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Capitolo 2
LA PATOLOGIA: L’IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE, IL
“KILLER SILENZIOSO”
2.1 Definizione, eziologia e classificazione
Per ipertensione arteriosa si definisce una condizione frequente di valori di pressione
arteriosa, in soggetti adulti a riposo, sopra valori considerati normali.
Il range di normalità (PA ottimale) prevede valori della pressione sistolica fino a 119
mmHg e della pressione diastolica fino a 79 mmHg (Tab 1.1). Si definisce “pre-
ipertensione” o “pressione normale-alta” una condizione pressoria con valori fino a
139 mmHg e 89 mmHg. Nei casi di presenza di valori superiori a 139/89 mmHg si
ha ipertensione arteriosa di varia gravità (Par. 2.5).
Gli organi scientifici che stabiliscono i valori di riferimento sono la WHO “World
Health Organization”, l'ISH “International Society of Hypertension”, l’ESH
“European Society of Hypertension” e l’ESC “European Society of Cardiology”.
In Italia la SIIA Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa è l'Organizzazione
principale che ha “...l'obiettivo di diventare un punto di riferimento in campo
nazionale ed internazionale in tema d'ipertensione arteriosa”
( www.siia.it/societa/storia/ ).
Per una trattazione approfondita si rimanda al Capitolo 5.
In base all'eziologia, cioè alle cause della patologia, si distinguono due tipi
d’ipertensione arteriosa:
primaria (o essenziale), con frequenza del 90-95%, non dovuta a un’anomalia
organica evidente, ma a cause genetiche e ambientali (vita sedentaria, tabagismo,
dieta);
secondaria, con frequenza 5-10%, causata da varie patologie (renali, endocrine,
neurogene, iatrogene, neoplastiche, etc.)
1
.
1
https://it.wikiversity.org/wiki/Ipertensione_arteriosa
22
La forma primaria è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e quella
secondaria è invece espressione della patologia sottostante.
L'ipertensione arteriosa essenziale è stata definita dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità “a silent, invisible killer that rarely causes symptoms”, perché pur non
essendo una malattia, è la prima causa di mortalità al mondo, generalmente non da
sintomi e non ha cause evidenti
2
.
L'ereditarietà è un fattore predisponente, nonostante il meccanismo fisiologico non
sia ancora chiaro. I fattori ambientali, come consumo eccessivo di sale, sedentarietà,
sovrappeso/obesità, stress/insonnia, fumo, elevato consumo di liquirizia sembrano
agire solamente nelle persone geneticamente predisposte in età giovane. In ogni caso,
negli adulti con età maggiore di 65 anni, un alto consumo di sale alimentare può
incidere sulle probabilità di sviluppo della patologia.
Un diverso modo di classificazione identifica differenti tipologie d’ipertensione
riguardo ai valori pressori sistolici e diastolici:
ipertensione sistolica e diastolica;
ipertensione sistolica isolata, con valori normali di pressione diastolica;
ipertensione diastolica isolata, con valori normali di pressione sistolica.
L'ipertensione sistolica isolata assume particolare importanza poiché, sebbene meno
frequente nei giovani, è spesso presente nell'adulto in età avanzata e costituisce grave
rischio di malattia cardiovascolare. Secondo Mancia: “più alta è la differenza tra la
pressione massima e minima, maggiore è l'effetto traumatico della pressione
intravascolare sulla parete arteriosa che diventa meno elastica”
3
.
2.2 Segni e sintomi
Solitamente l'ipertensione arteriosa essenziale è asintomatica fino alla comparsa delle
complicanze negli organi bersaglio. A volte provoca sintomi come: mal di testa,
respiro corto, vertigini, dolore toracico, palpitazioni, facile faticabilità. In casi invece
di crisi ipertensiva, con valori superiori a 180/110 mmHg, possono comparire
2
World Health Organization, A global brief on HYPERTENSION, World Health Day 2013 p. 5
3
Mancia G, S.I.I.A. Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, Pulse pressure e ipertensione sistolica isolata,
https://youtu.be/zjitk1jS0m8
23
sintomi quali: cefalea violenta, vomito, vertigini, nausea, alterazioni della vista,
acufeni (ronzii alle orecchie), rinorragia (sangue dal naso)
4
. Può essere pericoloso
ignorare i sintomi, ma non ci si può basare semplicemente su di essi per
diagnosticare la presenza della patologia. E' assolutamente consigliabile che tutti
misurino regolarmente la pressione arteriosa per conoscerne i valori medi. In
presenza di pre-ipertensione o addirittura d’ipertensione arteriosa essenziale, è
necessario comprendere che costituisce un importante segnale che il proprio stile di
vita richiede dei cambiamenti significativi.
Ignorare la presenza d’ipertensione arteriosa incrementa le probabilità di
complicanze che alla lunga possono diventare letali. Oltre a ciò, come si può notare
nella Fig. 2.1, i livelli socio-economici bassi e lo scarso accesso a servizi sanitari di
base, proprio a causa d’ipertensione, aumentano la probabilità di sviluppo di
problemi cardiovascolari.
Fig. 2.1 Principali fattori di rischio e complicazioni dell'ipertensione arteriosa
(W.H.O., World Health Day 2013 A global brief on HYPERTENSION pag. 18)
Più alti sono i valori medi e maggiori sono le possibilità di conseguenze dannose per
il cuore e per i vasi sanguigni negli organi principali come cervello e reni.
Nella Fig. 2.2 si può notare l'entità del rischio di mortalità per patologia
cardiovascolare (basso, moderato, alto, molto alto) in base al livello dei valori
4
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=18&area=Malattie_cardiovascolari
24
pressori (SBP Systolic Blood Pressure, DBP Dyastolic Blood Pressure) e alla
presenza o meno di altri fattori di rischio cardiovascolare (Risk Factor) quali, d'anno
d'organo asintomatico (HMOD Hypertension mediated Organ Damage), diabete o
malattia renale cronica (CKD Chronic Kidney Disease).
Fig. 2.2 Rischio cardiovascolare in relazione a valori pressori e fattori di rischio
5
(Fonte ESH/ESC Guidelines for the management of arterial hypertension 2018)
2.3 La misurazione ambulatoriale e a domicilio
Il Ministero della Salute consiglia di misurare regolarmente la PA, dall’età di venti
anni, senza aspettare che il “killer silenzioso” crei danni d'organo, soprattutto se si
hanno genitori ipertesi. Nei giorni nostri la misurazione può essere eseguita in
parecchi luoghi: dal medico di base, negli ambulatori, negli ospedali, al pronto
soccorso, nelle farmacie, anche a casa. Gli strumenti maggiormente usati sono quelli
illustrati nel Par. 1.4: lo sfigmomanometro a mercurio e il misuratore elettronico.
Le ultime Linee Guida 2018 hanno stabilito che gli sfigmomanometri semiautomatici
o automatici sono lo strumento preferito per misurare la PA nello studio del medico.
Questi dispositivi devono essere convalidati secondo condizioni e protocolli
standardizzati. La misurazione iniziale della pressione arteriosa dovrebbe essere
5
Williams B, Mancia G, Spiering W, Agabiti Rosei E et al., 2018 ESC/ESH Guidelines for the management of
arterial hypertension Task Force for the Management of Arterial Hypertension of ESC and the ESH,
European Heart Journal, Aug 2018 pp. 14
25
inizialmente misurata su entrambe le braccia, utilizzando una misura del bracciale
appropriata per la circonferenza del braccio. Una differenza di PA sistolica
consistente e significativa tra le braccia (cioè maggiore 15 mmHg) è associata a un
aumentato rischio cardiovascolare, molto probabilmente a causa di malattia
vascolare aterosclerotica. In questo caso il braccio con i valori più alti di PAS deve
essere usato per misurazioni successive. Nelle persone anziane, con diabete, o con
altre cause d’ipotensione ortostatica, la PA deve essere misurata anche 1 minuto e 3
minuti dopo la posizione eretta. L'ipotensione ortostatica è definita come una
riduzione della PAS maggiore di 20 mmHg o per la PAD di maggiore di 10 mmHg
entro 3 minuti dalla posizione eretta, ed è associata a un aumentato rischio di
mortalità ed eventi cardiovascolari.
La pressione a domicilio è la media dei valori rilevati con un dispositivo automatico
o semiautomatico convalidato, degli ultimi 3, meglio 6-7 giorni, prima di ogni visita
presso lo studio medico. La misurazione deve essere fatta per due volte la mattina e
anche la sera, seduti su una sedia con schienale e braccio appoggiato, in una stanza
tranquilla dopo almeno 5 minuti di riposo. Rispetto ai valori ambulatoriali, i valori
rilevati a domicilio sono sempre inferiori. La soglia diagnosticata per l'ipertensione a
domicilio è 135/85 mmHg (equivalente dei valori ambulatoriali di 140/90 mmHg).
Recenti studi hanno dimostrato che i valori pressori rilevati a domicilio sono
maggiormente predittivi di eventi cardiovascolari; coloro che mantengono questa
prassi consolidata nel tempo ottengono migliori risultati in termini di prevenzione o
di aderenza alla terapia farmacologica.
Le misurazioni della P.A. devono essere registrate per diversi giorni prima che possa
essere fatta una diagnosi d’ipertensione. In quest’ottica, le misurazioni effettuate a
casa sono molto importanti perché danno informazioni aggiuntive rispetto a quelle
effettuate negli studi medici, che possono risultare elevati per una reazione di allarme
(c.d. “ipertensione da camice bianco”).
E' possibile anche misurare i valori pressori ogni 30 minuti per la durata totale di 24
ore, attraverso la procedura indolore chiamata ABPM Ambulatory Blood Pressure
Monitoring, monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa, che utilizza uno
sfigmomanometro portatile che si attiva automaticamente a orari precisi
(mediamente ogni 15-30 minuti) e memorizza i dati rilevati (chiamato
26
impropriamente Holter pressorio). I medici sottopongono a questa procedura i
pazienti con improvvise e marcate fluttuazioni della pressione arteriosa e con sintomi
collegati a queste. L'ABPM fornisce importanti informazioni concernenti il
potenziale rischio di danno d'organo.
A prescindere che si tratti di misurazioni ambulatoriali o a domicilio, è doveroso e
opportuno che esse siano effettuate nel modo corretto. Nella Tab. 2.1 sono riportate
le indicazioni che devono essere seguite in caso di misurazione ambulatoriale.
Tab. 2.1 Misurazione della pressione arteriosa clinica
6
(Fonte ESH/ESC Journal of Hypertension 2013)
Nel caso di auto-misurazione a domicilio è bene che siano osservate le seguenti
indicazioni:
utilizzare solamente misuratori oscillometrici completamente automatizzati, con
manicotto di dimensioni adeguate, da applicare al braccio (non al polso o al dito),
6
Mancia G, Fagard R et al., Linee guida 2013 ESH/ESC per la diagnosi ed il trattamento dell'ipertensione
arteriosa, Journal of Hypertension, 2013 pp. 12
27
validati in base a protocolli internazionalmente riconosciuti (elenco consultabile
sul sito www.ipertensionearteriosa.net);
suggerire o richiedere un’adeguata formazione/educazione per la corretta tecnica
di auto-misurazione;
evitare un’eccessiva frequenza di rilevazione che sviluppa un atteggiamento
nevrotico;
eseguire la misurazione al mattino al risveglio;
a prescindere dai valori di pressione arteriosa registrati è consigliato ripetere la
misurazione dopo qualche minuto e poi calcolarne la media;
annotare i valori su un “diario della pressione”;
compiere una o due serie di 2 misurazioni al giorno la settimana prima della
visita medica e 2 volte la settimana negli altri periodi.
La teletrasmissione a distanza dei dati auto-misurati si è dimostrata in grado di
favorire un migliore controllo dell'ipertensione arteriosa in medicina generale.
Tab. 2.2 Vantaggi e svantaggi della misurazione della P.A. a domicilio
(Fonte Ipertensione e prevenzione cardiovascolare, Ottobre 2012)
La misurazione della PA a domicilio, HBPM “Home Blood Pressure Monitoring”, è
effettuata in modo sempre più frequente nella pratica clinica per valutare il profilo
pressorio individuale, grazie ai numerosi vantaggi (Tab. 2.2)
7
.
7
Parati G, Palatini P, Ferrucci A, Misurazione della pressione arteriosa al domicilio, Milano, Ipertensione e
28
2.4 L’“ipertensione da camice bianco” (o clinica isolata)
Le raccomandazioni pratiche per ottenere misurazioni accurate in ambiente medico
prescrivono che prima di misurare la PA a un individuo è necessario permettergli di
rimanere tranquillo a riposo, in ambiente confortevolmente climatizzato, almeno
qualche minuto. E' anche necessario che non parli prima e durante la rilevazione,
cerchi di stare nel limite del possibile immobile e che non incroci braccia e gambe.
Malgrado queste indicazioni, è risaputo che la rilevazione stessa della PA da parte di
un medico induce una reazione pressoria nel soggetto.
Rilevato già da Scipione Riva-Rocci nel 1897, confermato da uno studio dal Prof.
Mancia et al. nel 1983, usando il sistema Oxford di misurazione ambulatoria intra-
arteriosa della pressione, più tardi questo impatto emotivo della misurazione della PA
è stato denominato “effetto camice bianco”. Lo stato di agitazione che la pratica
clinica di misurazione della PA prova in alcuni soggetti, può determinare tachicardia
e aumento della pressione, che sono pertanto rilevati dallo sfigmomanometro. Questo
fenomeno d'importanza clinica determinante è caratterizzato da: differenze
individuali notevoli, ampiezza considerevole (fino a 27/14 mmHg) e non si attenua
velocemente
8
.
Per ovviare a questo fenomeno la pratica clinica dell'ABPM Ambulatory Blood
Pressure Monitoring ha lo scopo di verificare nel tempo le rilevazioni ottenute dal
medico. I dati storici ottenuti mediante il confronto delle diverse modalità di
misurazione e la pratica ormai consolidata di monitoraggio continuo non invasivo
della PA con l'uso di piccoli manicotti applicati al dito di una mano, sono a sostegno
del fatto che questa condizione non è assolutamente da considerare un “falso
allarme”, poiché si è visto che l'ipertensione da camice bianco aumenta il rischio di
sviluppare un'ipertensione stabile. Alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato
che la differenza tra la PA clinica e la PA diurna media rilevata con ABPM non
presenta nessuna o solo una trascurabile correlazione con l'entità del reale “effetto
camice bianco”.
prevenzione cardiovascolare, Ottobre 2012 vol. 19 N.4 pp. 197
8
Parati G, Omboni S, Palatini P, Rizzoni D, Bilo G, Valentini M, Agabiti-Rosei G, Linee Guida della Società
Italiana dell'Ipertensione Arteriosa sulla misurazione convenzionale e automatica della pressione arteriosa
nello studio medico, a domicilio e nelle 24 ore, Milano, Editrice Kurtis, giugno 2008 pp. 68-71