INTRODUZIONE
Scopo della presente Tesi è di dare un prospetto del vasto orizzonte dei Sistemi Intelligenti
applicati ai Trasporti, sia affrontando la modellazione dinamica dei flussi sulla rete, sia cercando di
presentare gli elementi tecnologici necessari alla definizione di una struttura innovativa di gestione
del traffico urbano. Il progresso nel settore dei trasporti rappresenta una delle sfide ineludibili del
nuovo millennio, in quanto, a fronte di una crescita continua di domanda, la scarsità delle risorse
spinge il legislatore ad adottare strategie nuove, rispetto al semplice ampliamento quantitativo delle
infrastrutture. Inoltre, le tematiche concernenti le esternalità negative derivanti dal traffico non
possono continuare ad essere affrontate con soluzioni discontinue e reattive. La prima parte della
Tesi vuole offrire una panoramica della situazione nel mondo dei trasporti e soprattutto di come gli
impatti sociali e ambientali, che ne derivano, siano divenuti inaccettabili. L’Unione Europea ha
individuato, nella Direttiva 40/2010, gli Intelligent Transportation Systems come una delle
soluzioni necessarie, indicando agli Stati membri la strada da percorrere. Definito il substrato
normativo è stato presentato un ampio orizzonte delle principali tipologie di ITS presenti sul
mercato. L’obiettivo dello studio è stato quello di presentare una struttura urbana di organizzazione
del traffico, basata sugli ITS, il cui fulcro è rappresentato dal centro urbano di gestione, una
struttura adibita a ricevere informazioni, in tempo reale, dalla rete, che devono essere elaborate e
restituite all’utenza, sotto forma di indicazioni di vario tipo. Offrire informazioni corrette, senza
soluzione di continuità, presuppone una modellazione dinamica delle reti, sia considerando le
variazioni di domanda, sia rispetto i cambiamenti nel sistema dell’offerta. Il concetto stesso di
informazione all’utente comporta l’approfondimento dei meccanismi che regolano la scelta, sia al
momento della partenza sia durante il viaggio. Sono presentati due approcci, il primo si fonda sulla
teoria dell’utilità aleatoria e tenta di analizzare tutte le fasi che compongono le scelte dell’utente,
rappresentandole secondo i modelli comportamentali della tecnica della circolazione; il secondo
rovescia completamente la prospettiva, spostando l’attenzione dalle alternative disaggregate di
scelta, verso un procedimento di continua calibrazione di macromodelli di deflusso largamente
affermati. In un certo senso la teoria alla base di questa scelta si fonda su un procedimento euristico.
La motivazione della presentazione di un approccio del genere si trova nei risultati stessi, cioè quelli
di una simulazione e previsione delle condizioni della rete in tempo reale. In particolare, nel
presente lavoro saranno mostrate due teorie, quella del Prof. Moshe E. Ben-Akiva del
Massachusetts Institute of Technology di Boston e quella del Prof. Hani Mahmassani della
Northwestern University. Le due speculazioni sono state scelte poiché hanno condotto allo sviluppo
di due software, DynaMIT e DynaSMART, impiegati nei centri di gestione del traffico in alcune
delle nazioni che più hanno investito sugli ITS. Definita la base teorica necessaria per l’analisi e la
previsione del traffico, la terza parte della Tesi è orientata alla presentazione degli strumenti
necessari per predisporre, in ambito urbano, una struttura di gestione e organizzazione intelligente
del traffico. Lo studio è stato svolto con continui riferimenti alle tecnologie presenti sul mercato, in
particolare ai sistemi adottati in Giappone, Corea del Sud e Singapore, veri e propri precursori di
sistemi ITS. Oltre alla panoramica tecnologica, la presente Tesi intende mostrare la necessità di un
nuovo concetto di infrastruttura, non più come elemento in sé, bensì come momento di relazione tra
pubblico e privato. Ciò è possibile ponendo al centro del progetto l’utente, che potrà fare
affidamento su un’assistenza personale alla guida, che permetta la possibilità di comunicare sempre
e comunque, oltre a fornire una maggiore sicurezza. Condivisione e attenzione ambientale sono
termini assolutamente correlati al mondo ITS, tuttavia, il presente lavoro intende mostrare come, nei
fatti, l’applicazione di tecnologie intelligenti, legate al mondo dei trasporti, produca risultati
economici, diretti e non, ben superiori agli investimenti iniziali. Per dimostrare ciò, nella sezione
conclusiva, è stato dato spazio all’analisi dei benefici e dei costi derivanti dall’impiego delle
tecnologie presentate in precedenza. In conclusione sono proposti studi che valutano i possibili
impatti dei sistemi ITS sulla situazione italiana ed europea, mostrandone opportunità e difficoltà.
Capitolo 1: Le problematiche dei trasporti e la Direttiva europea 40/2010
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CAPITOLO 1
LE PROBLEMATICHE DEI TRASPORTI E LA DIRETTIVA
EUROPEA 2010
1.1 PREMESSA
Il settore dei trasporti rappresenta uno dei punti di forza dell'economia globale, generando
nella sola UE all'incirca il 7% del PIL e fornendo 8 milioni di posti di lavoro. Bastano queste brevi
cifre per inquadrare l'importanza strategica di controllare e programmare accuratamente il presente
e futuro di questo delicato ambito. Le criticità derivanti sono molteplici, basti pensare che
contribuisce a oltre il 20 % delle emissioni di CO2 dell'Unione Europea, oltre ad essere una delle
maggiori cause di morte, con quarantamila decessi e quasi due milioni di feriti in incidenti stradali
ogni anno sulle strade europee. La motivazione alla base dell'applicazione di tecnologie
informatiche e telematiche al settore trasportistico sta proprio nella criticità della situazione italiana
e mondiale in questo ambito, oltre che nelle fosche previsioni di sviluppo futuro.
1.2 LO STATO DEI TRASPORTI IN ITALIA
L’Italia rappresenta uno dei paesi europei a maggiore concentrazione di traffico, con
937.276 milioni di passeggeri-km/anno, di cui più del 92% sono rappresentati dal traffico stradale, e
con un traffico merci di 239.518 milioni di tonnellate-km/anno, di cui oltre il 65% su strada con
distanze superiori a 50 km
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. Nonostante una domanda così marcata esistono gravi mancanze di tipo
infrastrutturale, gestionale ed organizzativo. Il forte squilibrio verso il traffico stradale, sia per il
settore privato sia per il settore merci provoca notevoli ricadute sociali, ambientali ed economiche.
In particolar modo le aree urbane ed alcune principali direttrici divengono luogo di elevata densità
di mobilità per la contemporanea presenza di attività residenziali e produttive, concentrando quasi il
70% degli spostamenti di persone in tutto il territorio nazionale, con ovvie ricadute in termini di
congestione, incidentalità, inquinamento atmosferico, acustico e di occupazione del suolo. Inoltre
una così forte concentrazione, per lo più al Nord, rende il sistema molto vulnerabile rispetto a eventi
critici concentrati. Un altro elemento di debolezza è costituito dalla mancanza di coordinamento tra
i soggetti coinvolti nel settore dei trasporti: la Pubblica Amministrazione, i gestori privati e gli
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Fonte CNT (2009-2010), Report TTS Italia “Verso il recepimento della Direttiva ITS in Italia: opportunità e
prospettive nazionali”, Convegno TTS Italia Torino, 18 novembre 2011.
Capitolo 1: Le problematiche dei trasporti e la Direttiva europea 40/2010
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utenti, sia in termini d’investimenti che di concertazione, il che provoca un’eccessiva lentezza
nell’innovazione.
Le previsioni indicano che i flussi di traffico sono destinati a crescere nei prossimi anni
provocando un inevitabile scontro tra la necessità di soddisfare la domanda per garantire lo sviluppo
delle aree disagiate e la competitività in quelle più sviluppate e l'esigenza di salvaguardare
ambiente, qualità della vita e sicurezza. Apparentemente sembrerebbero due vie inconciliabili,
tuttavia la quasi totalità delle istituzioni mondiali sta lavorando per avviare una crescita armonica e
rispettosa delle risorse naturali. Nei decenni futuri si ridurrà la disponibilità di petrolio e le fonti di
approvvigionamento saranno meno stabili. Nel 2010 l'Unione Europea ha importato petrolio per un
controvalore di circa 210 miliardi di euro e se non saranno ricercate misure alternative le
conseguenze economiche, si rifletteranno pesantemente sui cittadini nei decenni a venire.
1.3 LE PRINCIPALI ESTERNALITA’ NEGATIVE
Volendo riassumere le principali esternalità negative derivanti dal traffico stradale possono
essere così semplificate:
1. congestione del traffico:
• perdita di produttività del sistema;
• costo del tempo perso dovuto a mobilità lenta;
2. incidenti:
• spese mediche collegate e perdita di produttività delle persone coinvolte;
• costo mezzi di soccorso;
• costo viabilità danneggiata;
• rumore:
• effetti patologici derivati;
• spese mediche collegate;
3. effetto serra:
• costi sociali ed ambientali collegati a cambiamenti climatici e surriscaldamento della terra
per emissioni CO2;
4. inquinamento atmosferico:
• impatto su salute pubblica, agricoltura, zone forestali, beni culturali derivanti dagli effetti
degli agenti inquinanti.
1.4 LE MISURE INTRAPRESE DALL’ITALIA*
* Le nuove tecnologie telematiche per i Sistemi di Trasporto Intelligenti nell'ambito del PON
Trasporti 2000 - 2006, Quaderni del PONTrasporti n. 07 . 2008, http://pont.infrastrutturetrasporti.it/
pdf/approfondimenti/quaderni_pon/quaderni_pon_n7.pdf
Capitolo 1: Le problematiche dei trasporti e la Direttiva europea 40/2010
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L’Italia, paese caratterizzato da forti disomogeneità di sviluppo territoriale, richiede
politiche di sviluppo oculate, pertanto nel 2001 è stato redatto dal Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica volto all’individuazione di azioni
prioritarie a supporto della mobilità. Il passo successivo è avvenuto con la predisposizione del
Programma Operativo Nazionale Trasporti (PON Trasporti) 2000-2006, strumento per la
riqualificazione ed il potenziamento del sistema dei trasporti nel Mezzogiorno. Ha introdotto sul
territorio nazionale la linea, oggi ampiamente condivisa, che vede sostenibilità ambientale,
infrastrutture e tecnologia come elementi che operano sinergicamente al fine di incrementare la
competitività, la produttività e la qualità della vita. Già in questo programma viene evidenziato
come l'innovazione costituisca una delle condizioni importanti per la crescita strutturale del paese in
tutti gli aspetti legati alla mobilità e si vede l'esigenza di sviluppare tecnologie informatiche e di
telecomunicazione al fine di ottimizzare le prestazioni dei mezzi e dei servizi in condizioni di
sicurezza e di compatibilità ambientale. Tale strategia è alla base anche delle azioni del Ministero
dei Trasporti, che hanno portato alla costituzione di un Gruppo di Lavoro al quale è stato assegnato
il compito di definire un nuovo approccio, basato sul concetto di mobilità, in luogo di quello di
trasporto. Il modello, definito nelle Linee guida del Piano Generale della Mobilità redatto dal
Gruppo di Lavoro, tende a generare esternalità positive in termini di sostenibilità ambientale,
promuove la riduzione degli impatti attraverso il riequilibrio modale nei trasporti, nel rispetto
dell’ambiente e del territorio. Il documento evidenzia, inoltre, l’importanza delle ricadute attese
dalla ricerca applicata al settore dei trasporti in termini di sviluppo imprenditoriale e di
localizzazione di iniziative, in grado di aumentare la competitività e la produttività strutturale dei
sistemi economici territoriali, attraverso lo sviluppo di soluzioni e competenze tecnologiche in
modo di creare e migliorare le condizioni di contesto per lo sviluppo del Paese.
1.5 LA DIRETTIVA 2010/40/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Al fine di evitare una legislazione contrastante nei singoli stati, la Comunità europea ha
diramato una Direttiva nella quale individuava nel settore degli ITS una delle possibili soluzioni per
la risoluzione delle problematiche evidenziate in precedenza, in vista, finalmente, di uno sviluppo
sostenibile del settore dei trasporti.
L’Unione europea, in accordo alle esigenze della comunità internazionale, si pone come
obiettivo quello di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2°C, riducendo quindi le
emissioni di gas serra, entro il 2050, dell'80-95% rispetto ai livelli del 1990. Per il 2030 l'obiettivo
del settore dei trasporti è di una riduzione delle emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del
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2008. A scenario immutato, la dipendenza dei trasporti dal petrolio sarebbe ancora di poco inferiore
al 90%, mentre l'energia ricavata da fonti rinnovabili si attesterebbe di poco al di sopra
dell'obiettivo del 10% fissato per il 2020. Nel 2050 le emissioni di CO2 provocate dal settore dei
trasporti rimarrebbero quindi di un terzo superiori ai livelli del 1990. Entro il 2050 i costi dovuti
alla congestione aumenteranno del 50%, si accentuerà quindi il divario di accessibilità tra regioni
centrali e periferiche e continueranno ad aumentare i costi sociali dovuti agli incidenti e
all'inquinamento acustico. In questo senso la sfida consiste nell'interrompere la dipendenza del
sistema dei trasporti dal petrolio, senza sacrificarne l'efficienza e compromettere la mobilità. È
necessario che si affermino nuovi modi di trasporto per condurre a destinazione congiuntamente
volumi superiori di merci e un numero maggiore di passeggeri, utilizzando i modi (o le
combinazioni di modi) di trasporto più efficienti. Di preferenza il trasporto individuale dovrebbe
essere riservato agli ultimi chilometri di una tratta e compiuto con veicoli puliti. La tecnologia
dell'informazione permette di realizzare trasferimenti più semplici e affidabili, in cui gli utenti
pagano interamente i costi di trasporto in cambio di minore congestione, maggiori informazioni,
sicurezza e migliori servizi. Gli sviluppi futuri devono basarsi su una molteplicità di aspetti:
• miglioramento dell'efficienza energetica dei veicoli in tutti i modi di trasporto, mediante lo
sviluppo e l'impiego di carburanti e sistemi di propulsione sostenibili;
• ottimizzazione dell'efficacia delle catene logistiche multimodali, anche utilizzando
maggiormente modi più efficienti sotto il profilo delle risorse, laddove altre innovazioni
tecnologiche possono rivelarsi insufficienti (ad esempio, trasporto merci a lunga distanza);
• utilizzo più efficiente dei trasporti e dell'infrastruttura grazie all'uso di migliori sistemi di
informazione e di gestione del traffico (ad esempio, ITS, SESAR, ERTMS, SafeSeaNet,
RIS), di una logistica avanzata e di misure di mercato, quali il pieno sviluppo di un mercato
europeo integrato dei trasporti su rotaia, l'eliminazione delle restrizioni al cabotaggio,
l'abolizione degli ostacoli al trasporto marittimo a corto raggio, la fissazione corretta delle
tariffe, ecc.
In ambito urbano è necessaria una strategia mista per ridurre la congestione e le emissioni
basata sui seguenti elementi: pianificazione territoriale, sistemi di tariffazione, infrastrutture e
servizi di trasporto pubblici efficienti per i modi di trasporto non motorizzati e per la
ricarica/rifornimento dei veicoli puliti. Le città al di sopra di una certa dimensione dovrebbero
essere incoraggiate ad adottare piani di mobilità urbana che raggruppino tutti questi elementi e che
siano perfettamente coerenti con i piani integrati di mobilità urbana.
Il Parlamento europeo ha preso atto dell’aumento del volume del trasporto stradale nell’Unione,
causa principale dell’incremento della congestione dell’infrastruttura stradale e del crescente
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consumo energetico, nonché fonte di problemi ambientali e sociali. Dopo aver definito i sistemi di
trasporto intelligenti (ITS) come applicazioni che mirano a fornire servizi innovativi sui diversi
modi di trasporto ed alla gestione del traffico, consentendo agli utenti di essere meglio informati e
di fare un uso coordinato e “intelligente” delle reti di trasporto, la direttiva del Consiglio
dell'Unione europea 6103/10 identifica 4 settori prioritari per l'elaborazione e l'utilizzo di specifiche
e norme:
• l'uso ottimale dei dati concernenti le strade, al traffico e alla mobilità;
• la continuità dei servizi ITS di gestione del traffico e del trasporto merci;
• le applicazioni ITS per la sicurezza stradale e per la sicurezza del trasporto;
• il collegamento tra i veicoli e l'infrastruttura di trasporto.
Vengono di conseguenza definite le seguenti azioni prioritarie:
1. predisposizione in tutta UE di servizi di informazione sulla mobilità multimodale;
2. servizi di informazione sul traffico in tempo reale;
3. scambio di dati e informazioni gratuite da infrastruttura a veicolo;
4. servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile;
5. servizi d’informazione per aree di parcheggio sicure per gli automezzi pesanti e i veicoli
commerciali;
6. la predisposizione di servizi di prenotazione per aree di parcheggio sicure per gli automezzi
pesanti e i veicoli commerciali.
La rete essenziale dovrà fare ampio uso degli strumenti delle tecnologie dell'informazione per
semplificare le procedure amministrative, consentire l'individuazione e la tracciabilità delle merci e
ottimizzare gli orari e i flussi di traffico (e-Freight). La diffusione di tali strumenti deve essere
incoraggiata esigendone l'adozione nell'infrastruttura TEN-T
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e mediante una graduale integrazione
nei sistemi modali. Di fondamentale importanza è quindi la diffusione dei sistemi di mobilità
intelligente sviluppati grazie alla ricerca finanziata dall'Unione europea, quali SESAR (il sistema di
gestione del traffico aereo del futuro), ERTMS (il sistema europeo di gestione del traffico
ferroviario), SafeSeaNet (il sistema di monitoraggio del traffico navale e di informazione), RIS (il
sistema di informazione fluviale), STI (i sistemi di trasporto intelligenti) e soluzioni interoperabili
interconnesse per i sistemi di informazione e gestione del traffico multimodale di nuova
generazione (anche per la tariffazione). Sarà inoltre necessario un piano di investimenti per i nuovi
servizi di navigazione, di controllo del traffico e di informazione. Di pari importanza sono inoltre la
ricerca e l'innovazione nei settori delle tecnologie di propulsione dei veicoli e dei carburanti
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La Commissione ha adottato una proposta per trasformare l'attuale rete europea di strade, ferrovie, aeroporti e canali in
una rete di trasporti unificata, la Ten-T.