i
Introduzione
I materiali compositi sono ottenuti attraverso la combinazione, di due o più
materiali, diversi tra di loro, e possiedono proprietà superiori rispetto a
quelle dei singoli componenti, che rimangono, tuttavia, distinguibili sia a
livello chimico, sia a livello strutturale. I compositi hanno assunto
un ’importanza assai rilevante in ambito tecnologico, in quanto è possibile
progettarli in maniera tale da soddisfare anche specifiche altamente
stringenti. Essi trovano largo impiego nei settori più disparati, da quello
automobilistico, a quello medico. Negli ultimi decenni, inoltre, grazie a studi
approfonditi e esperimenti mirati, questa tipologia di materiali ha portato
grandi innovazioni soprattutto nel campo aerospaziale. La tesi si compone di
tre capitoli. Un primo capitolo sarà dedicato interamente ai materiali
compositi. Dopo un breve excursus storico, si passerà alla definizione e alla
classificazione di questi. Verranno divisi per tipologie e verranno poste sotto
esame le loro proprietà. Un approfondimento riguarderà la meccanica dei
materiali compositi. Verranno valutate le differenze tra macromeccanica e
micromeccanica e verranno analizzate le varie proprietà meccaniche di
questi materiali, da un punto di vista analitico, in casi differenti. Il secondo
capitolo sarà incentrato principalmente sulle fibre di carbonio. Nel dettaglio
verranno esplicate le tecniche di produzione e le fibre di carbonio saranno
classificate in base al tipo di lavorazione a cui vengono sottoposte.
Successivamente si farà accenno alle loro proprietà e verrà analizzato,
dunque, il comportamento e le caratteristiche che queste fibre assumono
nella progettazione di determinati materiali compositi. Il terzo ed ultimo
capitolo concernerà l ’utilizzo e l ’impiego di compositi in fibra di carbonio in
ii
campo aerospaziale. Infine, come case studio, verranno analizzate alcune
soluzioni adottate in ambito aerospaziale, ambiente in cui questi materiali si
trovano a operare in condizioni critiche. Si farà un accenno ai compositi in
grafite a matrice epossidica in alcune applicazioni e dopo aver delineato le
problematiche che i materiali possono incontrare, operando nello spazio,
nello specifico nella progettazione di elementi degli Space Shuttle.
1
Capitolo 1
Materiali Compositi
1.1 Generalità
Al giorno d oggi, i materiali compositi rappresentano una opportunità
supplementare nel settore dei materiali. Si vanno ad aggiungere ad un
campo di possibilità in cui essi, unitamente ad altri tipi di materiali e
sfruttando i processi di trasformazione e di produzione, danno luogo a
quella che viene definita una iperscelta [1]. Al progettista, dunque,si apre
davanti uno scenario nel quale non è più vincolato da scelte obbligate, ma si
trova di fronte alla concorrenza di diversi materiali con proprietà e
caratteristiche proprie che, soltanto da uno studio approfondito e da
sperimentazioni mirate, è possibile determinare con esattezza. La riscoperta
dei materiali compositi ha portato a incredibili risultati e, dagli anni 90 in
poi, il ritrovato interesse per questa tipologia di materiali ha giovato a diversi
settori industriali. Negli anni, l utilizzo dei compositi ha comportato sviluppi
innovativi e la loro produzione è aumentata in maniera esponenziale. La
scelta di questi materiali e la sperimentazione condotta su di essi è la causa
primaria delle profonde variazioni che la loro natura ha subito ed è la
conseguenza della specializzazione dell ingegnere in settori di applicazione
diversificati e specifici.
2
I materiali compositi vengono sviluppati con lo scopo primario di aiutare il
progresso tecnologico e di soddisfare le esigenze che i materiali tradizionali,
presi singolarmente, non sono più in grado di sostenere.
1.1.1 I compositi nella Storia
Sin dall antichità, i compositi trovarono un largo impiego soprattutto
nell edilizia. Per esempio materiali da costruzione furono perfezionati
aggiungendo fasi fibrose [2]. L utilizzo di rinforzi fibrosi è assai vecchio,
tant è che si trovano riferimenti anche nella Bibbia. È infatti noto che
nell antico Egitto si era soliti miscelare al solo fango o all argilla, che
rendevano le strutture poco resistenti, della paglia (Fig. 1.1). Così facendo si
creavano dei mattoni da costruzione molto più performanti, con una
resistenza a trazione maggiore. Questi tipi di mattoni trovano ancora oggi
largo impiego in Africa e in America Centrale.
Fig.1.1 Raffigurazione della produzione dei
mattoni da costruzione, risalente al 600 a.C. [2]
3
Si trova riscontro di materiali compositi anche al tempo delle civiltà sumere e
babilonesi, che occupa quasi 3000 anni di storia. È l epoca in cui nacquero le
cosiddette Ziqqurat (Fig. 1.1.1), grandi esempi di realizzazioni
architettoniche adibite al culto. La grandezza e l eleganza di codeste
costruzioni, oltreché dal principio utilizzato per la produzione dei mattoni (
fango più paglia), era assicurata anche dal sistema adottato per rinforzare il
terreno tramite inclusioni (armature) [3], che garantiva una maggiore
stabilità e resistenza. Ancora oggi, esistono edifici sopravvissuti a secoli di
intemperie e cataclismi e ancora in buono stato di salute. Alcuni di essi
fungono da testimonianza della grandezza e della magnificenza dell Antica
Roma. L evoluzione delle prime civiltà romane passò soprattutto attraverso a
grandi cambiamenti nell edilizia e nell urbanistica. Ed è in questo contesto
che si svilupparono diverse tipologie di materiali compositi. Il calcestruzzo
utilizzato dagli antichi romani, chiamato Betunium ne è l esempio lampante. I
primi esempi di calcestruzzo romano nacquero con l uso della calce.
Inizialmente gli antichi costruttori bruciavano la pietra calcarea, ottenendo la
calce viva che veniva mischiata con acqua per creare l impasto.
Fig. 1.1.1 Ziqqurat di Ur, eretto intorno al
2100 a.C. nell'attuale Iraq [3]
4
Successivamente, il calcestruzzo fu
perfezionato con un mix di calce e
cenere vulcanica, che lo rendeva molto
più sostenibile di quello usato al giorno
d oggi [4]. La cenere vulcanica
(pozzolana) reagiva con la calce,
creando una malta che veniva resa ancor
più resistente grazie all impiego di pezzi
di mattoni e roccia vulcanica [5]. Utilizzato come rinforzo in murature e per
la costruzione di grandi monumenti, questo tipo di calcestruzzo veniva
impiegato talvolta per riempire i cassettoni delle cupole (Fig. 1.1.2). Le
analisi e le osservazioni, condotte su questo lontano parente del calcestruzzo,
hanno evidenziato una elevata resistenza a fatica, testimoniata anche dalla
longevità di alcune importanti costruzioni a noi pervenute. Lo scrittore ed
architetto romano Vitruvio (80 a.C. circa 15 a.C. circa) ,nel suo De Architectura,
espone i passaggi per elaborare il calcestruzzo e in particolare descrive la
tecnica dell opus caementitium (Fig. 1.1.3) [6]. Questa tecnica ha permesso la
costruzione di grandi opere murarie (Fig.1.1.3) e di acquedotti [7].
Fig. 1.1.2 La cupola del Pantheon, a Roma.
Fig. 1.1.3 Nucleo in opera cementizia di una tomba
sulla via Appia antica, a Roma [5]
5
Le proprietà dei compositi furono sfruttate
anche in campo bellico. Infatti il moderno Arco
Composito, utilizzato nella disciplina di tiro
con arco, ha origini millenarie. I primi esemplari
di questo arco si diffusero sicuramente con
l avvento dell Età del Bronzo (2300 a.C. 700
a.C.) [8] e in una vasta area che comprendeva
Asia, Europa mediterranea e Nord Africa.
Inizialmente era un arma rudimentale, composta da diversi materiali come
corno di animale (nelle parti sottoposte a compressione) e legno, uniti da
colla e tendini di origini animale. Fu perfezionato in alcune zone e fu
replicato in diverse varianti, col tempo (Fig. 1.1.4) [8].
Nel XIX secolo le murature iniziarono ad essere rinforzate tramite barrette di
ferro. Esperimenti condotti in questo senso portarono alla produzione del
cemento armato. In questo periodo fu prodottola il primo esempio di resina
fenolica, rinforzata con amianto. Fino ad arrivare al XX secolo , in cui la
riscoperta di questi materiali portò all utilizzo sempre più assiduo di
plastiche, negli anni 40, per impiego aeronautico e per la costruzione di
apparecchiature elettriche, e di fibre di carbonio e di boro, tra gli anni 50 e
60, con applicazioni sempre in campo aeronautico. [9]
Risulta quindi chiara l importanza, anche storica, dei materiali compositi e
del perché si continui a sottoporli a sperimentazioni mirate, al fine di
migliorarli. Essi rappresentano attualmente la migliore risorsa i e rispondono
alle esigenze, provenienti dai diversi settori industriali, grazie alle loro
proprietà meccaniche e alla loro stabilità elevata.
Fig. 1.1.4 Ricostruzione dell’ arco
cinese, della dinastia Ming. Variante
dell'arco mongolo [8]
6
1.1.2 Cosa sono i materiali compositi?
La vastità e la complessità dei materiali compositi rendono incerta anche la
definizione di questa categoria di materiali. Infatti non esiste una definizione
universalmente riconosciuta di materiali compositi [9]. Secondo una
definizione generale, un materiale composito è un tipo di materiale multifase
composto da diverse parti, o costituenti, la risultante di una sorta di mix
tridimensionale. In ambito progettistico, nel quale i costituenti possono
appartenere ad un intervallo dimensionale micro-macro, per materiale
composito è valida anche la seguente definizione:
Un materiale composito è un sistema di materiali, composto da una miscela o
combinazione di macro o microcostituenti, che differiscono nella forma e nella
composizione chimica e che essenzialmente sono insolubili l ’uno nell ’altro [9]
L importanza che assume un materiale
composito, dal punto di vista tecnologico,
risiede proprio nel fatto che, essendo una
combinazioni di diverse parti, le sue
proprietà meccaniche e fisiche risultano
essere superiori rispetto a quelle
possedute dai singoli materiale
costituenti. Un materiale composito è composto dalla matrice, da un
materiale di rinforzo e dall interfaccia, ovvero la zona di contatto che si crea
tra la matrice e il rinforzo (Fig. 1.1.5 [10]). La matrice ingloba il materiale di
rinforzo, proteggendolo da fattori esterni.
Fig. 1.1.5 Schema di struttura di un materiale
composito. [10]
7
Evita che esso si consumi e che su di esso vengano applicate azioni di taglio.
Il materiale di rinforzo viene aggiunto sottoforma di fibre, che vengono
classificate come fibre lunghe, fibre corte o particelle (Fig. 1.1.6). [1] . Sia nel
caso di fibre, sia nel caso di particelle, il rinforzo può essere disposto in modo
del tutto casuale, o secondo una direzione preferenziale.
Nella trattazione dei materiali prendono campo due concetti molto
importanti, sui quali si fonda la meccanica: elasticità e isotropia. Per
isotropia (c) si intende l invarianza di relazioni costitutive in base alla scelta
arbitraria di un sistema di riferimento. In questo senso le proprietà
meccaniche di un punto non variano al variare della direzione secondo cui
esse vengono considerate. Tuttavia, quando si parla di materiali compositi,
questo principio non trova sempre riscontro. Infatti, nel caso in cui le fibre si
trovano ad essere inglobate nella matrice perfettamente allineate le une alle
altre, si parlerà di compositi unidirezionali. Questi tipi di materiale hanno la
caratteristica peculiare di avere proprietà anisotrope (a,b). Le proprietà
meccaniche massime per tutti i punti del materiale risultano essere definite
da una e una sola direzione. [11]
Fig. 1.1.6 Diverse tipologie di rinforzo. [1]