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INTRODUZIONE
Il debito sovrano si è da sempre mostrato come un macigno sulle economie
mondiali, causando condizioni di crisi più o meno persistenti e, nel peggiore dei
casi, default di Stato. Nel tempo si è cercato di istituire meccanismi di salvaguardia
della stabilità finanziaria nei Paesi, per evitare che una condizione di squilibrio
economico sfoci in un default e influenzi indirettamente le economie di altri Paesi,
attraverso una diretta ripercussione sui mercati di capitali.
Nel presente elaborato si considereranno gli strumenti utilizzati nel contesto
europeo per la salvaguardia degli equilibri finanziari del singolo Paese membro e
de ll ’U nione nel suo complesso, attraverso l’ a n a li si di tutto un excursus storico
(Trattato di Maastricht, Patto di stabilità crescita, EFSF, MESF, MES), ponendo
l’a tt e nz ione sul ruolo che ha avuto il MES (“ Me c c a nism o Europeo di Stabilità) a
seguito della crisi del debito sovrano europeo.
Il principale movente che guida la stesura di questo elaborato risiede in due
termini a prima vista molto distanti tra loro: asimmetrie informative e luoghi
comuni. Con asimmetria informativa si intende quella condizione di informazione
non perfetta tra i vari operatori economici presenti a ll ’inte rno di un contesto di
riferimento. Mentre, è possibile definire luogo comune, qu e ll ’a f fe rm a z ione o
convinzione di cui comunemente si abusa, e che viene trasmessa tacitamente tra più
soggetti in modo molto semplice. Combinando questi due concetti emerge il
principale movente del lavoro di tesi, in quanto, lo strumento del MES è stato per
molto tempo associato a figure negative ed addirittura distruttive per un’ e c onomi a .
Gli obiettivi di ricerca che l’e labor a to si pone di raggiungere possono essere
sintetizzati nella domanda: Quali interventi ha effettuato il MES e quanto questi
siano stati efficaci per il miglioramento della situazione economico-finanziaria del
paese beneficiario?
Nel rispondere a questa domanda, si valuteranno le situazioni pre-crisi di ogni
paese beneficiario che ha usufruito dei fondi del MES, il relativo intervento in
termini di erogazioni (tranche), le condizionalità imposte dal Memorandum Of
Understanding, la situazione macroeconomica post-crisi. Ne ll ’impl e me ntar e la
metodologia di ricerca, sarà fatto uso di dati raccolti da database online (OECD,
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Eurostat, Osservatorio conti pubblici italiani, relazioni della Corte dei Conti
europea, del Consiglio Europeo e bilanci di Banche. Infine, sarà effettuata una breve
analisi sulla sostenibilità del debito pubblico del singolo paese beneficiario,
analizzando come lo stock di debito pubblico, il flusso di deficit, i tassi di interesse
ed il tasso di crescita della produzione, si siano modificati nelle rispettive fasi ex-
ante ed ex-post l’int e rve n to del MES.
In relazione alla metodologia, la struttura del presente elaborato è basata su
quattro capitoli.
Nel primo capitolo si discuterà l’iter storico europeo, che ha condotto
a ll ’isti tuz ione del MES, partendo dalla crisi del debito sovrano del 2010 e dai vari
interventi posti in essere da ll ’U E finalizzati a creare una Area Valutaria Ottimale
(AVO).
Il secondo capitolo si concretizza in un’a na li si tecnica sul MES, attraverso
l’int e rpr e taz ione del Trattato Istitutivo MES; in particolare si focalizzerà sulla
Governance, il capitale, gli obiettivi, gli strumenti di cui dispone il MES, le
politiche di gestione del rischio e di fissazione dei tassi di interesse sui prestiti.
Nel terzo capitolo si passerà ad attuare un’ a pprof o ndit a analisi sulla genesi della
crisi dei paesi beneficiari, l’int e rve nto concerto del MES e la valutazione sulla
sostenibilità del loro debito pubblico.
Infine, il quarto ed ultimo capitolo sarà finalizzato a discutere sui punti principali
della riforma del MES, di cui si è molto dibattuto negli ultimi mesi. In particolare,
que st’ult im o capitolo porrà l’attenzione sulle clausole CACs (Collective Action
Clauses “ singl e limb ” ), le quali sono presenti sui titoli di stato dei Paesi europei
aventi scadenza superiore ad un anno, sin dal 2012 ed hanno come scopo quello di
prevedere una rimodulazione del credito nei confronti del paese a seguito di una
ristrutturazione del debito pubblico.
In base al contesto storico in cui è stato redatto questo elaborato (Marzo-Aprile
2020), lo strumento del MES ha assunto un ruolo di primaria importanza per le
economie dei paesi europei, anche in relazione agli altri strumenti di cui potrebbe
potenzialmente disporre l’U E nel rilanciare lo sviluppo economico, a seguito della
“ fa se recessiva da Covid- 19” .
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Nelle conclusioni saranno valutate le implicazioni potenziali di un MES
incondizionato utilizzato durante uno shock simmetrico, in relazione ad altri
strumenti di finanziamento, quali: Eurobond e Recovery Fund. Sarà quindi
analizzata l’opzione di emettere titoli creando un debito comune europeo, andando
ad avvicinare sempre più l’U nione Monetaria ad un Unione di Bilancio, che
favorisca la coesione tra paesi ed una maggiore solidarietà comunitaria. Quindi
verranno spontanee le domande di ricerca proposta in sede conclusiva: “Sarà
sufficiente un MES incondizionato in risposta ad uno shock simmetrico da Covid-
19 o sarà necessario integrarlo a nuovi strumenti europei? Riusciranno i nuovi
strumenti finanziari europei a garantire la coesione tra paesi membri e persistere nel
tempo anche nella fase post-Covid-19?"
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Cap. 1
Dalla crisi del 2008 ai provvedimenti adottati d a l l ’U E
1.1 Crisi finanziaria del 2008 e crisi del debito sovrano del 2010
Era l’a nno 2006 quando la bolla speculativa formatasi nel mercato immobiliare
statunitense stava per sgonfiarsi, provocando una delle più grandi crisi finanziarie
della Grande Depressione del ’29.
La forte crescita del settore immobiliare registratasi negli anni precedenti iniziò
ad alimentare una bolla speculativa ricca di mutui subprime contratti dalle Banche
Americane, ciò condusse i prezzi de ll ’imm obil i a re ad una continua e sostenuta
crescita, placatasi nel 2007, anno in cui si registrò la caduta dei prezzi.
La ripercussione sui mercati mondiali fu imminente; è l’a nno 2008 quando la
crisi immobiliare mutò in una crisi finanziaria provocando la vendita da panico di
titoli, ciò condusse ad una svalutazione delle attività finanziarie, sfociata nella
bancarotta della Banca Lehman Brothers nel settembre del 2008. I mesi successivi
furono protagonisti di una vendita eccessiva di titoli e di un calo consistente di tutti
gli indici borsistici mondiali, arrivando a raggiungere mediamente i livelli della fine
del ventesimo secolo.
La perdita stimata, al 2009, dal Fondo Monetario Internazionale delle istituzioni
finanziari globali era di circa 4100 miliardi di dollari statunitensi. Al fine di
contrastare la Grande recessione, gli Stati Uniti scelsero un ’inie z ione di liquidità
nel mercato, attraverso operazioni della FED
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volte a ll ’a c quist o di “ ti tol i to ssi c i”
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da Banche e società finanziarie; l’U E, invece, optò per politiche di Austerità.
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Federal Reserve System
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Titoli tossici, o titoli truffa, sono titoli di credito attraverso i quali la Fed fornisce liquidità a Banche
che avevano cominciato a concedere mutui a soggetti particolarmente insolventi
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La crisi finanziaria si diffuse rapidamente s ull ’inte ra economia globale,
riportando gravi danni anche ne ll ’E uroz ona , tali da condurre l’a re a ad una propria
crisi: “L a crisi del debito sovrano de ll ’E uroz ona ” .
Dal 2009, l’a umento della paura degli investitori europei provocò un
innalzamento degli spread
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su titoli di stato e la conseguente intensificazione della
pressione sui governi causata dalle eccessive spese per interessi. Gli interessi
contribuirono ad accrescere i deficit europei ed incisero negativamente sui bilanci
dei governi europei, tutto ciò confluì in livelli di debito pubblico non sostenibili per
alcuni Paesi de ll ’E uroz ona . Infine, il timore di una ristrutturazione del debito e la
paura di insolvenza dei creditori ha contribuito ad accrescere ulteriormente la crisi
de ll ’E uroz ona , provocando spread sempre più elevati.
La risposta dell ’UE al crescere dei deficit fu l’ a u ster it à , attuata attraverso tagli
di spesa pubblica e una maggiore imposizione fiscale; tuttavia, le politiche di
austerità incisero negativamente sulla crescita del PIL
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dei Paesi de ll ’E uroz ona . In
particolare, registrarono forti contrazioni i c.d. PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia,
Grecia e Spagna), Paesi europei la cui economia presentava problemi strutturali
precedenti alla crisi ed in cui l’a c c umul a rsi degli stock di debito pubblico
diventavano sempre più insostenibili.
L ’ I t a li a , per esempio, nel 2009, registrò una delle contrazioni del Prodotto
Interno Lordo più pesante dai tempi del dopoguerra: quasi del 5%.
L ’ I rla nd a fu protagonista di una crisi immobiliare e bancaria che portò ad un
aumento del debito sovrano, mentre la Grecia agì in direzione opposta: lo Stato
divenne insolvente arrecando danni irreversibili s ull ’e c onomi a e sulle sue Banche.
Infine, la crisi del debito sovrano dei Paesi PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e
Spagna) e Cipro vide l ’i ntromi ssi one de ll ’U E e del FMI attraverso una serie di
operazioni di salvataggio.
La situazione è visibile dal seguente grafico 1, in cui è rappresentato l’a nda m e nto
del rapporto Debito/PIL dei PIIGS e Cipro, da cui emerge il peggioramento dei
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Differenziale del rendimento di due titoli dello stesso tipo e durata
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Il prodotto Interno Lordo è una grandezza aggregata macroeconomica che esprime il valore di
mercato di tutti i beni e servizi finiti prodotti in un sistema economico in un periodo di tempo