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PARTE I
Premessa
L’ATTIVITÀ DI POLIZIA
Breve descrizione della struttura dell’Amministrazione della P.S.
e dell’attività professionale svolta dall’autore
SOMMARIO: 1 L’attività di polizia – 1.1 L’Amministrazione della Pubblica Sicurezza – 1.2 L’operatore della
Polizia Stradale
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I
1.1 L’AMMINISTRAZIONE DELLA PUBBLICA SICUREZZA.
La struttura presso la quale l’autore presta servizio è una Pubblica
Amministrazione; nella circostanza trattasi del Ministero dell’Interno. Esso è
strutturato in 5 dipartimenti fra cui – certamente il più importante – il
Dipartimento della Pubblica Sicurezza: questi rappresentano il segmento
operativo e rispondono funzionalmente al ministro. Il Ministero dell’Interno è
una struttura complessa il cui assetto organizzativo è disciplinato dal D. Lvo n.
300/99 e dai relativi provvedimenti attuativi. A livello centrale, si articola in
uffici di diretta collaborazione con il ministro (D.P.R. n. 98/2002) e cinque
dipartimenti (D.P.R. n. 398/2001 e successive modificazioni) mentre a livello
periferico si hanno delle articolazioni che si identificano in Prefetture – Uffici
Territoriali di Governo, Questure e comandi dei Vigili del Fuoco (direzioni
regionali e comandi provinciali).
Esaminiamo brevemente i principali riferimenti normativi afferenti
l’organizzazione e l’attività.
L’organigramma del Ministero dell’Interno si presenta con una struttura
organica e funzionale rappresentata da un ministro – Autorità politica al vertice
della struttura, nonché Autorità Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica –
da un viceministro e dai sottosegretari. Il ministro, il viceministro e i
sottosegretari rappresentano l’organo di indirizzo politico-amministrativo che
detta le linee guida per la missione del ministero, a garanzia delle libertà
democratiche del Paese. Inoltre sono presenti due organi collegiali (il Comitato
Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica e il Consiglio di
Amministrazione), gli uffici di diretta collaborazione con il ministro (fra cui
l’ufficio di gabinetto del ministro, l’ufficio affari legislativi e relazioni
parlamentari, l’ufficio stampa e comunicazione, le segreterie) e i consiglieri del
ministro.
Si può quindi affermare, in linea generale, che l’Amministrazione della P.S., di
cui l’autore è dipendente, è di tipo organizzativo avente compiti istituzionali fra
di loro divisi in livelli o settori, in base ai caratteri del personale, del rapporto di
lavoro, ecc.
Chi scrive è in servizio presso la sottosezione Polizia Stradale di Fano A14. La
sottosezione è un reparto operativo che opera pressoché esclusivamente in
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ambito autostradale, la cui tratta di competenza è compresa fra il km. 143
(casello di Cattolica) e il km. 230 (casello di Ancona Sud) dell’autostrada «A14
Bologna-Taranto». In ambito autostradale la Polizia Stradale opera in virtù di
una convenzione stipulata fra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e la
Società Autostrade per l’Italia S.p.A.
La sottosezione autostradale – comandata da un Sostituto Commissario – è
alle dipendenze della Sezione Polizia Stradale di Pesaro attualmente diretta da
un Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato. A sua volta, tale ufficio si trova
alle dipendenze del Compartimento Polizia Stradale «Marche» – con sede ad
Ancona – guidato da un Dirigente Superiore il cui diretto superiore gerarchico è
il Direttore del Servizio Polizia Stradale. Il Servizio Polizia Stradale è articolato
in 4 divisioni e incardinato all’interno della Direzione Centrale per la polizia
stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di
Stato.
Al Dipartimento della P.S.
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è preposto un Prefetto avente le funzioni di Capo
della Polizia – Direttore Generale della pubblica sicurezza, vi sono assegnati un
vice direttore generale per l’espletamento delle funzioni vicarie, un vice direttore
generale per l’attività di coordinamento e di pianificazione e un vice direttore
generale al quale è affidata la responsabilità della Direzione Centrale della
polizia criminale.
Il Dipartimento provvede all’attuazione della politica dell’ordine e della
sicurezza pubblica, al coordinamento tecnico-operativo delle forze di polizia,
alla direzione e amministrazione della Polizia di Stato, alla direzione e gestione
dei supporti tecnici, anche per le esigenze generali del Ministero dell’Interno.
Strutturato secondo i criteri di organizzazione e modalità stabiliti dalla legge
n. 121/81
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e in armonia con i principi generali dell’ordinamento ministeriale, il
Dipartimento è articolato in 12 direzioni centrali – fra cui la direzione centrale
per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali
della Polizia di Stato – e in 8 uffici di pari livello, anche a carattere interforze, fra
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Fonte (n.d.):
http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/dipartimenti/dip_pubblica_sicurezz
a/index.html (ultima consultazione 22/10/2014, ore 15:43).
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Legge 1 aprile 1981, n. 121 «Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza», pubblicata
sulla G.U. del 10 aprile 1981, n. 100. La Polizia perse le stellette a seguito dell’entrata in vigore della Legge 1
aprile 1981, nr. 121 e cioè il 25 aprile 1981. Ma gli alamari non vennero distribuiti subito e ci fu un periodo in
cui venne definita “la Polizia del buco” per via del buco lasciato sui baveri delle giubbe dalle stellette che nel
frattempo dovevano essere tolte e sostituite dagli alamari.
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cui la Direzione Investigativa Antimafia, la Segreteria del Dipartimento della
Pubblica Sicurezza, le Scuole di Polizia.
Per quanto riguarda la Polizia Stradale, essa svolge attività sia in ambito di
viabilità autostradale sia in ambito di viabilità ordinaria. Le pattuglie della
polizia stradale, Specialità della Polizia di Stato e operante in base alle funzioni
di cui agli artt. 11 e 12/ 1° co. del d. lvo 30 aprile 1992 n. 285, meglio conosciuto
come Nuovo Codice della Strada, operano h24 sull’intera rete autostradale che
si estende su tutto il territorio nazionale per circa 7.000 chilometri. Altresì la
Polizia Stradale è presente sulle principali strade extraurbane e di grande
comunicazione nonché sulla viabilità ordinaria urbana. La Specialità svolge
compiti di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di
circolazione stradale, rileva gli incidenti stradali, predispone ed esegue i servizi
diretti a regolare il traffico, gestisce le scorte per la sicurezza della circolazione,
assicura le staffette per il trasporto di organi, medicinali e di pazienti in caso di
trapianti, tutela e controlla l’uso del patrimonio stradale, concorre nelle
operazioni di soccorso, collabora alla rilevazione dei flussi di traffico. La
struttura della Polizia Stradale comprende a livello centrale un Servizio mentre
a livello periferico operano 19 compartimenti regionali, 13 centri operativi
autostradali (C.O.A.), 103 sezioni provinciali, 81 sottosezioni, 188 Distaccamenti,
la sezione speciale del centro addestramento Polizia di Stato di Cesena
(C.A.P.S.) e il reparto operativo speciale di Roma
3
.
3
Fonte (n.d.):
http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/dipartimenti/dip_pubblica_sicurezz
a/direzione_centrale_per_la_polizia_stradale_ferroviaria_delle_comunicazioni_per_i_reparti_speciali_della_p
olizia_di_stato/scheda_17096.html (ultima consultazione 23/10/2014, ore 16:27).
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1.2 L’OPERATORE DELLA POLIZIA STRADALE.
L’autore della presente tesi, avendo la qualifica di assistente capo della Polizia
di Stato (equivalente al grado di appuntato scelto ante-riforma del 1982), riveste
giuridicamente le funzioni di agente di polizia giudiziaria e agente di pubblica
sicurezza.
Nella sua carriera ha sempre svolto servizio in reparti operativi della Polizia
Stradale: dapprima presso la Sezione Polizia Stradale di Bologna e
successivamente presso la Sottosezione di Fano; ha svolto altresì servizio anche
presso la sezione di Pesaro ed il distaccamento di Cagli. Essendo un operatore di
Polizia Stradale, è inquadrato come “capo-pattuglia” il cui servizio,
prevalentemente, si svolge a bordo di pattuglie articolate in orari continuativi
serali, notturni e festivi nonché in sala operativa. Le pattuglie – per quanto
riguarda l’ambito autostradale – hanno una duplice dipendenza: gerarchica, dal
Comandante della sottosezione, e funzionale, dal centro operativo autostradale.
L’autore, grazie alla maturità tecnica, con la quale ha conseguito il diploma di
geometra nel 1990, e alle esperienze e competenze professionali maturate “su
strada”, stante la presenza di un ufficio incidenti all’interno della sottosezione
presso la quale presta servizio, chi scrive sovente viene impiegato in mansioni
burocratiche afferenti l’attività di infortunistica stradale. Nella circostanza si
trattano i fascicoli redatti in occasione di incidenti stradali e inoltre si procede
ai sopralluoghi tecnici, richiesti per lo sviluppo di planimetrie necessarie alla
ricostruzione di incidenti stradali di particolare gravità, aventi esiti mortali o
con feriti giudicati in prognosi riservata. In tali eventi, infatti, viene inviata la
comunicazione di notizia di reato ex art. 347 c.p.p. – per le ipotesi previste
dall’art. 589 c.p. omicidio colposo e/o art. 590 c.p. lesioni personali colpose – alla
competente Autorità Giudiziaria.
In caso di sinistri con feriti, viene sempre eseguito il sopralluogo e il rilievo
foto-planimetrico, mentre in occasione di incidenti con soli danni alle cose,
viene solitamente effettuato solo il sopralluogo, procedendo però, sempre, alla
compilazione di un apposito modello predisposto per la trattazione degli
incidenti stradali.
L’autore è professionalmente preparato anche per l’uso di tecnologie
d’avanguardia, applicate al rilevamento della velocità e delle infrazioni,
assicurando così un livello di efficienza sempre più accentuato nell’operatività
quotidiana di questo particolare settore. Tra queste tecnologie si annoverano
l’autovelox, il telelaser, il police-controller, il geo-web, il police-map, il pro-vida.
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A tal fine giova evidenziare come egli sia uno degli operatori di Polizia Stradale –
certamente non tantissimi – che abbiano operato a bordo di una (quella
assegnata alla Sezione di Bologna) delle due Lamborghini “Gallardo” in
dotazione presso la Polizia Stradale.
Lo svolgimento dell’attività professionale dell’autore è incentrata sia su un
rapporto di dipendenza gerarchico-funzionale incardinata all’interno della
“catena di comando”, sia sul rapporto di relazioni con l’utenza. Trattasi – in
quest’ultima circostanza – dell’utenza prevalentemente stradale che
ricomprende uno spettro molto ampio di tipologie di persone con le quali il
candidato viene a contatto: dall’agente di commercio all’autotrasportatore, dalla
mamma con i figli al seguito al padre separato, dalla donna alcolista all’anziano
ultraottuagenario, dal turista all’immigrato, dal pregiudicato al clandestino,
ognuno dei quali presenta, potenzialmente, un ventaglio infinito di
problematiche e per cui occorre modulare all’occorrenza l’approccio relazionale
e comunicativo intuendo, nell’immediatezza, quale sia la migliore tecnica pur
riuscendo a trasmettere assertività, autorevolezza e sicurezza. In altre parole
occorre essere una sorta di intuitivi e bravi psicologi. È ovvio come – il più delle
volte – l’imprevedibilità della situazione da dover affrontare porti
all’improvvisazione con un aumento significativo delle difficoltà, travalicando
quello che è il modello operativo standardizzato, e con un impatto diretto sulle
attività poste in atto, talvolta anche non propriamente convenzionali. Peraltro il
Codice della Strada è una norma costantemente soggetta a continue modifiche e
aggiornamenti, obbligando gli operatori a un costante aggiornamento
professionale.
Dal 1999 ad oggi l’autore, in qualità di pubblico ufficiale, ha svolto molte
attività di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza inerenti la propria
qualifica. Ha frequentato con profitto diversi corsi professionali che
prevedevano un esame e valutazione finale, con soddisfacenti risultati, fra cui il
corso per il conseguimento della specialità nei servizi di polizia stradale, il corso
per il conseguimento della qualifica di operatore NBC-R, il seminario sulla
deontologia professionale e la comunicazione nello svolgimento dei compiti
d’istituto e vittimologia stradale. Quest’ultimo era mirato ad illustrare le
tecniche e le modalità di comunicazione della notizia ai familiari di vittime
rimaste coinvolte in incidenti – o reati – stradali particolarmente cruenti o
comunque rimaste vittime di violenza stradale. Chi scrive ha altresì affrontato
situazioni critiche correlate a eventi di ordine pubblico in cui è stato impiegato:
in particolare, scontri in occasione di transito di tifoserie avverse, ed in
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occasioni di altre tipologie di manifestazioni. Quando veniva impiegato in
qualità di operatore del centro operativo compartimentale di Bologna, in
assenza del sottufficiale capo-turno, svolgeva le funzioni di capo-posto,
trovandosi a gestire oltre trenta pattuglie dell’intero compartimento Polizia
Stradale “Emilia-Romagna” e a dover assumere decisioni impellenti nell’arco di
pochissimo tempo. In tale circostanza rappresentava funzionalmente il
dirigente del compartimento, disponendo – in sua assenza – con discrezionalità
propria e secondo le esigenze di servizio, l’impiego delle pattuglie, ma anche
teneva contatti con gli uffici operativi del Servizio Polizia Stradale. E ancora ha
preso parte a conflitti a fuoco, durante l’espletamento di servizi di vigilanza
stradale e all’arresto di numerosi pregiudicati per i reati più diversi, oltre alla
partecipazione ad attività di polizia giudiziaria svolta per casi di decessi, suicidi
e situazioni interpersonali delicate.
È del resto innegabile come tutta l’attività svolta abbia reso al candidato
enormi soddisfazioni personali e professionali contribuendo, in parte, anche al
prestigio dell’Amministrazione della P.S. come attestato dalle numerose parole
di compiacimento espresse dai superiori del candidato e dalle attestazioni
premiali concesse dal Capo della Polizia.
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