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Introduzione
Per trovare un punto di partenza del presente lavoro, vorrei citare il terzo principio della
dinamica di Newton “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Lungi
dall’essere una ricerca di materie scientifiche, mi pareva necessario evidenziare come, sebbene la
citazione sia una legge fisica, si possa ritrovare nella società il principio che rappresenta. Infatti lo
spazio che ci circonda viene influenzato dalle nostre azioni e viceversa: lo spazio, i luoghi intorno a
noi, influenzano le nostre scelte.
Fra i motivi che mi hanno spinto ad affrontare l’argomento della presente ricerca, vi è lo studio
della lingua cinese, che ha fatto sì che si accrescesse la mia curiosità verso la Cina e la sua cultura,
verso questo mondo a volte considerato talmente lontano da aver creato un alone di mistero e
opinioni diffuse su di esso da sempre. Al ritorno dal mio viaggio in Cina questo ottobre, mi sono
resa conto che la diversità che si racchiude dentro la società cinese, così diversa da quella a cui
siamo abituati, non solo può arricchire la visione del mondo, ma può anche aiutare a comprendere
alcuni aspetti di quella società che possono sembrare contraddittori.
In questo lavoro cercherò di analizzare come Hong Kong si è trasformata durante gli anni, prima
come colonia inglese e in seguito come regione amministrativa speciale, diventando oggi una
metropoli internazionale.
Nel primo capitolo analizzerò l’evoluzione di Hong Kong: prima mi soffermerò sulla storia della
Cina partendo dalle prime esplorazioni verso il continente, i viaggi che sono stati compiuti e i primi
contatti della Cina con le potenze straniere, intrapresi per scoprire un mondo a cui in pochi avevano
avuto accesso. Successivamente mi soffermerò sui motivi che hanno portato Hong Kong a diventare
una colonia inglese, analizzando la sua configurazione territoriale iniziale, i suoi cambiamenti e le
conseguenze che ne sono derivate. Continuando l’analisi dell’isola di Hong Kong esaminerò gli
sviluppi della società, la sua crescita, la nascita delle prime città e le vicende che l’hanno portata a
divenire una città cosmopolita.
Nel secondo capitolo verrà analizzato il senso di l’identità culturale dei cittadini di Hong Kong, e
quanto questo sia altalenante: sebbene dalla cartina geografica lo spazio di Hong Kong risulti essere
compreso nel territorio cinese, a causa degli stravolgimenti sociali accaduti negli anni i suoi
cittadini non si sentono completamente cinesi. Essendo una ex colonia inglese, Hong Kong possiede
alcune caratteristiche che la portano a diversificarsi - da un punto di vista sociale e politico - dalla
Cina. Un accenno di democrazia permane nell’isola grazie al principio “one country, two sistems”,
che rimarrà in vigore fino al 2047. La ricerca geografica cerca di capire come si è evoluto, complici
i movimenti sociali, lo stato di Hong Kong, provando ad analizzare quanto il territorio abbia influito
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sul senso di appartenenza e sull'identità culturale dei cittadini, tenendo conto della relazione tra
spazio e società. Altra questione è il grado di identificazione dei cittadini di Hong Kong con la
Cina, quanto questi si sentano cinesi, considerando i risultati di un sondaggio di giugno 2017, svolto
dall’Università di Hong Kong. La domanda posta agli abitanti di Hong Kong, ovvero se si
identifichino come cinesi o hongkonghesi, ha dato delle risposte tutt’altro che scontate. La
questione che si pone è: quanto può il territorio influenzare le identità culturali?
Il terzo capitolo è incentrato sull’analisi della rivoluzione degli ombrelli, i motivi dell’inizio
dell’occupazione delle strade e le sue conseguenze, specialmente sul piano sociale, poiché i cittadini
non possono scegliere i propri governanti, dipendendo così dalle decisioni di Pechino. Cercherò di
inquadrare il contesto sociale della rivoluzione, provando a spiegare i motivi della sua nascita, ciò
che l’ha influenzata, cosa ha comportato, e, in particolar modo, cercare di inserire gli avvenimenti
in un contesto spaziale. I fatti avvenuti potrebbero dimostrare che, anche se la Cina si è affermata in
questi anni come potenza mondiale, in realtà abbia ancora qualche crepa al suo interno, almeno da
un punto di vista sociale e democratico.
L’intento della presente ricerca non è quello di mettere in discussione le scelte politiche della
nazione cinese, quanto cercare di far emerge come le lotte per mantenere la diversità di cui Hong
Kong sembra godere non siano ancora finite. Partendo dall’analisi del movimento Occupy Central
with Love and Peace, che ha promosso la rivoluzione degli ombrelli, mi soffermerò sui simboli che
la rivoluzione ha portato in sé e sull’impatto che hanno avuto a livello internazionale attraverso i
social network. Cercherò di far emergere l’importanza della scelta dei luoghi che i manifestanti
hanno occupato, andando ad inserirsi in un processo di territorializzazione.
Oltre a essere un tema che mi pare consono a quello che un mediatore linguistico culturale
potrebbe affrontare, è una spinta per cercare di analizzare le ragioni che hanno portato Hong Kong a
divenire così lontana dall’essere propriamente Cina. La ricerca non pretende di trovare risposte alle
vicende che verranno affrontate, ma mira ad essere una conclusione di un percorso universitario e
l’inizio di uno futuro.
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Capitolo uno
1. Hong Kong: Una regione amministrativa speciale
Nell’andare a indagare le recenti proteste avvenute a Hong Kong in favore della democrazia, mi
sembra opportuno prima tracciare le dinamiche che hanno influenzato la nascita di questa regione,
esempio di costanti lotte politiche e sociali. Le trasformazioni del territorio hanno portato a far
emergere nella popolazione un forte senso d’identità; come evidenza Vidal de la Blache (De la
Blache 1997:3 cit. in Raffestin 2003:5) «La storia di un popolo è inscindibile dalla contrada in cui
abita».
Non si può comprendere la dinamicità di Hong Kong se non si tiene conto della sua particolare
situazione storico-geografica, che ha avuto una notevole evoluzione nel tempo a causa dei vari
avvenimenti susseguitesi.
Fig. 1
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Carta geografica di Hong Kong. Fonte: geology.com.
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La Fig. 1 è stata tratta dal sito geology (URL: https://geology.com/world/hong-kong-satellite-image.shtml).
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1.1 Cenni storici e geografici
Situata nel sud est della Cina, sulla costa del mar Cinese Meridionale, Hong Kong, che in cinese
significa Porto Profumato (Xiānggǎng ), con i suoi sette milioni di abitanti
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ha attraversato un
lungo cammino per diventare una delle maggiori potenze mondiali, e la sua storia è stata ed è
ancora ricca di trasformazioni geografiche e politiche.
Cercare di trovare un punto di partenza per l’analisi della trasformazione di Hong Kong significa
andare a scavare nella storia della Cina per scovare quelle tracce che hanno portato cambiamenti a
livello territoriale e commerciale. La Cina mille anni fa era considerata in una posizione favorevole
per la produttività grazie al suo suolo e al clima, soprattutto per i benefici del fiume Yangtze
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, e ciò
si andava confermando nella crescita demografica (Dini 2012); d’altronde, la presenza dei fiumi ha
da sempre contribuito allo sviluppo delle civiltà, basti pensare all’importanza del Nilo e di altri
fiumi (Lanciotti 1995). Lo stesso Ellis (1819) affermava che la Cina, essendo molto estesa e
potendo usufruire di diversi prodotti dalle sue province, disponendo inoltre di un’ottima rete di
comunicazioni interne dovuta alla presenza di numerosi fiumi, laghi e canali, aveva a disposizione
ogni mezzo di sussistenza. I più importanti fiumi presenti nel territorio cinese, oltre al fiume
Azzurro, sono il Fiume Giallo (Huang He), il Fiume Rosso (Hong Hua), che, come tutti i fiumi
principali, scorrono da ovest verso est (Sabattini-Santangelo 2005).
La via commerciale che permise gli scambi tra Oriente e Occidente fin dal I secolo a.C., è quella
che in seguito sarà denominata “Via della seta”, ovvero una serie di percorsi attraversati da
carovane. Un tratto della Via della seta corrispondeva alla Rotta Reale, strada usata dai Persiani per
il commercio, che, secondo a quanto riportato da Erodoto, collegava Susa, Persepoli e Babilonia
con la costa dell’Asia minore (Frankopan 2017). Grazie alla produzione di tessuti di seta, lino, e
canapa, durante la dinastia degli Han Occidentali (206 a.C.-9 d.C.), si incrementarono le attività
commerciali che portarono a un’estensione delle vie di comunicazione. In seguito, dopo
l’assoggettamento dei Xiongnu i quali avevano costituito una minaccia per l’impero cinese,
aumentarono gli scambi commerciali con l’Occidente attraverso la Via della seta (Sabattini-
Santangelo 2005).
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Fonte: Census and Statistics Department (URL: https://www.censtatd.gov.hk/hkstat/sub/so20.jsp).
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Il fiume Azzurro, in cinese Yangtze, chiamato anche Chang Jiang, è il fiume più lungo che scorre in Cina e in Asia con
i suoi 6.280 km, anche se la sua lunghezza totale è fonte di dibattito (cfr. Treccani URL:
http://www.treccani.it/enciclopedia/fiume-azzurro_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/).
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Fig. 2 La Via della seta. Fonte: Treccani
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La Cina già in altre epoche storiche, come durante la dinastia Tang (618-907), aveva avuto
scambi commerciali con altri stati, al punto che «sotto Taizong l’impero cinese tornò ai fasti
dell’epoca Han, affacciandosi sulla scena mondiale come la massima potenza del continente
euroasiatico» (Sabattini-Santangelo 2005:252). Grazie all’abilità diplomatica di Taizong (626-649),
la città di Chang’an divenne una metropoli internazionale; molte delegazioni e missioni tributarie
giunsero nella città da varie parti dell’Asia. Anche il regno di Yongle (1403-1424) – il quale spostò
la capitale da Nanchino a Pechino nel 1421- fu caratterizzato da un interesse per mercati e paesi
stranieri, come testimoniano le spedizioni marittime, come quella compiuta da Zheng He (1371-
1434). Le spedizioni intraprese da quest’ultimo, si spinsero fino al Mar Rosso e al Golfo persico,
dando prova di una migliore tecnica di navigazione rispetto a quella dell’Occidente (Sabattini-
Santangelo 2005).
Per avere una più precisa carta geografica della fascia costiera della Cina, si dovrà aspettare il
Cinquecento con le esplorazioni portoghesi (Castelnovi 2010). Fu infatti dopo aver doppiato Capo
di Buona speranza che i portoghesi cominciarono ad organizzare i loro viaggi sia verso l’India che
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La Fig.2 è reperibile sul sito Treccani (URL: http://www.treccani.it/enciclopedia/via-della-seta_%28Dizionario-di-
Storia%29/).