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- cumulativo: assume come punto di partenza i risultati delle ricerche precedenti;
- cooperativo: è rivolto al conseguimento di risultati nuovi in grado di ampliare il patrimonio
conoscitivo.
Una ottimizzazione di queste caratteristiche richiederebbe il superamento dei vincoli spazio
temporali, cioè la creazione di un luogo ideale in cui 24 ore su 24 la neo-conoscenza confluisce e
viene resa disponibile; un luogo, ancora, dove si possa avere accesso rapido e comodo a una
mole di informazioni in continua crescita (Malinconico,1997).
Questo scenario, utopistico fino a pochi anni fa, è ora possibile. Il passaggio della rivista al
digitale consente infatti di creare dei “luoghi” (siti, database…) in cui con tempi notevolmente
ridotti (nel caso del preprint ridotti praticamente a zero) articoli, informazioni, ricerche possono
essere raggruppati e diffusi. Ecco dunque un valore aggiunto eccezionale che non riguarda tutti i
prodotti di editoria indistintamente, ma strettamente la rivista scientifica.
Fig.1.1 Il digitale come mezzo per amplificare il valore di una rivista
In passato il sistema delle comunicazioni fu estremamente agevolato dall’introduzione della
stampa, anzi, ‘il sistema delle comunicazioni necessario alla comunità scientifica non avrebbe
potuto essere fornito da una tecnica meno potente che l’invenzione di Gutemberg’ (Merton,
1981). Quel mezzo primitivo, tuttavia è andato ampliando le proprie capacità, lasciando
progressivamente spazio a nuovi strumenti e a nuove tecniche in grado di aggiungere progressivo
valore al mezzo di diffusione di conoscenza: appunto la rivista.
VALORE AGGIUNTO
• Minore intermediazione
dell’editore
• No vincolo spazio temporali
• Links: informazioni collegate
• Focus sui contenuti
™ Forte intermediazione
™ Tempi lunghi
™ Informazioni isolate
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
6
Un’analisi degli altri elementi specifici di valore aggiunto è effettuata nei prossimi paragrafi,
mentre in seguito viene portato un esempio di come il Web non apra le stesse opportunità a tutti i
prodotti di editoria.
1.1.1 Alcuni prodotti di editoria digitale a confronto
Prima di approfondire l’analisi della rivista scientifica prendiamo in considerazione due
caratteristici prodotti di editoria: l’enciclopedia e il libro.
L’analisi di questi due caratteristici prodotti di editoria ha lo scopo di evidenziare che la
soluzione digitale impatta con particolare positività in riferimento alla rivista scientifica piuttosto
che agli altri prodotti.
L’ENCICLOPEDIA
Per più di duecento anni il modello tipico per la vendita delle enciclopedie è stato la serie di
volumi di grosse dimensioni, per cui addirittura tanto più grossa era la serie tanto più rinomata
era l’enciclopedia. Nel 1992, Microsoft ha dato vita ad Encarta, una enciclopedia su CD-ROM
ricca di immagini e suoni, con possibilità di ricerca, e un prezzo inferiore ai 50$. Questa
enciclopedia, in cui confluiva il contenuto di Funk & Wagnallas (una enciclopedia di modeste
dimensioni), mise in discussione l’intero centenario mercato delle enciclopedie, quali quello
della famosissima Enciclopedia Britannica. Quest’ultima contava almeno un numero di voci pari
a 3 volte quelle di Encarta per una qualità dei contenuti drasticamente migliore, ma un prezzo
pari a 1600$. Nel giro di pochi anni, non riuscendo a comprendere i veri fattori critici del
successo di Encarta, la Britannica perse metà del proprio fatturato.
L’esperienza evidenziò che l’adozione della soluzione CD-ROM per le enciclopedie fu in grado
di captare immediatamente l’attenzione e l’interesse dell’utente mettendo in discussione un
mercato fortemente radicato.
Il fattore critico del successo dell’enciclopedia in CD-ROM va ricercato nel fatto che essa è di
facile e immediata consultazione, contiene immagini, suoni, ricostruzioni ed è decisamente più
economica; essa ha inoltre saputo conquistare anche gli affezionati al vecchio sistema cartaceo:
le modalità di consultazione sono molto semplici e non è richiesta la rottura del tradizionale
approccio all’enciclopedia da parte dell’acquirente perché per essere consultata richiede
semplicemente uno strumento quale il PC che è ormai entrato a far parte della cultura familiare.
Non altrettanto successo è stato ottenuto invece dalla disponibilità delle enciclopedie on line.
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
7
In effetti la possibile alternativa ‘enciclopedia on line’, se da un lato presenta l’ulteriore
vantaggio (rispetto anche a quella in CD-ROM) dell’aggiornamento in tempo reale, dall’altro
richiede il collegamento ad Internet e l’accesso è legato ai tempi di trasmissione che dipendono
ad esempio dalla banda, dal tipo di linea, eccetera. Inoltre Internet è ancora una tecnologia
‘nuova’ e nonostante il 1999 sia stato definito “l’anno di Internet” per rendere l’effetto
dell’eccezionale incremento di abbonati, ci vorrà del tempo perché esso diventi parte della
cultura dei consumatori di tutte le età.
LIBRO
Il libro elettronico è uno speciale visualizzatore portatile in grado di contenere diverse migliaia
di pagine scaricabili nella rete, che consente di leggere ed interagire facilmente con la
pubblicazione ipertestuale, ascoltare suoni e vedere filmati inseriti nella pubblicazione,
evidenziare tratti di testo e prendere appunti a margine delle pagine visualizzate (Degirolamo,
2000).
L’inerzia del consumatore, ovvero la resistenza all’adozione delle soluzioni on line, per il libro è
ancora decisamente più forte che nel caso dell’enciclopedia. Anche da questo punto di vista il
mercato editoriale è in evoluzione, nel senso che molte sono le iniziative di promozione dell’e-
book, tuttavia il loro successo non sarà immediato, poiché non è facile scardinare un’abitudine di
consumo così fortemente radicata come quella della lettura da supporto cartaceo: ‘è ancora
incerta la capacità che questa nuova forma di trasmissione dei testi avrà di crearsi i propri lettori’
(Chartier, 2000).
In effetti questo aspetto è palese agli occhi degli editori che, nel promuovere iniziative di e-book,
non si rivolgono al consumatore generico, ma a consumatori specifici che possano trovare nell’e-
book una soluzione a valore aggiunto rispetto al libro su carta. Il mercato del libro è andato
segmentandosi a tre livelli:
- il libro tradizionale per cui soluzioni digitali sono ancora fortemente difficili da
implementare; gli editori stanno spingendo comunque in questa direzione, data la prospettiva
del contenimento dei costi, in USA, dove la confidenza con il mondo di Internet e la
tecnologia digitale è maggiore, la disponibilità di libri on line è stata accolta con entusiasmo
(per “Riding the bullet” di Stephen King dopo il lancio sono arrivate 2,5 richieste al
secondo). Ma proprio tale entusiasmo non deve trarre in inganno (Canepa, 2000), la potente
politica promozionale potrebbe aver gonfiato una domanda in realtà momentanea e
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
8
‘incuriosita’. A tal proposito la Forrester Research
2
ha evidenziato che lo sviluppo del
business dell’editoria libraria sarà lento a causa di problematiche che non riguardano solo la
domanda, ma anche gli editori stessi: tutela diritti di autore (i rischi di pirateria si
moltiplicano), mantenimento dei profitti.
- il libro professionale, a tale proposito, ad esempio, alla fine del 1999 Microsoft e Il Sole 24
Ore hanno raggiunto un accordo per la progettazione, creazione, diffusione di libri elettronici
professionali, se vogliamo, l’ambito professionale è quello in cui maggiormente la soluzione
digitale (CD-ROM o lettura attraverso il sito di Il Sole 24 Ore) sembra favorire gli e-book
rispetto al libro tradizionale su carta e questo accade perché ‘è la stessa informazione
professionale ad essere sempre più richiesta in formato digitale e soprattutto attraverso
Internet’ (Imperato, 1999);
- il libro scolastico, per il libro scolastico il valore aggiunto del digitale risiede sostanzialmente
nella possibilità di garantire una comunicazione multimediale, la formazione a distanza
(snodo cruciale di integrazione fra nuove tecnologie e sperimentazione didattica e culturale),
aggiornamenti per docenti via Internet… (Fabbri, 2000); molte le mostre per la promozione
dell’e-book scolastico (e.g. Galassia Gutemberg tenuta a Napoli ad aprile di questo anno).
In sostanza, quella del libro è una strada complessivamente ancora più ostica rispetto
all’enciclopedia verso il digitale, anche se tutti gli editori sono concordi nel ritenere che ‘la
digitalizzazione del libro e il trasferimento sui nuovi media è un passo dal quale non si può
prescindere’ (Canepa, 2000).
Da questi due esempi può essere tratta un’importante conclusione: non tutti i prodotti di editoria
trovano nella soluzione digitale un prospettiva parimenti allettante per il futuro (Tab.1.1); ci sono
infatti aree dell’editoria che possono affrontare un passaggio meno problematico al digitale come
il genere consultazione (enciclopedie, dizionari, normative..), il genere serial e in particolare la
rivista scientifica. Questo aspetto verrà ripreso nel capitolo 2 quando, analizzando le prospettive
e le tendenze di sviluppo della rivista scientifica digitale, evidenzieremo le sfide che i grandi
editori scientifici si troveranno ad affrontare. Per questi, ignorare il mondo della diffusione
digitale inevitabilmente significherà essere esclusi dal panorama competitivo e perdere
eventualmente la posizione anche rilevante consolidata in ambito cartaceo (così come è accaduto
alla Britannica con Encarta), nonché una grossa opportunità di riduzione dei costi. Viceversa, per
2
Nel 1999, in base ad uno studio della Forrester Research, su 179 milioni di abbonati Internet (il 3% della
popolazione mondiale) in totale nel mondo, ben 102 milioni provenivano da Canada e Usa, mentre dall’Europa circa
43 milioni e dall’Africa, a titolo di esempio, solo un milione.
Capitolo 1
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gli editori di altro genere, o comunque anche per i piccoli editori scientifici si aprono interessanti
opportunità in questa fase di transazione.
Tab.1.1 Il valore aggiunto dell’on line per prodotto
CARTA CD ON LINE
Libro Alto Basso Medio-basso
Enciclopedia Medio-Alto Alto Medio
Rivista Medio Medio-alto Alto
1.1.2 La rivista scientifica elettronica
Nel campo dell’editoria digitale, al quale appartiene la rivista scientifica elettronica, ‘i termini
utilizzati fanno spesso riferimento ad una casistica molto vasta, dunque non è facile approdare a
definizioni onnicomprensive e condivise’ (Thomas Nisonger, 1996).
Per fare ‘pulizia’ dal punto di vista terminologico la scelta, in generale, è quella di associare la
rivista scientifica elettronica al tradizionale serial e di estrapolare una definizione seguendo il
‘percorso’ rappresentato in Fig.1.2.
Fig.1.2 La caratterizzazione della rivista scientifica elettronica
I serial
3
, vennero definiti per la prima volta nel 1969 da Fussler and Simon come ‘una sequenza
collegata di pubblicazioni regolari o irregolari che segue un qualche schema di numerazione e
che ha prospettive di continuare nel tempo indeterminatamente, contenente una serie di elaborati
di autori diversi, ma di autonomo interesse per un potenziale lettore’; si trattava dunque di un
3
Il serial a sua volta trae origine da raccolte di corrispondenza, il secondo mezzo, dopo il libro a garantire la
diffusione delle ricerche scientifiche.
LEGENDA
Serial
Rivista Scientifica Tradizionale
Rivista Scientifica Elettronica
Preprint (vedi p.1.3)
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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“packages" di articoli tendenzialmente indipendenti eccetto i casi speciali in cui più articoli sullo
stesso tema venivano raggruppati.
Le riviste scientifiche (Fig.1.3) sono una particolare categoria di questi serial (dunque sempre su
carta) la cui caratteristica principale è che il loro contenuto viene sottoposto a verifica da un
editore (attraverso il cosiddetto processo di peer review).
Fig.1.3 La rivista scientifica tradizionale
La ‘verifica’ sui contenuti, come sottolinea Hitchcock (1996), non comporta che i singoli articoli
che compongono la rivista scientifica vengano ‘deemed as right’, cioè che l’editore possa essere
paragonato ad una sorta di medievale inquisitore che decide sulla ‘ereticità’ o meno dei
contenuti; il review by peer ha lo scopo di filtrare i paper prima che questi vengano pubblicati.
Ogni singola pagina nel corso del peer review viene sottoposta ad un processo dove revisioni e
commenti editoriali sono parte integrante del processo stesso.
Più precisamente col peer un comitato di esperti anonimi di pari esperienza rispetto all'autore
4
,
contattati da un editor, esprimono una valutazione relativamente ad articoli elaborati di autori
anch'essi anonimi. Generalmente l’editor spedisce i paper di interesse a due studiosi competenti
nella materia trattata, i quali esprimono un loro giudizio relativamente ai contenuti.
La versione finale di un articolo risulta essere quindi significativa sia dal punto di vista dei suoi
contenuti originari sia per quanto vi viene aggiunto in sede editoriale. Il tempo di effettuazione
del referaggio è talvolta estremamente lungo essendo lo stesso basato su criteri di volontarietà.
4
L'anonimato vorrebbe evitare che nomi famosi e autori ‘riconosciuti’ finiscano per influenzare le decisioni
valutative. Nella prassi l’editor conosce l’autore e spesso l’autore conosce i revisori così come i revisori l’autore.
RIVISTA SCIENTIFICA TRADIZIONALE
Forte
intermediazione
dell’editore
Fase creativa
Fase distributiva
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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Gli articoli in una rivista scientifica sono elaborati da un gruppo o da un singolo e vengono poi
diffusi alla comunità di ricercatori.
Sul versante 'creativo' invece la caratteristica della rivista scientifica è quella di essere elaborata
da studiosi in un contesto accademico, ecco perché spesso si parla come sinonimi di rivista
scientifica, di ‘riviste accademiche’ o di ‘scholarly journals’.
La rivista scientifica digitale, (o elettronica o e-journal) secondo una convincente definizione di
Hans-Christoph Hobohm (1997), è ‘una qualsiasi 'raccolta' di articoli, essays, analisi, ricerche
destinata alla pubblicazione periodica in Internet la cui peculiarità è che tali articoli, essays,
analisi, ricerche o quant'altro sono stati sottoposti a lettura e commento iniziale da parte di un
gruppo selezionato di editori o revisori volti ad assicurare ai contenuti un certo arbitrario
standard di eccellenza’ (determinato dagli editori stessi).
La classe delle riviste scientifiche elettroniche può essere inoltre articolata in due sottocategorie:
1. le riviste on line che sono una copia fedele della medesima rivista su carta,
2. le riviste che nascono direttamente in versione elettronica.
La prima categoria (Fig.1.4)
5
, rappresenta la percentuale decisamente più alta di quelle che
definiamo riviste scientifiche elettroniche.
La ‘trasposizione on line comporta in realtà che vi sia una coincidenza di scopi tra le versioni on
line e quella su carta’ (De Robbio, 2000); lo scopo è quello di assicurare una comunicazione tra
scienziati, tuttavia in questo caso la comunicazione è mediata (Greco, 1998) cioè filtrata dal
processo di peer review.
Rispetto alla copia su carta l'uso delle tecnologie informatiche consente un arricchimento delle
funzioni tipiche, che come si chiarirà nel prossimo paragrafo, sono la disseminazione delle
informazioni, il controllo di qualità, la conservazione e il riconoscimento degli autori. Tuttavia il
periodico resta statico, cioè fermo nei suoi contenuti, identico nella sua essenza a quello su carta.
Si assiste ad un cambiamento per quanto riguarda il contenitore delle informazioni che passa
dalla copia fisica al database virtuale, inoltre la possibilità di collegare il contenuto alla
letteratura di riferimento attraverso la predisposizione di links garantisce a questo tipo di rivista
un nuovo specifico valore aggiunto.
5
In ambito economico ad esempio tutti quelli riportati in tab1.4.
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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Fig.1.4 La rivista scientifica elettronica come copia di una su carta
Molti editori stanno digitalizzando le proprie riviste, rimanendo fedeli però anche alla copia su
carta, in modo che quando si parla di riviste on line (siano queste scientifiche o meno) si finisce
per fare riferimento a questa categoria. Il numero di periodici che nasce on line è ancora
irrilevante nello scenario complessivo.
Alcuni progetti di digitalizzazione sono:
- Il New England Journal of Medicine mette a disposizione in formato digitale i numeri fino
alla prima copia del 1812.
- La Association for Computing Machinery ha recuperato tutti i full text di tutte le riviste fino
al 1985 e le ha digitalizzate.
- La NASA ha messo a disposizione gratuitamente il testo pieno di una ventina di periodici di
astronomia e astrofisica compresa la prima copia del 1895.
Ci soffermiamo in particolare su uno degli esempi più significativi di digitalizzazione di riviste
cartacee. Questo è stato posto in essere con il progetto JSTOR (Journal STORage) elaborato
dalla Andrew W. Mellon Foundation. Si tratta di un archivio delle principali riviste accademiche
tradotte in linguaggio digitale risalenti fino al 1800. Le discipline oggetto di questo progetto
erano inizialmente per lo più quelle umanistiche e sociologiche, ora l’archivio comprende riviste
di tutte le principali discipline. L’accesso a JSTOR è regolamentato in base a licenze.
Sull’esempio di questo progetto è nato nel 1998 l’UK JSTOR Mirrow Service a cui aderirono
circa 50 istituzioni accademiche inglesi e una minoranza di irlandesi; tale numero è cresciuto poi
RIVISTA SCENTIFICA ELETTRONICA COPIA DI CARTACEA
Links
Fase creativa
Intermediazione
dell’editore
Fase distributiva
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tra 1999 e 2000. Uno degli aspetti più rilevanti del progetto è che lo stesso è nato al fine di
trovare un’alternativa al tradizionale metodo di archiviazione proposto dalle biblioteche, tanto
che è ora opinione diffusa che nella riconfigurazione dei ruoli a cui si assisterà le biblioteche
perderanno questa funzione (Odlyzko, 1996; Okerson, 1999). L’archivio comprende attualmente
anche riviste piuttosto recenti e l’attenzione iniziale, principalmente rivolta alle riviste storiche,
si sta spostando verso quelle più recenti.
Alcune osservazioni sul progetto possono essere interessanti:
o rispetto ad un normale archivio JSTOR consente di scaricare direttamente i testi di eventuali
articoli, dunque è più pratico;
o la ricerca (come mostra il grafico cresce notevolmente il numero di search effettuate) è
semplice e immediata, dunque sono tagliati i tipici tempi di ricerca tra gli scaffali;
o il numero di riviste recenti (da uno a otto anni) accolte dal progetto è in crescita.
Il sito di riferimento è: www.jstor.ac.uk .
Il ‘successo’ del progetto è rappresentato dal seguente grafico.
Grafico 1.5 La crescita del progetto JSTOR.
Source: Murphy, 2000
Capitolo 1
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Progetti di conversione on line hanno ottenuto un certo successo anche perché consentono di
diffondere e rendere disponibili documenti storici senza che questi vengano fisicamente
manipolati.
- Un esempio da questo punto di vista è quello della Biblioteca Nazionale Marciana. Questa,
nel tentativo di far fronte alla sempre maggior richiesta di consultazione di beni facenti parte
del suo patrimonio storico ha avviato alcuni progetti speciali, finanziati dal Ministero per i
Beni Culturali e Ambientali. Tali progetti, avvalendosi di metodologie e di tecniche diverse,
mirano all'individuazione dei documenti cartografici e delle stampe conservati in Biblioteca
di interesse, alla loro catalogazione e alla loro riproduzione in forma digitale, in modo da
intervenire anche a tutela di tali materiali, che sono spesso – per dimensioni o per stato di
conservazione – di rischiosa manipolazione
6
.
La seconda categoria (Fig.1.5) comprende la rivista nata on line e che non ha un corrispondente
cartaceo. Il numero di riviste di questo tipo è ancora irrilevante, ma è opinione diffusa tra le
persone che operano nel settore che questa categoria di riviste rappresenti il futuro del sistema
scientifico. In tal caso la comunicazione resta ancora mediata perché i contenuti vengono
comunque valutati 'alla pari', ma il periodico diventa dinamico, i suoi contenuti possono essere
integrati e modificati. Quindi, ‘mentre il materiale stampato è caratterizzato da una certa fissità e
finitudine i testi pubblicati via Internet hanno carattere fluido’ (Peters and Lankshear, 1996).
Anche da un punto di vista prettamente fisico, sia lettori che autori possono alterare la
dimensione, la forma, e l'apparenza del documento, così come gli sfondi, i margini e i paragrafi
possono essere riarrangiati, parole e i grafici modificati, aggiunti, tolti, nuovi link introdotti altri
eliminati.
Il venir meno del tradizionale legame tra medium e messaggio, ossia tra supporto fisico (rivista,
fascicolo) e contenuti, fa in modo che gli articoli e i singoli paper assumano un ruolo e una
autonomia del tutto nuovi. Il valore aggiunto rispetto alla rivista tradizionale è strategico: gli
elaborati arrivano all’editore nella forma quasi definitiva e vengono distribuiti via Internet senza
che vi sia bisogno di avvalersi del poderoso, tradizionale, dispendioso (in termini di tempo)
apparato distributivo. L’editore vede significativamente snellite le proprie attività e si concentra
nella fase di elaborazione o rielaborazione dei contenuti.
6
Tra questi progetti: Progetto carte geografiche; Progetto Coronelliana Marciana; Progetto sul Mappamondo di Fra
Mauro.
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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Vedremo nel capitolo 4 che, conseguenza della perdita della fissità dei contenuti, anche le
soluzioni di pricing possibili per una rivista di questo tipo sono diverse rispetto a quelle
tradizionalmente dominanti nello scenario cartaceo.
Fig.1.5 La rivista scientifica elettronica nata e diffusa on line
Dopo aver analizzato le due categorie di riviste scientifiche elettroniche si tratta anche di dire che
‘pur essendo la distinzione tra periodici solamente elettronici e quelli che sono copie di
corrispondenti cartacei concettualmente necessaria, appare ragionevole supporre che
gradualmente le copie elettroniche di riviste su carta si differenzieranno in modo significativo
dagli originali cartacei per trarre vantaggio dalle caratteristiche ad elevato valore aggiunto
proprie dei periodici solamente elettronici’ (Gruppo di Lavoro sui Periodici Elettronici, 1998).
Le definizioni introdotte ci permettono di focalizzare l’attenzione su tre coordinate principali per
la descrizione della rivista scientifica elettronica in contrapposizione alle altre (grafico 1.1):
- 'qualità percepita’, intesa come variabile che dipende dal fatto che la rivista abbia subito o
meno la revisione;
- velocità di circolazione;
- complessità della tecnologia
RIVISTA SCIENTIFICA ELETTRONICA NATA ON LINE
Peer review
Fase creativa
Fase distributiva
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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Grafico 1.1 Le peculiarità delle varie tipologie di rivista scientifica
1.1.3 Tesi interpretative a confronto
Argomentazioni relative agli aspetti definitori hanno portato molti studiosi a chiedersi se l’e-
journal debba essere considerato una soluzione separata, autonoma e in qualche modo antitetica
rispetto a quella a stampa, o la sua evoluzione naturale resa possibile dall’introduzione di
tecnologie sempre più complesse.
Ora, una volta individuato il peer review come momento centrale nella definizione di una
qualsiasi rivista scientifica (sia questa su carta o elettronica), abbiamo trovato un importante
aspetto di continuità tra rivista digitale e tradizionale, tuttavia questo non ci consente di parlare
di continuità tout court. Vero è infatti che, allontanandoci dalle caratteristiche intrinseche del
prodotto, il passaggio da carta a digitale solleva questioni del tutto nuove, chiama in gioco attori
prima inesistenti, stravolge la secolare filiera produzione-utilizzo, garantisce alla stessa
tradizionale informazione di viaggiare attraverso canali diversi e dunque di acquisire un valore
del tutto nuovo. Da questo punto di vista lo scenario cambia notevolmente e parlare di continuità
sembra più una volontà di rimanere fedeli a vecchi schemi sedimentati piuttosto che riconoscere
che questo periodo di transizione va affrontato con apertura verso nuove soluzioni.
Del resto ‘caratterizzare l’e-journal come una estensione lineare della rivista scientifica su carta
finisce per incorrere almeno in una mancanza: muovendo da carta a digitale cambiano le
funzionalità del tradizionale documento, il modo di collegarlo alla letteratura scientifica
Velocità
circolazione
Complessità tecnologica
Qualità
SU CARTA
E-JOURNAL
PREPRINT
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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acquisita, di distribuirlo, di riceverlo’ (Jean-Cloude Guedon, 1994).
Per fare chiarezza sulle posizioni ‘teoriche’ espresse nel panorama attuale possono essere
individuati due filoni interpretativi.
Il primo filone può essere definito ‘evoluzionista’ e sostiene l’esistenza di una continuità tra lo
scenario dell’editoria scientifica tradizionale e quello che si è delineato a seguito della diffusione
delle tecnologie digitali nel settore stesso. L’idea che ispira questa tesi è che vi sia coerenza tra il
vecchio e il nuovo business editoriale e che l’evoluzione in termini di prodotto debba essere
completamente ricondotta alla matrice tecnologica. Uno dei massimi sostenitori di questa tesi è
Hobohm (1997).
Il secondo filone interpretativo può essere definito ‘divorzista’. Il divorzio allude al fatto che tale
interpretazione non riconosce alcun elemento di continuità tra le tradizionali caratteristiche del
prodotto editoriale scientifico (ed in particolare la rivista su carta) e l’attuale e-journal. Tra i
principali ‘divorzisti’ un elemento di spicco è Ann Okerson (1999) secondo cui ‘l'e-journal
rappresenta uno strumento del tutto diverso per scopi e modalità di presentazione
dell'informazione’ rispetto alla tradizionale rivista su carta. In questo filone va ricondotto anche
Roger Chartier (2000) che pone l’accento sugli aspetti di rottura socio-culturali che ha
comportato il passaggio tra ‘vecchio e nuovo’.
Nel prossimo paragrafo viene evidenziato come, secondo il mio punto di vista vada apprezzato il
passaggio cartaceo-digitale in un'ottica basata sulle funzioni e sulle caratteristiche intrinseche
della rivista tradizionale piuttosto che di quella digitale.
La scelta interpretativa adottata è quella di considerare la rivista scientifica elettronica come uno
dei prodotti caratteristici derivanti dalla sovrapposizione dei tradizionali modelli di business con
le nuove logiche dell’e-commerce. A supportare questa tesi, che in realtà finisce per rifiutare le
due impostazioni precedentemente delineate, c’è anzitutto Clarke (1999) il quale parla
dell'attività di E-Publishing definendola esplicitamente una forma di e-commerce relativa a beni
e servizi digitali.
Ci si inserisce dunque nel precedente dibattito guardando le cose da una prospettiva diversa e
cioè abbandonando sia la teoria che quella divorzista che quella evolutiva che restano sterili nei
loro contenuti, limitandosi a cercare continui agganci tra il mondo editoriale originario e quello
che si configura oggi, grazie alle nuove tecnologie. In questa impostazione, che potremmo
definire ‘economica’, il cambiamento viene interpretato come frutto di un nuovo modus
pensandi: quello dell’e-commerce (Fig.1.6).
Capitolo 1
L’ E-JOURNAL
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Fig.1.6 L’e-commerce come concetto che determina la rottura evolutiva dell’editoria
tradizionale
Inizialmente (primi anni 90) il mondo e-commerce riguardava esclusivamente le aziende e
veniva considerato come la possibilità per queste di supportare in via telematica i loro scambi.
Questa prima definizione è andata progressivamente ampliandosi sotto due diverse prospettive.
Al giorno d’oggi per e-commerce intendiamo un ‘World Wide Web-based system’ per l’acquisto
e la vendita di beni e servizi (Ferraro, 1998). Beni oggetto di acquisto e vendita possono
appartenere a tutte le categorie di prodotto e servizio del mondo reale (Weber, 1998) e
ovviamente anche beni immateriali per i quali la contropartita può non essere più il denaro
(aspetto tipico dell’e-commerce tradizionale) ma altri beni o servizi di diverso valore come ad
esempio contenuti editoriali, ovvero volendo estendere i confini di questa definizione, vera e
propria conoscenza.
Va notato infatti che l'uso di tecnologie come Internet hanno un impatto massimo in relazione a
quelle attività che producono e distribuiscono beni immateriali
7
. In questi settori,
sostanzialmente in tutte le fasi della filiera si assiste a manipolazioni di informazioni (per
selezionarla, per assemblarla, per confezionarla, per distribuirla).
Nel nostro caso specifico l'attività produttiva per eccellenza è intellettuale e acquista una
dimensione materiale allo scopo di essere duplicata e trasferita tramite la trasformazione del
prodotto intangibile in supporti fisici. L'aspetto materiale dunque resta del tutto funzionale
Rivista scientifica tradizionale E-journal