4
Baudrillard pu� essere considerato una guida per sondare i
comportamenti del mondo occidentale, per diagnosticare il vuoto
all'interno del quale la cultura contemporanea sembra orbitare.
Certamente si ha a che fare con un pensatore contraddittorio, in cui la
science fiction, la patafisica, la teoria sociale e la critica radicale conducono
ad una indecidibilit� e ad una mai conclusa definizione della sua opera.
Nonostante ci�, anzi, forse proprio grazie a questo, egli offre la
possibilit� di una riflessione nuova, che, attraverso la "scelta"
dell'eccesso, reinterpreta il tempo in cui le high-tech, i media, la
simulazione conducono verso un mondo indecidibile ed illusorio, nato
dalla sconsacrazione dell'illusione vitale originaria.
In questa tesi il mio obbiettivo � stato quello di ripercorrere
l'evoluzione del pensiero di Baudrillard attraverso i suoi scritti, per
giungere alla comprensione dei conflitti odierni.
L'interpretazione che egli d� dei conflitti � infatti strettamente legata al
concetto di simulazione, centrale nell'opera di Baudrillard.
Le guerre mosse dall'occidente, la determinazione mediatica degli
eventi, l'irrealt� di una violenza che sembra sfuggire agli ordini e alle
regole tipici del passato, sono elementi che necessitano di una
riconsiderazione alla luce di un'attualit� in cui la realt� vibra di assenza.
Nei primi due capitoli ho ripercorso, attraverso la produzione di
Baudrillard, quelle tematiche e quei concetti centrali nel suo pensiero,
analizzando le differenti prospettive da cui egli osserva ed interpreta il
reale. Questo mi � servito per giungere a comprendere e a spiegare
5
l'originalit� e la particolarit� della sua indagine sulle strutture della
cultura occidentale.
Nel primo capitolo ho analizzato la prima produzione del pensatore
francese, consistente nel suo tentativo di superamento della filosofia
moderna, nella critica che egli muove a coloro che lo hanno preceduto
con il fine di porre le sue idee in uno spazio nuovo, in cui il reale
necessita di essere ridefinito in una costellazione di considerazioni
concernenti l'iperrealismo della nostra epoca, la fine della storia, la
proiezione del reale nel suo doppio simulato.
Nel secondo capitolo, ho focalizzato l'attenzione proprio sul delitto
compiuto nei confronti del reale, e basandomi soprattutto sullo scritto
Il delitto perfetto, ho analizzato la prospettiva duale su cui tutto il
pensiero di Baudrillard oscilla: lo sterminio del reale e dell'Altro da un
lato, e l'impossibilit� di tale sterminio dall'altro.
Nel terzo capitolo, invece, osservo a quali conclusioni il pensiero di
Baudrillard conduce nella sua applicazione interpretativa dei fenomeni
conflittuali e degli eventi dell'epoca attuale.
� attraverso il concetto di simulazione, pi� precisamente, che si pu�
tentare una rilettura dei conflitti odierni e dei rapporti tra i paesi del
mondo, in cui vige l'imperativo di affermazione del cosiddetto Nuovo
Ordine Mondiale.
La guerra del Golfo, la rivoluzione rumena, la guerra di Bosnia, sono
solo degli esemplari per comprendere la realt� nella quale ci troviamo,
e la complessit� di eventi che mancano di convincere circa la loro
esistenza.
6
L'indagine degli ordini dei simulacri che svela il destino dell'uomo
nell'ipertelia di una storia che preclude un futuro, l'irrealt� del mondo
che si sovrappone alla sua realt�, l'oscenità bianca che sembra
soppiantare l'illusione: in Baudrillard questi ed altri elementi giocano a
creare una molteplicit� di luoghi in cui la sfida dall'uomo pu�
nuovamente essere rilanciata grazie all'inestirpabile pulsare della
seduzione.
Questa tesi vuole quindi ripercorrere Baudrillard esaminando in
particolare il significato dei conflitti nell'epoca postmoderna.
Nell'ultimo capitolo, che considero dai contenuti conclusivi e di una
maggiore consistenza critica, ho tentato di definire il luogo in cui il
Nostro si pone nei suoi scritti e nelle sue affermazioni, di scorgere la
sua figura all'interno di quel pensiero teso tra l'impossibilit� etica, la
provocazione oltraggiosa di una posizione senza compromessi, e il
bisogno dell'uomo nella sua dignit� di accedere comunque a un
discorso morale.
Da ci� risulta emergere un Baudrillard malinconico e nostalgico, un
pensatore elusivo rispetto ai propri scritti, che fugge la tematizzazione
della propria tristezza di fronte al mondo attuale attraverso la sfida
patafisica e la simulazione di se medesimo.
La drammaticit� di un futuro senza speranza, l'impossibilit� di un
nichilismo energico ed affermativo, pulsano spesso nascosti sotto un
velo di violenza teorica e cinismo efferato.
La necessit� di una prospettiva etica vive, ma viene esplicitamente
negata attraverso un fatalismo radicale.
7
Cos� Baudrillard � la simulazione di s�, dei concetti che elabora e della
sua disillusa complicit� con un mondo inaccettabile. Ma � questa,
anche, la sua pi� peculiare profondit� di analisi e ricchezza di indagine,
da cui scaturisce, nell'ombra, un certo monito e un avvertimento a
riflettere sul presente.
8
CAPITOLO I :
VALORE SEGNO E REALTA' VIRTUALE
9
I. 1 Trilogia del valore: Il valore segno. L'al di là della merce
L'analisi del reale effettuata da Baudrillard muove su diversi piani
paralleli, si sviluppa attraverso differenti regioni del sapere, intreccia
discipline tra di loro indipendenti, ricercando proprio
nell'intercambiabilit� del piano d'osservazione, una maggior
completezza e una pi� precisa circoscrizione dell'oggetto di volta in
volta in esame.
Baudrillard � un pensatore complesso e fortemente controverso della
nostra epoca, il cui linguaggio e l'approccio multidisciplinare fanno da
sfondo ad un'apparente assenza di razionalit� d'indagine.
� proprio questa sua metodologia di ricerca, spesso al limite della
liceit� filosofica, che lo rende un autore atipico del nostro tempo.
L'evoluzione del suo pensiero rispecchia il cambiamento prospettico
all'interno del quale Baudrillard proietta l'analisi critica della sua
cultura, quella occidentale.
La differenza di oggetti d'osservazione, la mutevolezza dei toni
espressivi e la radicalit� del suo punto di vista su qualsiasi indagine,
costituiscono un pensiero spazialmente aperto e sospeso all'orizzonte
di nuove possibilit� e di ulteriori sviluppi.
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La complessit� del linguaggio avvicina concetti presi in prestito dalla
scienza e dalla tecnica, i quali vengono adattati alla descrizione delle
strutture che supportano la nostra vita contemporanea, e a referenti
arcaici che fanno da continuo sfondo al suo pensiero.
Possiamo constatare, nelle prime opere del filosofo francese, la
necessit� di un superamento del concetto di "valore" per come � stato
inteso nell'arco della modernit�. Un superamento non fine a se stesso,
ma come premessa alla costruzione del sistema proprio dell'autore,
che per evolversi e spingersi sempre al limite del pensiero e al limite
della filosofia stessa, deve trascendere le coordinate della filosofia a lui
precedente, per situare la paradossalit� delle sue idee beffarde nel puro
presente, nell'indagine sospesa tra il passato e l'illusione del futuro.
La trilogia del valore per Baudrillard passa attraverso tre stadi: naturale
del valore d'uso, mercantile del valore di scambio, strutturale del
valore-segno. Ciascuno stadio � lo specchio di un determinato
periodo storico, rappresenta una visione del mondo all'interno della
quale l'uomo � stato proiettato nell'arco della sua avventura terrestre,
rivela il rapporto esistente tra l'uomo e i suoi simili.
In ogni fase si manifestano i significati che giacciono sullo sfondo
delle relazioni sociali, nonch� le diverse tipologie di sguardi sul mondo
che nell'arco storico si sono succedute.
I tre stadi del valore si succedono senza che uno elimini l'altro, ma
vanno a sovrapporsi in una sommatoria che disegna una traiettoria
ipotetica, una possibile evoluzione basata su una distinzione che
rimane comunque formale.
11
Infatti, come lo stesso autore sostiene nell'opera La Trasparenza del
Male: �Al primo corrispondeva un referente naturale, e il valore si
sviluppava con riferimento a un uso naturale del mondo. A un
secondo corrispondeva un equivalente generale, e il valore si
sviluppava con riferimento a una logica della mercanzia. Al terzo
corrisponde un codice e il valore vi si dispiega con riferimento a un
insieme di modelli�
1
. � questo terzo stadio del valore che connota le
nostre societ� attuali, le societ� del consumo, in cui la merce viene
prodotta come segno, ed il reale stesso subisce la mortificazione della
sua sparizione, vanificandosi nella simulazione, e riproducendosi come
segno. Tutti i segni divengono elementi di rapporti interscambiabili
reciproci e continui, senza potersi scambiare per� con alcunch� di
reale.
Baudrillard sostiene che la realt� nella sua esistenza ha coinciso con
una determinata tappa della legge del valore. Oggi assistiamo quindi
all'implodere del sistema nell'indeterminazione, in quanto la realt�
tutta � assorbita dall'iperrealt� del codice e della simulazione. Come lo
stesso autore afferma in Lo scambio simbolico e la morte: �� un principio
di simulazione quello che ormai ci governa al posto dell'antico
principio di realt�. Le finalit� sono scomparse: sono i modelli che ci
generano. Non c'� pi� ideologia, ci sono soltanto dei simulacri�
2
.
Parallelamente ai tre stadi del valore, abbiamo infatti tre ordini di
1
J. BAUDRILLARD, La trasparenza del male. Saggio sui fenomeni estremi; tr. it. di F.
Marsciani, SugarCo, Milano 1990, p. 11.
2
J. BAUDRILLARD, Lo scambio simbolico e la morte; tr. it. di G. Mancuso,
Feltrinelli, Milano 1979, p. 12.
12
simulacri
3
che si sono succeduti dopo il Rinascimento, proprio in
relazione ai mutamenti della legge del valore. Il simulacro del primo
ordine � la contraffazione, schema dominante dell'epoca "classica", che si
� avuto dal Rinascimento fino alla rivoluzione industriale, e che
specula sulla legge naturale del valore. Il simulacro di secondo ordine �
la produzione, dominante nell'era industriale, che si basa sulla legge
mercantile del valore, infine il simulacro di terz'ordine, che
contraddistingue la corrente fase del ventesimo secolo, � rappresentato
dalla simulazione, che rappresenta lo schema su cui vive la fase attuale
retta dal codice, e che specula sulla legge strutturale del valore.
I tre ordini di simulacri, Baudrillard li rappresenta parallelamente
attraverso i corrispettivi tre livelli di simulazione, che hanno
contraddistinto le suddette epoche storiche, e, di conseguenza, hanno
disegnato differenti status della realt�.
Nel primo livello la simulazione riguarda un'ovvia copia della realt�, al
secondo � una copia assai simile all'originale, tale da offuscare i legami
3
Per quanto concerne i termini "simulcro" e "simulazione" una definizione
generale pu� essere quella di G. BETTETINI, La simulazione visiva. Inganno,
finzione, poesia, computer graphics, Bompiani, Milano 1991, p. VIII: "simulare significa,
infatti, imitare, rappresentare, riprodurre; ma significa anche fingere, ingannare,
mentire. L'arte della simulazione comporta l'abilit� esecutiva del ritratto, della
statua, dell'ambientazione scenografica, della rappresentazione dell'idea; ma anche
quella dell'imbroglio, dello stratagemma. Si aggiunge inoltre, a complicare le cose,
la componente temporale della radice 'simul', che apre gli spazi dei significati in
gioco verso prospettive di contemporaneit� e, metaforicamente, di equivalenza
quantitativa: il simulacro, la ricostruzione fittizia della realt�, sembrano valere
'quanto' e forse 'pi�' della stessa realt�, soprattutto se le sono contemporanei o se i
loro tempi di apparizione sono comunque strettamente collegati con quelli
dell'oggetto sostituito".
13
tra realt� e rappresentazione. Il terzo livello � quello in cui la realt� �
prodotta da se stessa, senza basarsi su alcuna relazione col mondo
esterno. Il migliore esempio � probabilmente la "realt� virtuale", un
universo generato dal linguaggio del computer, da modelli matematici
che sono solamente entit� astratte.
Questo terzo livello di simulazione Baudrillard lo definisce l'
"iperreale", in cui il modello, appunto, viene prima del mondo, � copia
priva di un originale.
La digitalit�, la genetica e la cibernetica sono i punti chiave della
simulazione, in cui la realt� � sorretta da segni i quali non hanno
relazione con alcuna realt�, ma sono puri simulacri di simulazione.
Baudrillard, ripercorrendo la storia del concetto di "valore", vuole
giungere a definire e a comprendere le strutture e i comportamenti
della cultura odierna, e la realt� nella sfera del terzo livello di
simulazione.
Per far questo egli parte dall'analisi marxista del valore d'uso, il quale
funge da alibi che permette la circolazione degli elementi della
produzione, ed � quindi un effetto del sistema del valore di scambio. Il
primo garantisce l'operazione concreta della merce nel consumo,
mentre il secondo permette l'interscambiabilit� di ogni merce nella
legge dell'equivalenza. Questi due valori configurano lo schema
razionale della produzione, sotto l'egida dell'economia politica.
Nella nostra epoca qualcosa per� � avvenuto all'interno di questa
logica del valore, tanto da poter essere definita una rivoluzione del
valore stesso. I due aspetti del valore, una volta creduti inscindibili, si
14
sono separati uno dall'altro, e questa rivoluzione ascendente rispetto
all'economia "classica", trasfigura la forma stessa del mercantile, in
favore della sua radicalit�.
Come lo stesso Baudrillard afferma: �Il valore referenziale � annullato
a vantaggio del solo gioco strutturale del valore. La dimensione
strutturale si autonomizza a esclusione della dimensione referenziale,
si istituisce sulla morte di quest'ultima�
4
. Superati in un solo atto i
referenziali di significazione e di produzione, si impone lo stadio
dell'emancipazione del segno, il quale non � pi� "costretto" a
significare alcunch�, si struttura secondo la regola
dell'indeterminazione totale, dell'indifferenza rispetto alle finalit� di
produzione. E proprio la mancanza di queste ultime permette alla
forza-lavoro di funzionare come un codice, alla moneta di fluttuare in
una speculazione indefinita. Ma tale mutazione sociale e storica si
riflette in ogni campo umano: l'estetica, la politica, la morale, la storia,
i processi comunicativi, ecc. Ogni sfera del reale cade sotto l'effetto
neutralizzante del codice, per cui tutto diviene indecidibile e
indifferente. Si apre cos� lo spazio della circolazione pura, e come lo
stesso Baudrillard afferma: �tutto questo, n� Saussure n� Marx lo
presentivano : essi sono ancora nell'et� dell'oro d'una dialettica del
segno e del reale, che � allo stesso tempo il periodo "classico" del
capitale e del valore. La determinazione � morta. L'indeterminazione �
4
J. BAUDRILLARD, Lo scambio simbolico e la morte, cit., pp. 17,18.
15
sovrana�
5
. Il lavoro, come i sistemi produttivi, diventano segni
intercambiabili, consumabili come tutto il resto.
Alla critica dell'economia politica che ha avuto come suo oggetto
d'analisi la forma/merce, deve quindi necessariamente seguire una
critica dell'economia politica del segno con oggetto la forma/segno. Essendo
la merce contemporaneamente valore d'uso e valore di scambio, allo
stesso modo il segno � insieme significante e significato. In Per una
critica dell'economia politica del segno, Baudrillard analizza questa relazione,
sottolineando come si instauri una funzione gerarchica tra le due parti,
in cui una diviene forma dominante, mentre l'altra resta solo una
forma-alibi.
In questo rapporto, l'astuzia ideologica consiste proprio nel
mascherare tale sottomissione di una rispetto all'altra, cos� che il
codice giace sempre nascosto dietro il valore, lascia apparire la logica
del valore, che in realt� non funge se non da simulacro al codice
stesso, unica realt� dell'oggetto. Codeluppi afferma che: �Baudrillard si
rende conto che un valore d'uso puro (significante o significato che
sia) non pu� esistere, cos� come non possono esistere fantomatici
bisogni primari che gli dovrebbero fare da referente. Il valore d'uso �
quindi una convenzione culturale, e pu� essere distinto dal valore di
scambio solo in maniera formale, non sostanziale, cos� come solo in
via formale si pu� distinguere all'interno del segno tra significante e
5
Ivi, p. 18.
16
significato, perch� la vera frattura c'� tra segno e referente reale�
6
.
L'obiettivo di Baudrillard � quindi quello del superamento dell'ottica
marxista, attraverso la critica dell'opposizione tra valore di scambio e
valore d'uso. Ma Baudrillard vuole anche sorpassare il ciclo di autori
quali Deleuze, Lyotard, e, assai pi� esplicitamente, Foucault
(attraverso l'opera Dimenticare Foucault), i quali resterebbero ancora
troppo impigliati al mito della produzione. L'economia politica
marxista, che ha circoscritto la merce come suo elemento fondante
d'analisi, deve necessariamente scontrarsi con un qualcosa che non �
pi� propriamente merce, ma unione indissociabile di quest'ultima con
il segno.
L'oggetto-segno non � pi� l'oggetto proprio dello "scambio
simbolico"
7
, il quale non si pu� astrarre dal patto reciproco che si
instaura tra due persone, e che sancisce una relazione interpersonale
che va al di l� dell'oggetto stesso. Allo scambio simbolico, Baudrillard
d� una enorme importanza, in quanto esso esclude l'oggetto dai legami
con l'economia del valore d'uso.
Attraverso lo scambio simbolico, R.J. Lane sostiene che Baudrillard
tenti di muovere una decostruzione e una critica all'ordine occidentale
6
V. CODELUPPI, Consumo e comunicazione. Merci, messaggi e pubblicità nelle società
contemporanee, Franco Angeli, Milano 1989, pp. 99-100.
7
Il concetto di scambio simbolico, Baudrillard lo eredita da studi antropologici
riguardanti il "dono" presso le popolazioni primitive. In particolare egli si riferisce
alle nozioni di "Potlatch" (v. nota 57, p. 60, c. I.)cos� come vengono definite da M.
Mauss in The gift (1925; english edition, 1990), e da G. Bataille in The notion of
expenditure (1933; english edition).
17
del non-simbolico, in cui gli oggetti circolano unicamente come segni,
in cui il simbolico � stato rimpiazzato dal semiotico
8
.
Esso rinvia perci� all'assenza di qualsiasi relazione, all'indipendenza di
ciascun soggetto individualizzato e separato.
L'oggetto non � pi� donato, non significa nulla, non si fa portatore di
un desiderio n� di un rapporto sociale, ma realizza la prigione dei
soggetti che lo manipolano, � l'oggetto di consumo di una relazione
assente e reificata entro un codice.
Il terzo stadio del valore schiude l'epoca della crisi dei sistemi di
giudizio, mentre neutralizza il senso delle cose, come pure gli obiettivi
dell'uomo.
Paradossalmente la produzione aumenta in forza della sua virtualit� e
della sua inutilit�, accelera i suoi processi per offrire ai consumatori
sempre pi� segni e sempre pi� significati, che per� appartengono
ormai a uno strano regno della trasparenza e dell'assenza di una
ragione. L'operaio salariato diviene oggi l'operatore produttivo, servo
del principio d'irrealt� del lavoro. Ci� che lo caratterizza � la sua
intercambiabilit� mobile, desinenza inutile del capitale fisso.
Cos� anche il rapporto tra l'uomo e gli oggetti cambia. Non pi� il loro
consumo, ma il potere di controllo su di essi, la presunzione di
padroneggiarli, l'ossessione funzionale di gestirne l'utilit� spaziale.
L'oggetto tecnico infatti richiede solo una partecipazione formale e
testimonia cos� l'idea di una assoluta efficienza del gesto-segno.
8
Cfr. R. J. LANE, Jean Baudrillard, Routledge, London-New York 2000, pp. 48-58.