Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
2
è stato l’avvento dei containers che, grazie ad un rapido passaggio del
carico da un mezzo di trasporto ad un altro, senza “rotture”, ha
permesso il trasferimento di beni ad alto valore in condizioni di
massima affidabilità e sicurezza
3
, incentivando così il ricorso a nuove
procedure di gestione delle merci.
Tale evoluzione tecnologica risponde, d’altra parte, alle nuove
e complesse esigenze dell’utenza mercantile, interessata ad ottenere
un servizio cd. door to door in tempi e condizioni affidabili,
indipendentemente dall’impiego di uno o più mezzi di trasporto, ed in
tale ambito ciò che assume rilevanza non è tanto il mezzo utilizzato o
il prezzo del trasporto, quanto la rapidità, la sicurezza, la qualità e la
completezza dei servizi forniti, nonché la precisione della consegna e
la disponibilità di informazioni: in altre parole, l’efficiente gestione
del ciclo di trasporto, dal mittente al destinatario
4
. Il trasporto può
considerarsi come una tra le più antiche attività economiche: il
trasferimento di beni dai luoghi di produzione a quelli di consumo ha,
infatti, caratterizzato l’economia di numerose civiltà del passato, ed il
controllo sulle materie prime, nonché la capacità di trasportare tali
beni, hanno rappresentato, storicamente, gli strumenti sulla base dei
quali i popoli egemoni dell’antichità hanno fondato il loro potere e la
loro ricchezza.
L’evoluzione e l’innovazione dei trasporti hanno inciso in
modo determinante sulla storia della civiltà: più si sviluppavano i
trasporti, più si riducevano le distanze e di conseguenza aumentavano
i rapporti e le interdipendenze tra i popoli, incrementandosi così i
traffici e gli scambi.
Anche oggi il trasporto continua a rappresentare una variabile
cruciale per la competitività di qualunque nazione, così come di
qualunque azienda. L’attività di trasporto, infatti, permette non solo di
assicurare il coordinamento tra le diverse funzioni organizzative
3
GHIO, Il trasporto multimodale: una risposta alla complessità dei flussi logistici delle
imprese industriali, in Econ. e dir. Terz, 1992, pagg. 709 ss.
4
MARINI – PRESUTTI, La distribuzione fisica del prodotto, in Manuale di logistica, cit.,
pagg. 97 ss.; MIDORO, Considerazioni sulle strategie degli operatori trasportistici globali,
in Trasp., 1993, pagg. 81 ss.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
3
dell’azienda, assumendo quindi una importante funzione di gestione
“interna” della lavorazione, ma rappresenta anche lo strumento per
distribuire i prodotti finiti alla collettività di utenti. Non si può che
condividere, quindi, l’affermazione secondo la quale “il trasporto è un
anello fondamentale della catena logistica che lega le attività
dell’azienda (approvvigionamento, produzione, distribuzione) e queste
all’attività dei fornitori e dei clienti”
5
.
La presenza di un sistema di trasporti sicuro, affidabile ed
efficiente rappresenta una condizione necessaria per il buon
funzionamento di tutto il sistema economico. Infatti, quello del
trasporto è un settore trasversale che condiziona il funzionamento
delle aziende, della Pubblica Amministrazione e di qualunque
operatore economico. Ciò è dimostrato anche dal fatto che le
inefficienze ed i disservizi nel trasporto si riflettono indirettamente su
tutti i fruitori degli stessi, con ciò gravando su costi e prestazioni dei
beni e dei servizi prodotti. Al contrario un sistema di trasporti
efficiente rappresenta una variabile ambientale importante, che
influenza la localizzazione di nuove imprese e favorisce gli
investimenti produttivi.
I legami tra il sistema aziendale ed il trasporto sono strettissimi;
allo stesso tempo, infatti, quest’ultimo rappresenta una variabile
indipendente ed incontrollabile (per ciò che attiene al sistema dei
trasporti “esterno”) cui l’azienda deve adeguare le proprie strategie,
nonché una variabile dipendente e controllabile (nel senso di una
politica “interna” di trasporto) utilizzata per implementare le scelte
strategiche dell’impresa. Infatti, se da un lato è difficile che l’azienda
riesca attraverso le proprie esigenze ad incidere, se non
indirettamente, sul sistema dei trasporti, costituito dalle infrastrutture
(strade, autostrade, ferrovie, aeroporti, porti), dai mezzi (automezzi,
treni, aerei ecc.) e dagli operatori (spedizionieri, vettori, compagnie
aeree e ferroviarie ecc.), dall’altro è chiaro che le scelte strategiche
dell’azienda stessa si rifletteranno sui fattori gestibili, quali la scelta
5
CONSIGLIO, Il trasporto nel sistema logistico di impresa, Torino, 1993, pag. 3.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
4
delle modalità di trasporto da utilizzare, del trasporto conto/terzi o
conto/proprio, dei percorsi e degli intermediari.
La disponibilità, la velocità, l’efficienza, la sicurezza ed il costo
dei trasporti condizionano in modo radicale numerose scelte
strategiche dell’impresa, dalla scelta della localizzazione alla politica
di approvvigionamento, sino alla stessa politica di prodotto e di
prezzo. Chiaramente, il trasporto incide anche sulla localizzazione
degli stabilimenti, dei depositi e dei magazzini dell’impresa,
assumendo così un ruolo ancor più rilevante nell’economia di
mercato, dato che la capacità di servire consumatori lontani dai luoghi
di produzione, così come la scelta dei fornitori, è sicuramente
vincolata al costo ed alla disponibilità dei trasporti.
Limitatamente ai fini del presente studio, si nota come la
gestione del trasporto rappresenti un’area aziendale particolarmente
importante per due ordini di motivi
6
: da un lato, infatti, essa
contribuisce alla creazione del valore aggiunto dell’impresa, mentre,
dall’altro, costituisce una voce di costo che incide notevolmente sul
conto economico aziendale.
All’interno delle imprese, però, gli addetti alla gestione ed
all’organizzazione dell’attività di trasporto hanno normalmente
ricoperto posizioni cui era attribuita una rilevanza puramente
operativa, e ciò nonostante che la capacità di gestire ed organizzare in
modo efficiente la movimentazione delle merci, in epoca pre-
industriale, rappresentasse una delle principali attività di creazione di
valore, e quindi di ricchezza. A prescindere da ciò, in questo contesto
competitivo, caratterizzato dalla presenza di sistemi produttivi di tipo
artigianale, da un accentuato frazionamento dei mercati di
approvvigionamento e dall’esistenza di mercati di sbocco circoscritti
geograficamente, ma al tempo stesso dispersi a causa della limitata
urbanizzazione, il ruolo di chi era preposto al trasporto dei beni andò
via via assumendo una valenza competitiva determinante.
6
CONSIGLIO, op. cit., pag. 14.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
5
Con l’avvento della realtà capitalista, e quindi con la
progressiva affermazione di sistemi produttivi industriali, grazie al
fenomeno dell’inurbamento, con l’aumento del potere di acquisto dei
consumatori e con la modernizzazione delle infrastrutture di trasporto,
tale ruolo è invece andato sminuendosi. In particolare, a seguito delle
modificazioni funzionali delle aziende proprie di tale periodo (le
funzioni chiave, in azienda, diventano l’attività produttiva e quella di
commercializzazione), la capacità di creare valore attraverso l’attività
di trasformazione (utilità di forma) e l’attività tesa a favorire la presa
di possesso del bene da parte del consumatore (utilità di possesso),
ossia, nel suo complesso, l’attività di movimentazione delle merci,
vanno subendo un processo di progressiva marginalizzazione: i
responsabili del trasporto, da attori del processo di formazione del
valore, assumono invece un ruolo secondario e la funzione trasporto è
considerata come un puro centro di costo.
Numerosi sono però i motivi che giustificano un rinnovato
interesse nei confronti della funzione trasporto in azienda, soprattutto
se si prendono in considerazione determinati fattori che fanno
prevedere agli addetti al settore un aumento di attenzione verso tale
attività
7
. In generale si potrebbe affermare che è la progressiva
globalizzazione di numerosi settori industriali che spinge le imprese
ad una ridefinizione della funzione trasporto, e ciò al fine di allargare
il raggio d’azione geografico dell’attività e quindi dei mercati di
approvvigionamento, dei siti produttivi come dei mercati di sbocco
8
.
In tale prospettiva, si prevede che la gestione della funzione trasporto
risulterà cruciale per assicurare i collegamenti tra i diversi nodi del
sistema logistico: anche se lo scenario dello sviluppo economico
mondiale per il terzo millennio presenta problemi molto gravi, quali
7
CONSIGLIO, op. cit., pag. 15, evidenzia sei principali fattori: la globalizzazione dei
mercati, la modifica della struttura distributiva, la deregulation nel settore dei trasporti a
seguito dell’apertura del mercato europeo, l’evoluzione tecnologica, l’aumentata attenzione
da parte dell’impresa al fattore tempo, l’affermazione del concetto di logistica integrata.
8
Sul tema della globalizzazione, in campo economico, cfr. VACCÀ, ZANFEI, L’economia
globale e i processi di internazionalizzazione: un approccio teorico, in Economia e Politica
Industriale, n. 49, 1986; VARALDO, Competizione globale e Marketing Internazionale, in
L’impresa, n. 2, 1987.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
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l’insufficiente adattamento strutturale, la disoccupazione e gli squilibri
tra i vari continenti. Se però si limita l’attenzione al mondo
occidentale, ed in particolare all’Europa, si può rilevare come le
prospettive di sviluppo siano positive: la crescita economica andrà di
pari passo con i profondi cambiamenti che interesseranno tutti i settori
della vita sociale, e, in particolare, quello produttivo, ove si
verificheranno aumenti della domanda di beni e servizi e
consequenziali aumenti della domanda dei fattori di produzione.
Anche l’innovazione tecnologica di prodotto e di processo, spingerà
sempre più verso la specializzazione, e si modificherà, di
conseguenza, l’organizzazione di acquisto e di vendita dei produttori e
dei distributori. Tutto ciò comporterà ovviamente nuove necessità di
carattere logistico ed una diversa organizzazione del settore.
Il trasporto, in definitiva, rappresenta una delle attività
principali del sistema aziendale, sia per l’impatto che esercita sul
livello di servizio, sia, come anzidetto, per il costo che esso richiede.
A seguito dell’affermazione del concetto di “logistica integrata”
9
, e
dato che il settore del trasporto di merci viene oggi visto come una
componente integrata nel ciclo logistico complessivo, le scelte in
campo trasportistico (scelta della modalità, scelta tra conto proprio e
conto terzi, scelta dei mezzi, dei percorsi, del trasportatore, ecc…) non
possono più prescindere dalle scelte logistiche.
2. Significato ed evoluzione del concetto di logistica.
Il concetto di logistica nasce, storicamente, in ambito militare,
per poi diffondersi, all’inizio degli anni Sessanta, anche nel settore
industriale e commerciale (businnes o industrial logistic). A fronte di
una domanda di trasporto sempre più articolata e complessa, gli
operatori del settore cominciano ad offrire, accanto alle tradizionali
prestazioni di trasporto e deposito, anche una serie di servizi
9
Su cui al paragrafo successivo.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
7
complementari, non dissimilmente da quanto è avvenuto nel settore
del trasporto di persone. Da anni, ad esempio, le compagnie aeree
tendono ad offrire alla propria clientela non il solo trasporto aereo, ma
anche (direttamente o tramite tour operator, ossia imprese di viaggi)
un servizio maggiormente articolato, comprendente pure la
sistemazione alberghiera, la partecipazione ad eventi particolari,
l’organizzazione di itinerari caratteristici dei luoghi visitati
10
.
Nel settore del trasporto delle merci, tali servizi complementari
vengono definiti dalla dottrina
11
con varie terminologie, quali servizi
logistici, attività logistiche, prestazioni logistiche. Tuttavia, sebbene
tali espressioni siano utilizzate con frequenza e disinvoltura, dalla
dottrina come dai mass media, non è facile dare una definizione
giuridica del fenomeno.
Infatti, nel corso degli anni, sono state elaborate numerose
definizioni di logistica
12
: si è parlato di “attività di organizzazione ed
attuazione del flusso di materiali e di prodotti dai luoghi di origine a
quelli di utilizzo”
13
; di “attività volta ad assicurare che i beni materiali,
che fluiscono all’interno di un flusso totale di produzione
(dall’approvvigionamento alla produzione fino all’utilizzo finale),
siano sempre dove sono necessari, quando sono necessari, a un costo
accettabile, in modo regolare e in buone condizioni”
14
; di “complesso
di decisioni che riguardano la pianificazione e il controllo del flusso
fisico dei materiali dall’approvvigionamento alla fabbricazione, e da
questa alla distribuzione fisica”
15
; di tecnica di amministrare il flusso
dei materiali e dei prodotti dalle fonti delle materie prime ai luoghi di
10
Il parallelismo è evidenziato da ZUNARELLI, Il contratto di logistica: un ulteriore
esempio della fuga dai tipi legali nel diritto dei trasporti, in Resp. comunicazione impresa,
1996, pag. 57.
11
RUSSO – FRATTASI, op. cit., pag. 189; GHIO, op. cit., pag. 717; MIDORO, op. cit., pag.
93; VITO, op. cit., pag. 545.
12
Per un’ampia disamina delle definizioni di logistica dal dopoguerra fino ai primi anni
Ottanta, cfr. GOZZI, Osservazioni in tema di logistica industriali, Genova, 1985, pagg. 26
ss.; definizioni anche in MARINI, Logistica Industriale e Commerciale, Etas., 1993, in
Appendice.
13
GOZZI, op. cit., pag. 21.
14
MANCA, La logistica internazionale nella prospettiva del mercato unico europeo, in
Manuale di logistica, cit., pagg. 13 ss.
15
DA BOVE, Logistica industriale, 1982, pag. 13.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
8
utilizzazione”
16
. Da questo breve elenco, che non ha pretesa di
esaustività, si vogliono solo trarre alcune conclusioni di carattere
meramente classificatorio. In primo luogo ciò che viene in evidenza è
che la logistica, nonostante la mancanza di una univoca definizione, è
attività che attiene principalmente al flusso fisico di beni
17
. Tale
attività, di contenuto molto vasto, si esplica in operazioni funzionali e
collegate allo spostamento di materiali, con ciò intendendosi non solo
operazioni di mero trasporto delle materie prime o dei prodotti finiti,
ma anche operazioni differenti ed a queste collegate, come possono
essere interventi attinenti l’immagazzinaggio, l’assemblaggio, il
controllo dei materiali presi in considerazione. In secondo luogo, e
ciò che maggiormente interessa ai fini del presente studio, non si può
non evidenziare come le definizioni sopra riportate si riferiscano più
esattamente alla cd. “logistica industriale”, ossia a tutte quelle attività
che vengono direttamente programmate e gestite dalle industrie al fine
di assicurare un efficace ed efficiente flusso dal rifornimento di
materie prime o di lavorati alla distribuzione del prodotto finito al
cliente. A conferma di ciò il fatto che, a partire dagli anni Settanta,
nelle aziende viene inserita, accanto alle tradizionali funzioni di
produzione, marketing e finanza anche la funzione logistica, che vuole
essere in grado di ovviare ai problemi derivanti da una gestione
frazionata dei materiali, causa di aumento di costi e di perdita di
efficienza e qualità dei servizi offerti
18
.
Se quindi da un lato si parla di logistica industriale, nel senso di
attività diretta alla gestione interna della allocazione dei prodotti da
parte delle aziende stesse
19
, dall’altro si parla di logistica di trasporto,
intesa nel senso di attività sviluppata all’interno del settore terziario
dei trasporti al fine di offrire servizi complementari al mero
16
MAGEE, La gestione logistica integrata, in Manuale di logistica, cit., pag. 31.
17
GOZZI, op. cit., pag. 23.
18
Sul punto BIANCO, Logistica, informatica e trasporti: definizione e profili generali,
Relazione al Convegno “Logistica, informatica, trasporti”, Villaggio Marispica, 31 agosto
– 7 settembre 1996, pagg. 11 ss.
19
BIANCO, op. cit., pag. 17, la definisce una funzione che si occupa di seguire il flusso di
tutti i materiali che attraversano l’azienda con il compito di effettuarne una gestione
completamente integrata.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
9
trasferimento o deposito di merci. Infatti la fase di trasporto dal
fornitore ai magazzini dell’azienda, così come le fasi di ricevimento,
immagazzinamento e successivo prelievo dei materiali per alimentare
le linee di produzione, sono certamente di pertinenza della funzione
logistica.
In generale, si potrebbe dire che la gestione della logistica ha
come obiettivo di offrire al cliente, al costo più basso possibile, un
livello di servizio in linea con le scelte strategiche compiute
dall’azienda, e ciò comporta che l’ambito dei trasporti venga
influenzato dalla tendenza, da parte delle imprese operanti nel settore,
ad offrire servizi completi e personalizzati in funzione delle esigenze
del singolo utente. Tali servizi, di contenuto estremamente ampio, non
sono classificabili all’interno di uno schema predefinito, potendosi
comprendere in essi diverse prestazioni, che vanno dalla raccolta degli
ordini e dalla presa in consegna delle merci dai fornitori, ad attività di
deposito in magazzini generali (identificazione, assemblaggio ed
imballaggio, preparazione dei carichi), fino ad attività inerenti il
trasporto vero e proprio (emissione di documenti di trasporto,
operazioni di dogana, pratiche consolari, assicurazioni sulle merce
trasportate), nonché ad altre e complementari attività inerenti lo
smistamento dei prodotti in magazzini di distribuzione sino alla
distribuzione capillare dei prodotti finiti
20
. Come si può notare tale
elenco non solo non è esauriente, in quanto i servizi logistici non sono
tipizzati e dunque non hanno un carattere standard, ma al contrario
sono caratterizzati da un contenuto estremamente variabile e
personalizzato, chiaramente determinato dalle esigenze dei singoli
committenti; inoltre si può notare come numerose delle prestazioni
elencate non possano essere direttamente riferite e collegate alle
tradizionali operazioni di trasporto e deposito, rientrando quindi in
20
Tale elenco di prestazioni logistiche, che non ha carattere di esaustività, è stato elaborato
prendendo spunto da contributi dottrinali di diversi autori: MASUTTI, Il contratto di
logistica, in Dai tipi legali ai modelli sociali nella contrattualistica della navigazione. Dei
trasporti e del turismo, Atti del convegno di Modena, 31 marzo e 1 Aprile 1995, Milano,
1996, pagg. 323 ss.; MIDORO, op. cit., pagg. 81 ss.; SILINGARDI – LANA, Il trasporto
multimodale, in Suppl. Riv. Giur. Circ. Trasp.,1994, p. 20.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
10
schemi contrattuali non definiti e non omogenei (si pensi, ancora, ai
servizi post vendita, agli adempimenti amministrativi e fiscali, alla
consulenza logistica, alla eventuale gestione e risoluzione delle
controversie, nonché alla gestione dei rapporti con la pubblica
amministrazione, tutte attività che gli operatori di logistica pongono in
essere, ma che esulano dagli schemi tipici propri del contratto di
deposito o di trasporto).
Scopo della logistica è di ottenere che il servizio al cliente sia
fornito, in termini di rapidità, precisione e regolarità delle consegne, in
modo affidabile e riducendo al minimo il costo totale delle operazioni
relative al flusso di materiali considerato. Tali compiti possono
sembrare una cosa ovvia, che deve rientrare in una corretta gestione
aziendale, ma ciò è vero solo per la piccola impresa, dove il gestore o
l’imprenditore possono direttamente tenere sotto controllo le diverse
fasi del ciclo. Quando le dimensioni crescono, l’azienda si organizza
per funzioni distinte, affidate a responsabilità diverse, e proprio in tal
caso nasce l’esigenza di verificare la correttezza del funzionamento
logistico.
3. Il sistema Just In Time.
Il sistema produttivo Just In Time nasce alla Toyota all’inizio
degli anni Settanta nel corso di una serie di azioni di revisione dei
sistemi di produzione e delle procedure operative aventi lo scopo di
migliorare la produttività e ridurre i costi. La definizione di logistica
quale “funzione in grado di assicurare il prodotto giusto, al posto
giusto, nel momento giusto”, viene ripresa dai giapponesi ed applicata
a tutte le fasi del ciclo produttivo, con l’obiettivo di eliminare quanto
non risultava strettamente necessario. L’idea di base è che nel ciclo di
produzione e nella sua gestione devono essere presenti solo operazioni
che aggiungono valore al prodotto, mentre vanno eliminati tutti gli
sprechi, di tempo, di uomini e di materiale.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
11
Proprio sui materiali si sofferma l’attenzione dei giapponesi,
attraverso una visione nuova e rivoluzionaria del problema del loro
approvvigionamento. Vengono considerati sprechi di materiale tutte le
scorte esistenti lungo il ciclo di produzione e di conseguenza si tende
ad eliminare ciò che risulta superfluo alla produzione: ciò attraverso la
messa a punto di metodi che consentano di raggiungere il risultato di
poter operare senza scorte, ovvero con ridottissimi livelli di stock.
Questo obiettivo è parso raggiungibile applicando il principio del
prodotto giusto al posto giusto ecc. non solo nella distribuzione dei
prodotti all’esterno dell’azienda, ma anche all’interno del microcosmo
aziendale e, di conseguenza, a partire dal primo stadio produttivo,
ossia dalla fase di approvvigionamento.
Questi metodi salvarono la Toyota negli anni Settanta, quando
la crisi petrolifera mise in difficoltà tutta l’industria occidentale,
nonché quella giapponese. Negli anni successivi questo metodo fu
imitato ed applicato da molti, ma con alterni risultati in dipendenza del
fatto che in realtà l’applicazione dell’idea di base del Just In Time, di
per sé banale, comporta invece un radicale cambiamento di tutta la
filosofia gestionale dell’impresa. Infatti, dato importante che è emerso
a seguito dell’applicazione di tale metodo, è che è riduttivo definire il
Just In Time come un metodo per eliminare le scorte, estrinsecandosi
invece in una filosofia generale che serve a migliorare le cose che
l’azienda fa tutti i giorni, portando, a lungo termine, a risultati di
grande portata
21
. Infatti, pur partendo dal semplice obiettivo di ridurre
le scorte, le aziende si sono trovate a fare i conti con una produzione
più efficiente, con una collaborazione maggiore da parte dei fornitori,
con una progettazione semplice e modulare, con personale più
preparato.
In sostanza la fabbrica è diventata più semplice e flessibile, così
facendo passare in secondo piano l’obiettivo principale del Just in
Time: si è notato che non è tanto la riduzione delle scorte che genera i
21
BIANCO, op. cit., pag. 29.
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
12
maggiori benefici, quanto l’insieme delle condizioni di contorno
necessarie a realizzare tale riduzione.
I metodi di gestione Just in Time hanno scardinato metodi di
pensare e di agire che datavano dall’inizio della storia dell’industria
occidentale, introducendo nuovi principi che hanno rivoluzionato il
modo di gestire le industrie. Innanzitutto, infatti, si è teso ad una
semplificazione dei metodi di lavoro, poiché solo dopo aver reso
razionale e lineare il processo produttivo si può pensare ed introdurre
un processo avanzato di informatizzazione o di automazione.
L’impresa si è anche indirizzata verso una maggior flessibilità,
in modo da poter aumentare il livello di servizio al cliente. Tale
obiettivo era sviluppato da anni dagli operatori di logistica, ma solo
grazie al Just in Time si è trovato il modo di rispondere a tale
esigenza, rinunciando a lunghe campagne di produzione e
programmando la produzione giornaliera su una miscellanea di articoli
diversi, facilmente modificabili a seconda delle esigenze dell’utenza.
Inoltre sono cambiati radicalmente i rapporti tra clienti e
fornitore, in quanto i fornitori sono sempre più coinvolti
nell’operatività aziendale, sempre alla ricerca del miglioramento
continuo del prodotto, perseguito attraverso un comune sforzo delle
parti. In tal modo la logistica diviene un fenomeno interaziendale
basato sull’uso comune delle stesse informazioni, e riservatezza e
segretezza non intralciano più il ciclo produttivo.
Ma uno dei punti fondamentali del Just in Time, nonché una
delle difficoltà maggiori per introdurre tale sistema, consiste nel
cambiamento nel layout degli impianti. I sistemi tradizionali, infatti,
prevedono un’organizzazione in reparti, in ognuno dei quali le
macchine e la manodopera specializzata sono soltanto di un tipo (i
pezzi subiscono tutti la stessa fase di lavorazione presso un reparto e
poi passano, attraverso altre fasi di movimentazione e stoccaggio
intermedio, ad altri reparti per altre lavorazioni), mentre il nuovo
sistema prevede la costruzione di celle di lavorazione ove sono
presenti tutte le macchine necessarie ad ottenere i pezzi finiti di un
determinato tipo. La fabbrica tende a divenire una rete di piccoli centri
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
13
di lavorazione, ciascuno dei quali completamente responsabilizzato ed
autonomo per tutti gli aspetti produttivi, dalla gestione dei flussi di
materiali alla manutenzione degli impianti, ai controlli di qualità del
prodotto.
Oltre al layout degli impianti, anche il sistema di gestione dei
trasporti è “vittima” del Just in Time. Tradizionalmente, infatti,
l’organizzazione dei trasporti all’interno della logistica industriale è
conseguita grazie alla possibilità di costituire scorte di prodotto, sia
presso il punto di spedizione che presso quello di arrivo, ed è ottenuta
col consolidamento di più lotti di materiali. Nel sistema Just in Time,
invece, i trasporti da fornitore a cliente debbono essere eseguiti con
lotti di produzione molto piccoli, anche più volte al giorno, e non più
da magazzino fornitore a magazzino cliente ma, idealmente, dal
terminale della linea di produzione del fornitore all’ingresso della
cella di lavorazione presso la fabbrica del cliente interessata a quello
specifico materiale. Il trasporto, quindi, si riorganizza per fornire le
nuove prestazioni richieste e modifica, di conseguenza, i suoi metodi
operativi.
Il trasporto delle merci, siano esse le materie prime, i
componenti o i prodotti finiti, rappresenta uno dei fattori critici della
gestione del ciclo logistico (tra gli elementi per garantire un miglior
servizio al cliente, rientra proprio l’efficienza del trasporto), nonché la
componente di maggior peso dei costi di tutta la logistica (il costo del
trasporto varia dal 3 al 10% del fatturato di un’azienda, ovviamente a
seconda del tipo di azienda e della merce trattata).
Principalmente per queste ragioni le strategie delle aziende di
trasporto sono state orientate verso comportamenti tesi a diminuire i
costi (tendendo alla saturazione della portata dei mezzi, con l’aumento
dei lotti di spedizione o con dei cd. “consolidamenti”, ossia con la
combinazione di diversi lotti di merci in spedizioni unitarie) ed a
migliorare il servizio (riducendo al massimo i tempi di carico e scarico
ed evitando, per quanto possibile, i ritorni a vuoto. Oggi, però, la
situazione di mercato sta cambiando; produttori e commercianti sono
costretti da una sempre maggior concorrenza internazionale a
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
14
differenziare i prodotti ed offrirli a prezzi competitivi sul mercato,
affidandosi, oltre che alla qualità del prodotto, anche a buoni servizi di
consegna. Un miglioramento in tal senso, teso ad assicurare una
disponibilità costante, tempi di consegna brevi, maggiore affidabilità e
minor rischio di danno ai prodotti, è associato alle profonde modifiche
del processo produttivo, tutte tendenti alla riduzione od eliminazione
delle scorte. Quindi, in sostanza, i servizi di trasporto saranno sempre
più caratterizzati da esigenze di spedizioni di ridotte quantità di
prodotti, consegne più rapide ed affidabili, precisione nelle date di
consegna e maggior flessibilità nell’esecuzione (caratteristiche,
queste, che accrescono evidentemente i requisiti di flessibilità spaziale
e temporale del trasporto di merci e che già nel passato erano state
causa del rapido sviluppo del trasporto su strada, considerato anche
oggi la principale modalità atta a soddisfare la sempre crescente
domanda di spostamento delle merci).
Il miglioramento dei servizi di consegna determina, perlomeno
in una prima fase, un notevole incremento dei costi, provocato, da un
lato, dall’accumulo, nei depositi, di prodotti di elevata qualità, e
quindi dal maggior valore del capitale impiegato e, dall’altro, da una
più complessa organizzazione della distribuzione, in cui si incrementa
la percentuale di prodotti di piccole dimensioni, di prodotti legati a
termini di consegna più brevi e più rigidi.
Le esperienze transeuropee mostrano che questi aumenti
possono essere contenuti servendosi di sistemi logistici integrati, in
cui il trasporto non va considerato come fine a se stesso, ma come
componente del complessivo ciclo operativo che fornisce il prodotto
finito al cliente. È tutto il ciclo che va ottimizzato, e non solo il
trasporto. Ottimizzare solo quest’ultimo, infatti, potrebbe voler dire,
ad esempio, consolidare la spedizione di più partite nell’intento di
saturare il mezzo (soluzione, questa, che rischia di far ritardare o
anticipare i termini di consegna stabiliti, incidendo così negativamente
su tale altra componente fondamentale del servizio). La soluzione
corretta andrebbe trovata cercando il punto di convenienza tra le
azioni che portano alla riduzione dei costi di trasporto e gli effetti
Capitolo 1
Il sistema logistico nei trasporti: aspetti definitori
15
negativi di riduzione del livello di servizio che ne derivano. La prima
conseguenza di tale approccio è che in molti casi si avrà un radicale
cambiamento del trasporto: laddove si faceva una consegna
settimanale, ora saranno necessarie consegne giornaliere con mezzi di
minor portata, con lotti più piccoli, a orari programmati. In altri casi
saranno necessarie più consegne al giorno di lotti ancora più piccoli.
In sostanza, occorre prendere atto che un trasporto integrato in
un ciclo logistico che deve rispondere alle nuove esigenze di gestione
della produzione e di mercato, non potrà che costare di più.
Accanto a tale aspetto negativo del sistema si rintracciano però
altri aspetti positivi. Infatti il trasporto entra a far parte di una accurata
pianificazione: eliminando i tempi morti è possibile annullare i tempi
di attesa di carico e scarico, tradizionalmente imprevedibili. Per fare
un esempio, si passerà da un treno a lunga percorrenza con un grande
carico e senza fermate, ad un treno locale con molte fermate ben
gestite e programmate e con continue salite e discese. Queste
modifiche, per poter essere correttamente attuate, richiedono peraltro
una puntuale organizzazione cui gli operatori del mercato
(spedizionieri, depositari, vettori) dovranno conformarsi, muovendosi
in diverse direzioni: organizzando soluzioni logistiche globali e
personalizzate, al fine di rispondere alle esigenze dei singoli
imprenditori (questa linea di sviluppo rientra nella tendenza delle
aziende a terziarizzare le attività non strettamente produttive, sui cui
infra, paragrafo successivo); segmentando i mercati, strategia,
d’altronde, agevolata dalla continua diversificazione fisica e spaziale
della domanda di servizi logistici; modificando, infine, la struttura
dell’offerta, in quanto le mutate esigenze delle imprese impongono
che piccole e medie imprese di trasporto cooperino al fine di poter
offrire servizi logistici globali ed integrati.
In definitiva si può sostenere che oggi la competizione sia
globale: i processi di riorganizzazione si svolgono a cicli sempre più
brevi e la necessità di scambiare merci con velocità e precisione
crescente rientra tra le priorità strategiche di qualsiasi impresa.