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INTRODUZIONE
L’oggetto di studio che sta al centro di questo elaborato è la relazione tra opinione
pubblica e governo in merito alle decisioni di politica estera. Infatti, l’opinione pubblica
e il suo ruolo in politica estera sono stati oggetto di studio sin dagli anni ’50 del secolo
scorso. Il dibattito che ne è scaturito, soprattutto nella letteratura americana, ha visto
diversi capovolgimenti di fronte: in particolare, si è assistito a una trasformazione a partire
dagli anni ’70, quando si è passati da una visione di impianto principalmente realista (che
ritiene che il ruolo dell’opinione pubblica in foreign policy sia nullo), ad una visione
liberale, la quale invece riconosce il contributo del pubblico negli affari esteri. Difatti, per
effetto delle dinamiche della globalizzazione e a seguito dello sviluppo dei moderni mezzi
di comunicazione, l’opinione pubblica è diventata un soggetto sempre più attivo nelle
dinamiche di politica estera, soprattutto per quelle issue che la interessano direttamente.
In particolare, il presente lavoro si propone di analizzare e di descrivere il rapporto
tra l’opinione pubblica e i leader politici in un contesto particolare, quello del processo di
integrazione di uno Stato all’Unione Europea. Il lavoro sarà organizzato in quattro
capitoli, l’ultimo dei quali consiste in un caso di studio in cui verranno applicate le nozioni
apprese nel corso dei primi tre capitoli. L’intero elaborato si basa sulla letteratura
esistente, su siti internet autorevoli, nonché su documenti ufficiali elaborati dalle
istituzioni comunitarie. Nell’ultima parte, inoltre, ci serviremo dei risultati di sondaggi
condotti dalla Commissione Europea su un campione della popolazione di ciascun Paese
membro ufficiale o candidato, raccolti nel portale Eurobarometro.
Più specificatamente, nel primo capitolo ci dedicheremo alla nozione di opinione
pubblica in generale, cercando di comprenderne le origini, l’esatto significato,
l’ecosistema che la caratterizza e che ne rappresenta la condizione d’esistenza e i
meccanismi che presidiano la sua formazione. Nel secondo capitolo osserveremo
l’opinione pubblica dalla prospettiva che è oggetto del nostro elaborato, cioè la politica
estera. Studieremo, servendoci anche di alcuni esempi, quali sono le determinanti che
caratterizzano l’opinione pubblica in questo particolare ambito decisionale e qual è il
processo di formazione della stessa. Noteremo quindi che le dinamiche di politica interna
e quelle di politica estera talvolta divergono tra di loro, seppur siano strettamente
collegate. Il terzo capitolo sarà dedicato all’altro termine della relazione, ossia il governo.
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Vedremo, infatti, come i leader politici si rapportano con il pubblico cittadino per
questioni di foreign policy e come essi concepiscono il ruolo dell’opinione pubblica in
questo ambito decisionale. Infine, quanto appreso nei primi tre capitoli troverà
applicazione nell’ultima parte dell’elaborato, che consiste in un caso di studio del
rapporto tra l’opinione pubblica albanese e il relativo governo in merito all’ingresso in
Unione Europea. Esso ci permetterà di dimostrare che la risposta alla domanda che sta
alla base del nostro lavoro non è sempre univoca, soprattutto in quel contesto multiforme
e multidimensionale che è il processo di integrazione di uno Stato alla vita comunitaria.
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CAPITOLO I
L’OPINIONE PUBBLICA: NOZIONI GENERALI
In questo primo capitolo ci dedicheremo interamente al concetto di opinione pubblica:
studieremo come esso è andato evolvendosi nel tempo, fino ad assumere il significato
attuale, e qual è l’ecosistema che lo caratterizza.
Analizzeremo anche quali sono i processi che portano l’opinione pubblica a orientarsi su
una determinata issue politica e qual è il contributo dei molteplici attori che partecipano
a tali processi.
La natura delle nozioni presentate in queste prime pagine rende quindi il primo capitolo
propedeutico alla problematizzazione del tema di analisi.
1.1 Cornice storico-analitica
Prima di addentrarci nella riflessione che sta al centro di questo lavoro, ci serviamo di
alcune semplici e poco ambiziose precisazioni storiche ed etimologiche, necessarie ai fini
della contestualizzazione del problema.
Il concetto di opinione pubblica, così come accettato ai nostri giorni, si è affermato
recentemente possiamo dire a partire dal XVIII secolo. Esso, però, è sempre esistito,
seppur con nomi diversi per ogni epoca storica. Citiamo ad esempio la vox populi
nell’Impero romano, il consensus durante il Medioevo, la “pubblica voce” o “pubblica
fama” ai tempi di Machiavelli e la “legge di opinione o di reputazione” di Locke. Gli
Illuministi francesi, come Montesquieu e Rousseau, hanno poi parlato rispettivamente di
“spirito” e di “volontà generale”. I Romantici, infine, introducono l’idea di anima o
spirito del popolo.
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Queste dizioni si assomigliano, talvolta si intersecano, però tutte
differiscono per l’importanza accordata ad alcuni aspetti piuttosto che ad altri.
L’espressione “opinione pubblica”, come abbiamo detto, tuttavia è di recente
acquisizione, risalendo pressappoco al periodo della Rivoluzione francese. Da un’ottica
puramente politica e politologica, tale evento è decisivo per due ragioni: innanzitutto,
esso è trainato da intellettuali illuministi che ambiscono a “diffondere i lumi della
ragione” per consentire ad un pubblico più ampio di sviluppare uno spirito critico;
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Giovanni Sartori, “Opinione pubblica”, in “Enciclopedia del Novecento”, 1979.
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secondariamente la Rivoluzione francese prepara ad una democrazia in grande, che a sua
volta presuppone e genera un pubblico che manifesta opinioni. Sono queste le condizioni
che creano il terreno fertile per l’emergere di una pubblica opinione. Ma cosa volevano
dire realmente gli Illuministi con la dizione “opinione pubblica”? Una breve analisi
etimologica si impone come necessaria.
1.2 Cenni etimologici e definizione di opinione pubblica
Come possiamo notare, il sintagma “opinione pubblica” è composto da due elementi,
ognuno dei quali può essere analizzato individualmente.
Il primo elemento, opinione, deriva dal latino opinio, e a sua volta è derivato dal
greco dogma (che traduce, appunto, il nostro sostantivo “opinione”) ed è affine a opinare,
ovvero “giungere con la mente”. Secondo il vocabolario Treccani, un’opinione è un
“concetto che una o più persone si formano riguardo a particolari fatti, fenomeni,
manifestazioni, quando, mancando un criterio di certezza assoluta per giudicare della loro
natura (o delle loro cause, della loro qualità, ecc.), si propone un’interpretazione personale
che si ritiene esatta e a cui si dà perciò il proprio assenso, ammettendo tuttavia la
possibilità di ingannarsi nel giudicarla tale”
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Una tale definizione ci permette di comprendere quanto le opinioni dipendano
strettamente dalle interpretazioni e dalle percezioni individuali. Il primo a studiare il peso
delle rappresentazioni mentali, o immagini mentali, nel campo dell’opinione pubblica fu
Walter Lippmann, attraverso il concetto di “pseudoambiente”. Lo pseudoambiente è
definito come “una realtà che si inserisce tra l’azione dell’individuo e l’ambiente
concreto”
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. Esso è composto da immagini mentali, stereotipi, codici e simboli che
consentono agli uomini di semplificare la realtà complessa in cui vivono, per poi
formulare propri giudizi su fatti esterni. Dopo aver introdotto l’idea di pseudoambiente,
Lippmann distingue tra gli affari pubblici e le opinioni (pubbliche) individuali.
Chiamiamo grossolanamente affari pubblici quegli aspetti del mondo esterno che hanno a
che fare con il comportamento di altri esseri umani, nella misura in cui il loro
comportamento si incroci con il nostro, dipenda da noi, o ci interessi. Invece le immagini
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Enciclopedia online Treccani.
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Citato in Virginia Lozito, By Walter Lippmann Opinione pubblica, politica estera e democrazia, Aracne
Editrice, Roma, 2012, p. 45.
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che sono nella mente degli esseri umani, le immagini di se stessi, di altri, delle loro
esigenze, dei loro intenti e dei loro rapporti, sono le loro opinioni pubbliche.
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Da questa affermazione deduciamo che un’opinione individuale nasce dall’interazione tra
la realtà effettiva e complessa che si manifesta nella vita degli individui, l’immagine che
essi si creano a proposito di questa realtà e la loro reazione a tale immagine, a sua volta
capace di influenzare la scena dell’azione.
Il secondo elemento del sintagma, invece, è “pubblica”. Pubblico deriva dal latino
publicus, a sua volta derivato da populus, cioè popolo. Vi è quindi uno stretto legame tra
ciò che è pubblico e il popolo. Infatti, rifacendoci nuovamente al vocabolario Treccani,
possiamo affermare che pubblico è qualcosa “che riguarda la collettività, considerata nel
suo complesso e in quanto parte di un ordine civile”
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. Per capire meglio il significato di
“pubblico”, possiamo opporlo a quello di “folla”. Se quest’ultimo porta con sé una
connotazione di anonimato e di assenza della personalità cosciente, il termine pubblico è
utilizzato piuttosto per riferirsi ad un gruppo di persone che:
si confrontano su un problema
hanno concezioni differenti su come affrontarlo
si impegnano a discutere il problema per trovare una posizione comune
L’opinione pubblica è quindi un’interpretazione personale osservabile, che fa
capo ad un oggetto ben preciso. Essa, inoltre, è nel pubblico ed è del pubblico, “perché
investe oggetti o materie che sono di natura pubblica: l’interesse generale, il bene comune,
in sostanza, la res publica”
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, per cui essa è anche uno stato mentale che governa le
democrazie rappresentative.
Nel prossimo paragrafo studieremo infatti perché la democrazia è, insieme ad
altre, una condizione primaria per l’esistenza di un’Opinione Pubblica.
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Citato in Virginia Lozito, By Walter Lippmann Opinione pubblica, politica estera e democrazia, Aracne
Editrice, Roma, 2012, p. 43.
5
Enciclopedia online Treccani.
6
Giovanni Sartori, “Opinione pubblica”, in “Enciclopedia del Novecento”, 1979, p. 1.