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Capitolo II – Storia delle comunità cinesi
2.1 Comunità cinese di Los Angeles, dalla metà del XIX secolo ad oggi
La storia della diaspora cinese in California affonda le sue radici nella seconda metà del
1800. Una storia lunga più di 150 anni che ha attraversato periodi di grande difficoltà per i
residenti cinesi che sono stati a lungo vittima di discriminazioni da parte delle istituzioni stesse.
Col tempo però le leggi discriminatorie sono state abbandonate ed oggi molti di loro sono ben
inseriti nel sistema sociale cittadino mentre le Chinatown rappresentano spesso luoghi di
attrazione turistica.
Per poter spiegare le origini della presenza cinese a Los Angeles è necessario trattare
in breve la situazione storica dello stato della California nel 20 secolo. Sin dalla loro
fondazione, gli Stati Uniti avevano portato avanti un progetto di espansione territoriale nel
cosiddetto Far West. Le loro ambizioni espansionistiche si fondavano sul concetto di Manifest
destiny, ovvero la credenza che gli americani dovessero procedere in questa missione perché
questa era la volontà di Dio, in quanto loro, essendo superiori a tutte le altre razze, avevano
la responsabilità di esportare i valori della democrazia. Sospinti da queste credenze
avanzarono inarrestabili verso ovest. Il governo americano riuscì ad annettere la California nel
1850, dove, nel frattempo, un paio di anni prima era stato scoperto l’oro. Ciò diede vita alla
corsa all’oro e il conseguente afflusso di quantità significative di persone alla ricerca di una
possibilità di arricchimento. L'apertura di numerose miniere e la nascita di cittadine
necessitavano di essere sostenuti dalla creazione di infrastrutture adeguate. È proprio per
questa concomitanza di elementi che ebbe inizio la diaspora cinese. I nuovi cittadini della
California avevano infatti bisogno di manodopera a basso costo che fosse in grado supplire
alla domanda di opere pubbliche. In particolare furono la Central Pacific Railroad e la Southern
Pacific Railroad a reclutare lavoratori cinesi per la costruzione di ferrovie, relegandoli
solitamente alle mansioni più pericolose. I primi due cinesi arrivarono a Los Angeles nel 1850.
Da questo momento ci fu una costante seppur graduale crescita. Nel 1870 Los Angeles contava
circa 200 cittadini cinesi. Un’altra attività a cui i lavoratori cinesi si dedicarono fu quella del
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lavaggio dei vestiti. Infatti data l’ingente mole di lavoratori accorsi in California, la richiesta era
tanta. (Cho, 2009).
Nonostante i cinesi fossero stati chiamati e fatti entrare nel paese per volontà degli
americani stessi, razzismo e discriminazioni non tardarono a colpire la nuova comunità cinese.
Uno dei primi drammatici eventi che si verificò a discapito di questa popolazione fu il Chinese
massacre of 1871. Circa 500 fra bianchi e meticci si diressero verso Chinatown a la Calle de los
Negros e ne attaccarono i residenti. Ben diciannove residenti cinesi furono ammazzati. I corpi
di alcuni vennero addirittura martoriati ed appesi. Come riporta LA Weekly questo evento
viene ricordato come il più grande linciaggio di massa della storia degli Stati Uniti. La tragedia
fu il culmine di un risentimento covato dalla popolazione di Los Angeles per lungo tempo. Tale
sentimento era nato da due elementi la “paura” e la “repulsione” (John Johnson Jr, LA Weekly,
2011). Il primo era dovuto al fatto che i cinesi erano visti come degli esseri non umani per via
della loro capacità di lavorare per turni lunghissimi e sfiancanti. La repulsione nasceva dalla
impossibilità di comprende una cultura così differente. Il La Weekly continua spiegando che,
in aggiunta a ciò, alcuni libri dell’epoca sostenevano che presto i cinesi sarebbero accorsi in
migliaia per impossessarsi dell’oro e avrebbero preso il controllo del potere politico nello stato
della California. Si capisce bene come questa concorrenza di fattori abbia innescato le tensioni
sociali che poi sono divampate con il massacro del 1871.
Queste tensioni non si allentarono col tempo ma vennero, potremmo dire,
“istituzionalizzate”. Infatti il governo tentò di placare la popolazione attraverso l’approvazione
della prima grande legge discriminatoria nei confronti dell’etnia cinese (sebbene molte altre
l’avessero anticipata): il Chinese Exclusion Act del 1882. Questa legge, approvata dal
Presidente Chester A. Arthur, impediva ogni tipo di immigrazione di lavoratori cinesi, sia
specializzati che non, su tutto il territorio americano. Inoltre complicò la situazione anche per
i cittadini che erano di già residenti sul suolo degli Stati Uniti, rendendo più difficile la loro
permanenza, come ad esempio escludendoli dalla possibilità di ottenere la cittadinanza
americana. Il Chinese Exclusion Act ha avuto una rilevanza straordinaria e giocò un ruolo anche
su scelte amministrative locali negli anni successivi. Aprì la strada al boicottaggio delle attività
cinesi sostenuto dal Los Angeles Council of Trade and Labor. L’obiettivo che la comunità bianca
voleva raggiungere era quello di allontanare dalla regione tutti i residenti cinesi. Questi ne
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uscirono colpiti due volte perché, prima del boicottaggio, erano stati soggetti anche ad un
aumento della tassazione. Un’altra strategia vista come un ottimo modo per allontanarli
dall’area. Tuttavia il boicottaggio fallì dopo qualche giorno, in quanto la classe media in pratica
continuò ad acquistare dai negozianti cinesi. (Asher, Stephenson, 1990). In ogni caso
quest’evento mostra quanto le tensioni all’interno della comunità stessero crescendo,
divenendo sempre più giustificate attraverso l’istituzione di leggi discriminatorie.
Se nel 1850 la popolazione totale di Los Angeles contava 3,530 abitanti, nel 1890 il
numero era salito ben a 101,454. Allo stesso modo anche la componente cinese era salita da
soltanto 2 individui a 4,424 nel 1890. Le leggi implementate e le tensioni crescenti ebbero
comunque le loro ripercussioni e dal 1890, nonostante la significativa e costante crescita della
popolazione di Los Angeles, i residenti cinesi iniziarono a diminuire in maniera continua fino
al 1920, quando raggiunsero le 2,591 unità.
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Furono quindi decenni di grandi cambiamenti
per la comunità cinese che con gli inizi del 1900 vide un’altra importante novità nella storia
della comunità cinese di Los Angeles: lo spostamento dalla cosiddetta Old Chinatown verso
l’area dove tutt’oggi si trova Chinatown. Una delle ragioni principali fu l’apertura, nel 1909,
del City market. Parte della comunità si trasferì quindi nell’area compresa tra la Ninth e San
Pedro streets. Tuttavia, una parte consistente della popolazione decise di rimanere. Pochi anni
dopo, però, si inserì nel dibattito pubblico la proposta della rilevazione del territorio da parte
della amministrazione per demolire parte del quartiere e costruire quella che oggi è la Union
Station. Questa proposta fu generalmente ben accolta per due ragioni principali: la prima
erano quei sentimenti anti-cinesi di cui abbiamo discusso e che erano ancora largamente
diffusi; la seconda era che il quartiere era visto come luogo pericoloso ed inospitale. Certo, il
fatto che la zona fosse priva di numerosi e fondamentali servizi pubblici (come strade
lastricate, un sistema di fognature ecc.) non aiutava l’immagine dell’area. Il dibattito si
protrasse a lungo e molti cinesi-americani consci del destino ineluttabile del quartiere,
iniziarono a spostarsi a loro volta. Infine, nel 1931, la Corte Suprema della California approvò
la proposta e nell’arco di due anni ormai gran parte di Chinatown era stata demolita. (Chinese
Americans in Los Angeles, 1850-1980, 2018).
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http://www.laalmanac.com/population/po20.php
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La nuova Chinatown si sviluppò quindi attorno al City Market e rappresentò la prima
enclave cinese negli USA ad essere disegnata e posseduta da cinesi-americani. Venne costruita
seguendo uno stile che richiamasse più fortemente alla cultura cinese, col preciso obiettivo di
allontanare l’immagine di quartiere degradato attraverso quegli elementi più romantici
dell’identità cinese. Ancora prima della sua inaugurazione moltissime attività di proprietà di
cinesi si trasferirono nella nuova Chinatown. Tuttavia, i cinesi, nonostante i miglioramenti dal
punto di vista delle condizioni di vita nella contea di Los Angeles, erano ancora discriminati.
Infatti, all’alba della seconda guerra mondiale il Chinese Exclusion Act, che sarebbe dovuto
durare solo dieci anni, era stato riconfermato ed era perciò ancora in vigore. Dovettero
attendere il 1943 con l’approvazione del Magnuson Act (noto anche come Chinese Exclusion
Repeal Act of 1943) per godere della cessazione delle limitazione che il Chinese Exclusion Act
imponeva loro rispetto ai cittadini bianchi. Nonostante mantenesse il divieto per coloro di
etnia cinese di essere titolari di attività e proprietà, la legge rappresentò il primo passo
importante verso un ammorbidimento delle leggi discriminatorie sulla base della razza. Si
arrivò al Magnuson Act principalmente per mere ragioni politiche: la Seconda Guerra
Mondiale infuriava e la Cina e gli Stati Uniti erano alleati. Gli Stati Uniti inoltre non potevano
ignorare il significativo apporto dato dai cinesi americani. Fra i 15 mila e 20 mila cinesi
americani, circa il 20% della popolazione cinese negli USA, era arruolata tra le file dell’esercito
americano. La comunità cinese di Los Angeles, decisa a mostrare il proprio patriottismo e ad
allontanare i diffusi sentimenti anti-asiatici, fondò la California State Militia Chinese Reserve.
(Wu, 2013).
La fine della guerra mondiale sancì l’inizio di un periodo di crescita per tutta Los
Angeles, inclusa Chinatown. Il quartiere andò in contro ad una espansione grazie al progetto
sostenuto dalla Los Angeles Chinatown Project Association che prevedeva un ingrandimento
verso Hill Street. Venne pensato anche in questo caso di creare un centro commerciale
pedonale per attirare attività economiche. La nuova area venne chiamata Greater Chinatown
e fu completata del 1950. All’incirca nello stesso periodo vedeva la sua fine anche l’ultima
parte di ciò che restava di Old Chinatown, che venne demolita per far spazio alla Hollywood
Freeway. A differenza della Old CHinatown che ormai era giunta al suo capolinea, Nuova
Chinatown non solo si espanse ma andò in contro ad un periodo di prosperità durante il quale