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III.II Talento e performance sportiva
Riprendendo alcuni concetti del primo capitolo, sappiamo che il campionato di Serie A è un
campionato nel quale ogni squadra affronta tutte le avversarie con cadenza settimanale, e
ogni competizione settimanale può avere tre esiti:
- vittoria della squadra che gioca in casa;
- vittoria della squadra che gioca in trasferta;
- pareggio;
Alla fine della stagione la sommatoria di queste 38 competizioni settimanali sancirà la
classifica finale. Una delle determinanti della vittoria in una partita è il talento espresso dai
giocatori delle due squadre.
Molte ricerche hanno valutato la relazione tra vittoria del campionato e talento a
disposizione, a tal proposito dobbiamo citare una ricerca di Szymansky del 2004, nel quale
l’autore ha provato a misurare il talento a disposizione con la spesa per stipendi, a
giustificazione di questa scelta egli riporta: “il nostro ragionamento si basa sul fatto che i
giocatori di calcio si esibiscono in un mercato in cui la performance attuale e quella attesa
possono essere accuratamente osservate, e in cui pertanto le società che vogliono fare
acquisti sono (o dovrebbero essere) perfettamente al corrente del valore di ciò che stanno
acquistando” e aggiunge “…allora la valutazione di un giocatore è sbagliata quando non è
proporzionata al contributo che il giocatore può portare al successo della squadra
36
”; egli
arriva alle seguenti conclusioni:
1) i club che spendono di più tendenzialmente ottengono una migliore posizione in
campionato;
2) i club che incrementano la loro spesa nel tempo (relativamente ai concorrenti)
tendenzialmente ottengono una migliore posizione in campionato.
Questi risultati sono confermati da un’analisi di regressione su un campione comprendente
tutte le squadre della Serie A della durata di 14 anni dalla stagione 1987-1988 alla stagione
2003-2004; tale analisi pone come variabile dipendente la performance in campionato
rispetto alla media delle performance delle squadre e come variabile dipendente la spesa per
stipendi rispetto alla media delle spese per stipendi dei vari club, l’analisi che viene riproposta
36
Lago, Baroncelli, Szymansky, il business del calcio, Milano, Egea, 2004, pp150,151.
60
in Figura 13, presenta un coefficiente di Determinazione R
2
= 0,93, questo risultato significa
che la spesa per stipendi riesce a predire in maniera notevolmente accurata il valore della
performance sportiva nel campione a disposizione.
Figura 13: Spesa per stipendi e posizione in campionato, stagioni 18987-2001 (27 squadre con 10 o più stagioni in Serei A e B).
In letteratura ci sono altri contributi che indicano che una delle determinanti della
retribuzione di un calciatore sia proprio il talento che egli possiede; infatti una ricerca
37
di
Vincenzo Carrieri, Francesco Principe e Michele Raitano indagando le determinanti delle
super retribuzioni nel mondo del calcio ha rilevato che talento, potere contrattuale
dell’agente e popolarità sono le determinanti principali degli altissimi stipendi. Questa ricerca
però non valuta che il talento di un calciatore è anche alla base della sua popolarità ed è spesso
anche la ragione per la quale il giocatore si trova nel Portfolio di un Agente con grande potere
contrattuale.
Non è possibile poi non citare l’articolo “Pagare per vincere: Le determinanti del successo
sportivo in Serie A” scritto nel 2016 da Raul Caruso, Marco Di Domizio e Domenico Rossignoli,
il quale segue la tesi che nonostante il successo sportivo dipenda da un ampio ventaglio di
fattori il più rilavante tra questi sia proprio il talento. Anche in questo caso gli autori, tramite
37
Vincenzo Carrieri, Francesco Principe e Michele Raitano, What makes you ‘Supe-rich’? New evidence form an analysis of football players’
wages Oxford Economic Papers 2018, 1-24
61
l’analisi delle performance sportive stagionali di 41 squadre che hanno partecipato a 15
edizioni del campionato di Serie A dalla stagione 2001-2002 fino alla stagione 2015-2016,
sono riusciti a confermare che il talento, in questo caso monte salari assoluto o salario
relativo, si conferma solido predittore della performance sportiva di ogni singola squadra
nell’arco di una stagione calcistica.
La loro analisi è stata impreziosita sia dall’ausilio di altre variabili come il livello di importanza
della squadra nel panorama del calcio italiano, dall’età media della squadra e dal numero di
giocatori in rosa, sia dal fatto che il modello ad effetti fissi sia stato orientato in due momenti
temporali diversi, il primo con tutti i dati disponibili ed il secondo con i dati soltanto post
Calciopoli
38
. I due orizzonti temporali di riferimento hanno fornito risultati molto simili ma nel
caso dell’analisi Post Calciopoli il fattore talento ha un’intensità maggiore.
A livello concettuale quindi più una squadra dispone di talento, più la probabilità di vincere le
partite aumenterà, più punti si potranno ottenere e più in alto nella classifica la squadra sarà
in grado di classificarsi.
Considerando una stagione t, una squadra arriva a t con a disposizione uno stock di Talento
che è uguale a:
, = , −1
∗ + −
Talento iniziale i, t-1 = Stock di talento derivanti dalla stagione precedente;
c = variazione del talento durante la stagione;
Talento incorporato = talento annesso alla squadra durante il tempo di transizione tra una
stagione e l’altra;
Il Talento è la quantità di talento che si possiede a livello teorico all’inizio della stagione, esso
nel corso dell’annata sportiva è soggetto a variazione positiva o negativa, i calciatori infatti
possono o aumentare il loro talento per effetto dell’allenamento, delle interazioni con lo staff
tecnico o con gli altri giocatori, oppure diminuirlo a causa di infortuni, scarso allenamento,
mancanza di professionalità, effetto dell’età.
38
Con il termine Calciopoli si indica uno scandalo che ha investito il calcio italiano nel 2006, coinvolgendo diverse società professionistiche
fra le più importanti e numerosi dirigenti sia delle stesse società sia dei principali organi calcistici italiani (AIA, FIGC e LNP), oltre ad alcuni
arbitri e assistenti.
62
Il talento incorporato può essere acquisito nelle sessioni di calciomercato, oppure cresciuto
in-house attraverso i settori giovanili; come abbiamo visto è il giocatore che deve accettare
la proposta contrattuale di un'altra società. Tale accettazione dipende da molteplici fattori:
blasone di una squadra, possibilità di vittoria, chance di giocare titolare, visibilità
internazionale, e soprattutto dall’eventuale retribuzione.
Il talento ceduto è invece derivante dalle cessioni in fase di calciomercato e dalla scadenza dei
rapporti contrattuali.
Capiamo quindi che per attrarre maggiore talento è necessario avere ingenti risorse
economiche. La possibilità di spesa per personale (la somma delle varie retribuzioni) dipende
direttamente dal fatturato che una squadra riesce a generare, la letteratura
39
evidenzia due
tipologie di modello di business per club che rintracciano un legame tra Performance sportiva
e Performance economica:
1) un modello per club con scarsa capacità di fatturato e con obiettivo di permanenza in Serie
A;
2) un modello per club con ampia capacità di fatturato e con obiettivo di piazzamento
europeo ed eventuale vittoria del titolo;
I.II.I Modello dei piccoli club
Il modello dei piccoli club può essere sintetizzato in Figura 14, da questo diagramma si evince
che la Performance sportiva ha l’obiettivo della permanenza in Serie A, tale obiettivo è
dettato dalla quantità di T a disposizione della società, la performance sportiva così
conseguita non permette un boost di crescita del fatturato, infatti con piazzamenti di
media/bassa classifica non si riescono a raggiungere le coppe europee e non si riesce nel
tentativo di attrazione dei tifosi, i quali come abbiamo letto nel secondo capitolo e come
approfondiremo successivamente sono, almeno a livello teorico, determinanti per
raggiungere alte quote nelle altre fonti di reddito. Un’assenza nella capacità di generare alti
ricavi e le eventuali richieste da parte sia dei giocatori più forti a spostarsi in altri club sia degli
altri club di ingaggiare i giocatori più forti porta i piccoli club a concludere trattative per
trasferimenti, queste trattative permettono di conseguire delle Plusvalenze.
39
Il business del calcio: successi sportivi e rovesci finanziari, Alessandro Baroncelli, Stefan Szymansky e Umberto Lago,Egea 2004.
63
Figura 14 Modello virtuoso per piccoli club.
Una plusvalenza genera due effetti:
1) Aumento dei ricavi e conseguente possibilità di aumentare e ritenere il talento;
2) Impoverimento del livello di talento;
Gli effetti generati portano un evento certo che consiste nella perdita di quei giocatori sicuri
portatori di talento, contestualmente però si ha la possibilità sia di aumentare il talento
tramite futuri ingressi di nuovi giocatori sia la possibilità di confermare i giocatori portatori
di talento già presenti in rosa aumentandone la retribuzione, in base al bilancio di queste
operazioni una squadra medio/piccola può riuscire a rinforzarsi per cercare di competere per
obiettivi più importanti e prestigiosi.
I.II.I Modello dei grandi club
Tale modello è sintetizzato nella Figura 15, un grande club presenta un differente circolo
virtuoso, avendo a disposizione già dal tempo t-1 uno stock di talento maggiore si potrà
focalizzare su obiettivi più importanti, come un piazzamento nei posti che permettono la
qualificazione alle competizioni UEFA o addirittura la vittoria del campionato.
Il raggiungimento di questi obiettivi porterà ad un’ottima Performance economica grazie a:
- un aumento dei diritti televisivi e dei flussi commerciali;
Performance
sportiva:
Permanenza in Serie
A
Performance
economica:
Determinante
Plusvalenza
Aumento del Talento
tramite giocatori di
fascia media e
giovani
64
- maggiori possibilità di influenzare le variabili legate ai flussi da stadio;
- possibilità di trattare maggiori sponsorizzazioni per aumento della Brand Image;
Figura 15: Modello dei grandi club.
Questo tipo di performance economica porterà ad un forte aumento delle risorse a
disposizione della società, la quale potrà investirle aumentando il proprio stock di talento, che
permetterà migliori performance sportive, continuando ad alimentare la principale fonte di
vantaggio competitivo.
III.II.III Modello generale
Il talento è quindi trait d’union delle due performance:
↑ ↑ ↑ ↑ ↑ ↑
Bisogna considerare però che il talento è da considerare come un valore relativo e non
assoluto; una squadra deve relazionare il proprio quantitativo di talento nei confronti degli
avversari.
Dunque, nel campionato di Serie A ci saranno 20 squadre con 20 stock di talento diversi,
possiamo quindi pesare il talento di ognuna come:
Performance
sportiva:
Piazzamento europeo
Vittoria Serie A
Performance
economica:
Tutte le componenti
principali
Aumento del Talento
tramite giocatori di
fascia alta e migliori
giovani
65
, =
, 1
∑ ,
Questa misura così limitata tra ]0, n[, con estremi esclusi, infatti ogni squadra sarà dotata non
della totalità del talento e nemmeno di una quantità pari a zero.
Possiamo, prima dell’inizio del campionato, compilare una classifica che tenga conto come
unica determinante quella del talento relativo, questa classifica dovrebbe essere pertinente
con i modelli proposti sopra dei piccoli e grandi club, chi ha più talento si classifica più in alto
in graduatoria.
SI può dunque proporre una misura che valuti l’efficacia che ogni società ha nel riuscire a far
esprimere tutto il potenziale del talento a disposizione:
=
( − )
( − 1)
Questa misura di efficacia dell’utilizzo del talento sportivo può assumere valori compresi
nell’intervallo [-1, +1], un valore pari a 0 rappresenta l’aver rispettato gli obiettivi prefissati per
la stagione.
Molteplici possono essere le cause di scarsa gestione del talento a disposizione da parte dello
staff tecnico che la società ha a disposizione: pressione sportiva esercitata dall’ambiente sul
talento a disposizione, dalla tipologia di governance societaria che non trasmette sicurezza e
serenità, crescita troppo repentina della quantità di talento, errori arbitrali, altri possibili
fattori o dalla casualità.
Come si evince dal corso della trattazione, il talento è secondo questa visione il principale
motore di tutta l’industria sportiva, in effetti un'altra dimensione rilevante è il rapporto tra
talento e tifosi, ovvero il meccanismo che ha reso questo sport una delle principali macchine
della società dell’intrattenimento; per considerare questa relazione proviamo a riproporre un
modello che unisce Performance sportiva ed economica rivisitato con l’inclusione dei tifosi e
delle varie voci di Ricavo.