Introduzione
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La passione per il calcio, che da sempre caratterizza la mia persona, e il completamento
del mio percorso universitario hanno determinato la combinazione vincente degli
argomenti trattati nel seguente lavoro, individuando nella disciplina che ha suscitato
maggior interesse in me, l’analisi di bilancio, una combinazione vincente ivi esposta.
Tale associazione non è novella al giorno d’oggi, ma è chiaro come ogni analisi sia
isolata ed abbia un obiettivo ed un risultato diverso, a prescindere dal tema esaminato.
Ad oggi, il calcio identifica un insieme di valori che vanno oltre lo sport in sé. La sua
connotazione assume caratteri che sono legati ad un vero e proprio business, con regole
specifiche, e ingloba società che puntano a maggiori profitti, nonostante il core business
si basi su una vera e propria passione.
Passione che raffigura il ruolo del tifoso, in cui mi ritrovo, che altro non è che il primo
vero cliente della squadra, della società sportiva.
Passione che, però ad oggi, sembra essere mutata, e troppo influenzata, da quelli che
sono gli interessi economici e finanziari degli esponenti che si mettono in gioco e
investono in questo settore altamente differenziato dagli altri nelle sue dinamiche
economico-finanziarie.
In questi ultimi anni, queste motivazioni mi hanno indotto a studiare maggiormente il
mondo del calcio, in linea con i miei studi, e a decidere di approfondire l’argomento su
un piano estremamente analitico ai fini di una comprensione maggiore del vero business
che sta dietro il mondo del calcio.
In relazione a ciò, prima di addentrarci nei meandri dell’analisi di bilancio del caso
specifico della Juventus F. C. S.p.A., occorre identificare ed analizzare il contesto di
riferimento ed inquadrare le specificità delle società sportive sul piano normativo
contabile nazionale ed internazionale.
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La seguente tesi prevede, dunque, una parte introduttiva sul mondo del calcio inteso
come sistema calcistico imprenditoriale con le peculiarità delle società sportive, una
seconda parte più specifica sulla regolamentazione in ambito contabile, con la
descrizione dei principi contabili italiani ed internazionali, ed una terza parte con
l’analisi di bilancio sopracitata.
Nello specifico, nel Capitolo I si analizzerà il calcio inteso come sport in generale e
come business specifico, considerando le sue dimensioni (economica, sociale, sportiva
ed etica) e le sue peculiarità, i modelli di business di riferimento del calcio, e la
normativa italiana con le leggi più impattanti, dalla nascita del calcio ai giorni nostri.
Il Capitolo II sarà incentrato sul bilancio d’esercizio delle società calcistiche
professionistiche, inquadrando il contesto istituzionale di riferimento, che vede nella
FIGC il principale organo calcistico in Italia, ed il rapporto con la FIFA e la UEFA,
organi internazionali.
In più, saranno delineate le normative contabili di riferimento, in quanto la società
calcistica professionistica è obbligata a seguire, oltre che la normativa codicistica e
legale italiana, le normative federali come il NOIF, di cui le Raccomandazioni Contabili
e il Piano dei Conti Unificato ne rappresentano il fulcro, e, nel caso delle società delle
serie maggiori, la regolamentazione UEFA con il sistema delle licenze.
Infine, il Capitolo III sarà dedicato all’analisi di bilancio della Juventus F. C.: dopo una
panoramica introduttiva sulla situazione economica-finanziaria del club, si illustreranno
ed analizzeranno i dati di sintesi estratti dai bilanci ufficiali e dall’analisi di bilancio in
sé, mediante le riclassificazioni e lo studio di alcuni indici.
In aggiunta a questo, ho deciso di inserire un approfondimento sulla decisione
d’investimento in uno stadio privato, l’Allianz Stadium, cercando di identificare
l’impatto di questa scelta in termini di bilancio e di vantaggio competitivo, ai fini di
evidenziare una delle probabili leve di creazione di valore economico nel business del
calcio moderno
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Con il termine moderno affiancato alla parola calcio si intende questa nuova visione del calcio come
business, non più come semplice gioco di squadra.
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Si precisa, però, che la definizione del vantaggio competitivo in sé costituito dalla già
menzionata scelta non è accertabile al cento per cento, in quanto, per il lavoro in
questione, un confronto con gli standard del settore di riferimento sarebbe risultato
eccessivo, oltre che incompleto, considerando l’impossibilità di sfruttare ulteriori
informazioni prettamente interne alla società.
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Capitolo I
Il mondo dello sport ed il settore calcio
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1.1 Il calcio da fenomeno sociale a business globale
Tra i differenti bisogni insiti nell’essere umano, il desiderio di affermazione sociale,
insieme al soddisfacimento personale, identifica uno dei bisogni più ricercati,
raggiungibile mediante differenti mezzi. Uno tra questi è lo sport.
Sulla base di tali bisogni, a cui è possibile aggiungere la ricerca di divertimento o il
benessere fisico e mentale, lo sport rappresenta uno dei fenomeni più rilevanti nella
nostra società, e dimostrazione di ciò lo sono gli sport ideati dai Romani o dai Greci,
come l’harpastum o l’episkyros
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All’attività sportiva si attribuisce una rilevanza sociale sia per lo sviluppo della singola
persona in termini fisici e educativi, sia per lo strumento di elevazione sociale che
rappresenta. Non solo, lo sport in sé racchiude valori importanti nella vita quotidiana:
competizione, lealtà, spirito di squadra, appartenenza, rispetto (per la squadra e delle
regole).
Ad oggi, rappresenta un business funzionale ad altri e non convenzionale rispetto ai più
comuni per la facilità con cui si generano all’interno movimenti esagerati di reddito,
grazie alla capacità di attirare milioni e milioni di spettatori.
Fino a metà del ventesimo secolo, il prezzo di un biglietto per assistere ad uno
spettacolo sportivo definiva l’unica forma di finanziamento per le società. Durante gli
anni ‘60 e ‘70, ci fu un incremento derivante dalle sponsorizzazioni ed introiti
pubblicitari che definì meglio il business sportivo, non considerandolo solo come
fenomeno sociale.
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Due giochi simili al calcio dei giorni nostri con una connotazione più violenta.
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Tra le varie discipline, spicca maggiormente il calcio, che risulta la più professata e
seguita al mondo.
Si è notato come il calcio incarni perfettamente il concetto di fenomeno sociale insito
dei valori sopra citati, e dunque affascina il popolo, ma anche che esso assume
connotazioni di natura economica, oltre che tecnologiche, giuridiche e gestionali,
creando un solido business attorno alla parola calcio, un tempo associata ad un semplice
gioco tra amici.
Nella fattispecie, il business del calcio professionistico deve la sua trasformazione da
evento sportivo e sociale a fenomeno commerciale sia al progresso tecnologico, un
esempio è rappresentato dalla possibilità di seguire un singolo match comodamente dal
divano di cosa propria o in viaggio su un treno per Roma, sia al cambiamento
economico e di mercato dettato dalla passione per questo sport, l’avanzamento del
marketing sportivo o del merchandising ne costituiscono degli esempi.
Il cambiamento sempre più accentuato del calcio, visto sempre meno come sport e
sempre più come business, ha definito un ruolo importante nella gestione dei costi,
ponendo maggior attenzione alla ricerca di fonti di finanziamento e di nuovi investitori.
La ricerca del profitto legata all’attività sportivo-agonistica non rientrava tra le
peculiarità specifiche della squadra calcistica, fin quando il calcio era inteso come
gioco. Alcune modifiche
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, nella seconda metà degli anni ‘90, hanno spostato l’ago della
bilancia sul ruolo economico della società calcistica, individuando un nuovo focus nella
capacità di generare ricavi.
L’impresa rappresentata dalla società calcistica si confà alle regole dell’economia
aziendale di base, e deve, dunque, operare in condizioni di economicità e puntare
all’equilibrio finanziario e patrimoniale. Il perfetto bilanciamento si individua, quindi,
tra la caccia al profitto ed il successo sportivo.
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Si fa riferimento alle normative del biennio 1995/96 che hanno rivoluzionato la visione del calcio come
business, in particolare la sentenza Bosman e l’introduzione della pay tv, che verranno esplicate al
paragrafo 1.5.
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Le società di calcio professionistiche e l’informativa di bilancio, C. Guarna, 2017, cap 1.
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Come un vero e proprio business, il calcio contribuisce ad aumentare il valore del nostro
paese in termini economici e finanziari.
Infatti, a livello professionistico nella stagione calcistica italiana 2017/18:
● l’EBITDA è aumentato del 6,2% giungendo a 780 milioni di euro;
● l’incidenza dei debiti pari all’81,7% è diminuita rispetto all’84% della scorsa
stagione;
● un aumento del 6% si registra nel valore della produzione pari a 3.5 milioni di
euro, di cui il 32,4% provenienti da ricavi da stadio (incrementati del 22,4%);
● le calciatrici tesserate sono aumentate del 39,3%, passando da 18.854 a 25.896,
negli ultimi 10 anni;
● i calciatori tesserati maschi tra i 5 e i 16 anni sono pari ad oltre 700.000, e
rappresentano il 20% della popolazione italiana (nella fascia d’età 11-12 anni
l’incidenza sfiora addirittura il 25%).
● il numero di calciatori tesserati nati all’estero è pari a 59.842, un dato in crescita
del 35% rispetto ai 44.294 registrati nel 2009-2010.
A dimostrazione della crescita sociale ed economica del calcio italiano, si osserva che la
FIGC, con l’obiettivo di rafforzare il sempre più elevato valore creato da questo sport,
ha avviato un programma di studio in condivisione con la UEFA, con lo scopo di
realizzare un business case di valore scientifico.
L’algoritmo elaborato, denominato Social Return On Investment (SROI) Model, ha
permesso di rappresentare i benefici derivanti dalla pratica calcistica e il conseguente
impatto generato sul Paese, con l’obiettivo di indirizzare maggiormente gli investimenti
a lungo termine e facilitare le partnership strategiche finalizzate alla crescita del calcio
italiano.
Nello specifico, lo studio ha analizzato il rilevante impatto socioeconomico del calcio
italiano, che risulta pari nel 2017/18 a circa 3,01 miliardi di euro. I settori coinvolti sono
quello economico (742,1 milioni di contributo diretto all’economia nazionale), sociale
(1.051,4 milioni di risparmio economico generato dai benefici prodotti dall’attività
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calcistica) e sanitario (1.215,5 milioni in termini di risparmio della spesa sanitaria),
insieme a quello delle performance sportive.
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Le aziende calcistiche sono attorniate da diverse categorie di stakeholders interessati
alla performance del club o del sistema calcio nel suo complesso, in base al proprio
ruolo in questo mondo che sprizza movimentazioni economiche da tutti i pori (stadio,
merchandising, diritti televisivi, partnership, sponsorship, e così via). Tale prospetto
rende più chiaro come il bilancio d’esercizio sia la chiave di Volta per suddetti
stakeholders, in quanto la loro scelta dipende quasi assolutamente dai risultati economici
e finanziari comunicati dal club nel documento contabile.
È chiaro, dunque, come il bilancio d’esercizio rappresenti per le società sportive, in
primis, un importante documento di comunicazione interna ma soprattutto esterna (che
altro non è che una delle funzioni del bilancio come posto in essere), e, in secundis, uno
strumento di gestione degli obiettivi sportivi.
1.2 Il calcio e le sue dimensioni
Il termine calcio ingloba in sé un fenomeno a connotazione sociale, sportiva ed
economica, come è stato accennato prima. Questi aspetti sono notevolmente collegati tra
loro e la loro interdipendenza è determinante per il conseguimento degli obiettivi
sportivi ed economici, imprescindibilmente correlati tra loro nel caso di una società di
calcio professionistico.
La dimensione sportiva è affiancata agli obiettivi prettamente agonistici e competitivi
individuati dal management e costituiti da un ottimale piazzamento in classifica, e, di
conseguenza, di vittorie di titolo o passaggio in categorie maggiori, vittorie di trofei o
tornei, a livello nazionale ed internazionale, incremento del valore in borsa (nel caso
delle società calcistiche quotate).
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Report Calcio 2019 di PwC.
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