7
INTRODUZIONE
Il periodo storico che attraversa il settore cinematografico è caratterizzato da anni
di difficoltà in cui si nota un’importante riduzione dell’appeal delle sale verso la
clientela. La concomitanza della crescita esponenziale dei Player Over the Top e
dell’inagibilità delle sale causata delle limitazioni imposte dalle restrizioni legate
all’emergenza sanitaria Covid19, che caratterizzano il 2020 e il 2021, contribuisce
alla centralità del mercato online rispetto a quello fisico.
L’obiettivo dell’elaborato è quello di formulare delle ipotesi su come evolverà la
competizione tra le sale cinematografiche e i Player Over the Top in un futuro a
medio lungo termine.
Per rispondere a questo quesito è importante individuare le posizioni e i ruoli dei
principali operatori del settore.
Nel primo capitolo si sviluppa un approfondimento riguardante le evoluzioni del
settore dagli anni ’50 del XX secolo fino ai tempi più recenti; viene effettuato un
confronto tra due paesi quali gli Stati Uniti, in quanto nazione più rappresentativa
poiché ospite delle più importanti produzioni mondiali, e l’Italia scelta per
comprendere le prospettive del cambiamento a livello nazionale.
Nello stesso capitolo viene introdotto il concetto di “finestre cinematografiche”,
che risulta estremamente importante in quanto rappresenta la regolamentazione del
settore.
Viene proposto un approfondimento che ripercorre la filiera cinematografica dal
momento dell’ideazione di un contenuto a quello della fruizione dello stesso nelle
sale o tramite altri mezzi.
Il secondo capitolo tratta i Player Over The Top; intende analizzare quali siano le
dinamiche che caratterizzano la competizione tra loro e approfondire il ruolo che
hanno nel settore cinematografico. In particolare l’analisi è incentrata sulla figura
di Netflix in quanto pioniere e leader tra le piattaforme di streaming.
8
Nel terzo capitolo si tratta la vicenda che vede coinvolte le compagnie AMC
Theatres e Universal Studios incentrata sulle modifiche attuate alla
regolamentazione delle finestre cinematografiche.
Viene approfondito l’effetto che il contenzioso tra le due Società ha avuto sulla
regolamentazione e il fatto che esso possa essere l’inizio di una rivoluzione
cinematografica.
Durante la stesura della tesi sono stati estremamente importanti confronti con il
professionista del settore Dr. Simone Gialdini, Direttore Generale della
Associazione Nazionale Esercenti Cinema, che si è gentilmente reso disponibile
per un’intervista interamente riportata nell’elaborato.
Il lavoro di ricerca si conclude con un’ipotetica ri-definizione degli stessi confini
del settore cinematografico e la formulazione delle ipotesi la cui elaborazione è
stata la motivazione che ha condotto lo studio.
9
CAPITOLO I – IL SETTORE CINEMATOGRAFICO
Quello cinematografico rappresenta un settore molto particolare, caratterizzato
dalla presenza di una moltitudine di aspetti che lo rendono unico, tra tutti spiccano
il prodotto, il sistema di produzione di quest’ultimo e i metodi distributivi.
I dati che verranno analizzati sono riferiti principalmente a due mercati: quello
statunitense, ove hanno sede e si svolgono le principali produzioni, e quello
italiano per offrire un’analisi di dettaglio della realtà domestica.
L’economista americana Mae Huettig nella sua più celebre pubblicazione dal titolo
“Economic Control of the Motion Picture Industry: A Study in Industrial
Organization” propone una metodologia di analisi per l’importanza dei settori
all’interno dell’economia nazionale basata su tre indici
1
:
- il volume delle attività delle imprese che vi operano;
- il valore del capitale investito;
- la quantità di forza lavoro impiegata dallo stesso.
Figura 1 - Indici di Huettig per il mercato cineamtografico USA
Fonte: PERETTI F., NEGRO G., 2006, Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche del settore
cinematografico, Milano, Edizioni Etas.
1
HUETTIG M.D., 1944, Economic control of the motion picture industry: a study in the industrial
organization, Philadelphia, University of Pennsylvania press
Pil (mln $ v.a.) 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000
Totale USA 294.292 415.209 527.380 720.108 1.039.674 1.635.165 2.795.561 4.213.016 5.803.246 7.400.534 9.872.938
Settore Cinematografico 1.254 1.274 1.163 1.660 2.275 3.109 5.975 10.300 17.717 22.367 34.936
Settore % Pil 0,43% 0,31% 0,22% 0,23% 0,22% 0,19% 0,21% 0,24% 0,31% 0,30% 0,35%
Pil USA (variazione %) 41,09% 27,02% 36,54% 44,38% 57,28% 70,97% 50,70% 37,75% 27,52% 33,41%
Pil settore (variazione %) 1,59% -8,71% 42,73% 37,05% 36,66% 92,18% 72,38% 72,01% 26,25% 56,19%
Investimenti imm fisse (mln $ v.s.) 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000
Settore Cinematografico 45 76 103 178 323 451 755 1.332 2.519 6.198 6.585
Imm fisse settore (variazione %) 68,89% 35,53% 72,82% 81,46% 39,63% 67,41% 76,42% 89,11% 146,05% 6,24%
Stipendi (mln $ v.a.) 278 454 677 1.029 1.609 2.470 3.883 6.027 11.944 22.986 37.812
Numero occupati (migliaia) 249 231 187 182 202 206 225 228 409 507 609
Rappresentazione indici di Huettig mercato cinematografico USA - 1950-2000
10
I dati raccolti nel corso dello studio condotto dal Dipartimento di Commercio
Americano, che rapporta il valore della produzione del settore cinematografico a
quello totale statunitense, analizzano quale sia il contributo al PIL nazionale
apportato dall’industria cinematografica. Lo studio ripercorre la seconda metà del
secolo XX.
Il settore cinematografico, valutando i dati riportati nell’analisi, non ha mai avuto
un’importanza economica all’altezza di quelle che sono le aspettative legate alla
sua reputazione, che lo collocherebbero tra i più rappresentativi dell’economia
nazionale statunitense.
Alcuni dati presenti nello studio come il valore totale degli stipendi, il valore delle
immobilizzazioni fisse o il numero di occupati necessitano un’analisi più
approfondita in quanto influenzabili da diverse variabili come il tasso di inflazione
della valuta americana piuttosto che il numero di abitanti della nazione al momento
della rilevazione. Il contributo percentuale al PIL nazionale è invece un dato
oggettivo il cui significato è sempre valido e utilizzabile per un’analisi del valore
del settore.
Nel periodo oggetto di analisi il contributo al PIL si attesta tra un minimo dello
0,19% (1975) ed un massimo dello 0,43% (1955); il ruolo del cinema appare molto
contenuto: senza un confronto ed una spiegazione, questi dati sarebbero però poco
significativi, perciò di seguito vengono analizzati e paragonati a quelli del settore
dell’automotive.
2
Soffermandosi ad analizzare i dati più recenti presenti nella tabella, in quanto
significativi riguardo l’inizio del XXI secolo, si vede come, con quasi 35 miliardi
di dollari, il settore cinematografico rappresenti solamente lo 0,35% del PIL
statunitense; nello stesso periodo il settore dell’automotive, sviluppatosi anch’esso
2
Il settore automotive è spesso utilizzato come paragone per quello cinematografico in quanto sviluppatosi
contemporaneamente e molto rappresentativo soprattutto dell’economia Americana.
11
nel secondo dopoguerra contribuisca nella misura dell’1,2% del PIL degli Stati
Uniti.
Questo dato evidenzia un contributo irrisorio all’economia del paese, infatti, se
inserito nel ranking
3
dei sessantadue settori maggiormente influenti sull’economia
americana pubblicato annualmente nello Statistical Abstract ed analizzati dal
Department of Commerce
4
e dal Bureau of Census
5
, si colloca in
quarantacinquesima posizione (automotive ventesimo).
6
Riferendosi al secondo indice di Huettig, riguardante l’entità del capitale investito,
si nota come gli investimenti in attività fisse siano di 6,5 miliardi di $ collocandosi
in quarantatreesima posizione (automotive trentunesimo).
Per quando riguarda invece il terzo indice, relativo alla quantità di forza lavoro
impiegata e del reddito da questa percepito, con 609.000 lavoratori e 37 miliardi
di dollari di salari il settore si colloca al quarantatreesimo posto in graduatoria
(automotive trentesimo)
7
.
Il rapporto del Department of commerce e del Bureau of Census evidenzia come
“il settore cinematografico presenta e ha sempre presentato una rilevanza
economica secondaria, quasi certamente ridimensionata rispetto ad una diffusa
credenza”
8
. Il settore cinematografico gode di una reputazione che, agli occhi delle
persone, lo colloca tra i più importanti e redditizi; la presenza di Major importanti
dai nomi altosonanti e la release di blockbuster conosciuti dalla maggior parte della
popolazione oltre che l’imponenza delle strutture cinematografiche nonché degli
3
Statistical abstract, Bureau of census e Department of commerce.
https://www.census.gov/library/publications/time-series/statistical_abstracts.html
4
Department of Commerce è un istituto statunitense con le funzioni di organizzare politiche commerciali
del paese. https://www.commerce.gov/
5
Bureau of Census è un ufficio del Department of Commerce che, tra le altre, ricopre funzioni di statistica
economica. https://www.census.gov/
6
Al primo posto nello Statistical Abstract si trova il Commercial Banking seguito dal settore delle
assicurazioni sanitarie.
7
PERETTI F., NEGRO G., 2006, Economia del Cinema – Principi economici e variabili strategiche del
settore cinematografico, Milano, Edizioni Etas.
8
Ivi, cit p 4
12
studios alimentano la supervalutazione del settore dovuta all’immagine che di esso
viene percepita.
Di seguito alcuni dati significativi riguardo le vendite di titoli di ingresso in sala
nei due paesi analizzati per lo sviluppo della tesi: USA ed Italia.
Figura 2 - Biglietti venduti in USA nel periodo 1955-2000
Fonte: Motion Picture Association of America. – Statistical Abstract of the Bureau of Census 2002
0
500
1000
1500
2000
2500
1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000
Milioni di biglietti venduti
Periodo
BIGLIETTI VENDUTI IN USA DAL
1955 AL 2000