Università degli Studi della Basilicata
Facoltà di Ingegneria, Corso di Laurea in Ingegneria Edile
A.A. 2008/2009
Premessa
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Laureando: PADULA Angelo, matricola n. 20721.
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Premessa
Il tema architettonico dello spazio pubblico, dello spazio collettivo e rap-
presentativo, coincide ancor oggi in gran parte con l’idea di piazza. La piazza
è, infatti, storicamente il luogo dove si sovrappongono, e si sono nel tempo
stratificate in molteplici forme, strutture architettoniche e tradizioni, tra memo-
ria individuale e immaginario collettivo.
Gli esempi piø recenti di progettazione di una nuova piazza, presenti
all’interno dello scenario architettonico internazionale, mostrano come l’età
contemporanea abbia declinato l’idea di spazio pubblico in diverse forme che
vanno dalla piazza, quale luogo urbano per eccellenza (tipica esperienza ita-
liana), alle aree riservate per lo spettacolo e grandi eventi; oppure dai luoghi
pubblici destinati al transito e al passaggio, alle aree industriali dismesse e
restituite alla città in forma di grandi parchi.
Queste sono esperienze differenti tra loro ma accomunate dalla volontà di
approfondire e risolvere la questione della natura degli spazi pubblici e del
loro rapporto con la città. Dunque sempre piø spesso il tema della piazza
rientra nella piø ampia problematica della riqualificazione urbanistica.
L’occasione di recuperare gli ampi vuoti urbani permette, altresì, di integrare,
al tentativo di riorganizzare parte del tessuto urbano, una serie di interventi
architettonici e paesaggistici in grado di migliorare i servizi per la collettività e
la tutela dell’ambiente.
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Le numerose tematiche che ruotano “attorno alla piazza” coinvolgono una
pluralità di conoscenze ed esperienze interdisciplinari le cui azioni possono
trasformare, nel bene o nel male, l’aspetto della città e piø in generale
dell’ambiente urbano.
Proprio per completare al meglio il percorso di studi intrapreso, si è scelto
di affrontare l’argomento della piazza in un ambito locale, ma che allo stesso
tempo ha una valenza nazionale e addirittura internazionale. Questa possibi-
lità viene offerta dalla “Riqualificazione urbanistica ed architettonica di Piazza
della Visitazione a Matera” voluta dall’amministrazione pubblica della città.
Sviluppare questo tema, infatti, permette di impiegare tutte le conoscenze
e le esperienze acquisite durante il percorso universitario, per dar vita ad una
proposta progettuale concreta, capace di affrontare tutte le problematiche le-
gate a un luogo che è stato piø volte al centro della cronaca urbanistica della
città.
Inoltre l’ulteriore possibilità, quasi unica per una realtà locale, concessa
da questo progetto è quella di confrontarsi con alcuni maestri dell’architettura
e dell’urbanistica contemporanea, poichØ quest’area è stata oggetto di nume-
rosi studi di iniziativa pubblica e privata. Piazza della Visitazione, già Piazza
Matteotti, è stata infatti protagonista di Piani Particolareggiati (1963 – 1977),
Piani di Lottizzazione (1987) e di due concorsi di idee (nazionale nel 1993 e
internazionale nel 2008).
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1 1. Introduzione
Il tema scelto, come afferma Antonio Monestiroli in occasione del Con-
corso per il quartiere delle Halles a Parigi (1979), “è un tema eccezionale su
cui è possibile misurare la cultura della città moderna […] come volontà civile
a costruire nella città nuovi luoghi pubblici e come capacità di definire i prin-
cipi generali su cui basare la ricerca per una loro definizione architettonica”.
Lo stesso architetto milanese manifesta la difficoltà di trovare riferimenti
per questo tema. Infatti, secondo Monestiroli, vi sono pochi riferimenti nella
cultura architettonica moderna e molti nella città antica, anche se il riferimen-
to a quest’ultima è molto complesso: “fra le piazze della città della storia è
necessario distinguere la piazza come manufatto di cui il capostipite è l’agorà
o il foro che si trasforma nelle piazze dei mercati della città medievale e nelle
piazze commerciali dell’Ottocento”.
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Proprio da queste considerazioni prende spunto il presente studio, che
cerca di ripercorrere la storia della piazza, in relazione alle sue funzioni, for-
me ed energie, al variare delle condizioni “geo-storiche” dei contesti. Dopo
aver analizzato i luoghi pubblici per eccellenza, l’agorà o il foro romano, si
studieranno gli spazi collettivi che appartengono alle città contemporanee.
Il secondo passo sarà quello di ricercare ed analizzare tutte le vicende
legate all’area oggetto dell’intervento. Di conseguenza, per comprendere al
meglio l’evoluzione di questo spazio urbano, non ci si limiterà ad elencare
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Antonio Monestiroli in “Antonio Monestiroli: opere, progetti, studi di architettura” , Milano 2001
ELECTA, a proposito del progetto per il quartiere Halles a Parigi.
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cronologicamente i suoi mutamenti, ma si cercherà di analizzare fino in fondo
le scelte che hanno prodotto la situazione attuale di Piazza della Visitazione.
Il capitolo 4, invece, affronta l’analisi di tutti i progetti presentati ai concor-
si. Questi saranno prima descritti e poi “scomposti” per comprendere i punti
di forza e i punti di criticità, utili per porre le basi alla proposta progettuale che
si vuole formulare attraverso un percorso sperimentale.
Percorso che analizzerà il punto di vista funzionale e strutturale attuale
della piazza (cap. 5) per poi passare alla descrizione vera e propria del pro-
getto presentato in questo elaborato. Esso avrà diversi obiettivi che, come
detto, partono dalla volontà di riprendere i punti di forza dei progetti concor-
suali e risolvere le criticità degli stessi, proponendo nuove idee e soluzioni
innovative che rientrano nella “dottrina” dell’edilizia sostenibile.
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2 2. La piazza nella storia della città
Tradizionalmente concepiti come “luoghi dello stare” riservati all’incontro,
lo scambio e le grandi cerimonie civili e religiose, gli spazi pubblici realizzati
negli ultimi decenni si configurano invece come “luoghi dell’attraversamento”
destinati a fruizione spesso veloce, frenetica e talvolta anche distratta secon-
do i ritmi imposti dalla città contemporanea. Per comprendere meglio la natu-
ra di questi nuovi spazi pubblici occorre, però, fare un excursus storico che
documenta l’evoluzione del concetto di piazza a partire dall’agorà greca e
dagli antichi fori della romanità, fino ai calibrati e ben misurati spazi pubblici
rinascimentali e le spettacolari piazze dell’epoca barocca per arrivare alle
piazze metafisiche dell’epoca fascista ai luoghi della modernità.
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2.1 Grecia
Come detto, il seguente excursus sull’evoluzione del concetto di piazza,
inteso come spazio urbano collettivo, prende le mosse dalla civiltà greca do-
ve gli elementi costituenti lo spazio urbano erano il polo generatore di tutta
l’architettura e le città si sviluppavano in zone aperte con la natura. L’agorà e
l’acropoli erano i due poli della città greca e ne costituivano gli spazi collettivi
per le attività civili e commerciali e per la celebrazione dei riti sacri.
Agorà
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è il termine con il quale nella Grecia antica s’indicava la piazza
principale della polis. Qualche precedente storico si può far risalire alle piaz-
ze minoiche, a Creta, luogo nel quale sono stati rintracciati i primi agorai. Gli
agorai arcaici furono strettamente associati a santuari religiosi e ad attività
d’intrattenimento, quali feste, giochi e teatro.
Con l'andare del tempo l'agorà divenne il centro della polis sia dal punto
di vista economico e commerciale (sede del mercato) che dal punto di vista
religioso, poichØ vi si trovavano i luoghi di culto del fondatore della città o del-
la divinità protettrice, oltrechØ politico, in quanto era il luogo della democrazia
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Agorà in greco ἀγορά, da ἀγω= 1.conduco, 2. governo
Ridisegno dell’agorà greca Resti dell’Atene Antica