Tesi di Laurea Magistrale - Studio della stabilità di versante a Nord dell’abitato di Verduno (CN)
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1. Introduzione
Il presente elaborato si è posto come obiettivo quello di verificare la stabilità del versante
sul quale è stato edificato il nuovo Complesso ospedaliero Alba – Bra. A tal proposito è
stata effettuata una ricostruzione della stratigrafia del settore collinare del Comune di
Verduno (CN), in primis attraverso uno studio preliminare della documentazione
bibliografica disponibile, si è poi proceduto alla raccolta e all’analisi critica di dati di
sottosuolo e di prove di laboratorio effettuate da altri. Tale documentazione ricade
nell’ambito del progetto per la costruzione della nuova struttura ospedaliera e in quello
relativo al successivo monitoraggio dell’area. Il report riassuntivo ha fornito dati relativi
alle indagini dirette che consistono in 66 sondaggi, variamente dislocati lungo il versante,
utili alla caratterizzazione geologica del sito, all’accertamento della presenza di falde
idriche e all’eventuale presenza di una componente gessosa. La documentazione relativa
ai risultati desunti in seguito all’installazione e all’utilizzo di inclinometri e piezometri
all’interno dei fori di sondaggio ha permesso invece di determinare la direzione e l’entità
degli spostamenti dei settori instabili e l’oscillazione annuale della falda acquifera.
L’analisi critica della documentazione citata ha permesso la formulazione di un modello
geologico e geologico-tecnico dell’area che consta di due strati con caratteristiche fisiche,
composizionali e tessiturali differenti. Le analisi di laboratorio effettuate su provini
ricavati dai alcuni carotaggi effettuati durante la campagna geognostica del ottobre –
novembre 2006, hanno permesso l’attribuzione dei parametrici geotecnici ad uno degli
strati riconosciuti durante la creazione del modello geologico. Successivamente è stato
importato sul programma di simulazione Slide, appartenente al pacchetto Rocscience, il
modello geologico-tecnico identificato precedentemente con lo scopo di verificare la
stabilità del versante lungo quattro profili differenti ubicati in corrispondenza ed in
prossimità del presidio ospedaliero. Per completezza è stata eseguita inoltre, un’analisi
della modificazione del fattore di sicurezza in funzione della variazione di alcuni parametri
geotecnici quali la coesione e l’angolo di attrito dei materiali, ed idrogeologici come la
quota della superficie di falda. Il capitolo finale prevede anche la dissertazione relativa
alle problematiche riscontrate durante lo svolgimento di questa tesi di laurea, riguardanti
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il collocamento e le modalità con cui sono state effettuate le indagini dirette (sondaggi,
prove di laboratorio e monitoraggio) su cui si è basato gran parte del lavoro effettuato.
2. Inquadramento geografico e geomorfologico
L’area oggetto di studio rientra nella regione geografica delle Langhe situata nel settore
centro-meridionale del Piemonte (Fig. 1). Il territorio delle Langhe, si estende tra le
provincie di Asti e Cuneo e confina con le regioni geografiche del Monferrato e del Roero
e sono costituite da un esteso sistema collinare solcato dal corso dei fiumi Tanaro, Belbo,
Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno. Generalmente le Langhe vengono suddivise in
Bassa Langa, Alta Langa e Langa Astigiana a seconda della loro collocazione geografica.
Fig. 1) Localizzazione della regione geografica delle Langhe, contrassegnata del cerchio rosso, appartenente
alle provincie di Cuneo e di Asti. Rispetto al territorio regionale è ubicata nel Piemonte centro-meridionale.
(http://www.treccani.it/enciclopedia/piemonte/)
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Dal punto di vista morfologico il territorio delle Langhe deriva dall’erosione di un glacis di
età villafranchiana. I tipi litologici, la struttura monoclinale e l’erosione in atto fanno sì
che, attualmente, la forma dominante sia la “cuesta”, di cui l’elemento più interessante è
il profilo trasversale, in continua evoluzione. I rapporti lito-morfologici sono legati
all’alternanza di materiali più coerenti con altri più erodibili osservabili in tutte le
formazioni. Un altro carattere da sottolineare è l’eterogeneità dei materiali, anche per la
presenza di lenti e noduli che rendono eterogeneo uno stesso strato, mentre meno
frequenti invece, sono le variazioni di facies. La tettonica, al contrario della litologia, è
estremamente monotona e si caratterizza da una piega monoclinale estesa a tutta la
regione diretta SW – NE, con immersione verso NW ed inclinazione variabile tra 5 e 15 °.
Nelle Langhe non mancano manifestazioni neo-tettoniche.
I rilievi collinari sedimentari presenti nell’area in cui ricade il settore oggetto di studio,
sono caratterizzati da una forte asimmetria e da impluvi molto incisi; tale struttura
prende il nome di “cuesta” (Fig. 2), i cui caratteri sono specifici e condizionati del
particolare ambiente. Come descritto da Biancotti (1981) la causa primaria
dell’evoluzione citata è l’erosione del reticolo idrografico che tende ad incidere
progressivamente il talweg. L’erosione è la conseguenza dell’adattamento tuttora in atto
del reticolo secondario, confluente direttamente o indirettamente nel Tanaro, al nuovo
livello di base provvisorio costituito dal Tanaro stesso e derivante dagli effetti prodotti
dalle note vicende della sua cattura.
La cuesta, il cui dislivello è pari a circa 100-200 m, è costituita da un fronte,
corrispondente al versante a reggipoggio, in cui l’erosione causa frane di crollo per
sottoscalzamento del versante, evidentemente favorite dall’assetto giaciturale. La
franosità descritta tende dunque prima a verticalizzare e in seguito a fare arretrare il
fronte. Sul rovescio della cuesta invece, gli strati sono in genere caratterizzati da una
giacitura a franapoggio meno inclinata del pendio. I piani di discontinuità costituiti
dall’alternanza fra marne e arenarie diventano, nei periodi umidi, potenziali piani di
scivolamento lungo cui tendono ad attivarsi grandi frane che portano a far coincidere
progressivamente l’inclinazione della superficie topografica con il piano di stratificazione
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(Biancotti, 1981). Anche in questo caso l’incisione del talweg, compromettendo le
condizioni di equilibrio del versante, concorre all’innesco del fenomeno.
La fase erosiva si riconduce a un particolare evento: il fenomeno di diversione del Tanaro.
Esso è avvenuto verosimilmente nel Pleistocene superiore, ed è stato seguito da una
veloce e intensa fase di approfondimento erosionale dell’intero sistema idrografico, sia a
monte sia a valle del punto di tracimazione. La nuova posizione del livello di base risulta,
infatti, posta a una quota di circa 150 m inferiore alla precedente, di conseguenza si
innesca a livello regionale una ripresa dell’azione erosiva, che svolge tuttora un ruolo
determinante nell’instaurare, in particolare, condizioni predisponenti a un’instabilità
generalizzata dei versanti (Brunamonte, 2001).
Fig. 2) Profilo longitudinale di una “cuesta”. La cuesta è un rilievo costituito da una scarpata corta e ripida
caratterizzata dall’orientazione degli strati a reggipoggio e da un versante lungo e debolmente inclinato in
cui gli strati sono disposti a franapoggio.
Nello specifico l’area oggetto di studio (Fig. 3), appartenente alla fascia di territorio
denominata Bassa Langa, è localizzata nel comune di Verduno (CN), in corrispondenza del
versante settentrionale della Collina di Verduno, che ospita il Nuovo Ospedale di Alba –
Bra ubicato a circa 1 Km in direzione N-NE rispetto al concentrico. L’area di tesi, compresa
in una fascia altimetrica a media pendenza che varia tra i 200 m e 381 m s.l.m., è
delimitata a N dal fondovalle del Fiume Tanaro, a S della cresta lungo cui si sviluppa il
centro abitato della città di Verduno e a E e a W dai confini comunali rispettivamente con
Roddi e La Morra. L’area è facilmente raggiungibile tramite le strade provinciali SP58 e
SP358 raccordate con l’autostrada A33 Asti – Cuneo e l’autostrada A6 Torino – Savona
dall’uscita di Cherasco. La Città di Verduno ricade inoltre nel foglio n. 68 della Carta
geologica d’Italia (scala 1:100.000), nella parte nord orientale della provincia di Cuneo.
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Fig. 3) Vista da satellite dell’area indagata; il cerchio in rosso indica la zona circostante il nuovo Ospedale
Alba – Bra, localizzato nel territorio comunale di Verduno (CN). (Google Earth)
L'analisi degli studi geologici precedenti unita alle osservazioni effettuate durante la tesi,
evidenzia come l’intero versante, risulti essere deformato da fenomeni di
destabilizzazione gravitativa, probabilmente di tipo complesso, favoriti dalla presenza di
gessi. La frana cui si farà principalmente riferimento nell’elaborato, individuata in Fig. 4, è
quella la cui nicchia di distacco corrisponde alla scarpata che dal margine nord di Verduno
segue l’andamento del crinale degradano verso NE a monte di Cascina Pradonio e verso
SW nei pressi della frazione Rossi.