Abstract
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Abstract Italiano
Scopo di questo progetto è quello di studiare gli effetti del rinculo di un fucile nell’area
anatomica del tiratore direttamente coinvolta durante il gesto tecnico tramite la definizione di
protocolli specifici basati sull’utilizzo di diverse tecniche biomedicali quali IR Imaging ed
Ecografia. Lo studio propone inoltre un nuovo metodo di analisi del comfort dell’arma in
grado di valutare la reale efficacia del Progressive Comfort System nel ridurre gli effetti del
rinculo e quantificare il dolore e lo sforzo percepiti da parte dei tiratori sportivi dopo aver
concluso diverse serie di spari. Infine, tramite la tecnica sEMG e la somministrazione di
esercizi isometrici massimali (IMVC) e di resistenza (ET), viene indagata la possibile
diminuzione di forza muscolare distrettuale durante la pratica della disciplina sportiva.
Inizialmente, per selezionare il campione idoneo allo scopo dello studio, sono stati proposti un
questionario valutativo e una simulazione di gara Compak Sporting da 50 piattelli volta a
valutare il livello tecnico dei soggetti in esame.
Dopo aver selezionato i tiratori, sono stati effettuati tre studi pilota su un singolo soggetto per
capire quali tecniche di valutazione fossero più efficaci e meno invasive per il raggiungimento
dell’obiettivo prefissato.
Il primo studio pilota aveva come obiettivo quello di valutare gli effetti del rinculo del fucile
tramite l’utilizzo di una termocamera, in termini di variazione della temperatura sia
nell’emilato a contatto con il calcio del fucile, sia nell’emilato opposto. Il secondo si
proponeva di identificare, tramite la tecnica ecografica, le zone maggiormente coinvolte dal
rinculo ed i possibili effetti traumatici su muscolo e tessuti cutanei. Il terzo, infine, ha permesso
di valutare un possibile affaticamento muscolare tramite l’utilizzo dell’sEMG e di celle di
carico, mediante la somministrazione di esercizi isometrici volontari di resistenza (ET) e
massimali (IMVC).
Sulla base dei risultati raccolti, sono stati effettuati due studi allargati ad un numero maggiore
di tiratori (nello specifico 6 tiratori) e che prevedessero l’utilizzo di fucili differenti in modo
da valutare anche l’influenza dell’arma sul fenomeno in esame. Nel primo studio i tiratori
selezionati hanno sparato con 3 fucili di cui due da caccia, differenti solo nella presenza o
meno di un sistema di ammortizzazione del rinculo (modello: 828U, Benelli Armi S.p.a.), e
uno sportivo (modello: 828U SPORT, Benelli Armi S.p.a.), avente peso maggiorato e assenza
di sistema di ammortizzazione. È stata utilizzata la tecnica termografica in combinazione con
le scale qualitative del dolore (VAS) e dell’affaticamento (RPE CR-10) al fine di analizzare
gli effetti del rinculo in termini di variazione della temperatura nei due emilati corporei dei
tiratori e quantificare la possibile comparsa di traumi, affaticamento e dolore muscolare
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percepiti. Nel secondo studio, i soggetti selezionati hanno sparato con 3 fucili sportivi
differenti nel bilanciamento e nell’ergonomia e sono stati valutati gli effetti del rinculo in
termini di affaticamento e dolore muscolare nei tiratori, tramite la somministrazione di test
qualitativi (VAS, RPE CR-10, PDT) e quantitativi (HGT, esercizi ET ed IMVC).
In conclusione, le procedure sperimentali definite durante questa ricerca si sono rivelate
efficaci nella valutazione degli effetti del rinculo del fucile sul tiratore e della dipendenza di
tali effetti dall’arma utilizzata. In particolare, tramite la somministrazione di esercizi ET ed
IMVC è stato possibile valutare l’affaticamento muscolare distrettuale; mediante la tecnica
sEMG si è analizzata l’attivazione dei muscoli di interesse, mentre l’utilizzo dell’ECO e
dell’IR Imaging hanno dato informazioni sia qualitative sia quantitative degli effetti del rinculo
e della localizzazione specifica sul corpo dei tiratori analizzati. Oltretutto, si è osservato che
la correlazione tra quanto misurato con le tecniche biomedicali e i risultati ottenuti mediante
le scale VAS e RPE CR-10 per la valutazione del dolore e dell’affaticamento percepiti da parte
dei tiratori mostra risultati coerenti tra loro.
Capitolo 1 – Introduzione
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1 Introduzione
Il tiro al piattello o tiro a volo è una disciplina sportiva di precisione in cui i piattelli (clay)
devono essere colpiti dalle munizioni sparate tramite le armi da fuoco [1]. Nel corso degli anni,
diverse competizioni sono fiorite all'interno di questa disciplina tra cui il Compak Sporting
(gara oggetto di studio di questo lavoro), dove il volo dei piattelli simula il movimento degli
animali (uccelli, lepri, ecc ...). Nello specifico, i piattelli seguono diverse traiettorie definite
dalla posizione assunta dalle macchine lancia piattelli (trap) installate nel campo da tiro.
In generale, all'interno di questa competizione regolata dalla FITASC (Federation
Internazionale de Tir Aux Armes Sportives de Chasse), le armi più comunemente usate sono i
fucili sovrapposti (Over&Under) e il carico di piombo/acciaio della cartuccia è limitato ad un
massimo di 28g [2]. Gli Over&Under sono fucili caratterizzati da due canne disposte una sopra
all'altra. Questi fucili, in base alle loro caratteristiche sono usati sia nella caccia che nelle
competizioni sportive. Il fucile sportivo Over&Under differisce da quello da caccia in termini
di peso, lunghezza delle canne, strozzature, regolazioni di bilanciamento e altre modifiche
applicabili al grilletto, al calcio e al calciolo.
Durante una competizione sportiva o un allenamento il tiratore spara un gran numero di
cartucce, le quali al momento dello sparo creano un’energia di rinculo (ER) più o meno elevata
in base al peso della cartuccia stessa. Nonostante le cartucce utilizzate nel tiro a volo abbiano
una bassa ER, il tiratore può andare incontro ad una condizione di non-comfort a causa
dell’elevato numero di colpi sparati e, di conseguenza, di ripetuti rinculi a carico della zona
anatomica a contatto con il calcio del fucile.
Questa situazione nel tempo può provocare dolore e sforzo sul distretto anatomico interessato
dal rinculo del fucile. In generale, il sopraggiungere di dolore e sforzo potrebbero portare il
tiratore a peggiorare la propria prestazione di tiro. Infatti, diversi studi svolti in differenti
condizioni sperimentali hanno dimostrato che il rinculo può causare lesioni superficiali
oggettive all'interno dell'area anatomica a contatto con il fucile [3] [4] e portare ad un aumento
della percezione del dolore localizzato [5] [6].
Per cercare di diminuire gli effetti del rinculo del fucile sul corpo del tiratore alcune aziende
d’armi hanno realizzato dei sistemi di ammortizzazione, installabili sulla parte terminale del
calcio (calcioli realizzati con vari materiali smorzanti e geometrie ad hoc) o direttamente al
suo interno (es. Progressive Comfort System, Benelli Armi S.p.A. o pistoni idraulici).
Partendo da questi presupposti, l’azienda Benelli Armi S.p.A. ha ritenuto necessario
approfondire questi aspetti in collaborazione con l’Università degli Studi di Urbino al fine di
ottimizzare la progettazione di fucili sportivi puntando al comfort dell’utilizzatore. Da questa
Capitolo 1 – Introduzione
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collaborazione nasce quindi il presente lavoro che ha portato alla definizione di un protocollo
sperimentale volto ad indagare nel dettaglio gli effetti del rinculo sul tiratore, iniziando da
un’analisi accurata della zona di contatto tra calciolo (parte terminale del calcio del fucile) e
corpo del tiratore tramite l’utilizzo della tecnica ecografica (livello profondo) e termografica
(livello cutaneo – superficiale), fino ad osservarne gli effetti sull’andamento della forza
sviluppata dai muscoli appartenenti alla parte superiore del corpo tramite l’utilizzo combinato
della tecnica elettromiografica (analisi dell’attività elettrica muscolare) e lo svolgimento di
esercizi isometrici volontari massimali (IMVC) e ad esaurimento (ET). In aggiunta, per
valutare qualitativamente la sensazione del dolore e dell’affaticamento percepito da parte dei
tiratori, sono state utilizzate rispettivamente la scala Visual Analog Scale (VAS) per il dolore
e la scala Rate of Perceived CR-10 (RPE CR-10) per l’affaticamento.
Il presente lavoro, diviso in tre parti, è incentrato sulla valutazione e l’analisi degli effetti del
rinculo sul corpo umano e gli effetti che esso può portare alla performance sportiva.
Nella prima parte del lavoro è stata descritta la modalità di selezione del campione utilizzato
durante gli studi.
Nella seconda parte del lavoro sono descritti tre studi pilota su singolo soggetto aventi come
scopo principale quello di valutare gli effetti del rinculo tramite l’utilizzo di differenti test
valutativi e tecniche biomedicali. In particolare, nel primo studio pilota sono stati analizzati
gli effetti del rinculo tramite la tecnica termografica, nel secondo è stato analizzato
l’affaticamento muscolare tramite la tecnica ecografica e nel terzo è stato analizzato
l’affaticamento muscolare tramite l’utilizzo dell’elettromiografia di superficie (sEMG) e la
somministrazione di esercizi isometrici muscolari massimali (IMVC) e di resistenza (ET).
Infine, nella terza parte del lavoro verranno presentati due studi estesi ad un maggior numero
di tiratori, in cui vengono impiegate diverse tipologie di fucili Over&Under al fine di valutare
anche l’eventuale l’influenza dello strumento scelto dal tiratore. L’obiettivo principale del
primo studio era analizzare la possibile comparsa di traumi, affaticamento e dolore muscolare
nei tiratori dopo aver effettuato una simulazione di gara mondiali Compak Sporting (8 serie di
tiro in 4 giorni consecutivi per un totale di 200 piattelli) in ambiente controllato (Tunnel ESP
– Benelli Armi S.p.a.) e bersaglio fisso (in sostituzione dei piattelli). Per questo studio sono
stati utilizzati tre diversi fucili di cui due da caccia (modello: 828U, Benelli Armi S.p.A.) e uno
sportivo (modello: 828U SPORT, Benelli Armi S.p.A.).
L’obiettivo principale del secondo studio è stato quello di analizzare la possibile comparsa di
affaticamento e dolore muscolare nei tiratori dopo aver effettuato una gara di Compak Sporting
in un campo regolamentare da tiro a volo (3 serie di tiro in 1 giorno per un totale di 75 piattelli),
utilizzando tre differenti fucili sportivi sovrapposti. La scelta di utilizzare tre fucili sportivi è
Capitolo 1 – Introduzione
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legata alla volontà di indagare una possibile influenza dello strumento nella fatica percepita
dal tiratore.
I due studi principali illustrati nella terza parte del lavoro condividono lo stesso scopo, cioè
quello di evidenziare l’influenza degli effetti del rinculo in termini di possibile comparsa di
dolore e affaticamento, valutazione della performance sportiva e decremento della forza
muscolare distrettuale (muscoli di interesse direttamente coinvolti durante la fase del rinculo
del fucile).
Il disegno sperimentale, i materiali e metodi ed i risultati sono stati discussi separatamente per
i vari studi descritti nel lavoro.
Capitolo 2 – Stato dell’arte
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2 Stato dell’arte
2.1 Il tiro a volo
2.1.1 Introduzione alla disciplina sportiva
Secondo la classificazione degli sport sviluppata inizialmente dal Prof. Dal Monte nel 1969 e
successivamente da Lubich nel 1990, in base alle caratteristiche fisiologico-biomeccaniche, lo
sport del tiro a volo rientra nelle attività di destrezza con scarso impegno muscolare, bassa
percentuale di masse muscolari impegnate e bassa forza muscolare distrettuale richiesta [7]
[8]; sempre però tenendo conto dell’impegno fisico e mentale legato alla durata degli
allenamenti e delle gare (durate differenti in base al tipo di allenamento o tipologia di gara
svolta).
Difatti, la capacità di esibirsi durante una competizione sportiva provoca un’alta pressione
psicologica nell’atleta con conseguente aumento di ansia da prestazione; questa situazione è
una determinante critica nel conseguimento positivo o negativo della gara [9] [10]. I recenti
sviluppi nella psicologia dello sport sottolineano il fatto che le difficoltà nel mantenere livelli
ottimali di prestazioni di fronte a situazioni d’alta pressione sono direttamente correlati
all'incapacità di un atleta di sostenere sufficienti livelli di controllo dell'attenzione [11] [12].
Ne consegue che risulta fondamentale allenare la concentrazione [13] e la capacità di fissare
il bersaglio per il più tempo possibile controllando le distrazioni interne (emozioni, ansia, …)
ed esterne (rumori, luce, …) [14] durante tutti gli allenamenti e le gare.
Senza però tralasciare l’importanza (come per tutti gli sport) di una specifica e funzionale
preparazione fisica, volta soprattutto a migliorare il tono muscolare dell’intero corpo (con
particolare attenzione alla parte superiore ed ai muscoli del tronco), la propriocezione, la
reattività oculo-manuale [15] [16] e la concentrazione psico-motoria [17].
L’obiettivo di questa tipologia di preparazione fisica e psichica è quello di riuscire a far
controllare direttamente all’atleta durante gli allenamenti o le gare gli aspetti negativi legati
alle tensioni psicosomatiche (insonnia, stanchezza visiva, ansia, tensioni muscolari), prevenire
i super-allenamenti, migliorare il gesto atletico ed il controllo dell’arma [17].
2.1.2 Regolamento tecnico sportivo del tiro a volo
Lo sport del tiro a volo comprende molte discipline regolamentate a livello internazionale dalla
'International Shooting Sport Federation' (ISSF) e dalla 'Federation International de Tir aux
Armes Sportives de Chasse' (FITASC).