I
ABSTRACT
L'uso della paglia in architettura ha origini millenarie; le abitazioni con elementi in paglia sono la prima ricerca da parte dell'uomo di usare la natura per
fare architettura.
In questa tesi il concetto della costruzione in paglia viene rivisitato; la paglia non è vista solo come elemento strutturale e fibroso, ma come possibile
componente del legante, attraverso una possibile proposta per il futuro uso in architettura di elementi modulari.
L'approfondimento sperimentale, nasce dalla mia curiosità sulla "Paglia” e dalla volontà del relatore, Jean-Marc Tulliani, di indirizzare la ricerca verso
lo sviluppo di nuovi leganti geopolimerici, scoperti negli anni '80 da J. Davidovits, ad oggi in fase di approfondimento da parte di un alto numero di
centri di ricerca in tutto il mondo, come il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT) al Politecnico di Torino.
Il tema principale è la verifica e lo studio delle proprietà del legante geopolimerico, essendo note le eccellenti caratteristiche sia di resistenza meccanica
sia di resistenza al fuoco, sia alla capacità di impiegare energie di produzione minori rispetto ai leganti cementizi, introducendo la paglia sia come
rinforzo, sia come cenere per realizzare il legante che è completamente di origine naturale e quindi sostenibile per l'ambiente ed economicamente.
La trattazione non si slega dall'indirizzo di laurea, seppur in modesta parte è allegata una piccola ricerca progettuale, per chiarire in ambito progettuale
l'eventuale applicazione attraverso la progettazione di un elemento modulare (pannello, blocco, mattonella, tegola) e i relativi nodi.
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1 Introduzione
In architettura la ricerca di nuovi materiali alternativi di progettazione, che
mirano al “riuso” di prodotti destinati a scarto, è alla base dello studio che
ha lo scopo di diminuire l’impatto ambientale.
LA FINALITÀ DELLA TESI
La tesi riguarda la progettazione e lo sviluppo di un elemento per l’edilizia,
che abbia come base la paglia ed il legante sia prodotto da paglia, in modo
da ottenere un manufatto che mantenga una energia di fabbricazione
contenuta rispetto ad altre tipologie di materiali attualmente in commercio.
L’idea successiva è stata di proporre una forma, un uso attraverso una
proposta architettonica abitativa.
PERCHÉ LA PAGLIA
L’uso della paglia (Figura 1-1) è visto come elemento di progettazione, per
studiare il comportamento del materiale e cercare di migliorarne alcune
caratteristiche come la resistenza al fuoco e la resistenza agli ambienti
umidi.
L’intento è di proporre non solo l’aspetto sperimentale ma anche
abbozzarne un utilizzo nella progettazione architettonica. Permetterà di
rivalutare sotto nuovi aspetti il concetto classico della progettazione ad alti
standard qualitativi, integrando anche concetti di sostenibilità e d’impatto
dei materiali per l’ambiente e gli ecosistemi.
Figura 1-1 Paglia (Foto personale)
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La paglia è un modello da riproporre come ricerca di distinzione, come
capacità di progettare con un materiale che in origine è già stato oggetto
dell’architettura… Il suo uso può quindi essere considerato come una
possibile sfida per il futuro della progettazione architettonica, data la
vastità della produzione, l’ampia disponibilità (anche se è legata alla
ciclicità della produzione agricola), la bassa energia richiesta per la
produzione e per la lavorazione successiva.
Questo materiale si possa considerare capace di poter essere sensibile di
ingegnerizzazione: prima si è costruito molto con il cemento, dopo con il
legno, ora…con la paglia.
IL GEOPOLIMERO
E’ il legante che ha la possibilità di essere prodotto e lavorato con più bassa
energia necessaria rispetto al cemento Portland.
Ha qualità di robustezza, capacità di inglobare fibre naturali, ma anche
acciaio, vetro e di unire il marmo al cemento in modo indissolubile.[13]
Ha capacità intumescenti data la natura inorganica; resiste molto bene agli
ambienti acidi ed ha carattere di resistenza meccanica più o meno spiccata
in funzione della caratteristica ambientale a cui viene sottoposto durante il
periodo di stagionatura, che va da un minimo di 3h a 28 gg.
e alle materie prime da cui viene prodotto
Il legante geopolimerico può per sua natura essere legato ad altri elementi
che ne amplificano o ne possono ridurre alcune caratteristiche oltre a poter
essere congiunto a stuoie o a sole fibre.
È’ un materiale che può essere armato per creare travi, pilastri od altri
elementi strutturali.
Può essere utilizzato per contenere rifiuti speciali o resistere ad alte
temperature, data la forte stabilità chimica.
IL LEGANTE GEOPOLIMERICO DI PAGLIA
E’ un’ipotesi, nel corso delle sperimentazioni trova conferma sia come
proposta nell’utilizzo architettonico sia come possibile uso della paglia.
3
LA SOSTENIBILITÀ.
La paglia è da considerarsi un elemento sostenibile per i seguenti motivi:
Bassa energia di produzione della paglia.
Trasformazione di un materiale considerato di scarto che ha il
potenziale di produrre calore, di rinforzare, di essere inattaccabile
dal tempo.
Riduzione nello sfruttamento delle materie prime.
Annualità del ciclo produttivo, in grado di essere nuovamente
disponibile.
Bassa energia per la produzione del geopolimero.
Uso di materiali primi che si possono trovare in tutto il mondo.
Flessibilità progettuale e versatilità tecnologica nella produzione.
Uso più attento delle materie che potranno essere considerate come
scarti.
Il “pensare” un modo nuovo di progettare considerando anche la
possibile alternativa nel riuso di materiali.
I primi cereali sono stati addomesticati 8.000 anni fa dalle prime comunità
agricole nella Mezzaluna Fertile.
Quinoa (Chenopodium
quinoa)
Coltivato da millenni sugli alti
piani delle Ande, ricco di Sali
minerali, proteine, grassi ed
essendo provo di glutine ma
ricco di amminoacidi essenziali,
lo rende particolarmente
indicato per diete prive di carne.
Commercializzato sia come
chicchi (minestre e d’insalate) sia
come farine (polpette e dolci).
Miglio (Pennisetum glaucum)
Originario dell’Asia, ma noto sin dal
Neolitico per l’ottima resistenza alla
siccità, si è diuso in Africa e nelle zone
aride. Ricco di proteine, Sali minerali,
bre è venduto sia come chicchi
decorticati sia come farine (cuscus).
Grano saraceno (Fagopyrum
esculentum)
Originario del sud-est asiatico, è
coltivato in climi rigidi od in alta
montagna, ha alte caratteristiche
energetiche, ricco di sali minerali,
proteine, vitamine, ma privo di glutine.
Viene venduto sia sotto come chicchi
(zuppe, birre, infusi) sia come farina per
realizzare crepé e pasta.
Farro (Triticum dicoccoides)
Utilizzato n da tempi antichi per l’alto
contenuto di proteine, sali minerali,
bre. In commercio si trova sotto forma
di farine (pasta e pane), in chicchi
(zuppe e minestre) sia sotto forma di
chicchi (decorticato o perlato).
Avena (Avena sativa)
Coltivata nei paesi del nord Europa,
originaria dell’asia minore, è usata
principalmente come mangime per gli
animali, oggi è utilizzata in
gastronomia per la ricchezza di sali
minerali, bre e proteine; rispetto agli
altri cereali contiene anche una
discreta quantità di lipidi. È venduta
sotto forma di chicchi(minestre),
occhi (muesli) o farina (porridge).
Amaranto (Amaranthus
caudatus)
Originario dell’America
centrale, ricco di proteine e
bre ma privo di glutine.
È commercializzato sotto
forma di chicchi(minestre) o di
farina per realizzare prodotti
da forno mescolata con farine
ricche di glutine per
aumentarne la lievitabilità.
Segale (Secale cereale)
È il cereale coltivato dall’uomo n dai
tempi più antichi, originaria della
Turchia, si è poi diusa dall’asia minore
all’europa. imparentata con l’orzo e il
grano, dierisce da essi per il ridotto
contenuto calorico ma è ricca di bre.
Utilizzata sotto forma di farina per
prodotti da forno, meno frequente è
l’uso dei semi per la preparazione di
minestre ma dalla loro fermentazionesi
ottiene la Roggenbier.
Tritticale
E un incrocio tra il frumento e la segale,
sviluppato in Scozia nell‘800, oggi è
stato riconsiderato per il grande
apporto di bre.
Orzo (Hordeum vulgare)
Originario dell’oriente, noto n
dal Neolitico, oggi diuso in
tutto il mondo per l’alto
contenuto di vitamina B,
vitamina E e acido folico.
Viene utilizzato per la
preparazione di zuppe e
minestre o per la fabbricazione
di birre e whisky o come
surrogato del caè.
Grano (Triticum aestivum )
Originario della mezza luna
fertile, si è diuso in tutto il
mondo.
Si suddivide in : grano duro dal
qaule si ricava la semola per la
pastae in grano tenero,
utilizzato sotto forma di farina
per pane, pizza, biscotti e
paste fresche.
Mais (Zea mays)
Originario dell’America, ne essitono
molteplici varietà, dal mais biondo al
mais nero.
Non posside caratteristiche nutrizionali
eccellenti, ma è ricco di bre e viene
commercializzato sia sotto forma di
farine (polenta), sia sotto forma di
granella (popcorn).
Riso (Oryza sativa)
Originario del medio oriente, è
fortemente diuso in tutto il mondo.
Trova applicazione in gastronomia sia
sotto forma di farine (pasta e dolci) sia
sotto forma di granela (minetre e risotti).
Non contiene glutine.
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2 La paglia
È’ nota all’uomo ancor prima che divenisse agricoltore stanziale, veniva
utilizzata per costruire coperture e tamponamenti per le abitazioni e
successivamente utilizzata per oggetti di utilizzo quotidiano.
IL FIENO E LA PAGLIA
La paglia è un prodotto residuale della produzione agricola nella
coltivazione cerealicola. È’ costituita dai culmi dei cereali alla fine
della maturazione della pianta.
Per fieno invece si intende l'erba essiccata in modo specifico, raccolta
e immagazzinata per alimentare determinati animali, in particolare
bovini, equini, caprini e ovini.
IL CEREALE E LA PRODUZIONE
I principali cereali a paglia sono: frumento, orzo, avena, riso, sorgo,
triticale, grano saraceno, fonio, quinoa, miglio, segale e farro.
Figura 2-1 : Produzione mondiale cerealicola nel 2012
Posizione Prodotto Diffusione
1° Mais 30,88%
2° Riso 25,36%
3° Grano 23,82%
4° Orzo 11,72%
5° Soia 4,67%
6° Sorgo 2,05%
7° Girasole 1,31%
8° Cereali minori 0,19%
Tabella 2-1 : Diffusione mondiale di varietà cerealicole (FAO)
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La paglia è uno dei sotto prodotti più rappresentativi sia dal punto di vista
quantitativo che da quello della diffusione anche sul territorio nazionale.
La produzione più elevata spetta alla paglia di frumento, seguita da quella
di riso, orzo, avena e segale.
Normalmente la paglia, se viene raccolta, viene compressa e imballata da
appositi macchinari in ballette prismatiche (parallelepipedi lunghi circa
35x35/45x50/90-120 cm) con densità tra 80 e 120 kg/m
3
ma è possibile
arrivare a valori prossimi ai 180-200 kg/m
3
; dal peso massimo compreso
tra i 16 e i 30 kg, od in rotoballe cilindriche (con diametro variabile dai 120
ai 200 cm), con densità di compressione da circa 90 kg/m
3
a 180 kg/m
3
,
con un peso minimo di 120 kg ed un peso massimo di 1100 kg.[11]
L’uso della paglia compressa per la costruzione di case fu di forte successo
nel periodo 1915-1930 soprattutto in Francia.
Figura 2-2 : Ballette prismatiche (fonte personale)
Figura 2-3 : Rotoballe cilindriche (fonte personale)
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Le tecniche si diversificarono fino a diventare vere e proprie tipologie
costruttive e fonti di ricerca; in seguito se ne definirono le potenzialità in
ambito sismico, la si sperimentò legata a nuovi materiali come il cemento,
o come isolante per la produzione di pannelli di paglia pressata.
LO SCARTO: PAGLIA
La paglia ammonta a circa la metà della biomassa aerea di un raccolto di
orzo, avena, riso, segale o frumento.
Coltura Varietà Rapporto
Mais Zea mais 1.1/1.22
Riso Oryza sativa 0.8
Frumento
Duro:Triticum durume
1/1.1
Tenero:Triticum aestivum
Orzo Hordeum vulgare 1.2 /1.36
Avena Avena sativa 0.38/0.42
Sorgo Sorghum vulgare 1.2
Segale Secale cereale 1.3
Tabella 2-2: Tabella con le principali rese paglia-granella/ettaro (t/ha) e
varietà diffuse (rielaborazione personale)
Spesso la paglia oggi non viene raccolta, quando non risulta conveniente
economicamente.
In questo caso viene interrata con le lavorazioni di preparazione del terreno
per la successiva coltura, contribuendo ad aumentare la sostanza organica
del terreno.
Figura 2-4 : Destinazioni d’uso della paglia (rielabirazione personale)
Circa il 50% della produzione nazionale rimane sul campo dove viene
interrata o bruciata per migliorare la fertilità del terreno, il 6% viene
assorbito dall’industria cartiera per la produzione di “carta paglia” e
cellulosa; il 35% viene utilizzato per fini zootecnici, come lettiera o come
In campo
50%
Ind. cartiera
6%
Zootecnica
35%
Lav. artiginali
9%
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componente di diete alimentari, altre destinazioni sono la pacciamatura e
l’industria micologica. Una piccola parte viene utilizzata per manufatti, in
produzioni tipiche artigianali come la lavorazione della paglia per trecce e
per cappelli che ha le sue origini in Toscana.
La raccolta si fa quando la paglia comincia a biondeggiare.
Il periodo adatto per la semina va da novembre ai primi di febbraio.
Coltivazione Periodo di raccolta
Frumento tenero Giugno – Luglio
Frumento duro Giugno – Agosto
Orzo Luglio – Agosto
Avena Luglio – Agosto
Sorgo Luglio – Agosto
Mais Ottobre – Novembre
Riso Ottobre – Novembre
Tabella 2-3 : Periodo di raccolta delle varie cereali
LA COMPOSIZIONE CHIMICA
La paglia è composta da cellulosa, lignina, cere, minerali, silicati, in
percentuali variabili a seconda della tipologia di cereale e di coltivazione
(Tabella 2-4).
Componente Incidenza
Cellulosa 21%
Emicellulosa 39%
Lignina 15%
Proteine 0.8%
Ceneri 5%
U.R. <15%
Tabella 2-4: Composizione ed umidità della paglia
Le conferiscono:
Resistenza a compressione di 0,124 – 1,792 N/mm
2
;
Resistenza a trazione di 0,5 N/mm
2
;
Potere calorifero inferiore a 30 kWh/m
3
;
Conducibilità termica compresa tra 0,0456 – 0,1 W/mK.