t.5 Il territorio e le risorse locali
Nelle politiche di sviluppo locale, il territorio non è un oggetto determinato e fisso
nel tempo esso è fluito e si modificano, nella sua definizione, plasmandosi e
adattandosi.
Il territorio è considerato: come spazio da gestire, come spaz10 nel qual è
sedimentato una storia costituita d'elementi materiali e immateriali, come spazio
da sviluppare. Da queste diverse forme deriva una sua "geometria variabile".
Il territorio come spazio da gestire assumerà forme diverse in base all'oggetto. Le
unità amministrative si uniranno o si separeranno in conformità ai progetti comuni
di gestione. Costituiranno una data aggregazione, per esempio, per la
realizzazione di uno sportello unico o per l'infrastrutturazione di un'area
industriale, e costituiranno un'altra aggregazione, per esempio, per la gestione dei
servizi di trasporto o per la gestione dei rifiuti. Il territorio si modifica in base alle
diverse esigenze.
Infine, il territorio da riferimento alle proprie risorse, senza rifiutare quelle che
vengono dall'esterno. E' questo un punto fondamentale delle politiche di sviluppo
locale. L'appello fatto al potenziale endogeno. E' l'approccio bottom-up che
caratterizza le politiche di sviluppo dell'Unione europea. Il presupposto è la
convinzione che ogni territorio, seppur marginale, contenga in sé potenzialità.
Certo, non tutti i territori saranno dotati nella stessa misura, e non saranno in
grado di sfruttare in ugual modo le risorse. Il territorio è inserito, o può essere
inserito, in una rete in cui avvengono scambi e si possono trovare supporti. Si
pensi, per esempio, in Italia, al rapporto di collaborazione tra la Regione Emilia
Romagna e la regione Basilicata istaurato per lo sviluppo degli strumenti della
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programmaz10ne negoziata
1.6 Il modello di riferimento per le politiche di sviluppo
In un parere del Comitato economico e sociale delle Comunità europee, relativo
alle iniziative di sviluppo locale, si afferma che i fattori dello sviluppo sono:
La presenza di un'imprenditorialità diffusa, molto spesso d'origine operai
o artigiana che si trova, soprattutto in aeree caratterizzate da città molto
piccole, da un tessuto sociale molto coeso, centrato sulla famiglia, spesso
contadina e su valori comunitari che favoriscono gli scambi tra i diversi
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attori.
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Territori caratterizzati dall'apertura culturale e conoscenza dei mercati
internazionali, da comuni tradizioni politiche e caratteri comunitari.
Un ruolo importante svolto dalla famiglia, come centro di decisione e di
funzioni. Si tratta, spesso, della famiglia di origine contadina, fortemente
coesa, che garantisce mano d'opera interna a basso costo e garanzie
finanziarie di copertura del capitale di rischio del neoimprenditore. Questa
famiglia consente una gestione unitaria del patrimonio familiare e la
diversificazione interna degli investimenti produttivi, con la conseguente
riduzione dei rischi.
Relazioni industriali caratterizzata da interessi comuni e d'obiettivi di
sviluppo condivise; un atteggiamento della forza lavoro poco conflittuale
che assicura consenso al processo di crescita.
Tradizione artigianale conoscenza di mercato internazionale; risorse e
abilità finanziarie; diffusione dell'innovazione tecnologica.
Presenza di risorse umane qualificate.
Ruolo attivo dell'istituzione pubblica. Soprattutto di quelle regionali e
locali in particolare all'inizio di processi di sviluppo, ne seguono il
percorso spontaneo, favorendolo, ma non orientandolo. Scelgono forme
d'intervento quali le promozioni finanziarie locali, d'agenzie di sviluppo,
di concorsi tra imprese ed enti pubblici, il sostegno ali' artigianato, alla
formazione professionale.
In definitiva, il modello di sviluppo locale europeo è un modello endogeno
nel senso, che fa leva sulle forze e le risorse locali, è diversificato, in cui il
fattore di coagulo è rappresentato dalle autorità Pubbliche e dalle parti
sociali e che si basa su tre pilastri: il principio di sussidiarietà,
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la
partnership, un approccio bottom-up.
Il modello di sviluppo ipotizzato dall'Unione europea, dunque, approssima molto
quello distrettuale (Beccatini, 2000) e le politiche comunitarie sono volte alla
costruzione e la riproduzione di quel modello nelle realtà nelle quali esso non si è
spontaneamente realizzato. Non si tratta di un suo trasferimento dna sua creazione
artificiale. Si tratta di tenerlo presente come modello, appunto, come riferimento
teorico, Al quale aspirare. Non da imitare passivamente.
Quando si parla di "Progetti di sviluppo locale" si riferisce ad una serie molto
articolata d'interventi che vanno dai patti territoriali, ai contratti d'area, agli
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accordi di programma e altri ancora fino al livello territorialmente più limitato, dei
contratti di quartiere. Questi per stare nell'ambito della formazione negoziata; se
poi si pensa alle iniziative e ai Programmi Comunitari, anche i progetti realizzati
nell'ambito dell'Egual, di Adapt, di Leader, come pure i territori per
l'occupazione fanno parte della medesima logica, che individua proprio la
dimensione locale come quella più adatta per leggere e quindi comprendere le
esigenze legate allo sviluppo di un territorio e a selezionare i mezzi più idonei per
poterlo realizzare in tempo apprezzabile.
Per progettare un'area è necessario prima di tutto analizzare uno specifico
potenziale atteso di crescita di quella determinata area di sviluppo, passando poi
ali' esame dei rapporti esistenti sia sul piano nazionale sia su quello internazionale.
Inoltre il mancato sviluppo del mezzogiorno ha assunto negli ultimi anni,
centralità nel dibattito economico italiano non solo per le istituzioni nazionali, ma
anche per gli amministratori locali. Di fronte ai nuovi processi di decentramento
politico amministrativo, gli enti locali hanno assunto un ruolo decisivo: essi sono
chiamati ad assumere competenze nuove e le realizzazioni di programmi di un
intervento al livello locale per favorire la crescita e lo sviluppo del territorio. Si
sono resi conto che è necessario coinvolgere trasversalmente tutti i soggetti
istituzionali sul territorio. Si arriva a riconoscere da questa prospettiva lo sviluppo
come un processo di trasformazione socio economico di una collettività
localizzata.
L'imprevisto fenomeno dello sviluppo industriale nelle regioni selettivamente
periferiche, si è accompagnata da una progressiva crisi almeno con riferimento
all'occupazione industriale delle così dette regioni "centrali"delle regioni più
sviluppate ove il processo di crescita e trasformazione economica sociale era stato
organizzato attorno al ruolo delle grandi imprese.
Le nuove modalità di sviluppo negli ultimi anni hanno dato il ruolo fondamentale
delle piccole e medie imprese e delle imprenditorialità locale insieme alla
formazione di nuove competenze per far fronte al fenomeno.
L'articolazione territoriale del sistema industriale italiano subisce, dunque oggi
una profonda modifica, tanto da mettere in discussione l;:i dualità dello sviluppo
economico italiano.
Alcuni connotati di importanza sullo sviluppo locale rispetto alla modalità dello
sviluppo del periodo precedente sarebbero:
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• La depolarizzazione produttiva, con la quale viene meno l'importanza dei
tradizionali poli industriali e progressivi.
• Sviluppo non metropolitano, dovuto alla crescita della valorizzazione del
capitale fisso sociale sedimentandosi nelle città da piccole dimensioni.
• La de-industrializzazione e decentramento territoriale, della produzione
industriale, che ha coinvolto le aree periferiche. Il movimento delle imprese
che ha interessato, da un lato le aree sub-urbane, quando cresceva la rendita
urbana e le necessità di disporre di un mercato del lavoro urbano,
metropolitano, che mantenga una buona accessibilità ai servizi localizzati
nelle aree urbane.
• Formazione e lo sviluppo di sistemi produttivi, locali specializzati e composti
da una molteplicità d'imprese con molte relazioni infra e inter settoriali in
territori ristretti e che sono riusciti ad associare il vantaggio delle piccole
dimensioni come la flessibilità produttiva dell'economia esterna alle impresse
ma interne all'area.
Il processo di sviluppo economico è caratterizzato da trasformazioni, delle
strutture economico sociale che si accompagnano ad un aumento del prodotto ed
ad una modificazione delle relazioni economiche con l'esterno.
Si ha lo sviluppo locale per tanto, quando l'impatto sulla comunità locale del
processo di trasformazione assume caratteristiche ben definite e sufficientemente
differente rispetto alle aree vicine. Lo sviluppo locale dipende non tanto da trovare
le combinazioni ottimo delle risorse e dei fattori di produzione dati, quando dal
suscitare ed utilizzare risorse e capacità nascoste (competenze tacite), disperse o
male utilizzate.
Un altro fenomeno e l'interazione fra impresa e ambiente, che è caratterizzata
dagli scambi di rapporti di merci e informazioni, che agevolano le relazioni di
collaborazione che consentono la diffusione dell'innovazione di processo e di
prodotto delle tecniche organizzative.
1.7 Fattori che determinano l'avvio dello sviluppo locale
È importante riflettere sui fattori caratteristici dell'avvio di un processo di
sviluppo locale, poiché pongono in evidenza il peso che tali variabili sono m
grado di esercitare e la possibilità di sviluppo dei modelli basati su di loro.
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Due sono i fattori importanti per innescare tale processo:
1. l'esistenza di capacità organizzativo imprenditoriale;
2. l'accumulazione di conoscenze e di attitudini sociali incorporate nella
popolazione locale.
Nella formazione di nuove imprese è facile pensare ad altri fattori altrettanto
importanti come: la conoscenza del processo produttivo e delle tecniche
organizzative della gestione, conoscenza di potenziali mercati di sbocco,
l'esistenza di professionalità e di competenze specifiche sul mercato del lavoro e
la disponibilità del capitale.
Nelle aree di "forte concentrazione d'impresa" le conoscenze dei processi
produttivi, dei mercati di sbocco e le professionalità dei lavoratori sono frutto di
prossimità fisica degli operatori dell'accumulazione di conoscenza del bagaglio
culturale professionale dei lavoratori delle piccole e medie imprese.
Contrariamente nelle aree marginali che non hanno vissuto esperienze industriali,
sono generalmente da specializzazioni produttive acquisite nel passato, con una
trasformazione di lavorazione artigianale e un progressivo allungamento della
"filiera" produttiva, verso la produzione a valle (filiera agro-industriale) o
all'origine (introduzione di specifiche macchine). Spesso tali fattori non sorgono
spontaneamente, ma hanno bisogno d'apposite politiche di sviluppo d'iniziative
imprenditoriali.
1.8 Le politiche per lo sviluppo locale
Il perseguimento di una politica di sviluppo soleva alcune considerazioni, circa
l'opportunità di scegliere sentieri di sviluppo anziché altre.
Alcuni di questi itinerari sono:
• lo sviluppo endogeno / sviluppo esogeno;
• imprenditorialità locale/ imprenditorialità esterna;
• grandi imprese / piccole imprese;
• settori moderni /settori internazionali;
• mercato locale / mercato nazionale e internazionale.
Una politica di sviluppo è maggiormente efficace quando gli interventi che la
supportano agiscono su variabili, che possono essere controllati all'interno del
sistema e quando la struttura produttiva e basata sulle piccole imprese.
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Difficilmente un processo di trasformazione socio-economico di un'area può
essere governato esclusivamente dall'interno, quando poggia sulla capacità
d'attrazione delle imprese esterne.
Quando più gli interventi mirano alla valorizzazione delle risorse locali, non solo
in termini economici, ma soprattutto in termini di capacità "sociale", tanto più il
processo di sviluppo locale e le sue dinamiche sono più governabili dall'interno.
Le politiche d'intervento, per avere una migliore efficacia, sul sistema locale, è
necessario fare un approfondito confronto tra le forse sociali e le istituzioni locali
da un lato e con i livelli superiori dal governo pubblico dell'economia dall'altro,
solo così gli obiettivi e gli strumenti da utilizzare potranno essere individuati
coerentemente alle esigenze del sistema socio economico locale.
Il ruolo prioritario in questo senso, è dato dalle autorità pubbliche locali ed è
indirizzato prevalentemente allo studio e alla promozione d'interventi economici
seguendo alcuni criteri generali della progettazione dello sviluppo locale come ad
esemp10.
• Un censimento puntuale e monitoraggio delle risorse locali.
• Un'analisi dei punti di debolezza, opportunità e minaccia del sistema locale e
l'individuazione d'obiettivi di sviluppo del sistema locale.
• La definizione di una strategia del piano nazionale d'azione.
Una volta definito lo scenario economico locale è eventuale individuare il punto
di forza e gli eventuali possibili elementi di debolezza, in modo tale di
approfondire misure interventi capaci di rimuovere gli ostacoli strutturali e
valorizzare a pieno le risorse locali.
È importante avere l'attenzione non solo del sistema economico, ma anche del
sistema sociale. Bisogna osservare l'andamento d'alcuni fattori come ad esempio:
l'esistenza di capitale organizzativo aziendale;
il grado di innovazione tecnologica;
il rapporto con le imprese;
le esistenze di professionalità e di competenze tecniche specifiche sul
mercato di lavoro;
l'accesso alle risorse finanziarie.
L'identificazione di queste variabili pennette una v1s1one m generale dei
fabbisogni espliciti ed impliciti, aprendo lo scenario sulle basi delle priorità
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L'individuazione dell'obiettivo e la loro scala di priorità è la fase successiva del
progetto di sviluppo locale. È importante il fattore tempo e la formazione che si
realizzano. Il problema del breve o lungo periodo non è da sottovalutare proprio
perché molti interventi di politica economica nazionale hanno mostrato scarsa
capacità programmatica in progetti di lunghi periodi, conseguendo risultati attesi.
Il rischio che attualmente si corre, soprattutto nella regione, meridionale in cui
minore è stata la capacità progettuale è quello di adottare interventi di breve
periodo per risolvere il problema dell'incidenza della disoccupazione senza
valutare gli effetti del medio e lungo periodo, segnando in questa maniera il futuro
del sistema economico
Il processo di sviluppo deve passare attraverso la crescita delle imprese esistenti e
dell'altro attraverso la continuità delle formazioni di nuove imprese. Questo
diviene quindi obiettivo prioritario nelle aree in ritardo di sviluppo, alla quale
vanno correlati obiettivi interventi che mirano alla creazione di un sistema
d'imprese. Nel caso l'obiettivo sia consolidamento del sistema produttivo locale è
necessario adottare politiche coerenti con la trasformazione e soluzioni del
sistema locale. Uno di questi obiettivi sono:
promuovere lo sviluppo della produttività delle risorse locali esistenti;
promuovere l'innovazione tecnologica e facilitare il trasferimento di
conoscenze tecniche scientifiche;
promuovere lo sviluppo della "terziarizzazione" dell'economia locale;
favorire il superamento dell'individualismo aziendalistico che favoriscano
a rafforzare il sistema nel suo insieme.
In conformità a questi obiettivi si realizzano azioni necessarie e strumenti inerenti,
per far fronte al fabbisogno del sistema locale e raggiungere gli obiettivi
prefissati.
Un'altra fase della progettazione è la valutazione degli interventi, in quanto
l'utilizzo d'indicatori valutativi inadeguati potrebbe sovrastimare o minimizzare i
risultati conseguiti. Annualmente viene pubblicato un rapporto
dell'organizzazione in questione, sullo sviluppo umano, completo di una serie di
indicatori e studi sulle problematiche dello sviluppo.
Il decisore pubblico molto spesso individua l'intervento di politica di sviluppo
concentrando l'attenzione su alcune variabili definibili di carattere quantitativo.
L'amontamento d'investimento in capitale quantitativo.
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Il contributo occupazionale.
Il periodo di realizzazione.
L'attenzione e la valutazione delle iniziative sono focalizzate sugli input anziché
sugli output, trascurando in tale maniera qualsiasi medio e lungo periodo.
Per finire le istituzioni a carattere privato o pubblico sono i soggetti che svolgono
un ruolo attivo nei processi di sviluppo. Essi possono essere:
amministrazione Provinciale
amministrazione Comunale
C.C.I.A.A. (Camera di Commercio, Industria e Artigianato)
Sindacati
Associazioni di categoria
Scuola
Centri di formazione professionale
Università
Imprese
Nel processo di sviluppo economico e sociale la popolazione diviene un soggetto
attivo del processo di sviluppo, a condizione che Io sviluppo sia inserito
all'interno della scala gerarchica di valori collettivi.
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