10
5 A A . V V., E nciclopedia Italiana “Utet” , Torino, Istituto P oligrafico, Torino, 1973 (varie voci).
6 M. Moretti, A lla scuola di Francesco De S anctis: la formazione napoletana di P asquale
V illari (1844-1849) , in “Giornale critico della filosofia italiana”, anno LX III (LX V ), S ansoni, Firenze,
fasc. I, gennaio.aprile 1984.
7 M. Moretti, P ositivismo e politica tra ‘800 e ‘900, in “S chema”, anno 7, numero 1, Liviana
editrice, P adova, 1985.
8 M. Moretti, La storiografia italiana e la cultura del secondo Ottocento. P reliminari ad uno
studio su P asquale V illari , in “Giornale critico della filosofia italiana”, anno LX (LX II), S ansoni,
Firenze, fasc. III, settembre-dicembre 1981.
CA P I T O LO I I ° . P A S Q UA LE V I LLA RI , MI NI S T RO E D “A MMI NI S T RA T O RE
DE LLA CULT URA ”: S T O RI A , P O LI T I CA E DO CE NZ A UNI V E RS I T A RI A .
E ’ opportuno e doveroso introdurre la figura di P asquale V illari fornendo alcune notizie bio-
bibliografiche
5
. S torico e uomo politico, nato a Napoli nel 1826 e morto a F irenze nel 1917,
subì l' influsso culturale di F rancesco De S anctis
6
e della sua “eccezionale” S toria della
letteratura italiana ; con il De S anctis partecipò al moto napoletano del 1848. F allito il moto,
fu costretto a recarsi in esilio a F irenze, ove trascorse un decennio di studi politici e
ricerche in biblioteche, archivi ed accademie fiorentine, quali l' A ccademia di B elle A rti e la
S ocietà “Dante A lighieri”. Dal 1859 al 1865 fu docente di storia all' Università di P isa e
successivamente, fino al 1913, insegnò storia moderna e propedeutica storica presso
l' Istituto di S tudi S uperiori di P isa. Ricoprì la carica di deputato tra il 1870 ed il 1876 e tra il
1880 ed il 1882; nel 1884 fu eletto senatore del Regno d’Italia. Nel primo Gabinetto di
Rudinì (1891) fu nominato ministro della P ubblica Istruzione, dal 1896 al 1903 fu
presidente della “Dante A lighieri”, lasciò un notevole ed importante epistolario e scrisse
articoli ed opere di vasto respiro storico, politico e didattico. Nel 1891, in qualità di ministro
della P ubblica Istruzione, tentò una riforma di ogni ordine e grado di scuola ed una riforma
universitaria, ma non riuscì nell’intento. F u uno degli iniziatori del P ositivismo in Italia, ma
tutto il dibattito critico postumo si accentra sulla questione di un “V illari positivista”
7
o di un
“V illari idealista”
8
; scrisse inoltre molti articoli sulla “Dante A lighieri”.
P asquale V illari (Napoli, 3 ottobre 1827 – F irenze, 7 dicembre 1917), storico e politico
italiano, ministro della P ubblica Istruzione durante I° Gabinetto di A ntonio Di Rudinì (1891-
92).
11
9
L’E tiopia sarà conquistata solamente da Mussolini nel 1935-36.
Le sue principali opere furono Introduzione alla storia d' Italia dal cominciamento delle
Repubbliche del Medioevo alla riforma del S avonarola ( 1849), L' origine è il progresso della
filosofia della storia (1859), S toria di Girolamo S avonarola e dei suoi tempi (2 voll., 1859-
61); a tali opere, che gli procurarono la ben meritata fama come storico, seguirono
Niccolò Machiavelli e i suoi tempi (3 voll., 1893-94), Le invasioni barbariche in Italia
(1900), L' Italia da Carlo Magno alla morte di A rrigo V II (1910) ed altri ancora.
Il problema più vivo dell' Italia post-risorgimentale su per lui la questione meridionale, sulla
quale scrisse un importantissimo articolo intitolato Di chi la colpa? O sia la pace e la
guerra , oltre alle Lettere meridionali (edizione definitiva nel 1878) ed a corrispondenze da
Napoli, che lo resero celebre anche come un notissimo meridionalista.
I manoscritti e i documenti a stampa (questi ultimi decisamente minoritari) che si
presentano nella parte dedicata al “V illari politico”, da un lato offrono una panoramica del
materiale esaminato e dall' altro, più analiticamente, mettono in risalto le fonti che sono
sembrate più rilevanti per l' attività ministeriale e politica di V illari. T ali documenti
appartengono quasi tutti al 1891, anno in cui P asquale V illari era Ministro della P ubblica
Istruzione nel Gabinetto di Rudinì.
S ono, quelli in cui si trova ad operare V illari, anni difficili per l’Italia post-unitaria e post-
risorgimentale: ai governi, prima della cosiddetta Destra S torica (1861-1876), seguirono
quelli di “S inistra”, inaugurati da A gostino Depretis; sul piano internazionale nel 1882 viene
fondata, su iniziativa di B ismarck, la T riplice A lleanza e si delineano così già blocchi
contrapposti, con l’intento bismarckiano di isolare la F rancia nella politica colonialista. Nel
1878 era morto V ittorio E manuele II di S avoia, il grande re del Risorgimento italiano, al
quale era successo l’indegno figlio Umberto I. In politica interna, sono questi gli anni del
trasformismo, una degenerazione del “connubio” cavouriano, tendente ad intrighi,
manovre di corridoi di palazzo e scambi di voti e favori per far passare determinate leggi in
parlamento: è l’inizio della corruzione parlamentare. A Depretis, morto nel 1887, era
succeduto F rancesco Crispi, un “autoritario di sinistra”, di matrice mazziniana e garibaldina
(nel 1860, insieme a Rosolino P ilo, aveva promosso la “spedizione dei mille”), con
simpatie repubblicane: la sua politica fu infatti definita con la categoria storica di
“autoritarismo”. P rotezionista e statalista in politica interna, aveva abolito anche la pena di
morte, ma al tempo stesso represso nel sangue la protesta dei contadini, in S icilia, detta
“dei fasci siciliani”. In politica estera aveva tentato la conquista dell’E tiopia, ma le truppe
italiane verranno massacrate ad A dua dal negus Menelik nel 1896
9
.
12
Nel 1892, con il Congresso di Genova, era intanto nato il P artito S ocialista Italiano, in un
momento di gravi tensioni sociali. L’età crispina sarà interrotta soltanto da una breve
parentesi del liberale Giovanni Giolitti, che sarà presto costretto a dimettersi perché
coinvolto anch’egli nello scandalo della B anca Romana. E ’ quindi un momento di gravi
tensioni sociali, che nel periodo 1896-1903 si concretizzano in una serie di governi
autoritari e militaristi, di destra, che altro non fanno che peggiorare la situazione e portare
a quella fase tristemente nota come “crisi di fine secolo”. A ntonio Di Rudinì è uomo
conservatore, che nel 1898 farà reprimere a Milano, dal generale B ava B eccaris, una
manifestazione: si lasciano 300 morti sulle strade, B ava B eccaris fa sparare a civili inermi,
bambini, vecchi, donne, vengono addirittura cannoneggiate le mura di un convento e
vengono arrestati dirigenti socialisti e cattolici.
A Di Rudinì succederanno altri due governi, molto reazionari, rispettivamente del generale
P elloux e di S aracco, si tratta di governi instabili, destinati a durare poco tempo. Nel 1900
l’anarchico Gaetano B resci uccide il re Umberto I: il nuovo re d’Italia sarà V ittorio
E manuele III, che affiderà il compito di formare il nuovo governo ad un uomo moderato,
Z anardelli, affiancato, di fatto, dal liberale Giovanni Giolitti, destinato poi a succedergli per
un lungo periodo noto come “età giolittiana”. Questi sono quindi i difficili anni, insanguinati
da tensioni sociali, nei quali V illari si trova ad operare, come ministro, studioso e docente
universitario. Morì nel 1917, anno, per l’Italia, della disfatta di Caporetto, ma anche
dell’ingresso statunitense nella “Grande Guerra” e della gloriosa Rivoluzione bolscevica
d’ottobre!
Quella ministeriale fu l’ attività politica principale di V illari. S ono state così dedicate tre parti
a tali attività:
1. Riforma dell' Istruzione elementare: abbiamo un documento del 1879, ma la parte più
cospicua di non molti documenti - poche carte concernenti le leggi sui pagamenti, le
nomine ed i licenziamenti dei maestri elementari - è attinente al periodo 1885-1900. S i
tratta di tutte carte a stampa.
2. Riforma dell' Istruzione secondaria: da rilevare l' opuscolo a stampa del 1888 di B ellio,
relativo all' insegnamento della geografia, e le proposte di riforma inviate a V illari da Masi,
Cerruti, Morelli, Rava, Luzzati, Chinaglia ed altri, tutte del 1891. S empre di questo anno
sono i documenti che biasimano la carenza di sussidi per i licei classici e gli istituti tecnici,
soprattutto per questi ultimi; è poi da rilevare un appunto manoscritto sugli stipendi degli
insegnanti delle prime scuole sperimentali.
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3. P rogetti di riforma per l' università: si discute particolarmente della F acoltà di
A rchitettura, con un documento di B oselli datato 1889, e di un disegno di riforma per la
S cuola di P aleografia (si veda in proposito la parte relativa al carteggio), disegno a cui
hanno contribuito particolarmente Girolamo V itelli e P io Rajna.
A ltre questioni concernenti questo argomento, sul quale abbiamo il maggior numero di
documenti, sono quelle della proposta dell' esame di laurea come esame di per sé già
abilitante all' insegnamento o all' esercizio della professione, e della separazione del corso
degli S tudi della S cuola di B elle A rti da quella, più complessa, di A pplicazione (ossia di
specializzazione) per gli ingegneri. La questione della riforma universitaria era comunque
sentita come esigenza generale e non solo da V illari; abbiamo, in proposito, documenti di
B occi e di B accelli.
E ' presente un documento non datato relativo alla “questione S barbaro”, ovvero una
petizione per il richiamo alla cattedra universitaria (si veda in proposito la parte relativa al
carteggio). Oltre alla questione universitaria, V illari si è interessato, ed abbiamo ivi
un' ampia rassegna della stampa, tutta dell' anno 1891, delle B elle A rti, a riguardo non solo
del loro funzionamento in quanto A ccademia, ma anche per ciò che concerne le qualifiche
e gli stipendi del personale addetto a biblioteche, musei, gallerie, e scavi archeologici.
V illari, oltre che professore, politico e storico, è stato socio di varie accademie ed istituzioni
culturali e di ricerca: è da ricordare quale presidente della “Dante A lighieri” dal 1896 al
1903, e di questa sua attività è conservato l' ordine dei soci e lo statuto dell' A ccademia,
oltre a un documento teso a tutelare gli interessi degli studiosi italiani in B rasile; sono tutte
carte datate tra il 1888 ed il 1900.
Della questione estera ed in particolar modo della situazione degli italiani immigrati in
B rasile abbiamo un proposito due capitoli, uno dedicato alle migrazione degli italiani in
B rasile ed uno, di assai più vaste dimensioni, riguardante la questione delle scuole italiane
all’estero. S u questo argomento vi sono molti documenti non datati ed altri datati tra il
1891 ed il 1908, sui progetti B accelli e B ianchi per le modificazioni dei programmi di tali
scuole, modificazioni costituite da un più ampio insegnamento delle lingue, sia classiche
che moderne. E ’ poi da rilevare il progetto S calabrini per l' insegnamento del diritto
coranico ai musulmani di T ripolitania, Cirenaica ed A lbania.
A ltri documenti dimostrano che V illari si è interessato, quale presidente del consiglio degli
archivi di S tato, alle modifiche dell' organico degli archivi, in particolare di quello fiorentino,
causa le gravi carenze economiche di personale; è presente, in proposito, una copia del
Marzocco e un documento sulla grandiosa opera del fondatore degli archivi toscani,
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10 In seguito all’alluvione che ha gravemente colpito Firenze nei primi giorni del novembre
1966, a causa dello straripamento dell’A rno, e che ha portato ad una perdita fortissima di
documenti ed opere d’arte d’inestimabile valore, oltre al disastro umano ed urbanistico .
11 A A . V V ., E nciclopedia Italiana “Treccani” , Istituto P oligrafico dello S tato, Roma, 1949
(consultazione di varie voci).
12 P . V illari, La scuola e la questione sociale in Italia , in “Nuova A ntologia”, Firenze, 1872.
Cesare P aoli (si veda, a riguardo, il carteggio relativo). A lla questione economica è stata
dedicata la parte che ha per titolo “bilancio”, nella quale compaiono molti documenti non
datati, comprendenti tabelle a) sulle spese, aumenti e diminuzioni per gli istituti e corpi
scientifici e letterari nella P ubblica Istruzione, b) sugli stipendi dei professori ordinari nelle
varie università italiane e sugli stipendi dei docenti degli istituti superiori di Milano e
F irenze e della Reale A ccademia S cientifico-Letteraria di Milano, c) sulle somme stanziate
per la società di S toria P atria.
Una delle parti più importanti è quella relativa alla Riforma dei provveditorati e degli
ispettorati agli studi: in proposito, oltre a documenti interessanti, anche se non datati, di
Cammarota, S fera-Carini, A gostini, è rilevante la proposta Masi del 1891; essa concerne
osservazioni e proposte circa l' abolizione dei P rovveditorati agli S tudi e l' istituzione di
organi regionali per le scuole secondarie.
La divisione delle sezioni non segue un ordine cronologico: tali documenti, in parte
alluvionati
10
e rimasti sepolti dalla polvere e dalle ragnatele per decenni, sono quasi tutti
del periodo in cui V illari era Ministro della P ubblica Istruzione e sono stati ordinati secondo
le tematiche del materiale. Ogni tema si scandisce cronologicamente e la presente
disposizione delle sezioni segue un ordine alfabetico (argomento per argomento); laddove
è stato possibile, dal contenuto dei documenti, manoscritti ed a stampa, si è cercato di
risalire alla datazione o al periodo a cui si riferiscono le carte non datate; si sono poi fornite
alcune notizie sui personaggi mancanti
11
.
P er V illari, alla base di tutti i problemi, è sempre la cultura. S i pensi a L' Italia giudicata da
un meridionale (pubblicata nella nuova antologia il 1/12/1883), dove si esamina la
personalità di P . T uriello, insigne studioso che, proprio dato i suoi studi, non è possibile
accusare di partigianeria; T uriello è infatti studioso che non procede a priori, non è un
teorico, ma affronta i fatti senza preconcetti. Ma, secondo V illari, “fatta” l' Italia, il compito
essenziale è sempre stato quello di “fare gli italiani”, come diceva D' A zeglio ed è questo
“l' ufficio delle scuole”
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; soltanto così potranno formarsi intellettualmente e moralmente