V
soggetti fondamentali che ruotano attorno al corporate reporting in Internet: gli
utenti, gli organi regolatori e le imprese.
Il primo capitolo introduce la domanda di informazione economico-finanziaria nel
World Wide Web, analizza le diverse tipologie di utenti, le determinanti della
diversità dei loro bisogni informativi, che identificano diverse tipologie di
informazioni necessarie. Questo porta ad individuare alcuni aspetti qualitativi
dell’informazione economico-finanziaria nella rete che saranno sviluppati nel
corso dello studio del corporate reporting in Internet.
Nel secondo capitolo si descrive l’evoluzione della comunicazione economico-
finanziaria derivante dalla diffusione di Internet, ricercando i motivi della
diversità dei sistemi contabili utili a comprendere l’eterogeneità della
comunicazione realizzata in Europa. Ci si sofferma sulle caratteristiche della
disclosure realizzata dall’impresa in Internet e si valuta l’impatto della rete sulle
attività di Investor Relations, evidenziando l’importanza del contributo della
ricerca accademica e professionale in materia di corporate reporting. Le
implicazioni che ne derivano fanno da sfondo ai temi che si andranno a sviluppare
nei capitoli successivi.
E’ quindi necessario esaminare l’azione degli organi regolatori di derivazione
pubblica o privato-professionale, riportando le iniziative intraprese per regolare la
diffusione dell’informazione economico-finanziaria nella rete. Il terzo capitolo
descriverà l’operato degli organi regolatori coinvolti nel processo di
armonizzazione dell’informazione economico-finanziaria.
Si propone poi un’analisi operativa del corporate reporting in Internet che,
basandosi su due contributi importanti vuole riportare le caratteristiche e
VI
l’eterogeneità delle pratiche di reporting non solo fra Paesi, ma anche all’interno
degli stessi. Il quarto capitolo analizza le alternative tecnologiche di realizzazione
del corporate reporting nella rete, necessarie a comprendere la realtà del corporate
reporting in Internet descritta nell’analisi. Emergono alcuni approcci diffusi per la
realizzazione del corporate reporting in Internet, che vengono supportati da due
esempi della realtà italiana.
L’analisi operativa ha sottolineato l’importanza di esaminare due soggetti esterni
alle imprese, ma importanti ai fini del corporate reporting: gli “Infomediaries” e le
società di revisione saranno quindi analizzati nel quinto capitolo.
Si è riflettuto spesso sulla validità e sulla consistenza di un approccio che
considera un tema in continua evoluzione a livello internazionale. Si è ritenuto
che la natura globale di Internet potesse giustificare un approccio di tipo
internazionale all’analisi di questo tema, che può fornire indicazioni utili a
realizzare e a promuovere il corporate reporting in Internet.
1
CAPITOLO 1. LA DOMANDA DI INFORMAZIONE
ECONOMICO-FINANZIARIA NEL WORLD
WIDE WEB
1.1 Introduzione
Il veloce spostamento dell’informazione economico-finanziaria dal modello reale,
che caratterizza l’ambiente fisico, al modello virtuale dell’ambiente Internet
1
,
sottolinea l’inversione del flusso tradizionale di comunicazione. Infatti, l’utente
non è più il soggetto passivo della comunicazione mirata dell’impresa, bensì opera
sull’informazione recuperata nella rete, inserendola nei propri modelli
decisionali, che non sono più, quindi, organizzati e controllati dall’impresa che
produce l’informazione
2
. Molte imprese, prevalentemente le più grandi, offrono
già moltissime informazioni necessarie agli utenti, ma molte non lo fanno. Quelle
1
Il termine Internet è dato dall’unione di due parole “Interconnected networks” (reti
interconnesse) che indica l’unione via cavo di una serie di reti che interagiscono in base a una serie
di standard. Internet supporta una varietà di protocolli, fra cui HTTP, FTP, Telnet e il World Wide
Web, che saranno meglio descritti nel quarto capitolo. Il Worl Wide Web è una serie di protocolli
che raccoglie pagine informative ipertestuali e multimediali che vengono scambiate fra un
computer client, che contiene un programma per la richiesta di informazioni, ad un server che le
fornisce. Molte informazioni sull’origine della rete sono presenti nel sito Web di Internet Society
(www.isoc.org), mentre il sito del World Wide Web Consortium (www.w3.org) riporta la storia e i
più recenti sviluppi del Web.
2
Lymer A., Debreceny R., Gray G.L., Rahman A. “Business reporting on the Internet - A report
prepared for the International Accounting Standards Committee”, November 1999. Il documento
è disponibile anche presso il sito ufficiale dello IASC all’indirizzo
www.iasc.org.uk/frame/cen3_26.htm.
2
che lo fanno comunicano l’informazione in molti modi diversi, piuttosto che in un
formato completo e integrato
3
.
La diffusa disponibilità di informazione in formato elettronico e distribuita via
rete rende gli utenti in grado di trovare molto velocemente il modo di importare i
dati economico-finanziari nei modelli decisionali da loro concepiti secondo gli
specifici intenti. Questo spostamento è giustificato dal maggior interesse che gli
utenti dimostrano anche per informazioni economico-finanziarie che non sono di
solito comprese nei bilanci stampati, quali la possibilità di vedere, fra le pagine di
un sito Web, la rappresentazione grafica dell’andamento futuro del titolo in base
ad assunzioni fatte dall’utente, oppure la possibilità di visualizzare su schermo le
assemblee degli azionisti.
Con il termine “corporate reporting”
4
identifichiamo quindi l’informazione
economico-finanziaria che le imprese divulgano all’esterno allo scopo di
informare il mercato sull’andamento dell’impresa, sia in osservanza di requisiti
obbligatori che di propria volontà, che si concretizza tanto in informazioni proprie
di bilancio, quanto in informazioni economico-finanziarie in altre forme, che si
avrà modo di approfondire più avanti.
Si comprende come, per poter avere una visione efficace del fenomeno Internet,
non si possa trascurare l’importanza della domanda di informazione economico-
finanziaria. Per trovare una risposta efficace al cambiamento che si prospetta, è
3
American Institute of Certified Public Accountants, “Improving business reporting- a customer
focus content”, Jenkin’s Report, New York: AICPA 1994. Il documento è disponibile anche nel
sito ufficiale dell’AICPA all’indirizzo www.rutgers.edu/Accounting/raw/aicpa/business/main.htm.
4
In questa sede il termine “corporate reporting” sarà utilizzato alternativamente a quello di
“business reporting”, poiché si ritengono equivalenti ai fini dell’analisi. Nell’accezione “corporate
reporting” si vuole però sottolineare il soggetto che effettua il reporting, l’impresa; l’accezione
“business reporting” pone invece l’attenzione sull’oggetto del reporting, ossia sulla tipologia di
informazioni economico-finanziarie divulgate.
3
quindi necessario conoscere i bisogni e le aspettative delle varie categorie di
utenti.
1.2 Le diverse tipologie di utenti
Un tempo, gli agenti principali del mercato finanziario erano gli analisti ed i
broker. In generale, l’analisi condotta dai primi supportava la vendita dei titoli
effettuata dai secondi. Oggi sono molti i soggetti che si affannano alla ricerca di
informazioni economico-finanziarie, il cui utilizzo fa da supporto alle decisioni di
allocazione del capitale. I consumatori di informazione, siano essi broker, analisti
finanziari, oppure investitori e creditori, trasformano l’informazione in consulenze
d’investimento e decisioni di allocazione del capitale
5
. Come sostiene Corvi
6
occorre sottolineare che si tratta di un aggregato eterogeneo, soprattutto per
quanto concerne le modalità di utilizzo dell’informativa medesima. La
comunicazione economico-finanziaria sul Web è considerata come punto di
partenza di una relazione duratura e profonda con l’utente. Innanzitutto è dunque
necessario fornire l’informazione attesa dagli utenti, per poi organizzare e gestire
la stessa, tenendo conto dei diversi obiettivi perseguiti dall’impresa e non solo,
come solitamente accade, in chiave tecnica. Ciò significa conoscere i bisogni
informativi dei propri interlocutori per definire, successivamente, una
comunicazione personalizzata nei contenuti, nella forma e negli strumenti capaci
5
Marcus B. e Wallace S.L. “New Dimensions in Investor Relations – Competing for the Capital
in the 21
st
Century”, John Wiley & Sons, Inc.-1997, 31-50.
6
Corvi E. e Fiocca R., “ Comunicazione e valore nelle comunicazioni d’impresa”, EGEA 1997,
132-142.
4
di soddisfare i bisogni
7
. A questo proposito, è utile operare una distinzione
generale
8
delle diverse categorie di utenti.
L’analista di mercato: orienta la sua ricerca verso informazioni economico-
finanziarie, orientate sia al breve che al lungo periodo, ed è molto interessato a
dati relativamente obiettivi ed esaurienti
9
sui cui compiere la propria analisi.
Il Broker: di solito viene identificato come il contatto diretto fra il consumatore
(l’investitore) e l’impresa il cui titolo viene venduto. Sono abili nell’interpretare i
dati relativi alle imprese, e sono più sensibili agli incontri con il management.
Alcuni nomi famosi come Schwab
10
, realizzano il trading ventiquattrore su
ventiquattro. Molti investitori ora prendono decisioni di investimento basandosi
sulle proprie analisi, impartendo solamente ordini esecutivi ai propri broker
11
.
Il Trader: è un operatore che effettua operazioni di compravendita di titoli o di
altri prodotti di investimento in nome e per conto proprio o come intermediario
per conto terzi. Le nuove generazioni di trader sono più propense a conoscere la
imprese del titolo che stanno scambiando. Si è finalmente compreso che
7
La funzione di personalizzazione dei siti Web sarà descritta approfonditamente nel quinto
capitolo, nel paragrafo dedicato agli “Infomediaries”.
8
Marcus B. e Wallace S.L. “New Dimensions in Investor Relations – Competing for the Capital
in the 21
st
Century”, John Wiley & Sons, Inc.-1997, 31-50.
9
Ettredge M., Richardson V.J. e Scholz S., “Financial Data at Corporate Web Sites: Does User
Sophistication Matter?” - Working paper, University of Kansas, 1999, in Financial Accounting
Standard Board, “Business reporting research project – Electronic distribution of Business
Reporting Information” –Steering Committee Report Series, January 2000. Il documento è
disponibile anche nel sito ufficiale del FASB all’indirizzo Internet
www.rutgers.edu/Accounting/raw/fasb/new/index.html .
10
Il sito Web di Charles Schwab è visitabile all’indirizzo www.schwab.com .
11
Marcus B. e Wallace S.L.,“New Dimensions in Investor Relations – Competing for the Capital
in the 21
st
Century”, John Wiley & Sons, Inc.-1997, 35-46.
5
l’informazione economico-finanziaria può essere molto utile a prevedere dove il
titolo possa andare, cosicché vi è meno probabilità di agire con esiti negativi.
Lo Specialista: è il soggetto che mantiene il mercato ordinato all’interno delle
diverse Borse valori; è un membro della Borsa dedicato a comprare o vendere
titoli per proprio conto, allo scopo di bilanciare e compensare estreme fluttuazioni
nei prezzi.
12
.
Il Money Manager e il Manager di Portafoglio Istituzionale. Un money manager
è un’impresa o un individuo piuttosto che un fondo mutualistico incaricato da altri
soggetti a gestire gli investimenti. Essi fondono istinto ed esperienza con
l’accurata osservazione delle situazioni economico-finanziarie delle imprese e
dell’andamento del titolo, ma anche attraverso incontri con il management delle
imprese. Inoltre prestano maggior attenzione al mercato, all’industria e ai fattori
economici generali, di quello che fanno gli analisti.
13
.
Il manager di portafoglio istituzionale è la persona specificamente responsabile
della performance di tutti o parte dei titoli del fondo mutualistico, dei fondi
pensione, delle banche, delle società d’assicurazione, e così via, e la sua funzione
è di scegliere i titoli che accresceranno il valore dell’intero portafoglio. I parametri
di valutazione differiscono molto da un portafoglio all’altro. Esaminando il
portafoglio è poi necessario determinare il miglior approccio da seguire per il
management
14
.
12
Marcus B. e Wallace S.L. “New Dimensions in Investor Relations – Competing for the Capital
in the 21
st
Century”, John Wiley & Sons, Inc.-1997, 31-50.
13
Ibidem.
14
Ibidem.
6
L’Economista. Un soggetto poco noto nell’analisi di corporate è l’economista
delle maggiori banche, delle più note case di brokeraggio, delle società di ricerca e
delle imprese più grandi. Mentre gli economisti si occupano principalmente dei
grandi trend economici, confidano in una grande quantità di informazioni relative
all’industria e alla performance dell’impresa in quell’industria, che offrono
maggiori elementi utili alle loro previsioni. Le loro opinioni diventano poi un
importante schema di riferimento per le analisi dei titoli
15
.
Il Manager di Portafoglio di Corporate. Di solito il manager di portafoglio
dell’impresa è responsabile degli investimenti della liquidità in eccedenza e dei
fondi pensione dell’impresa. Invece, le più grandi imprese mantengono un
portafoglio diversificato di titoli, bond e altri strumenti del mercato come parte dei
loro programmi di gestione di cassa
16
.
L’Investitore. L’obiettivo principale dell’investitore è farsi un’opinione sul valore
assoluto e relativo dell’impresa e del suo titolo. Per perseguire tale obiettivo di
valutare le imprese ed il titolo, gli investitori utilizzano una varietà di approcci
(che basandosi sugli utili correnti o previsti dell’impresa, sui flussi di cassa attuali
e su altre grandezze economico-finanziarie, cercano di prevedere i futuri flussi di
cassa, il valore residuo, il tasso di sconto del costo del capitale, e identificare i
recenti sviluppi favorevoli o sfavorevoli che non sono riflessi nel prezzo di
15
Marcus B. e Wallace S.L. “New Dimensions in Investor Relations – Competing for the Capital
in the 21
st
Century”, John Wiley & Sons, Inc.-1997, 31-50.
16
Ibidem.
7
mercato) che hanno requisiti informativi differenti. Necessitano comunque di una
grande quantità di informazioni economico-finanziarie sull’impresa
17
.
Il Creditore: Uno degli obiettivi principali del creditore è stabilire l’abilità
dell’impresa di far fronte alle obbligazioni relative ai debiti attuali o futuri, o ad
altri strumenti finanziari, attraverso gli opportuni pagamenti del capitale e
dell’interesse o, come ultima risorsa, attraverso il trasferimento di un asset
secondario. Per raggiungere questo scopo, vi sono diversi metodi utilizzati dai
creditori, come confrontare gli utili correnti e previsti dell’impresa con i costi fissi
correnti o previsti; confrontare i flussi di cassa correnti o futuri agli oneri dei
debiti correnti o futuri. Oppure stabilire l’abilità dell’impresa di accrescere i flussi
di cassa derivanti dalla vendita di asset, di far aumentare il capitale, o determinare
l’abilità dell’impresa nel rispettare le scadenze dei prestiti.
Soggetti con particolare potere di negoziazione dell’informazione. Alcuni utenti
possono costringere le imprese a negoziare la disclosure
18
di alcune informazioni
loro necessarie per l’analisi. Fra questi, vi sono gli investitori con grande quota
proprietaria, gli utenti con sufficiente potere di contrattazione, come coloro che
possiedono venture capital, e le agenzie di rating. Coloro che hanno un certo
potere di negoziazione dell’informazione, come i funzionari delle agenzie di
17
American Institute of Certified Public Accountants, “Improving business reporting- a customer
focus content”, Jenkin’s Report, New York: AICPA 1994. Il documento è disponibile anche nel
sito ufficiale dell’AICPA all’indirizzo www.rutgers.edu/Accounting/raw/aicpa/business/main.htm.
18
Con il termine disclosure si intende identificare l’attività di “apertura” dell’impresa nella
comunicazione di informazioni economico-finanziarie al mercato.
8
rating, di solito ottengono quello di cui necessitano senza l’intervento di standard
setter e regolatori.
19
.
1.3 Determinanti generali della diversità dei bisogni informativi degli
utenti
Gli utenti differiscono nei loro bisogni informativi. Se i vari stakeholder che
costituiscono l’audience del corporate reporting hanno diverse opinioni
20
sui tipi
di informazioni che dovrebbero interessare il corporate reporting, essi sono tutti
propensi ad ottenere grandi quantità di informazioni economico-finanziarie, sulle
quali poter fare le proprie assunzioni ed elaborazioni.
In generale l’informazione di cui ha bisogno un utente dipende dall’approccio
seguito, dallo strumento che viene valutato, dai vari business e dalle condizioni
finanziarie dell’impresa, e dalle preferenze personali dell’utente
21
. I seguenti punti
discutono in breve come questi fattori influiscono sui bisogni informativi degli
utenti.
Approccio
L’approccio utilizzato dagli utenti a volte ha effetto negativo sui loro bisogni
informativi. Spesso, alcuni approcci alla valutazione degli investimenti non
19
American Institute of Certified Public Accountants, “Improving business reporting- a customer
focus content”, Jenkin’s Report, New York: AICPA 1994. Il documento è disponibile anche nel
sito ufficiale dell’AICPA all’indirizzo www.rutgers.edu/Accounting/raw/aicpa/business/main.htm.
Dell’operato degli standard setter e degli organi regolatori si discuterà nel terzo capitolo.
20
Ibidem.
21
Ibidem.
9
trovano informazioni utili nel corporate reporting tradizionale. Le caratteristiche
intrinseche dell’ambiente Internet, possono però dare spazio a queste informazioni
all’interno del sito Web di un’impresa. Alcuni approcci d’analisi fanno
riferimento alla performance di un indice (approccio dell’indice del fondo), altri
tentano di prevedere i futuri cambiamenti del prezzo del titolo in base a modelli
storici o a correlazioni storiche dei prezzi dei titoli a certi fenomeni, altri
sottendono un’analisi tecnica (studio statistico delle serie storiche dei prezzi e
delle configurazioni grafiche dell’andamento dei prezzi). Altri approcci effettuano
una valutazione del prezzo dei titoli mediante l’analisi approfondita dei bilanci,
cui si accompagna la redazione di una serie di indicatori che misurano la
redditività e la solidità patrimoniale dell’azienda (analisi fondamentale), mentre
altri prevedono cambiamenti di breve periodo del prezzo del titolo, in base ai
movimenti di breve periodo degli utili (approcci anticipativi).
Natura degli strumenti
La natura degli strumenti finanziari sotto analisi spesso influisce sui bisogni
informativi degli utenti, in quanto possono focalizzarsi sull’analisi dei flussi di
cassa, sulla verifica di alcuni rapporti chiave piuttosto che sulla valutazione delle
opportunità e i rischi adatti a giudicare le incertezze di quegli utili
22
.
22
American Institute of Certified Public Accountants, “Improving business reporting- a customer
focus content”, Jenkin’s Report, New York: AICPA 1994. Il documento è disponibile anche nel
sito ufficiale dell’AICPA all’indirizzo www.rutgers.edu/Accounting/raw/aicpa/business/main.htm.
10
Le condizioni economico-finanziarie dell’impresa
L’andamento delle attività e le condizioni economico-finanziarie dell’impresa che
ne derivano possono influire sui bisogni informativi degli utenti; per esempio,
queste ultime possono influire sulla quantità di informazioni storiche necessarie
all’utente per i suoi scopi d’analisi. Per alcune imprese, le condizioni economico-
finanziarie recenti possono essersi evolute a tal punto che l’informazione storica
non è più d’aiuto per prevedere il futuro. Queste situazioni sono tipiche delle
imprese “startup”
23
che operano nel commercio elettronico, di casi in cui i
cambiamenti nella tecnologia hanno ridefinito il mercato, il prodotto, o i processi,
e di imprese che emergono da situazioni drammatiche come il fallimento.
Le condizioni economico-finanziarie di un’impresa possono anche influire sulla
necessità di informazioni relative al valore di certi beni. In molti casi, il costo
storico offre informazioni utili ed esaurienti, e gli utenti hanno poca necessità di
informazioni sul valore netto. Tuttavia, in alcuni casi, la valutazione di un’impresa
è basata sul valore netto di pochi asset chiave o classi di asset.
Preferenze dell’utente
Un altro fattore che influisce sui bisogni informativi degli utenti è rappresentato
dalle loro stesse preferenze. Due utenti possono valutare lo stesso titolo, utilizzare
lo stesso approccio, e avere ancora bisogni informativi differenti poiché
interpretano i fatti in modo differente, pongono attenzione su questioni diverse, o
hanno differenti intervalli temporali per le loro analisi.
23
Con il termine “startup” si intende il momento iniziale dell’attività di un’impresa in cui può
risultare fondamentale la presenza di finanziatori esterni in grado di apportare capitali e
competenze.
11
Fonti delle informazioni
Anche gli utenti con gli stessi bisogni informativi possono avere diverse esigenze
da soddisfare attraverso il reporting, a causa delle diverse fonti informative. Per
esempio, gli utenti che hanno accesso facile al management possono avere meno
necessità informative dal business reporting, perché possono soddisfare i loro
bisogni di certe informazioni attraverso discussioni con il management. Per
contro, altri utenti con ristretto accesso al management possono desiderare
maggiori informazioni dal business reporting per soddisfare i loro bisogni
informativi specifici sull’impresa. Un sito Web può includere molte fonti
informative, convergendo in più pagine Web ciò che prima non era possibile
recuperare, se non attraverso ricerche, spostamenti, e difficoltà
24
.
1.4 Tipologie di informazione necessarie agli utenti
Le tipologie di informazione economico-finanziaria relative all’impresa sono di
solito limitate a ciò che può essere offerto dal business reporting. Più
specificatamente, si limitano all’informazione specifica di un’impresa di cui il
management è spesso la miglior fonte. Gli utenti necessitano di informazioni
specifiche sull’impresa, riconducibili a cinque categorie
25
:
24
Della convergenza di informazioni economico-finanziarie all’interno di un sito Web si discuterà
in modo approfondito nel quarto e nel quinto capitolo.
25
American Institute of Certified Public Accountants, “Improving business reporting- a customer
focus content”, Jenkin’s Report, New York: AICPA 1994. Il documento è disponibile anche nel
sito ufficiale dell’AICPA all’indirizzo www.rutgers.edu/Accounting/raw/aicpa/business/main.htm.