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INTRODUZIONE
Situato nell’omonimo golfo del Mar Tirreno, il Porto di Salerno è uno dei
maggiori porti presenti sul territorio nazionale e riveste un ruolo molto
importante nel contesto industriale e commerciale del Mezzogiorno
d’Italia, oltre che dell’area Mediterranea
1
.
Localizzato ai confini della città, la sua posizione baricentrica, a metà tra
la costiera Amalfitana e Cilentana, gli consente di assumere un ruolo
strategico nell’economia marittima italiana, anche grazie all’efficiente
rete di collegamento con l’entroterra.
Fig.1.0: Ubicazione del Porto di Salerno
Lo scalo salernitano, però, prima di conoscere la grandissima fase di
sviluppo dell’ultima decade, ha vissuto vicende alterne nel corso dei
secoli, a partire dai secoli successivi al XIII quando conobbe la prima
fase di ampliamento disposta da Manfredi di Svevia. La sua immagine,
che per diverso tempo è stata offuscata dal porto di Napoli, ha
cominciato a rafforzarsi dagli anni Settanta in avanti, quando finalmente
a Salerno venne costruito il primo porto commerciale degno di nota,
opera che permetterà al Porto di Salerno di diventare anno dopo anno
una delle realtà produttive più importanti nel contesto dapprima italiano
e poi Mediterraneo. In quegli anni, inoltre, il Porto venne dotato di un
collegamento all’autostrada A3 Napoli-Salerno-Reggio Calabria mediante
il raccordo di Via Alfonso Gatto (un altro raccordo permetterà anche il
collegamento all’A30 Salerno-Nola-Caserta), in pratica un viadotto che
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La Legge n.84 del 28/01/1994 (Legge sul «Riordino della legislazione in materia
portuale») stabilisce una distinzione dei porti in due categorie: una prima che comprende i
porti destinati alla difesa militare ed alla sicurezza dello Stato ed una seconda che
comprende tutti gli altri porti di rilevanza almeno regionale. Nell’ambito della II categoria
distinguiamo tre classi:
I classe: porti internazionali;
II classe: porti nazionali;
III classe: porti regionali ed interregionali.
Il porto di Salerno è iscritto nella II categoria dei porti marittimi, I classe. Secondo la
suddetta legge all’art.4 a questa categoria appartengono ―porti, o specifiche aree portuali,
di rilevanza economica internazionale‖.
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avrebbe consentito il passaggio del traffico merci senza dover passare
per la città. Negli anni seguenti, sarà predisposto anche un asse viario di
scorrimento per collegare il nodo autostradale salernitano con il comune
di Pontecagnano e predisponendo due apposite gallerie che
permetteranno di evitare l’attraversamento del centro città passando per
l’intera zona industriale di Salerno.
Ad oggi, lo scalo salernitano è perfettamente collegato alla piattaforma
logistica di Nola-Marcianise (interporto), a quella in via di realizzazione a
Pontecagnano-Battipaglia, all’aeroporto di Capodichino (Napoli) ed
all’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, di più recente costruzione. Il
collegamento con tutti i porti di transhipment
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del Mediterraneo, ed in
particolare con l’Alto Tirreno ed il Porto di Gioia Tauro, è assicurato da
un servizio di feederaggio
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grazie al quale è stato creato un sistema
logistico di grande importanza. Dunque, la forte e agevole interazione
tra lo scalo marittimo, le reti ferroviarie e autostradali costituisce un
importante aspetto che favorisce e semplifica le attività di import ed
export
4
.
A riprova del fatto che la gestione dello scalo è sempre stata condotta
con la massima efficienza
5
, nel 2010 il Porto di Salerno è stato premiato
miglior porto europeo per movimentazione passeggeri e merci rispetto
allo spazio disponibile. Basti pensare che, attualmente, il turismo
crocieristico nell’area si svolge in maniera del tutto simultanea accanto a
container e navi cargo, aspetto degno del riconoscimento ottenuto ma
non molto apprezzato dai crocieristi in arrivo. Ecco spiegato il motivo per
cui è in corso l’ampliamento del Molo Manfredi e la costruzione della
nuova Stazione Marittima che sarà in grado di accogliere navi da
crociera di lunghezza superiore ai 250 metri (limite attuale), fattore che
potrà dare inizio all’espansione del turismo crocieristico nell’area con
impatti economici non di poco conto per il territorio di Salerno e
provincia.
Degno di nota è anche l’apprezzamento per il grado di sicurezza dello
scalo salernitano, unico porto italiano ad essere stato invitato ad
illustrare in una conferenza il proprio ―Port Security Plan‖.
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Il transhipment, o transshipment è il cosiddetto trasbordo, ovvero il trasferimento di
carico da una nave all'altra, di solito attraverso scarico in porto e ricarico. Ha luogo nei
porti hub dove:
a) si incrociano molte linee di navigazione con origini e destinazioni diverse (caso tipico è
Singapore); b) dove tale hub è al centro di una regione con più porti, che vengono serviti
dall'hub mediante feeder. Il fenomeno è tipico del trasporto contenitori, ma si è diffuso
anche nel trasporto aereo.
Fonte: www.dizionariologisitica.com
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Il Feeder è una nave di dimensione medio-piccola (es. 50-500 TEU) che collega un porto
servito da una linea ad altri porti non serviti, svolgendo la cosiddetta attività di
feederaggio, che si è sviluppata moltissimo con l'introduzione delle grandi navi
portacontenitori, che toccano pochissimi porti hub, i quali sono al centro di un'intensa rete
di feederaggio o transhipment.
Fonte: www.dizionariologisitica.com
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Da sottolineare, però, che fino al 2006, il Porto di Salerno era collegato da una rete
ferroviaria (costruita a partire dal 1925) alla Stazione ma, a causa del passaggio nelle aree
pedonali del lungomare cittadino e nelle aree adiacenti, l’uso di questa infrastruttura era
sempre stato molto limitato già dagli anni Ottanta, fino ad arrivare alla sua chiusura in
seguito ad una sciagura.
Fonte: www.lestradeferrate.it/mono28b.htm#IL%20PERCORSO
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Salerno si conferma uno dei porti con il tasso di efficienza più alto d’Europa. Questo
parametro pone in relazione la quantità di merci movimentate con le superfici disponibili
utilizzate e con lo sviluppo lineare delle banchine.
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I punti di forza del Porto di Salerno sono l'elevata capacità di
movimentazione delle merci, l’ottima organizzazione del lavoro e la
grande professionalità degli operatori portuali, fattori che hanno
contribuito a creare un’industria portuale con elevati standard operativi.
Il porto garantisce servizi versatili, veloci ed efficienti 24 ore su 24, ogni
giorno dell’anno, ed è dotato di attrezzature e mezzi capaci di far fronte
a qualsiasi esigenza. Ciò ha determinato un andamento dei traffici in
costante crescita nell’ultimo decennio che ha permesso allo scalo
salernitano di divenire 5° regional port italiano per movimento di
containers
6
. Tale crescita è stata resa possibile grazie agli elevati
investimenti effettuati, sia con finanziamenti pubblici (rendendo
operativo un parco-progetti di oltre 300 milioni di euro), sia con
finanziamenti degli operatori privati per mezzi meccanici
tecnologicamente avanzati e per capannoni attrezzati per il ricovero
delle merci
7
. Il Presidente dell’Autorità Portuale, l’On. Avv. Andrea
Annunziata sostiene la grande competitività di questo porto, che ―si
prepara a vivere una stagione di ulteriore rafforzamento infrastrutturale
e che nel giro di un paio d’anni avrà una fortissima capacità attrattiva
sia sul fronte prettamente mercantile che dal punto di vista crocieristico,
per poter recitare un ruolo di primissimo piano nel Mediterraneo‖
8
.
6
www.assoporti.it/associati/portoSalerno
7
www.porto.salerno.it/index.php?option=com_content&task=view&id=19&Itemid=21
8
Mediterraneo, Newsletter a cura dell’Autorità Portuale di Salerno, Anno I n.1,
Luglio/Agosto 2012
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1. Lo Scenario dell’Economia Mondiale e del
Turismo
1.1 Assetto attuale e tendenze
Prima di introdurre l’analisi del turismo crocieristico, che costituisce
l’argomento principale della trattazione, sembra doveroso riepilogare le
tendenze in atto nell’economia mondiale, dal momento che il turismo in
quanto tale si inserisce nel contesto economico condizionandone
direttamente ed indirettamente l’andamento. La comprensione del
fenomeno crocieristico, per adesso voce di minore importanza all’interno
dell’economia turistica ma con ottime prospettive di sviluppo, passa per
l’intendimento delle dinamiche in atto nell’economia mondiale e, più in
particolare, in quella turistica. I seguenti paragrafi cercheranno di
mettere in evidenza i trend economici mondiali e turistici per dare una
collocazione appropriata al fenomeno a partire dal successivo capitolo.
1.2 Lo stato attuale dell’economia mondiale
1.2.1 Evoluzione del PIL globale e tendenze per macroaree
Da diversi anni l’economia mondiale soffre gli effetti della crisi
economica che continua a rallentarne la crescita. Anche nel 2011 si è
registrata questa tendenza, ed i dati per alcuni paesi europei continuano
ad essere poco confortanti in prospettiva futura, anche a causa delle
pesanti misure di austerity che continuano a soffocare la crescita di
nazioni come i Paesi Bassi, la Grecia e l’Italia. Persino le economie BRIC
hanno rallentato bruscamente il proprio processo di sviluppo tra la fine
del 2010 ed il 2011
9
.
Per questa analisi faremo riferimento al PIL
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a prezzi correnti
(convertendo le valute dei diversi paesi in dollari statunitensi secondo i
cambi ufficiali delle diverse annate, fig.1.1) come indicatore dello stato
di salute del globo dal punto di vista economico.
Fig. 1.1: evoluzione nella composizione del PIL globale a prezzi correnti
(dollari statunitensi)
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intermarketandmore.finanza.com/pil-mondiale-continua-il-rallentamento-43620.html
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Il Pil a prezzi correnti è la somma del valore aggiunto lordo dei produttori residenti nel
territorio nazionale più eventuali tasse di prodotto, sottraendo sussidi non inclusi nel valore
del prodotto. Esso è calcolato senza fare deduzioni per meccanismi di deprezzamento di
beni o per esaurimento e degradazione di risorse naturali.
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Le ragioni di questa scelta risiedono nel fatto che il PIL a prezzi correnti,
a nostro avviso, è un indicatore abbastanza affidabile per fotografare la
situazione di ogni singolo Paese anno dopo anno. Poiché il PIL misura i
costi, se ci si ritrova in assenza di spese da parte dei privati ed allo
stesso tempo si decide per l’austerity come è il caso dell’Europa, ci si
pone in un contesto dove il PIL non sale, e se si aggiunge a ciò la forte
tassazione cui gli stessi cittadini sono sottoposti, ecco spiegato il motivo
per il quale si incide in maniera notevole sulla spesa complessiva.
I dati rilasciati dal Fondo Monetario Internazionale (tab. 1.1)
evidenziano per il prossimo futuro un quadro secondo il quale nel 2012 il
PIL mondiale continuerà a decrescere, per poi presentare una risalita nel
2013, supportata da una crescita compresa in percentuale tra lo 0,3 e lo
0,1 nei successivi due anni. Ciò che subirà variazioni sostanziali sarà il
prezzo del petrolio, che nel bene e nel male continuerà ad influenzare
l’economia mondiale anche nei prossimi anni, mentre il commercio
internazionale dovrebbe subire un’ulteriore flessione nel 2012 per poi
registrare una ripresa a partire dalla fine di quello stesso anno. Non
dovrebbe subire sostanziali variazioni, invece, il cambio dollaro/euro.
Tab.1.1: evoluzione commercio internazionale, prezzo petrolio, cambio
dollaro/euro, PIL mondiale
Scendendo più nei particolari, se la tendenza fino al 2010 è quella di un
sostanziale aumento del PIL mondiale, le previsioni del seguente grafico
(fig. 1.2) indicano che la percentuale di crescita del PIL nei prossimi due
anni si attesterà tra il 2 e il 6% con un intervallo di confidenza pari al
90%, vale a dire che è molto alta la probabilità che la percentuale di
crescita sia quella ipotizzata per gli anni 2012 e 2013.
Fig.1.2: tasso di crescita del PIL mondiale (variazioni in percentuale)
Fonte: Fondo Monetario Internazionale – FMI
Considerando, invece, i primi 15 paesi al mondo per PIL a prezzi
correnti, e tenendo ben presente che i PIL mondiale corrisponde a circa