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INTRODUZIONE
L’idea di questo lavoro nasce da un interesse personale per la traduzione audiovisiva,
in particolar modo da una grande passione per le serie televisive. La tesi è suddivisa in
tre capitoli, a loro volta suddivisi in paragrafi e sottoparagrafi.
Il primo capitolo introduce la traduzione audiovisiva e le tecniche ad essa correlate,
con una particolare attenzione riguardo la sottotitolazione interlinguistica ed un focus
specifico sul potenziale pedagogico delle serie televisive sottotitolate.
Il secondo capitolo ha come obiettivo indagare, dopo una prospettiva generale della
traduzione audiovisiva, le strategie traduttive impiegate nella versione italiana della
serie televisiva statunitense Modern Family, considerata ai fini dell’analisi pratica.
La sitcom, creata da Christopher Lloyd e Steven Levitan, e prodotta dalla 20th Century
Fox Television dal 2009 al 2020, grazie alla sua trama narrativa, dona interessanti
spunti di analisi circa la resa di specificità culturali, presentati proprio tramite
l’incontro di molteplici registri linguistici. Il telefilm verrà contestualizzato attraverso
la descrizione dei personaggi principali, nonché tramite il riassunto di tre episodi
estratti dalla sesta stagione. La scelta della serie televisiva presa in esame è data dal
fatto che Modern Family rappresenta un momento televisivo di spensieratezza: ogni
episodio dura all’incirca venti minuti, nei quale ridere e al tempo stesso riflettere, in
quanto i personaggi sono rappresentativi della popolazione generale e affrontano
situazioni reali, plausibili in scene di vita quotidiana. La famiglia protagonista è una
famiglia fuori dal comune ma realistica, che vive momenti di gelosia, tensione e litigi,
tutto ciò che accade in ogni casa. Alla fine di ogni episodio, però, tutto si risolve nel
migliore dei modi, e la famiglia torna alla sua normalità fuori dagli schemi, grazie al
profondo affetto che lega tutti i personaggi.
In conclusione, nell’ultimo capitolo vengono individuate le principali strategie
traduttive applicate nella traduzione dei sottotitoli della serie. Con il supporto di alcuni
esempi, si provvederà a fornire una spiegazione delle criticità emerse dall’analisi
contrastiva della versione inglese e italiana e delle strategie individuate per risolverle.
2
Capitolo primo: La traduzione audiovisiva
1.1 Definizione
Il termine ‘traduzione audiovisiva’ fa riferimento alle varie modalità di
trasferimento linguistico che, traducendo in una lingua differente i dialoghi originali di
prodotti audiovisivi, ovvero prodotti che comunicano contemporaneamente attraverso
elementi acustici e visivi, rendono questi ultimi accessibili ad un pubblico più ampio,
diverso da quello di partenza.
1
Gli istituti universitari
2
, presentando il loro programma di studio, fanno
riferimento alla traduzione audiovisiva utilizzando il termine “traduzione
multimediale”
3
; così come usano il medesimo termine anche le agenzie di traduzione
4
,
nell’offerta dei loro servizi professionali di traduzione e interpretariato. Baumann
5
,
citando Haiss, specifica che la sottotitolazione interlinguistica, e la traduzione
audiovisiva in generale, richiede “l’elaborazione complessiva di un prodotto
multimediale, e non solo delle sue componenti linguistiche”. Ovviamente, la scelta di
inserire la traduzione audiovisiva all’interno della multimedialità non è casuale, come
sostiene anche Giovanna Cosenza “un testo multimediale è un testo in cui la stessa
istanza di enunciazione mette in gioco una pluralità di linguaggi di manifestazione,
cioè più sistemi semiotici eterogenei”.
6
1
E. Perego, La traduzione audiovisiva, Carocci, Roma, 2005, p. 7.
2
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
3
«La traduzione audiovisiva (TAV), detta anche traduzione multimediale, è un’area specialistica della
traduzione che riguarda la resa di testi multimodali e multimediali in un’altra lingua e/o cultura e che comporta
l’uso di un sistema multimediale durante la traduzione o il processo di trasmissione». (Wikipedia).
4
‘Global Voices’, agenzia di traduzione.
5
T.Baumman, La sottotitolazione nella didattica della traduzione tedesco- italiano, pp. 253-272, in formato
digitale reperibile sul sito
https://www.academia.edu/15301359/La_sottotitolazione_interlinguistica_nella_didattica_della_traduzione_tede
sco_italiano (ultimo accesso 10/3/2021).
6
G. Cosenza, Introduzione alla semiotica dei nuovi media, Editori Laterza, 2014.
3
In questa prospettiva trova spazio la definizione di Pérez-González riguardo la
traduzione audiovisiva:
Audiovisual translation focuses on the practices, processes and products that are
involved in or result from the transfer of multimodal and multimedial content across
languages and/or cultures. Audiovisual texts are multimodal inasmuch as their
production and interpretation relies on the combined deployment of a wide range of
semiotic resources or modes (Baldry and Thibault 2006), including language, image,
music, colour and perspective. They are multimedial insofar as this panoply of modes is
delivered to the viewer through various media in a synchronized manner (Negroponte
1991).
7
1.2 L’affermazione della traduzione audiovisiva come disciplina di studio
La traduzione audiovisiva si afferma come disciplina di studio solo a partire dagli
anni Novanta
8
, nonostante avesse già acquisito una notevole importanza grazie alla
nascita del cinema sonoro
9
negli anni Venti dell’Ultimo Secolo, cinema che si è
lentamente sovrapposto e, infine, sostituito al cinema muto. Grazie a questo cruciale
cambiamento, e al boom della produzione di pellicole cinematografiche internazionali,
è stato richiesto un lavoro sempre maggiore di traduzione, evidenziando la necessità di
ampliare le strategie di traduzione multimediale. In supporto a tale bisogno, proprio in
questo periodo storico, lo studio della traduzione audiovisiva è stato approfondito e
arricchito, favorendo la nascita di numerose tipologie di traduzione e di uno specifico
glossario legato al settore.
7
L. Pérez-González, (2020), Audiovisual Translation. In Routledge Encyclopedia of Translation Studies (Third
Edition ed., pp. 30-34). Routledge.
8
«Nel 1987 la European Broadcasting Union (EBU) organizzò a Stoccolma il primo convegno interamente
dedicato a doppiaggio e sottotitolazione, un importante incontro di studi che diede un forte contributo
all’inclusione di queste tipologie di traduzione in ambito accademico». (cit. in De Meo, La traduzione
audiovisiva).
9
Il cinema sonoro è il cinema in cui le immagini sono accompagnate dal suono. Il cinema nasce originariamente
come cinema muto, cioè privo di suono, e solo successivamente è realizzata e impiegata la possibilità di
aggiungere alle immagini il suono ad opera dell'invenzione nel 1914 del messinese Giovanni Rappazzo che per
primo la brevettò nel 1921. (Cinema sonoro - Wikipedia).
4
Nonostante questa forma di traduzione esistesse già da tempo, non veniva
accettata da molti traduttori che conferivano un’accezione negativa al suo modo di
manipolare il testo di partenza. Una disciplina diversa dalle altre, con la presenza del
connubio, ancora poco sviluppato nel mondo della traduzione, elemento sonoro
10
-
elemento visivo
11
; la traduzione audiovisiva non poteva utilizzare la parola come unico
mezzo di trasferimento linguistico, ma doveva elaborare anche altri elementali non
verbali, essenziali al fine di comprendere il prodotto originale. È interessante quanto
afferma a questo proposito l’autrice De Meo in ‘‘ La traduzione audiovisiva’’
12
:
Partendo da un’analisi di testi letterari, l’assunto centrale divenne che ogni
traduzione scaturisce da una forma di manipolazione del testo di partenza ed è
influenzata da un intreccio di diversi generi e riferimenti intertestuali. Si che la
traduzione si presenti come processo manifesto e aperto sia che essa rimanga
celata, dunque, questa si discosta sempre dal testo di partenza e ne costituisce una
reinterpretazione legata alle esigenze culturali ed economiche proprie della cultura
di arrivo...
1.2.1 Aspetti generali
La traduzione audiovisiva è, indubbiamente, argomento poco comune nelle
conversazioni di persone non esperte del settore; eppure, essa è sempre presente, in
quanto parte essenziale della TV e del web, ad oggi principali fonti di intrattenimento,
influenzati significativamente dalla globalizzazione. Esistono molte forme di
traduzione audiovisiva
13
:
• l’audio-descrizione per i non vedenti, che utilizza una voce fuori campo per
descrivere i dialoghi e le varie scene del prodotto audiovisivo;
10
Elementi sonori sono la colonna sonora, i rumori e i dialoghi.
11
Elementi visivi sono i testi scritti, possibili bigliettini leggibili, segnali stradali o cartelli pubblicitari visibili
ecc.
12
M. De Meo, I confini della traduzione, 2014, a cura di Bruna Di Sabato, Antonio Perri, p. 95.
13
Quelle qui citate sono solo alcune forme appartenenti all’elenco di 3 tipi di trasferimento linguistico, stilato da
Yves Gambier nel 2003.
5
• i sopratitoli, adottati dagli inizi degli anni Ottanta, utilizzati per l’opera e il
teatro, che appaiono sulla parte alta del palcoscenico;
• il respeaking, ovvero la traduzione simultanea dei dialoghi originali.
Le più importanti e le più utilizzate, che hanno favorito l’evoluzione e
l’affermazione di tale disciplina, sono:
• il voice over, che utilizza il dialogo tradotto sovrapposto a quello originale
lasciato in sottofondo, tale tecnica è usata maggiormente in documentari o
interviste, e permette di ridurre significativamente i tempi di adattamento e di
realizzazione;
• il doppiaggio
14
, che consiste nel sostituire i dialoghi originali con nuovi dialoghi
tradotti ed elaborati per rispettare l’espressività del prodotto originario. Questo
sistema richiede una scrupolosa attenzione nell’adattamento dei nuovi dialoghi,
con estrema meticolosità nel sostituire le voci originali in modo tale da
conferire al nuovo telespettatore l’impressione che gli attori stiano parlando la
lingua a lui conosciuta. Il doppiaggio è uno dei tanti processi di trasposizione
linguistica e culturale, che possiede innumerevoli spunti riflessivi sui segni
linguistici ed extralinguistici, rendendo il prodotto originale e doppiato fonte di
infinite informazioni culturali.
• la sottotitolazione
15
, che consiste nella trascrizione dei dialoghi attraverso i
sottotitoli. Risulta essere una forma di traduzione molto diffusa grazie a
vantaggi economici
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e temporali. Nel primo caso permettendo un cospicuo
risparmio nelle attrezzature necessarie e nel personale coinvolto, nel secondo
riducendo i tempi di realizzazione rispetto all’adattamento.
14
Il doppiaggio è la forma di traduzione audiovisiva più diffusa in Italia e il suo impatto sociolinguistico sugli
utenti e sulla loro lingua è potenzialmente molto rilevante (cfr. Pavesi – Perego 2006: 99). La diffusione del
doppiaggio è stata favorita dall’elevato tasso di analfabetismo presente in Italia in quel periodo storico che non
permise alla tradizione dei film sottotitolati di porre solide basi.
15
Tema approfondito nel sottoparagrafo 1.3
16
Per la sottotitolazione è previsto un compenso pari alla metà esatta del compenso per un adattamento,
seguendo le linee guida per ogni tipologia di prodotto audiovisivo, A, B, C, D. “Contratto Nazionale del
Doppiaggio”, tabella D.