Dunhuang nel 1900 e poi affidato ncl 1907 da Sir AureI Stein al British
Museum e conseNato nella collezione Stein (S 5475) ed è composto da
errea Il.000 caratteri cmesl.
La datazione del manoscritto , l' attribuzione ad un determinato autore , la
stona del lesto nella sua evoluzione e nelle numerose verslOru e riedizioni
succeSSIVe è quanto mai complessa e , per una trattazione più estesa I 81 flDVla
all 'introduzione; qui ci si limita a sottolineare l'attribuzione del manoscritto
non datato da parte del Prar. Akira Fujieda , eminente esperto della calligrafia
di Dunhuang, ad un periodo tra 1 ' 830 e l' 860 , attribuzione sostanzialmente
confermata da Yampolsky ,che ,sulla base del genere di errori presenti nello
stesso manoscritto. afferma che il Sutra del Podio. copia di una precedente
versione, fu scritto probabilmente attorno all' 820 .
n testo del manoscritto del Su/ra del Podio del Sesto Patriarca ( Liuzu
tanjing t::. m jJ,& ), tratto daD' edizione di Yampolsky del manosçritto di
Dunhuang, è oggetto di questo studio .
Quindi il presente lavoro , dal titolo «n Sutra del Podio del Sesto Patriarca
Analisi di alcuni aspetti linguistici " , riguarda un testo che ritengo sia da porre
in rilievo perché. con molte probabilità . è uno dei primi esempi del genere
yu/u attribuibili al periodo Tang (618 - 907 ); i n questo trovo riferimenti e
conferme nell' articolo di Gurevich, ' On tbe historical grammar of tbe
Colloquiai Chinese Language of tbe Tang Dynasty ( based OlI tbe Chan -
Buddhist yulu Mi.) ", in cui l'autrice , nella sua analisi del manoscritto,
affronta le problematiche connesse ai criteri per l' inclusione dello stesso nel
suo studio , in quanto rimanevano alcune incertezze nel considerare il Sutro
9
del Podio come fonte materiale per lo studio del linguaggio vemacolare
dei primi yulu; a questo proposito Gurevich ritiene che la negligenza dei
primi studiosi del linguaggio degli yulu del periodo Tang nell' utilizzo del
Sutra del Podio come fonte materiale avesse qualche fondamento; infatti essi,
probabilmente, facevano riferimento alla edizione del periodo Yuan ,un testo
già passato attraverso varie modificazioni fino al xm secolo , e quindi non lo
consideravano attendibile come significativo del linguaggio degli yulu del
periodo Tang.
Introducendo la metodologia di questo lavoro, si ricorda che nella lingua
cmese le parole possono dividersi m due categorie: parole di contenuto e
parole di funzione. Nomi I verbi I verbi ausiliari I aggettivi , numerali I classificatori
e pronomi appartengono alla categoria delle parole di contenuto; awerbi I
preposizioni, congiunzioni, particelle I interiezioni e onomatopee appartengono
alla categoria dene parole di funzione; mohrc ei sono due generi di affissi ,
cioè prefissi e suffissi .
Sempre seguendo la traccia di Gurevich I per sciogliere ulterionnente queste
riserve sull' autenticità del manoscritto in riferimento alla sua collocazione
temporale , ho rivolto la mia attenzione principale sune parole che svolgono
funzioni grammaticali (xuzi 11 iiJ) per rilevare se quelle presenti nel testo
siano in qualche modo inusuali per il linguaggio del periodo in cui il
manoscritto fu compilato.
Malgrado il mio lavoro non operi una analisi complessiva a livello
grammaticale e lessicale , e consapevole dell'eventualità di errori ed omissioni
solamente a me imputabili I suJla base eleU' articolo, già citato, di G\l:fC\i.ch
lO
e dell' opera di Yampolsky " The Platfonn Sutra of tbe Sixth Patriarch - The
Text of The Tun-Huang Manuscript with Translation, Introduction , and Notes
by B. Yampolsky " , opera valida ed esauriente che offre anche una traduzione
completa , giungo alle seguenti conclusioni :
il linguaggio del manoscritto ha molto in comune con quello del periodo
precedente , ad esempio il linguaggio delle prime traduzioni buddhiste , o , in
altre parole , il tipo di linguaggio vemacolarc. del periodo pre -Tang , ma ,
d'altra parte . il linguaggio del manoscritto presenta anche qualche elemento
granunaticale specifico per i bianwen~)( " letteratura di trasfonnazione "
(una forma popolare di letteratura di narrazione che si sviluppò durante la
dinastia Tang . che alternava prosa e partì ritmate per la recita.rionc e il canto ,
spesso su temi buddhisti ) di Duohuang e perfino specifico per il genere
yulu più tardo
da quanto detto trova
operata da Yampolsky e
ulteriore confenna la datazione del manoscritto
Gurevich in quanto l' analisi
versione di Dunhuang non alimenta alcun sospetto
grammaticale
di una sua
della
sena
modificazione più tarda ; quindi si ribadisce l'importanza del testo come fonte
materiale per lo studio degli yu/u in quanto è il primo esempio del genere
e si presenta come un utilissimo strumento anche per osservare II evoluzione
del linguaggio all'interno di uno stesso genere .
Affidandomi su queste premesse , ho sviluppato questo lavoro che è da
inserire tra quelli riguardanti lo studio delle fonne del linguaggio cinese che
segnalano il passaggio dal cinese classico al Cinese medioevale, caratterizzato
dall ' uso sempre più diffuso del cinese vemacoIare (" kauyu Il ~ " o
Il
" yuliwenilfl*::iC " 0 " baihua Sili")·
In linea generale l'analisi del manoscritto da me ÌIltrapresa ha privilegiato le
parole che svolgono una funzione grammaticale I senza limitare , tuttavia , la
descrizione grammaticale agli elementi colloquiali o vemacolari e questo in
modo differenziato ID rapporto all' argomento trattato nei van capitoli ,
come viene evidenziato introducendo t'argomento dei capitoli.
In questa prospettiva ho affrontato i seguenti temi :
Capitolo 1 : Sostituti interrogativi (yiwen daici lIit fii] ft ìil!) .
Capitolo 2: Particelle finali ; per l'inclusione ID questa definizione sono
prese in considerazione parole che compaIono alla fine di una frase o di una
proposizione e ne è stato analizzato il valore grammaticale.
Quindi questo capitolo comprende , fra l'altro , particelle modali finali ( fu zai
Ju:weì de yuqì zhucì r#:é: 1iJ*Jl9 ììt"'tllbìil! ), particelle aspettuali (danglaì
zhuci 191 ~ ab Wl ) poste alla fine di una proposmonc o frase , il morfema
( cisu ìil!.) di congiunzione gu /II. posto alla fine di una proposizione
subordinata , che ricorre solitamente prima della proposizione principale I in Wla
frase complessa per indicare Wla relazione di causa fra le due proposizioni
della frase complessa ecc.
Capitolo 3 : L'aspetto e relatM modificatori (o ausiliari) (dongzuo zhuangtai he
bìaoshì dongzuo zhuangtaì de fozì ;;/Jf'F lIk~;fIl~m;;/Jf'F lIk~ Jl911Jìil! ).
Una azione espressa dal verbo può essere specificata nella sua fase di
continuità, nel suo grado di compiutezza I come riferita al passato ecc. e
questi diversi momenti di un I azione sono conosciuti come aspetti.
Nella lingua cinese l'aspetto ed il tempo di una azJone espressa dal verbo
12
non sono interamente espresSI Ul una forma granunaticalc . Lo stato di una
azione ha qualcosa m relazione con tempo , ma non indica il tempo ; quindi
avverbi e particelle aspettuali sono spesso usate per denotare i diversi stati
eli un 'azione mentre il tempo di un' azione è principalmente espresso da nomi ,
awerbi e fra'li che denotano temporalità. In questo capitolo si analizzano solo
gli awerbi aspettuali presenti nel manoscrino.
Capitolo 4: Awerbi vari - Congiunzioni - Particelle - Copule ecc. (yuqi, shijian
deng de foci ilt ~ , Il;j" fiij ~ (j(J IIJ jiij - Iianci il! jiij - zhuci JIfJ jiij - Iianxi
dongci il! ~ ~ jiij ).
In questo capitolo sono inclusi awerbi vari, congiunzioni, particelle ,copule
ecc. in base a criteri differenziati per meglio rendere il lessico grammaticale
del manoscritto. Infatti alcune parole sono citate in considerazione del fatto
che sono utilizzate anche nel cinese moderno altre in quanto sono di
derivazione classica ed altre ancora in quanto hanno connotazioni
vernacolari ; inoltre si riprendono termini già citati nei precedenti capitoli per
presentarli nell'intera gamma di funzioni ricoperta nel manoscritto.
Capitolo 5 : Altre annotazioni grammaticali
In questo capitolo conclusivo si considerano , fornendo esempi , elementi
vernacolari e le relative caratteristiche grammaticali non approfondite
precedentemente. Quindi, mentre nei capitoli precedenti)' attenzione è
rivolta a parole , ed alla relativa fimzione grammaticale, presenti nel
manoscritto senza privilegiare quelle colloquiali, in questo capitolo è privilegiato
l'elemento vemacolare; infatti, dal momento che è stata accolta l'attribuzione
del testo ad ad un periodo primo nel linguaggio degli yu/u, l'analisi cerca
13
Introduzione
TI manoscritto del Sutra del Podio del Sesto Patriarca, oggetto di questo
studio, riguarda la vita ed i dialoghi del famoso Maestro Chan Huineng $ 8~ l
(638-713). TI manoscritto (in seguito indicato come MS) , la più antica versione
del Liuzu tanjing " tll.lf:ti!. fu ritrovato in una grotta a Dunhuang nel 1900
e poi affidato nel 1907 da Sir Aurei Stein al British Museum e conservato
nella collezione Stein (S 5475) ; composto da circa Il.000 caratteri cinesi , è
incluso nella edizione Taish5 del Canone buddhista , no.2007, 48 :337-345.
2
La datazione del MS, l'attribuzione ad Wl detennmato autore , la storia del
testo nella sua evoluzione e nelle numerose versioni e riedizioni succeSSIVe
è quanto mai complessa; qui di seguito forniremo perciò solo qualche breve
accenno. J
TI Prof. Akira Fujieda del Research Institute for Humanistic Studies , Kyoto
University. eminente esperto della calligrafia di Dunhuang , ha esaminato, per
mezzo di copie fotografiche den' originale . lo stile calligrafico del MS di Dun-
huang . che non è datato. e lo ha attribuito ad un periodo tra 1'830 e l' 860 ,
rilevando , tra l'altro, la possibilità dell' utilizzo in certe parti del testo di una
penna per simulare tratti di pennello, una peculiarità che si ritrova negli scritti
•
di Dunhuang di questo periodo. Inoltre . sulla base del genere di errori presenti
nello stesso MS. Yampolsky affenna che il Sutra del Podio, copia di una
l In molti testi Huineng viene scritto .tg.
'Vedi Chan Wing - T,it (1963 . pp. 430 - 40) .Yampolsky ( 1967. p. 89).
3 Per una trattazione dettagliata dell'argomento si rimanda a Yampolsky ( 1967) .
precedente VCfSlone, fu scritto probabilmente attorno all' 820. ~
TI testo di Dunhuang si presenta non integro, pieno di errori, trascrizioni
sbagliate , contraddizioni , lacune, passaggi superflui e ripetizioni, e per questo
SI ritiene che il manoscritto sia una copia, stilata ID fretta e probabilinente ad
orecchio, di una precedente versione del Butra. j
TI titolo, lungo ed elaborato 6, dimostrerebbe che il testo è ancora in uno
stadio primitivo , in cui peraltro è già estremamente arduo, se non impossibile,
distinguere con certezza le parti autentiche e riconducibili alla figura del Sesto
Patriarca dalle aggiunte posteriori ~ dal materiale spwio.
Riguardo all'individuazione dell'autore esistono due teorie principali, in seguito
esposte ID sintesi. Da Wla parte abbiamo l'interpretazione del Professar Di,
condivisa da un folto numero di studiosi, in particolar modo in Giappone, che
presuppone una versione originale del Sutra del Podio del Sesto Patriarca,
completata circa nel 714, Wl anno dopo la mortc di Huincng, compilata dal
discepolo Fahai Ì'1i;lfj. Col passare degli anni questa versione del testo fu
integrata da seguaci della scuola di Shenhui ""'., finché petvenne alla fonna
testuale a cui ci si riferisce , probabilmente attorno l'anno 820.
7
Questa
tesi è condivisa anche da Gurevich. 8 L'altra interpretazione è avanzata da Hu
Shi ,eminente studioso del Buddhismo Chan, che, pur non avendo remore a
• Vedi Yampolsky ( 1967, p.90).
' Vedi Yampolsky ( 1967, p.89).
']w lJHl!ll!'dl! 1: :k ."te" li! 'Ii il! •• lI! :t;; ~UJ. ft~ :k IIUHi'I !'Ii :k ~ '" /ili lIi ~ lI!-lfI
M!!l!:.iIlil< ' 5l.lIi~TlIilfi.:C . così tradono da Yampolsky ' " Southem School Sudden
Doctrine. Supreme Mahayana Great Perfection of Wisdom: the Platfonn Sutra preached by
the Sixth Patl'iarch Hui·neng at the Ta·fan Tempie in Shao·Chou. one roD. recorded by the
spreader of the Dhanna. the disciple Fa·hai. who at the same time received the Precepts of
Fonnlessness .. ; vedi Yampolsky (1967 .p. 111),
1Vedi Yampolsky(l967.p. 89);vedi Gurevich(l996.p. 23).
8 Vedi Gurevich ( 1996. pp. 22-23).
16
Secondo l'interpretazione di Vi, il passo dimostra che i discepoli di Shen
hui avevano distorto l'opera originale e trasformata. solo m un simbolo per
provare l'acquisizione dell' insegnamento, Per Hu Shi, d'altra parte, il brano
significa solo che i discepoli della Scuola Meridionale erano sviati sulla verità
e la dottrina resa contraddittoria, finché fu composto il Sutra del Podio che
pennise la trasmissione del vero insegnamento, sciogliendo le contraddirioni tra
le varie opinioni, Secondo Yampolsky l'oscurità del passo non permette di
scegliere tra queste due interpretazioni e , se il brano non può essere usato con
sicurezza per detenninare l'autore e la provenienza del Sutra del Podio,
tuttavia può essere usato per datare il lavoro; infatti se si ipotizza che il
riferimento sia ad un testo simile alla versione di Dunhuang , questo sarebbe
dovuto esistere prima della morte di Wei Chuhou nel 828, e ,con buone
probabilità. prima della morte di Dayi nell' 818, e quindi si può convenire
sulla datazione proposta dal prof Akira Fujieda, tra l' 830 c l' 860 ,c sul fatto
che il manoscritto di Dunhuang rappresentava una copia di una precedente
versione . di cui qualche parte risale al periodo intorno all' anno 780 ,IO
Si deve rilevare inoltre la diffusione nei secoli seguenti di un considerevole
numero di versioni dell'opera in una vasta parte della Cina, Dopo la versione
di Dunhuang c'è una edizione del 967, compilata da 1Ul religioso di nome
Huixin _1fT, Questo testo non esiste più, ma esiste una fonte indiretta che
l'attesta, da cui si deswne pure l'esistenza di un'altra copia del MS del 1031,
appartenente ad una persona di nome Chao Jiong Itlli!. Sulla base di questa
ultima fu compilata l'edizione Song neO' anno 1153. Nel tempio Kosh1iji in
lO Vedi Yampolsky (1967 • pp. 97·98).
18
Kyoto si ritrovò una edizione che SI suppone sia una ristampa della edizione
dei Song del Nord.
Inoltre c'è ancora un altro testo dei Song del Nord, la cosiddetta edizione
Daij6ji ,con la prefazione del prete Cunzhong ti- 4J di cui nulla si sa. La sua
prefazione ci informa che era una seconda edizione di qualche altro testo , non
presenta integrazioIÙ significative rispetto alla versione del Ki5shi5ji , con data
dell'anno 1116.
11
In confronto col manoscritto di Dunhuang, i due testi dei Song del Nord sono
versioni riviste ed allargate ed entrambe rappresentano l'edizione manoscritta
del %7. Ma nel tempo intercorrente l'edizione di Huixin e le due edizioni
Song ,si sa da alCUIÙ riferimenti che apparve Wl' altra edizione , non preservata ,
che costituì una delle fonti delle edizioni Yuan .
Quindi, durante la dinastia Yuan appaIVefo due edizioni nel 1290 e nel 1291,
e quella del 1291 fu pubblicata dal monaco di nome Zongbao *_ a Nanhai
itI ifij nel sud della Cina; questa fu poi inCOlpOrata nel canone buddhista
tvling e rimane l'edizione più popolare del Sutra del Podio ed è inclusa neUa
edizione Taishl5 del Canone buddhista , no. 2008 ; consta di 21.000 caratteri in
confronto ai 12.000 del manoscritto di Dunhuang ed ai 14.000 dell' edizione
dei Song del Nord.
Senza eolrare nel dettaglio della storia del Sutra del Podio durante le dioastie
Yuan ,tvling e Qing si può ricordare che le due edizioni sono sufficientemente
simili da suggerire la provenienza da W1a stessa fonte .
Un effetto di questi cambiameoti è che il MS differisce seosibilmente dalla
Il Vedi Yampolsky (1967, pp. 99-100). Gurevich (1996, p. 23).
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