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L’escursionismo è un’attività motoria e sportiva basata sul gesto tecnico della camminata.
Essa spesso ha diversi scopi come lo studio o lo svago o la ricerca del senso di quiete di cui
si necessita.
Normalmente è una pratica che viene svolta in montagna, circondati dalla natura, ma non
solo, viene svolta anche nel deserto, ovviamente i due luoghi sono l’esatto opposto l’uno
dell’altro e richiedono attrezzatura, abbigliamento e preparazione differente. Inoltre,
ultimamente si parla anche di escursionismo urbano, ovvero svolto nelle città e nelle
periferie, differenzia però dalle normali passeggiate solo ed esclusivamente per la lunghezza
del tragitto.
L’escursionista è colui che pratica questa attività; attività che richiede forte motivazione,
soprattutto in percorsi impegnativi e di lunga durata.
L’escursionista deve avere rispetto dell’ambiente e delle persone che lo circondano infatti
dovrebbe evitare forti rumori (come può essere ascoltare della musica con le casse audio),
rispettare la segnaletica e i sentieri evitando di gettare rifiuti, soprattutto la rimanenza delle
sigarette o i fazzoletti di carta, che sono i rifiuti più comunemente trovati sui percorsi, infatti
solitamente i rifiuti vanno messi in un sacchetto che ci si porta appresso per tutto il viaggio
fino a quando non si trova un rifugio o un cestino dove sia possibile gettarli, questo perché
non tutti i rifiuti sono biodegradabili e nel caso nessuno lo è immediatamente.
Per un escursionista risulta quindi fondamentale essere a conoscenza di come dei
comportamenti di negligenza possano influenzare l’aspetto e l’ambiente che lo circondano,
infatti ha il dovere di informarsi sui tempi di biodegradazione dei rifiuti; sapere che un
semplice e “banale” fazzoletto di carta ci impiega circa 2-3 mesi a biodegradarsi, che una
sigaretta rimane per circa 10-20 anni, ma non solo, anche gli alimenti che la natura stessa ci
procura sono fonte di inquinamento, per esempio una buccia di banana impiega 8-10 mesi
a biodegradarsi, addirittura la scorza d’arancia 2-4 anni.
Avere consapevolezza di alcune di queste tempistiche ci permettono di essere ospiti della
natura nel pieno delle regole e del rispetto della stessa. A nessuno piace trovare dei rifiuti in
mezzo al parchetto della propria città, e soprattutto non piace trovarli in ambienti maestosi
e frequentati proprio perché considerati incontaminati.
Lo scopo di questo elaborato di tesi consiste nell’analizzare una serie di tematiche quali la
preparazione fisica e mentale, l’attrezzatura, l’alimentazione, con l’obbiettivo di affrontare
al meglio la pratica sportiva definita come escursionismo, in quanto non si focalizza solo ed
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esclusivamente sul percorrere un sentiero di montagna, ma richiede adeguata preparazione
sia fisica che di conoscenze sull’ambiente che ci circonda.
Inoltre, saranno trattate tematiche dall’approccio accademico per comprendere a pieno ciò
che succede al nostro corpo nelle varie fasi di un’escursione e quali sono gli effetti a lungo
termine sul nostro organismo.
Ciò che sta alla base dell’escursionismo è proprio il corpo umano, ovvero un corpo che non
ha modo di stare immobile, è sempre alla ricerca di equilibrio, equilibrio che consiste nella
perfetta armonia tra corpo e mente; armonia che però per molti risulta irraggiungibile in
quanto si è sempre in una condizione di bramosa ricerca di nuovi stimoli e il corpo si adatta
a questa sua abitudine. L’uomo ha sempre dovuto camminare fin dagli inizi, poiché questo
gli permetteva di procacciarsi il cibo, di riprodursi, di scoprire nuovi territori, di ottenere
una quantità incalcolabile di stimoli nel corso della sua storia.
Nella nostra Era caratterizzata da confort e pigrizia, molti ritrovano le energie grazie allo
sport e al mettersi alla prova con sé stessi e le proprie capacità.
L’escursionismo consiste proprio in questo, una continua ricerca di stimoli atti a migliorare
la propria condizione fisica, mentale, la propria performance, a ritrovare l’armonia con sé
stessi.
Viene considerato come uno sport di endurance, ovvero una pratica volta a migliorare le
capacità di sostenere nel tempo un’attività fisica intensa, senza essere soggetti a cali di
prestazione rilevanti. Risulta essere uno sport prevalentemente aerobico, nonostante il ritmo
non sia elevato come ad esempio una maratona o una pedalata in bicicletta.
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1.1. I VARI MODI DI PRATICARE L’ESCURSIONISMO
L’escursionismo non si limita alla semplice camminata in montagna ma è possibile
effettuarlo in modi e luoghi molto variabili; ciò permette anche di adattarlo ai componenti
del gruppo o dell’individuo con cui si pratica.
1.1.2. Praticare trekking in città
Se si attribuisce al trekking il significato della conoscenza e della scoperta di un territorio,
anche una città, di qualsiasi dimensione sia, può essere soggetta alla nostra escursione. Non
ci saranno montagne o vali da percorrere ma ci si concentrerà sui giardini, sui parchi, sui
vicoletti, su tutti quegli elementi che rendono unica la città scelta. All’interno di una città è
possibile sia lasciarsi trasportare dalla casualità del percorso che dal programmare un tragitto
tematico e ben organizzato. Non è richiesta una particolare preparazione fisica o
attrezzatura; è consigliato, comunque, indossare una scarpa comoda e possibilmente con
una suola leggera in Vibram che può sempre tornare utile nel momento in cui l’asfalto risulti
bagnato o eccessivamente caldo.
Parigi fu la prima città a pianificare un’escursione all’interno della propria città,
organizzando il percorso con l’ausilio di cartine topografiche durante la via.
Un esempio di escursione in città in Italia è la Green Way del Lago di Como che percorre
sia strade interne a Como che lungo la costa del lago, una passeggiata panoramica lunga 10,2
Km.
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1.1.3. Praticare trekking d’inverno con le racchette
Con l’ausilio delle racchette da neve, o ciaspole, la neve non risulta più un ostacolo per
organizzare un’escursione d’inverno. Praticare escursionismo in tali condizioni richiede
molta esperienza in quanto la neve può coprire eventuali pericoli o eventuali tracce dei
percorsi. Nel programmare un’escursione in ambiente nevoso bisogna tener conto che lo
sforzo muscolare risulta più intenso da sostenere; della diversa andatura più lenta e
cadenzata; delle condizioni atmosferiche e della neve stessa; del peso dello zaino; del buono
stato delle racchette.
La grandezza delle racchette dipende dallo stato della neve, se morbida e soffice è necessario
che la superficie di appoggio, quindi la racchetta, sia più ampia. Alcune racchette sono dotate
di “denti” di metallo per le superfici più ghiacciate, ma non sostituiscono i ramponi.
Ovviamente praticare trekking con la neve richiede un adeguato abbigliamento
impermeabile.
Con le racchette da neve si utilizzano i bastoncini con le rondelle, in modo tale che la
camminata risulti più economica a livello di dispendio energetico, inoltre avere quattro
appoggi permette di avere un equilibrio più stabile, soprattutto nel caso in cui la neve risulti
molto morbida e alta.
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1.1.4 Praticare trekking in mountain bike
Negli ultimi anni la mountain bike si sta rilevando un ottimo strumento per esplorare anche
ambienti collinari e montani. Con la mountain bike il raggio di azione è più ampio rispetto
al trekking. L’organizzazione di un’escursione con la mountain bike richiede piena
conoscenza del mezzo meccanico che si utilizza e della propria abilità ad usarlo, della
potenza della pedalata e sulla resistenza allo sforzo fisico.
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1.1.5. Praticare trekking a cavallo o con cavallo
Esistono due modi per fare trekking con il cavallo: o montare in sella e farsi portare o
mettere un basto dove legare i bagagli e camminarci accanto. In entrambi i casi è necessario
prendersi cura del cavallo, prestando attenzione al suo stato di salute e nutrizione. Bisogna
considerare che un percorso facilmente percorribile a piedi da una persona, in realtà può
mettere in difficoltà un cavallo per le sue dimensioni e per la sua scarsa attitudine a dominare
il vuoto. In mezzo ai boschi, cavalcando un cavallo si rischia che il “cavaliere” si ritrovi
all’altezza dei rami.
1.1.6. Con l’ausilio dei mezzi di trasporto
L’utilizzo dei mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, risulta molto utile per evitare i
disagi di tratti lunghi e faticosi, in modo tale che sia possibile vedere il maggior numero
possibile di luoghi nel minor tempo possibile. Per poter raggiungere un albergo nel caso in
cui si organizzi un trekking di più giorni; è sufficiente essere a conoscenza degli orari di
passaggio di treni, bus, ecc.
Molti gruppi di escursionisti organizzano un’uscita con l’ausilio di un’automobile privata,
così facendo a turno uno del gruppo ha la possibilità di riposarsi, avendo comunque, il
compito di trasportare i bagagli fino al successivo punto di riposo, che sia un albergo o un
rifugio o di piazzare le tende, di acquistare tutto il necessario per la giornata successiva e di
informarsi sul successivo tratto del percorso. L’ausilio dell’auto permette di intervenire con
maggior velocità ed efficacia in caso di difficoltà sopravvenute o incidenti.