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ABSTRACT IN ITALIANO
L’industria fusoria italiana è un settore all’avanguardia e sostenibile, in termini
economici e ambientali. Nell’opinione pubblica e all’interno delle imprese,
albergano visioni delle fonderie come luoghi poco attenti alla tutela dell’ambiente
e della salute del lavoratore, tanto da definirle industrie 3D: “dirty, dusty and
dangerous”. Ciò nonostante, il settore sta mostrando interesse verso la sostenibilità
sociale, consentendo di considerare queste realtà come aziende 3P: “people, planet
and profit”. La prospettiva della sostenibilità sociale riguarda sia l’esterno delle
organizzazioni, in termini di reputazione aziendale, sia l’interno, a livello di qualità
della vita organizzativa. L’interesse di questo elaborato è quello di focalizzarsi sulla
dimensione interna, cioè sul miglioramento delle condizioni lavorative e della
qualità della vita in questi contesti. All’interno della letteratura scientifica, il
costrutto individuato per rispondere a tale interesse, è quello di Corporate Social
Sustainability (CSS) culture. Questo elaborato si inserisce all’interno di progetto di
dottorato triennale finanziato da Assofond, e lo scopo è descrivere pratiche
organizzative che caratterizzano culture della CSS, come la pratica “Clean suits for
a dirty job”, che consiste nel lavaggio da parte dell’azienda delle tute da lavoro
degli operai, garantendo adeguati livelli di sicurezza e welfare ai propri attori
organizzativi. In questa tesi si è interessati a descrivere culture della CSS all’interno
delle fonderie, contesti che in letteratura scientifica vengono inquadrati come
organizzazioni ad alto rischio. Si vogliono comprendere gli elementi che facilitano
o ostacolano lo sviluppo di tali culture all’interno di queste realtà. L’obiettivo è
descrivere pratiche, artefatti, valori, e credenze proprie di tale cultura, e a tal
proposito, il metodo di ricerca più indicato è l’etnografia. È un metodo qualitativo
utile per compiere un efficace affondo culturale, attraverso strumenti quali
osservazioni sul campo, colloqui e interviste semi strutturate con i principali attori
organizzativi. Il valore aggiunto di questo progetto di ricerca è quello di fornire alle
aziende del settore strumenti per coniugare culture di produttività e di benessere del
lavoratore, grazie all’implementazione di pratiche organizzative che caratterizzano
una CSSculture.
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INTRODUZIONE
Questo testo affronta tematiche relative alla sostenibilità sociale e alla tutela delle
risorse umane presenti nei contesti organizzativi. La visione che si vuole proporre
tenta di promuovere una maggiore attenzione per gli aspetti di sostenibilità, etici e
umani che caratterizzano le culture organizzative di specifici contesti considerati
dalla letteratura scientifica ad alto rischio (Heldal & Antonsen, 2014; Grote, 2011).
La sostenibilità viene qui intesa, in accordo con la prospettiva del World
Commission on Environment and Development (WCDE, 1987), in termini di
sviluppo sostenibile, capace cioè di soddisfare i bisogni della generazione presente
senza compromettere quelli delle generazioni future.
È un concetto che lega la necessità di raggiungere obiettivi di sviluppo dell’umanità
con la tutela delle risorse ambientali, sociali, ed economiche a disposizione.
Nel giocare la sfida della sostenibilità le imprese hanno un ruolo centrale, poiché
sono protagoniste nell’utilizzo di risorse ambientali, sociali ed economiche per la
generazione di valore e il raggiungimento di una redditività economica a lungo
termine.
Il tentativo di questo elaborato è quello di colmare il vuoto esistente tra una
letteratura e una pratica molto concentrata sulle tematiche di sostenibilità
ambientale ed economica, ma ancora poco focalizzate sulle questioni di
sostenibilità sociale, in particolare delle risorse umane.
In accordo con Galuppo (2011), la questione della sostenibilità sociale si pone come
sguardo sui processi di organizzazione del lavoro, di produzione e gestione
dell’innovazione, di relazione e di scambio con il territorio e la comunità. In tal
senso, innovazione e sostenibilità sociale sono da intendersi variabili chiave per la
competitività d’impresa, e per tale motivo è rilevante che vengano inserite
all’interno della cultura organizzativa, per poter intraprendere un ripensamento dei
processi e delle modalità di gestione delle risorse umane.
Seguendo questa prospettiva, in questa sede si è convinti che la sostenibilità sociale,
di un’impresa si esprima nella sua cultura organizzativa (Schein, 2000).
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Il focus della tesi sarà rivolto verso il concetto di Corporate Social Sustainability
(CSS) culture, che viene definito come un insieme di valori, artefatti e assunti di
base organizzativi coerenti alla nozione, agli scopi e ai principi della sostenibilità
sociale (Schonborn, Berlin, Pinzone, Hanish, Georgoulias & Lanz, 2018).
All’interno dei contesti organizzativi la CSSculture si sviluppa su più livelli, nelle
norme, nelle credenze e nelle pratiche situate (Bruni & Gherardi, 2007), orientando
e rafforzando le relazioni di valore tra l’azienda e i suoi stakeholder (Galuppo,
Kajamaa, Ivaldi & Scaratti, 2019). In particolare l’interesse in questa sede è rivolto
agli interlocutori interni delle imprese, ovvero le risorse umane, intese come le
principali portatrici di conoscenze di valore e come i primari agenti di cambiamento
poiché quotidianamente coinvolti nelle attività e nelle pratiche situate.
Su un piano teorico mi era tutto molto chiaro, mi mancavano però gli elementi
fondamentali: come si sviluppa e si implementa una CSSculture all’interno di realtà
organizzative reali?
Sui libri non sono riuscita a trovare risposte a questa domanda, per cui ho pensato
che la soluzione migliore fosse andare ad indagare il costrutto della CSSculture con
una ricerca empirica in organizzazioni che stanno vivendo la necessità di sviluppare
e implementare culture di sostenibilità delle risorse umane.
Questa tesi si inserisce in una ricerca più ampia, precisamente all’interno di un
progetto di dottorato triennale, promosso e finanziato da Assofond.
Assofond, Associazione Italiana Fonderie, ha lo scopo di rappresentare le imprese
di fonderia italiane sin dal 1948, nei rapporti con le istituzioni, le amministrazioni
e le organizzazioni economiche, politiche e sociali nazionali, comunitarie e
internazionali (www.assofond.it).
La ricerca, aveva l’obiettivo di indagare le leve per lo sviluppo di culture della
sostenibilità sociale (CSSculture) all’interno delle imprese di fonderia, inquadrate
a livello di letteratura scientifica come “Organizzazioni ad alto rischio” (Heldal &
Antonsen, 2014; Grote, 2011), riferendosi a contesti organizzativi i cui processi
produttivi comportano un rischio considerevole per la salute del lavoratore e
dell’ambiente.
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Il materiale raccolto ha dunque contribuito sia alla ricerca di dottorato triennale
finanziata da Assofond, sia a quella che supporta questa tesi.
La ricerca ha permesso di osservare diversi elementi culturali (Bruni, 2003) in
grado di supportare lo sviluppo e la successiva implementazione di una CSSculture
all’interno delle imprese del settore fonderie. Tali elementi culturali consistono
prevalentemente in rappresentazioni, valori, credenze e pratiche, tra cui “Clean
suits for a dirty job”, in grado di rendere maggiormente “pulito” e “sicuro” un
lavoro che spesso viene considerato dall’opinione pubblica e da alcuni imprenditori
del settore come “sporco”, “polveroso” e “pericoloso”, tanto da considerare le
imprese del comparto come industrie 3D:”dirty, dusty and dangerous”. Il tentativo
di questo elaborato è quello di sviluppare e implementare elementi culturali, tra cui
pratiche, rappresentazioni, valori e credenze di sostenibilità delle risorse umane
all’interno di tali contesti organizzativi (Kaneklin & Scaratti, 2010), per
accompagnare le imprese del settore nella transizione da industrie 3D a realtà
3P:”people, planet and profit” (Amøj, 2019).
Nel capitolo 1 della tesi si presenterà il percorso teorico di analisi della sostenibilità,
che partirà da una panoramica sui principali sviluppi teorici diffusi in letteratura a
seguito del Rapporto Brundtland del 1987, per poi restringere il focus fino ad
arrivare ai concetti di sostenibilità sociale e di Corporate Social Sustainability
(CSS) culture.
Il capitolo 2 invece riguarda un approfondimento del macro ambiente in cui si
inserisce la ricerca, ovvero il settore fonderie italiano, e del problema pragmatico
affrontato in questa sede, ossia il miglioramento delle condizioni lavorative
all’interno delle imprese fusorie considerate dall’opinione pubblica come industrie
3D:”dirty, dusty and dangerous” e inquadrate nella letteratura scientifica come
organizzazioni ad alto rischio (Grote, 2011; Heldal & Antonsen, 2014).
Il capitolo 3 è dedicato a delineare il quadro di riferimento metodologico che orienta
la ricerca e a specificarne le peculiarità.
Nel capitolo 4 si approfondiranno i micro ambienti in cui è stata condotta la ricerca:
cinque industrie di fonderia del Nord Est italiano. Di queste verranno presentati i
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diversi ambienti, le pratiche di lavoro quotidiano e gli elementi culturali che li
caratterizzano.
Infine, il capitolo 5 sarà dedicato a presentare i risultati della ricerca. Verranno
esplicitate le tematiche organizzative ricorrenti nei diversi contesti e i differenti
elementi culturali, tra cui pratiche, rappresentazioni, valori e credenze che
supportano lo sviluppo e l’implementazione di culture della CSS all’interno delle
imprese del settore fonderie.
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CAPITOLO 1 – DALLA SOSTENIBILITA’ ALLA CORPORATE SOCIAL
SUSTAINABILITY CULTURE (CSSculture)
“Può l’industria darsi dei fini? Si trovano
questi semplicemente nell’indice dei profitti?
Non vi è al di là del ritmo apparente, qualcosa
di più affascinante, una destinazione, una
vocazione anche nella vita della fabbrica? La
nostra Società crede nei valori della scienza,
nei valori dell’arte, crede nei valori della
cultura, crede soprattutto nell’uomo, nella sua
forma divina e nella sua possibilità di
elevazione e di riscatto. Lo stabilimento nel
suo rigore e nella sua organizzazione è legato
ad una tecnica che noi vogliamo al servizio
dell’uomo onde questi, lungi dall’essere
schiavo ne sia accompagnato verso mete più
alte”
(Olivetti)
In questa sede ci si propone di approfondire le modalità e gli orizzonti attraverso
cui un’impresa intende potenziare le questioni di sostenibilità sociale in realtà
produttive ad alto rischio, soprattutto nella gestione e valorizzazione degli
stakeholder interni dell’azienda, ovvero i propri collaboratori, manager,
imprenditori, considerati figure attive nella creazione di valore organizzativo
(Galuppo, 2011; Kaneklin & Scaratti, 2010; Senge et al., 2006). Si tenterà di
colmare il vuoto esistente tra una letteratura e una pratica molto concentrate sulle
tematiche di sostenibilità ambientale ed economica, ma ancora poco focalizzate
sulle questioni di sostenibilità delle risorse umane. In questo capitolo sarà