1. Introduzione
1
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
I Composti Organici Volatili (VOC) rappresentano uno dei gruppi più importanti di
inquinanti, oggetto di studio da decenni per i loro effetti nocivi sulla salute umana.
Ne fanno parte oltre 300 composti organici tra cui idrocarburi alifatici, idrocarburi
aromatici, idrocarburi alifatici e aromatici alogenati, composti ossigenati, ecc [1].
Il seguente lavoro di tesi si è focalizzato su una particolare classe di composti aromatici,
ovvero Benzene, Toluene, Etilbenzene e Xileni, comunemente conosciuti con la sigla
BTEX [2].
1.1 BTEX: caratteristiche chimico-fisiche e tossicità
Gli idrocarburi aromatici sono caratterizzati da strutture cicliche, con uno o più anelli a
sei atomi di carbonio; i composti monoaromatici, come benzene, toluene, etilbenzene e
xileni (orto, meta e para isomeri) (BTEX), altamente volatili, risultano tossici per la
maggior parte degli organismi acquatici mentre i composti con tre o più anelli come gli
idrocarburi policiclici aromatici (IPA) tendono ad essere insolubili in acqua [3].
Le strutture chimiche dei composti monoaromatici BTEX, oggetto di studio del presente
lavoro di tesi, e le corrispondenti proprietà chimico-fisiche, sono mostrate in Tabella 1.
Tabella 1 Struttura e proprietà chimiche dei BTEX.
Benzene Toluene Etilbenzene o-Xilene m-Xilene p-Xilene
Formula
chimica
C6H6 C7H8 C8H10 C8H10 C8H10 C8H10
Struttura
chimica
1. Introduzione
2
Peso
molecolare
(g/mol)
78,11 92,1 106,2 106,2 106,2 106,2
Solubilità in
acqua
[4]
(g/L a 20°C)
1,77 0,52 0,15 0,14 0,15 0,2
Tensione di
vapore a
20°C (hPa)
101 29 9,5 7 8 9
Temperatura
di fusione
(°C)
[4]
5,5 − 95 − 95 − 25 − 48 13
Temperatura
di
ebollizione
(°C)
[4]
80,1 110,6 136 144 139 138
Costante di
Henry
�� × �
�
[4]
562 683 887 525 665 699
log K OW
(pH:7;
25 °C)
[1]
2,13 2,65 3,15 3,16 3,16 3,16
log K AW
(pH:7;
25 °C)
[1]
−0,661 −0,566 −0,492 −0,674 −0,532 −0,550
Numero CAS
[4]
71-43-
2
108-88-3 100-41-4 95-47-6 108-38-3 106-42-3
Il destino di un contaminante dipende dalla sua distribuzione tra i vari comparti
ambientali, nonché dal coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua (�
��
) che descrive la
tendenza delle sostanze organiche neutre a ripartirsi nella fase lipidica e ad accumularsi
così negli organismi viventi, e il coefficiente di ripartizione aria/acqua (�
��
) che esprime
il rapporto, all’equilibrio, tra la concentrazione della sostanza in aria e in acqua
descrivendo così la tendenza di una sostanza a permanere nell’aria [5].
I composti organici, in generale, sono difficilmente biodegradabili nell’ambiente
acquatico e tendono ad essere accumulati nei tessuti di organismi animali a più elevato
contenuto lipidico.
1. Introduzione
3
I BTEX presentano una costante di ripartizione �
��
elevata che giustifica l’appartenenza
alla famiglia dei VOC, il benzene ed il toluene hanno scarso potenziale di bioaccumulo
(log Kow, circa 2-3) mentre l’etilbenzene e gli xileni leggermente maggiore (log Kow, circa
3,16) [1], ma generalmente le elevate concentrazioni di BTEX sono rimosse dalla colonna
d’acqua per volatilizzazione e quindi non tendono ad essere accumulati [6].
Qualora questi composti si trovassero nell’ecosistema acquatico in concentrazioni tali da
essere bioaccumulati, il benzene verrebbe degradato mediante detossificazione ed
eliminato in parte con l’aria espirata (circa il 12% della quantità totale assorbita), per via
renale come composto tal quale (3%) o attraverso i metaboliti (90% del totale assorbito),
di cui il principale risulta il fenolo (74-87% della quota inalata) che viene escreto con le
urine, anche se difficilmente verrà rimosso completamente dall’organismo [7].
Il toluene verrebbe, invece, ossidato per via enzimatica molto più facilmente e i prodotti
di ossidazione rapidamente escreti dall’organismo principalmente per via respiratoria e
in minima parte attraverso le urine con l’escrezione di toluene tal quale [8].
L’eliminazione dell’etilbenzene avviene, invece, per la maggior parte per via urinaria dei
prodotti che derivano dalla sua ossidazione [9]. Infine circa il 95% degli xileni assorbiti
vengono eliminati per via urinaria come acido metil ippurico, mentre percentuali minori
vengono eliminate attraverso la respirazione come composto tal quale o xilenoli [10].
I BTEX sono in grado di provocare diversi danni al DNA umano come rotture di un
filamento singolo, del doppio filamento e l’ossidazione delle sue basi [11].
Il benzene, in particolare, è stato testato in vari esperimenti su animali e studi
epidemiologici con il risultato che è stato incluso nel gruppo 1 dei cancerogeni
dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ed è l’unico VOC per cui
è stato fissato un limite normativo in aria ambiente, anche se è stato dimostrato che la
cancerogenicità non è attribuibile al benzene di per sé, ma ad alcuni prodotti del suo
metabolismo molto reattivi come benzene ossido e trans, trans–muconaldeide
(Figura 1), intermedi elettrofilici nei confronti delle macromolecole dell’organismo
umano [12, 13].
1. Introduzione
4
Figura 1 Percorsi metabolici per lo smaltimento del benzene da parte del corpo umano.
In Tabella 2 vengono riassunte le proprietà tossicologiche dei BTEX.
Tabella 2 Riepilogo della tossicità dei BTEX.
B T E X
Azione tossica
genotossica,
mielotossica,
oncogena
neurotossica,
disfunzioni
cellulari
neurotossica,
oncogena
negli animali
neurotossica,
disfunzioni
cellulari
Metaboliti
responsabili
benzene
ossido, trans
trans–
muconaldeide
o- e p-cresolo 1-feniletanolo
xilene non
metabolizzato
Organi colpiti
apparato
circolatorio,
midollo
osseo,
apparato
riproduttivo
cervello, reni,
fegato,
polmoni,
ghiandole
surrenali,
midollo osseo
cervello, reni,
fegato,
polmoni,
ghiandole
surrenali,
midollo osseo
cervello, reni,
fegato, polmoni,
ghiandole
surrenali,
midollo osseo
Classificazione
IARC*
1
(cancerogeno)
3
(non cancerogeno)
2B
(possibile
cancerogeno)
3
(non cancerogeno)
*Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).
1. Introduzione
5
1.2 Inquinamento delle acque da BTEX e norme in materia
ambientale
Il benzene si trova per lo più in prodotti di raffinazione del petrolio e in prodotti come
gomme sintetiche, plastiche, nylon, insetticidi, vernici, coloranti, resine-colle, detergenti
e cosmetici. Il toluene si presenta naturalmente come componente di molti prodotti
petroliferi ed è spesso utilizzato come solvente per pitture, rivestimenti, gomme, oli e
resine. L’etilbenzene, invece, è utilizzato principalmente come additivo per benzine e
combustibili per aeromobili, ma come il toluene può trovarsi anche nei prodotti di
consumo quali pitture, inchiostri, plastiche e pesticidi. Tra gli xileni, l’orto-xilene è
l’unica specie presente in natura, mentre gli altri due isomeri sono esclusivamente di
origine antropica. In miscela ben definita, i BTEX si trovano nei carburanti grazie alle
loro proprietà antidetonanti [14]. Dunque le fonti più comuni di contaminazione dei
BTEX delle acque sotterranee sono dovute al rilascio di prodotti petroliferi come benzina,
gasolio ed olio lubrificante durante le fasi di trasporto e stoccaggio dei prodotti derivati
dal petrolio, oppure agli scarichi industriali. La loro presenza in acqua può creare un
pericolo per la salute pubblica e l'ambiente e, nel corso degli ultimi vent’anni, è stata
rivolta un’attenzione crescente nei confronti dei BTEX poiché hanno mostrato effetti
tossici e cancerogeni sull’uomo. Pertanto, negli Stati Uniti, nel 1991 fu redatto il Clean
Air Act, una legge che sanciva che il contenuto degli aromatici nei carburanti venisse
diminuito sostituendoli con composti ossigenati [15]. In Europa, invece, nel 2005 la
direttiva europea Auto Oil Regulation II ha imposto come limite massimo di aromatici
nelle benzine il 35% v/v [16]. Ancora oggi la tendenza attuale, sia negli Stati Uniti che in
Europa, è di limitare l’uso dei BTEX nella preparazione dei carburanti. Le indicazioni
fornite dai dati tossicologici e la diffusione delle fonti di emissione, principalmente di
origine antropica, obbligano ad intraprendere azioni concrete nei confronti della
diffusione dei microinquinanti organici nelle acque. L’obiettivo di salvaguardia
ambientale deve necessariamente avvalersi di strumenti preventivi, ovvero di una
legislazione che permetta di regolare opportunamente l’immissione di alcuni composti
nell’ambiente.
1. Introduzione
6
Secondo il decreto legislativo 152/2006 “Norme sull’ambiente” del Ministero della Salute
italiano nell’Allegato 5 alla Parte Quarta [17], le concentrazioni massime ammissibili di
benzene, toluene, etilbenzene e xileni nelle acque sotterranee sono fissate rispettivamente
a 1 μg/l, 15 μg/l, 50 μg/l e 10 μg/l; tali limiti appaiono molto stringenti se paragonati con
quelli imposti dall’EPA, l’Agenzia di Protezione Ambientale americana, che fissa i limiti
dei BTEX per le acque potabili, e non sotterranee, a livelli di concentrazione pari a 0.005
mg/l per il benzene, 1 mg/l per il toluene, 0.7 mg/l per l’etilbenzene e 10 mg/l per gli
xileni.
1.3 Metodiche ufficiali di analisi dei BTEX
L’analisi dei BTEX, generalmente presenti a livelli di concentrazioni in tracce in matrici
acquose, richiede l’utilizzo di efficienti tecniche di estrazione e metodi di analisi sensibili
ed affidabili [18, 19, 20, 21]. Dal punto di vista analitico l’analisi dei BTEX rientra in
quella dei VOC, per i quali gli enti governativi (EPA, USGS, SMEWW, ASTM, APAT,
IRSA UNI EN ISO) hanno proposto diverse metodiche ufficiali sia per quanto riguarda
la fase di estrazione degli analiti, sia quella di analisi vera e propria. Le procedure
analitiche ufficiali che consentono la determinazione dei BTEX in acque sorgive,
sotterranee e superficiali, destinate o da destinare al consumo umano sono riportate nella
Tabella 3. Il campo di applicazione, la sensibilità e il limite di rilevabilità del metodo
dipendono dalla procedura analitica di preparazione del campione e dalle prestazioni della
strumentazione utilizzata.
Tabella 3 Metodiche ufficiali di analisi dei BTEX.
Metodo
Tecnica di
estrazione
Analisi
(a)
EPA 5021A
HS
autocampionata
-
EPA 5030 Purge and Trap -
EPA 5031
Distillazione
azeotropica
-
EPA 5032
Distillazione
sottovuoto
-
1. Introduzione
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EPA 8015C - GC – FID
EPA 8021B - GC – PID
EPA 8260C - GC – MS
EPA 502.2 Purge and Trap GC-PID/ELCD
EPA 524.2 Purge and Trap GC – MS
EPA 524.3 Purge and Trap GC – MS
EPA 602 Purge and Trap GC – MS
EPA 624 Purge and Trap GC – MS
EPA 1624 Purge and Trap GC – MS
EPA 8261
Distillazione
sottovuoto
GC – MS
(b)
USGS O-4024-03 Purge and Trap GC – MS
(c)
SMEWW 6200B Purge and Trap GC – MS
(d)
ASTM D-5790 Purge and Trap GC – MS
(e)
APAT-
(f)
IRSA
5140
HS/
Purge and Trap
GC-FID/PID
(g)
UNI
(h)
EN
(i)
ISO
15680:2005
Purge and Trap GC – MS
(a) EPA = Environmental Protection Agency (b) USGS = U.S. Geological Survey
(c) SMEWW = Standard Method for Examination of Water & Wastewater
(d) ASTM = American Society for Testing and Materials
(e) APAT= Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici
(f) IRSA = Istituto di Ricerca sulle Acque (g) UNI = Ente Nazionale italiano di Unificazione
(h) EN = Normazione Europea
(i) ISO = International Organization for Standardization
Nelle analisi di routine la metodica più utilizzata per la determinazione dei BTEX in
acque sotterranee è la metodica EPA 5030 per l’estrazione, che prevede l’utilizzo della
tecnica “Purge and Trap”, accoppiata alla metodica EPA 8260 che prevede l’utilizzo di
un GC-MS nella fase di analisi [22].