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INTRODUZIONE
Il presente elaborato nasce dal desiderio di affrontare attraverso una chiave
ermeneutica-fenomenologica un argomento tanto rilevante quanto poco
approfondito, ovvero il carcinoma mammario associato alla gravidanza. Nella
letteratura di riferimento è possibile trovare dati statistici, analisi, indici di
mortalità o sopravvivenza, e tutto quello di cui si ha bisogno per comprendere
una cosa, per comprendere la biologia di una malattia, dimenticandosi di chi
ospita la malattia stessa. Il chi della malattia è un chi mutilato nella sua
femminilità, nella sua progettualità, nella sua sessualità, nella sua esistenza e
nella sua identità, prima ancora che nel suo corpo. È un chi tradito dal corpo,
trovatosi ad affrontare un’esperienza che inevitabilmente ne modifica i modi
di essere consolidati fino a quel momento, e ne modifica la concezione della
vita, della morte e del tempo. Il tempo della gravidanza e della gestazione si
mescola con il tempo della morte, con l’attesa della recidiva, ed il chi si trova
immobile di fronte allo scorrere del resto, aspettando che sia la malattia ad
andargli incontro. È un chi interrotto che ha timore di interrompere, che si
trova ad affrontare una sfida nella sfida. Obiettivo primario di questo
elaborato è dunque quello di ampliare il quadro attuale di conoscenze che
ruotano attorno al cancro in gravidanza, confidando in un’evoluzione della
pratica della cura. Il modello cognitivo neuropsicologico è l’approccio che
verrà utilizzato per comprendere i diversi argomenti che verranno affrontati,
perché l’individualizzazione della paziente è necessaria quanto lo svincolo
della stessa dalla categoria di malata. Tale approccio risulta essere
particolarmente adeguato anche per consentire alla paziente di ri-conoscersi
durante e nella malattia, promuovendo nuove aperture di significato e nuovi
orizzonti d’attesa tali da essere in linea con l’intelligibilità della sua storia di
vita.
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Per procedere in maniera più chiara possibile e per poter destinare questo
elaborato ad una lettura da parte di un pubblico eterogeneo, esso verrà
suddiviso in tre parti: Parte prima – La forma del cancro, Parte seconda – Il
tempo e il corpo del cancro, Parte terza – L’essenza del cancro.
Nello specifico, nella prima parte verrà offerta una breve panoramica
scientifica, che sembra esulare dallo scopo primario, ma che risulta necessaria
per una comprensione più profonda e completa, essendo il cancro un
argomento complesso. In particolare, verranno affrontati i seguenti temi:
cancro, cancro al seno, cancro al seno associato alla gravidanza, etica dei
trattamenti, dimensione psicologica.
Nella seconda parte verrà presentato il corpo centrale dell’elaborato, in cui
l’analisi fenomenologica ermeneutica vera e propria verterà attorno ai temi
del tempo, inteso come aspetto caratteristico della gravidanza, del cancro e
della recidiva, il tema dell’attesa, intesa come sofferenza dell’uomo fermo,
ed il tema del corpo, inteso come corpo materno e corpo del cancro. In
particolare verrà sviscerato il concetto fenomenologico del tempo vissuto,
ampiamente discusso nell’omonimo libro di Eugène Minkowski, seguendo
una struttura che segue una prima parte in cui si offre una panoramica
generale sul tempo vissuto nella fenomenologia, affrontando dapprima le
diverse definizioni di tempo derivanti da differenti punti di vista (scientifico,
filosofico, fenomenologico), sottolineando la distinzione tra il tempo vissuto
soggettivamente, a livello precettivo, ed il tempo oggettivo, definito “il tempo
degli orologi”. Da un punto di vista della psicoterapia cognitiva
neuropsicologica d’obbligo è una riflessione sugli orizzonti d’attesa, tema che
verrà affrontato anche tramite un parallelismo col concetto dello slancio vitale
introdotto da Minkowski, con particolare riferimento al significato
dell’interruzione di questi ultimi nei casi di cancro al seno associato alla
gravidanza. Altro focus verterà attorno al tema dell’attesa vista come
sofferenza dell’uomo fermo, e sulla differenza tra la percezione di slancio
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vitale verso la vita e la percezione dell’avanzare della morte verso l’uomo. A
seguito di queste premesse, la “teoria” sviscerata verrà messa in pratica
tramite associazioni di ognuno di questi aspetti con il particolare caso preso
in esame da questo elaborato. Dal punto di vista del corpo invece, la
riflessione verterà sul tema dell’integrità corporea nonostante un corpo
mutilato, tramite una panoramica generale sul corpo secondo la
fenomenologia ermeneutica, sulla sua natura ambivalente e sul duplice
aspetto di corpo portatore di vita e corpo portatore di morte.
Nella terza parte verrà collocata la sezione più conclusiva dell’elaborato, che
comprenderà una riflessione sulla qualità della vita, sulla sessualità, sulla
femminilità, sulla fertilità, un breve capitolo sulla questione delicata
dell’allattamento al seno in seguito a carcinoma mammario ed eventuale
mastectomia, ed in generale su come gli aspetti precedentemente elencati
possano influire sulla situazione di cancro al seno associato alla gravidanza.
In particolare verrà analizzata la concezione poliedrica della qualità della vita,
costrutto poco definibile in quanto fortemente soggettivo e contestualizzabile,
con un approfondimento sulla dimensione della femminilità, particolarmente
colpita per una serie di aspetti legati al significato socio-culturale odierno
della donna, all’identità corporea, e all’interruzione degli orizzonti d’attesa
legati oltre che alla gravidanza in atto, anche a possibili gravidanze future,
introducendo così il tema della fertilità e dell’infertilità. Nel breve capitolo
sull’allattamento verranno analizzate quali sono le sfide e le maggiori
preoccupazioni che affliggono le pazienti in seguito alla diagnosi di cancro al
seno in gravidanza. Infine, verrà proposta una riflessione personale sui
possibili risvolti futuri di tale elaborato, evidenziandone i limiti e tirando le
somme sugli obiettivi eventualmente raggiunti.
Il significato maggiore e lo scopo attorno a cui questa tesi nasce derivano dalla
considerazione del carcinoma mammario associato alla gravidanza come caso
particolarmente esemplificativo dell’importanza della multidisciplinarietà
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che accompagna la psicoterapia cognitiva neuropsicologica, nonché
dell’importanza della considerazione degli aspetti soggettivi della persona,
cercando di scovarne in modo “spontaneo” gli aspetti che ne costituiscono
l’individualità, attraverso il racconto di una storia di vita. Ciò che
maggiormente “spinge” nella stesura di questo elaborato è la voglia di
dimostrare come attraverso la psicoterapia cognitiva neuropsicologica si
possano vedere le persone, anche in casi particolarmente gravi come una
malattia terminale, e con vedere le persone si intende coglierne appieno
l’esistenza, cosa che non sarebbe possibile utilizzando un approccio
categorizzante e riduzionista. La psicoterapia cognitiva neuropsicologica si
adatta perfettamente alle criticità del carcinoma mammario associato alla
gravidanza in quanto è un approccio particolarmente indicato nei casi in cui
si desidera cogliere la sofferenza di una vita che si è trovata a dover
combattere con un’interruzione esistenziale di una portata epica, e in grado di
comprendere qualcosa che per essere spiegato non potrebbe servirsi di parole.
Rappresenta l’unico tramite possibile per lasciare che certi aspetti e certe
sfumature di un caso del genere possano emergere. L’autenticità con cui la
psicoterapia cognitiva neuropsicologica è in grado di far emergere il vissuto
e la storia di vita di una persona, comprendendone i modi di essere nel mondo
e i modi di fare esperienza, rappresenta la speranza di poter comprendere il
meccanismo che regola il susseguirsi degli eventi, e non poteva esserci chiave
di lettura migliore per affrontare tale tesi.
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PARTE PRIMA – La forma del cancro
Capitolo 1 – Il punto di vista scientifico
Essendo il cancro un argomento estremamente complesso e delicato, risulta
necessario, prima di addentrarsi nell’utilizzo della chiave fenomenologica
ermeneutica per leggerne la psicologia sottostante, procedere con uno sfondo
scientifico, così da poter ampliare le conoscenze in merito ed essere in grado
di comprendere a pieno quello su cui questo elaborato si concentrerà in
seguito.
1. Il cancro
Nonostante esistano delle proprietà in grado di accomunare tutti i tumori, non
è possibile fornire una definizione univoca di cosa sia il cancro. La domanda
cos’è il cancro? risulta essere mal posta: sarebbe opportuno non disquisire di
cancro, ma di cancri. Non si può parlare di una malattia univoca, e la ragione
è che la parola cancro contiene diversi tipi di patologie che colpiscono tessuti
e organi differenti, mostrano cause distinte e richiedono soluzioni
diagnostiche, approcci e terapie particolari e cuciti ad hoc per la situazione in
corso (E. Rosati, 2006). Le caratteristiche che accomunano i differenti tipi di
carcinoma da un punto di vista strettamente biologico sono rappresentate dal
cambiamento e dalla diffusione fuori controllo di alcune cellule del corpo. La
maggior parte dei tipi di cellule tumorali formano un nodulo o una massa
chiamata tumore e prendono il nome dalla parte del corpo in cui esso ha
origine (Breast Cancer Facts & Figures, 2017-2018). Nello specifico, per
carcinoma si intende << […] tumore maligno che nasce e si sviluppa in
maniera del tutto naturale ed indipendente. È una neoplasia maligna, ovvero
comporta la formazione patologica di nuove cellule che attaccano i tessuti
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epiteliali (sia tessuto di rivestimento sia tessuto ghiandolare) e originano la
metastasi.>> (Glossario - carcinoma, s.d.)
Le malattie oncologiche rappresentano, oltre che alcune delle malattie più
diffuse al mondo, la seconda causa più comune di morte e di disabilità
nell’uomo (M. Biondi, 2009)(Eastwood-Wilshere et al., 2019). Risulta senza
dubbio necessario un trattamento multidisciplinare in grado di approcciare la
malattia su differenti fronti (medico, psicologico, oncologico, ostetrico,
chirurgico, radioterapico) per consentire al paziente e alla famiglia di
prendere la decisione migliore e maggiormente informata per quanto riguarda
il trattamento e poter godere di una vita più lunga (Eastwood-Wilshere et al.,
2019).
Incidenza
Riportando le informazioni citate sulla pagina ufficiale della Fondazione
AIRC per la Ricerca sul Cancro, i dati relativi al 2019 derivanti dalla
collaborazione tra Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM),
Associazione Italiana Registri Tumori
(AIRTUM), Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia (PASSI)
e Società Italiana di Anatomia Patologica e Citodiagnostica (SIAPEC-IAP)
hanno stimato in Italia circa 371.000 nuovi casi di tumore maligno
diagnosticati (196.000 negli uomini e 175.000 nelle donne).
Complessivamente in Italia ogni giorno si contano circa 1.000 persone
riceventi una nuova diagnosi di tumore maligno.
Sempre secondo i dati relativi alle statistiche del 2019 in Italia, Le 5 neoplasie
più frequenti nella popolazione sono quelle della mammella (53.500 nuovi
casi), colon-retto (49.000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica
(29.700). In particolare, l’incidenza più alta si registra in FriuliVenezia Giulia
(716 casi per 100.000 abitanti), la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000
abitanti). (I numeri del cancro in Italia, i dati regionali 2019, 2019).
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Sopravvivenza
I tassi di sopravvivenza relativa rappresentano una stima della percentuale di
pazienti che sopravvivono per un determinato periodo di tempo dopo una
diagnosi di cancro, tenendo conto della normale aspettativa di vita generale e
paragonandola alla sopravvivenza tra le persone della stessa età ed etnia a cui
non è stato diagnosticato il cancro (Breast Cancer Facts & Figures,
20172018). Si stima che circa 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, ovvero
il 5,3% dell’intera popolazione) sopravvivono dopo la diagnosi di cancro,
cifra costantemente in crescita. I numeri delle persone sopravvissute sono
passati da 2 milioni e 244.000 nel 2006, a 2 milioni e 587.000 nel 2010, a
circa 3 milioni nel 2015. Più nello specifico, il 63% delle donne ed il 54%
degli uomini sopravvivono a 5 anni dalla diagnosi. Almeno un paziente su
quattro, pari a quasi un milione di persone, è riuscito a riavere la stessa
aspettativa di vita della popolazione generale, con la possibilità di
considerarsi guarito. Di seguito, vengono presentati due grafici raffiguranti i
tassi di sopravvivenza relativi alla tipologia di tumore e al sesso (figura 1), e
ai tassi di sopravvivenza relativi alla tipologia di tumore e al tempo trascorso
dopo la diagnosi (figura 2).