizzò il secondo dopoguerra, al
termine del quale il potere passò nelle mani del colonnello
Gamal Abdel Nasser (1952). L'Egitto era caratterizzato da un
sistema di mercato di imprese private. Dal questo periodo
l'Egitto e' stato governato da una successione di autocrati da
Nasser, Answar Sadat, e Hosny Mubarak. Il tipo di governo
e' cambiato da presidente a presidente ma il sistema
economico e' rimasto sempre lo stesso. Parole come
Nasserismo o Saddattismo sono state utilizzate per
caratterizzare i regimi. Nasser si preoccupo' di elaborare una
teoria di programmazione economica e sociale che lo porto'
ad attuare un intervento sempre più' pesante nei confronti
dell'iniziativa privata e degli operatori economici. Il primo
segnale fu la riforma agraria dell'Agosto del 1952 (vedi
tab.1.1), la quale limitava i propietari terrieri da avere una
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propieta' massima di 200 feddans .Nel 1961 la propieta'
personale fu ridotta a 100 feddans e fu proibito l'acquisto agli
stranieri. Questa riforma decreto' la fine del sistema feudale,
con l'eliminazione delle grandi propieta' terriere e la
costituzione di piccole unita' agricole. Gli affitti dei terreni
non subirono grosse imposizioni, se no fiscali ma nel lungo
termine potevano essere affittati solo per un massimo di sette
volte. Ma lo sforzo maggiore fu fatto nelle bonifiche e nella
distribuzione delle nuove terre. Circa i 3/4 di tutti gli
investimenti effettuati , durante il periodo fine anni '50 e
inizio anni '60 furono concentrati nelle bonifiche del deserto
dell'ovest dove 0.9 milioni di feddans (equivalente a 1/5
delle terre coltivate complessive).
Questa riforma era accompagnata da altri due importanti
interventi dello Stato:
Il primo era, attraverso l'aumento irriguo del fiume Nilo,
proveniente dalla costruzione della diga di Aswan.
Il secondo intervento era finalizzato al controllo della
produzione delle maggiori coltivazioni sia nei prezzi che
nelle aree.
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Le terre coltivabili erano limitate al delta del fiume Nilo e a
una stretta fascia delle due parti del fiume, fascia che
risultava sensibilmente piu' larga presso la riva sinistra, dove
si trovava l'85% delle colture e presso il delta per restringersi
a 14 Km. tra Luxor e Asiut. L'area coltivabile risulta
attualmente di 3,5 milioni di ettari, di cui 2,6 milioni di ettari
sono utilizzati.
A loro volta i terreni coltivati si dividevano a seconda della
diversa utilizzazione delle acque, in perennemente irrigati
per mezzo di canali che derivano da serbatoi artificiali
(1.745.000 ha) e in area irrigata a bacini o per sommersione
(870.000 ha). Altro segnale fu l'introduzione sul mercato
agricolo delle cooperative, un mezzo indiretto di controllo
statale con la finalita' di creare economie di scala sia
nell'irrigazione che nella preparazione del terreno.
Tale sistema non ebbe risultati ottimali dovuta dal fatto
dell'esistenza di un amministrazione di burocrati
incompetenti e non motivati e con un offerta di servizi di
bassa qualita'. Tale sistema non ebbe risultati ottimali dovuta
dal fatto dell'esistenza di un amministrazione di burocrati
incompetenti e non motivati e con un offerta di servizi di
bassa qualita'. Ma la vera rivoluzione della politica
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economica Nasseriana avvenne durante il decennio 1954-
1964 in due fasi. La prima attraverso decisioni del governo a
nuovi investimenti sia nel settore agricolo che in quello
industriale con il processo di nazionalizzazione delle
imprese.
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Tabella 1.1 Distribuzione dei territori agricoli ,1950/78
Misure Proprietari %
1950
Area %
da 0 a 1 214.3 21.4 111.8 1.8
da 1 a 3 410 40.9 709.9 11.6
da 3 a 5 162.4 16.2 601.4 9.8
da 5 a 10 122.4 12.2 818.4 13.4
> 10 93.9 9.3 3902.8 63.5
TOTALE 1003 100 6144 100
1961
da 0 a 1 434.2 26.4 211.2 3.4
da 1 a 3 672.7 41 1153.2 18.5
da 3 a 5 274.3 16.7 990 15.9
da 5 a 10 170 10.4 1100.7 17.7
> 10 90.9 5.5 2767.7 44.5
TOTALE 1642.1 100 6222.8 100
1974/75
da 0 a 1 1124.3 42.6 739 12.4
da 1 a 3 949.2 35.9 2023.5 33.6
da 3 a 5 354.8 13.4 1185.6 19.8
da 5 a 10 148.5 5.6 944.4 15.8
> 10 65.2 2.5 1091.2 18.2
TOTALE 2642 100 5983.7 100
1977/78
da 0 a 1 1458.8 48.8 919.9 15
da 1 a 3 984.3 32.9 2017.4 33
da 3 a 5 348.7 32.9 2017.4 33
da 5 a 10 127.6 4.2 785.9 12.9
> 10 69.9 2.3 1226.9 20
TOTALE 2989.3 100 6118.7 100
Fonte: Abdel Fadil, 1975, p.14, in Abdel Khalek e Tignor,1982, p.277
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La seconda attraverso quattro direzioni:
1. La promulgazione della nuova Costituzione nel 1956
in repubblica democratica presidenziale a regime
unicamerale.
2. La fondazione di una agenzia per il controllo e
l'amministrazione dei beni confiscati alla Gran Bretagna e
alla Francia durante la crisi del canale di Suez (1956).
3. Il processo di nazionalizzazione di tutti i mercati
(agricolo, capitali ,ect.) entro e non oltre il 1957.
4. L'attuazione del piano economico della durata di
cinque anni dal 1962 al 1967.
La transizione dal libero mercato, caratterizzato da un
sistema di imprese private, a una economia pianificata con
un predominio del settore pubblico avviene nel periodo tra il
1954 e i primi anni '60. Dopo il 1961 , il settore privato
venne relegato a un ruolo relativamente minore. La propieta'
privata non fu abolita ma le oppurtunita' per le attivita'
economiche private erano molto circoscritte, specialmente
nella produzione e negli investimenti. Nel Maggio del 1962
il presidente Nasser presento' un piano di programmazione
economica che descriveva quale sistema economico l'Egitto
avrebbe avuto a breve termine. Tale piano di
11
programmazione entrava in vigore l'anno successivo
(Settembre 1963), e aveva come linee guida quelle di un
forte intervento dello stato nell'economia egiziana soprattutto
nel settore del credito e assicurativo, con la
nazionalizzazione delle maggiori banche e imprese di
assicurazione, e un soprattutto un controllo del commercio
dell'importazione. Ispirandosi a un nazionalismo
intransigente e aggressivo Nasser miro' innanzittutto a
liberarsi della tutela delle potenze occidentali e a questo
scopo seppe abilmente sfruttare le rivalita' tra Occidente e
Oriente e servirsi degli aiuti offertigli dall' U.R.S.S. senza
fare concessione che potesse in qualche modo limitare
l'indipendenza del paese.
Dopo la crisi di Suez (Novembre 1956) e la sua
nazionalizzazione , la Siria governata dai socialisti del Baath
e l'Egitto decidevano di unirsi in forma federativa e veniva
proclamata la Repubblica Araba Unita (U.A.R.) di cui
Nasser divenne presidente; a essa aderiva nel Marzo dello
stesso anno lo Yemen. Gli anni che seguirono furono
caratterizzati sotto l'aspetto economico da un nuovo impulso
alla pianificazione migliorando le condizioni economiche.
Infatti il piano quinquennale (1960-61 al 1964-65), porto'
12
risultati soddisfacenti per lo sviluppo dell' economia
egiziana. Il tasso di crescita aumento' del 7.2% all'anno.
Tale piano economico duro' fino al periodo del " El-Infitah "
(Open Door Policy), nel 1973 con il presidente Sadat
1
. In
questo piano quinquennale il settore pubblico contava circa il
90% degli investimenti effettuati.
Nel Settembre del 1961 la Siria insorse e proclamo' la fine
dell'unione con l'Egitto, dovuta dal forte accentramento della
pianificazione nasseriana che creo' effetti negativi
all'economia di Damasco. Riforma agraria, partito unico,
industrializzazione e sviluppo economico dell'Egitto erano i
capisaldi della politica economica fino agli inizio degli anni
'70 con la presidenza di Aswar Sadat.
1
Mabro, R. ( 1974 ), " The Egyptian Economy 1952-1970" Oxford University Press
pagg.141-2