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Introduzione
Il presente lavoro si focalizza sull’analisi della figura del serial killer, cercando di
fornire una visione completa di tale figura e allontanandosi da quello che
nell’immaginario collettivo è il serial killer: un soggetto, quasi sempre un uomo, che di
lavoro uccide per conto di altre persone. Questo soggetto, meglio chiamarlo sicario, è
solo una delle tantissime sfaccettature che vanno a delineare la persona dell’omicida
seriale. In questo testo affronto quindi lo studio di tale figura, andando ad analizzare tutti
gli elementi che servono a configurare un serial killer.
All’interno dei vari capitoli andrò quindi a trattare le variabili che entrano in gioco nella
formazione del serial killer, soffermandomi sul chi è e perché nasce questa figura; le
modalità con cui un caso di omicidio seriale viene affrontato e come ci si pone in Italia
nei confronti di questa tipologia di omicidio, per concludere con un case study, ovvero
l’analisi di un caso di omicidio seriale.
Mi è sembrato doveroso iniziare la mia trattazione facendo un po’ di storia. L’omicidio
è un elemento che accompagna l’uomo fin dalla sua origine, e così è anche per l’omicidio
seriale, le cui tracce possiamo trovarle già nell’antica Roma, anche se all’epoca nessuno
parlava di serial killer. Questo è infatti un termine di più recente coniazione. Dopo un
breve excursus storico, passo ad esporre quando nasce il termine vero e proprio di serial
killer e come esso può essere classificato. Vi sono diverse modalità di classificazione di
un serial killer, la più conosciuta è probabilmente quella stilata da Holmes e De Burger,
che individuano quattro tipologie di assassino seriale, ma vedremo nel corso della
trattazione che sono molteplici gli elementi che vanno a differenziare, e quindi a
classificare, i diversi serial killer.
Uno sguardo importante verrà dato anche all’elemento psicologico, di fondamentale
importanza nell’evoluzione di un soggetto così particolare come il serial killer. Andrò a
verificare come la famiglia, il sesso, i disturbi mentali influenzano in maniera negativa
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sulla psiche e sullo sviluppo comportamentale di un individuo, portandolo a compiere
quei gesti che lo inquadrano nella figura di serial killer.
Passo successivo sarà quello di capire perché si sviluppa il crimine, quali sono le
componenti che svolgono un ruolo importante e quali teorie sono state elaborate a
riguardo, analizzando più da vicino le tre principali teorie: sociologiche, psicologiche e
biologiche.
Arriveremo poi a quella che è la parte più corposa e, personalmente, più interessante
della trattazione, dove andrò a descrivere in maniera più approfondita come viene
classificata la figura del serial killer, dall’analisi del profilo criminale del soggetto,
prendendo in esame il modus operandi e le diverse tipologie di movente, passando per
lo studio dell’alterazione della scena del crimine e del perché ciò avviene.
Non potevo tralasciare di affrontare l’analisi della donna serial killer, una figura di cui si
sente davvero poco parlare, ma che rappresenta, senza ombra di dubbio, una realtà
affermata.
Andrò poi ad analizzare la parte investigativa legata al territorio di azione del serial
killer e come, attraverso l’utilizzo di strumenti appositi, si possa arrivare ad individuare il
luogo in cui l’omicida risiede.
In seguito un focus sulle diverse banche dati che vengono utilizzate in USA, UE e
Italia.
Concluderò la trattazione analizzando il caso di Gary Leon Ridgway, un uomo che, a
partire dagli anni ’80 del XX secolo, mise in subbuglio le forze dell’ordine americane,
uccidendo senza sosta giovani prostitute senza un apparente motivo. Dal 1982, anno in
cui iniziarono gli omicidi, sarà solo nel 2001 che la polizia riuscirà finalmente ad
arrestarlo, ponendo così fine alla sua furia omicida.
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1.2 Chi è il serial killer
Il termine serial killer deriva dall’unione del verbo inglese “to kill” che significa
letteralmente “to deprive of life”, cioè “privare della vita”, quindi uccidere e dalla parola
“serial”, ovvero “coming in a regular succession”, quindi un evento che accade secondo
una successione regolare.
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Nell’immaginario collettivo, quando si utilizza il termine serial killer, si pensa subito ad
un soggetto che uccide per conto altrui, dietro pagamento di una somma di denaro;
quello che possiamo più comunemente chiamare un sicario. Nell’ambito di questa analisi
non ci riferiamo, però, al serial killer come ad un sicario, ma come a una persona che
commette più omicidi, attraverso azioni che sono diverse tra loro e separate da un
periodo di tempo variabile.
L’utilizzo del termine serial killer è abbastanza recente ed è di origine americana, in
particolare il termine venne coniato dagli agenti del Federal Bureau Investigation, FBI,
per indicare una serie di tre o più omicidi, che possono avvenire nello stesso luogo o
anche in luoghi diversi, attraverso azioni tra loro separate e intervallati da un periodo
definito cooling of period, un periodo di raffreddamento emozionale della durata
variabile
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.
Il termine killer venne utilizzato dal Dr. James Reinhardt, professore di criminologia e
sociologia presso l’università del Nebraska il quale, nel suo volume Sex perversion and
sex crimes del 1957, descrisse la figura del cosiddetto “chain killer”, cioè quel soggetto
che compie una serie di omicidi a catena, separati tra loro da un intervallo temporale. Gli
studi di Reinhardt delineeranno la figura di un soggetto che Lui definisce “remorseless
ego”, cioè un individuo che uccide senza pentimento e senza coscienza.
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Gli studi del
Dr. Reinhardt saranno letti ed utilizzati negli anni successivi dagli esperti dell’FBI
7 http://www.etymonline.com/index.php
8 U.S. Department of Justice, Serial Murder – July 2008, https://www.fbi.gov/
9 RAMSLAND Katherine, The Mind of a Murderer: Privileged Access to the Demons That Drive Extreme
Violence, Ed.1,
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Dopo il Dr. Reinhardt sarà un autore inglese, John Brophy, ad utilizzare per la prima
volta il termine “serial murder”; termine che sarà poi ripreso ed utilizzato in ambito
scientifico dallo psichiatra Donald Lunde. Lunde parla di mass murder, cioè di quelle
situazioni in cui si verifica un evento omicidiario che coinvolge più vittime.
Sarà l’agente speciale dell’FBI Robert Ressler a coniare la definizione di serial killer
agli inizi degli anni Settanta, dopo aver sentito un gruppo di giornalisti parlare di crimini
in serie. Iniziò così ad utilizzare il termine serial killer per indicare l’accadimento di un
omicidio, poi un altro e un altro ancora, in maniera abbastanza ripetitiva.
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La definizione
originaria di serial killer è dunque quella coniata da Ressler e dagli agenti dell’FBI “Three
or more separate events in three or more separate locations with an emotional cooling-
off period between homicides”
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Il Crime Classification Manual ci fornisce la definizione di altre due tipologie di
assassini che si affiancano al serial killer: il mass murderer e lo spree murderer.
Il mass murderer è descritto come lui che compie un numero di omicidi pari o
superiore a quattro, attraverso un’unica azione e senza un periodo di raffreddamento
emozionale tra gli eventi. Il mass murder è quello che viene comunemente definito
omicidio di massa o strage. Si tratta di soggetti che uccidono più vittime per diverse
ragioni: possono essere omicidi a sfondo familiare “family mass murder”, o può trattarsi
di “authority killing” cioè coloro che uccidono per vendicarsi di un qualche torto che sono
convinti di aver subito da parte dell’autorità.
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Si tratta di soggetti dalla personalità
distorta, che generalmente agiscono in luoghi pubblici e senza prendere le precauzioni
necessarie a celare le proprie tracce. Possiamo distinguere tra il “classic mass murder”
cioè colui che agisce in un unico luogo, in un periodo di tempo che può essere formato
da qualche minuto fino a qualche giorno. Spesso sono individui psicologicamente
10 SCHECHTER Harold, The Serial Killer Files, Tantor media Inc., 2016
11 DOUGLAS J, BURGESS Ann W, BURGESS Allen G, RESSLER R, Crime Classification Manual, Ed.3,
John Wiley and Sons, Inc, Hoboken, New Jersey, 2013
12 CAMERANI Chiara, L’omicidio multiplo, in Cepic Psicologia
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instabili, che si sentono spinti a commettere tali azioni in quanto interagiscono con una
società che agisce e si muove contro di loro. Abbiamo poi il “family mass murder” dove
l’assassino uccide quattro o più membri della propria famiglia. Spesso l’omicidio di
massa familiare termina con il suicidio dello stesso killer.
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Lo spree murder o spree killer identifica invece un unico evento, in due o più luoghi
diversi. Non ci sono periodi di raffreddamento emozionale e il killer agisce in un impeto
di violenza, senza cercare di celare il proprio comportamento alle autorità. Lo spree killer
è un omicida compulsivo, che agisce quasi come in una sfida contro l’autorità stessa.
Questa tipologia di omicidio si conclude spesso con l’uccisione del killer da parte delle
forze di polizia o con il suicidio stesso dell’omicida.
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La definizione che è stata fornita dall’FBI sulla figura del serial killer è stata però
criticata da diversi studiosi e criminologi, in quanto viene considerata troppo stringente,
prevedendo innanzitutto il definirsi assassino seriale solo colui che commette almeno tre
omicidi. Un soggetto che, dopo aver commesso due omicidi, viene catturato non può
comunque essere considerato un serial killer se, nel caso in cui fosse rilasciato, o non
fosse stato arrestato, continuerebbe ad uccidere? Intervengono allora molteplici studiosi
per cercare di trovare una definizione condivisa di serial killer. Lo stesso Crime
Classification Manual specifica che, nonostante l’FBI abbia fornito una definizione ben
precisa di serial killer, questa risulta di fatto troppo stringente e limitata nella sua
applicazione pratica. L’obbiettivo di tale definizione era semplicemente di stabilire una
linea guida di investigazione, ma non di creare un criterio a validità generale.
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In un incontro tenuto dall’FBI si è discusso infatti a proposito del numero di omicidi
necessari per identificare un omicidio seriale. Si è giunti a riconoscere che un omicidio
13 DOUGLAS J, BURGESS Ann W, BURGESS Allen G, RESSLER R, Crime Classification Manual, Ed.3,
John Wiley and Sons, Inc, Hoboken, New Jersey, 2013
14 Ibidem
15 DE LUCA Ruben, MASTRONARDI Vincenzo Maria, I Serial Killer, Edizione digitale, Newton Compton
editor, 2013
16 DOUGLAS J, BURGESS Ann W, BURGESS Allen G, RESSLER R, Crime Classification Manual, Ed.3,
John Wiley and Sons, Inc, Hoboken, New Jersey, 2013
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seriale si configura nel momento in cui si ha un “uccisione illegale (omicidio) di due o più
vittime da parte dello stesso autore, in eventi tra loro separati”
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. La vera distinzione tra
un mass murder e un serial murder deve quindi basarsi su elementi diversi dal semplice
numero delle vittime.
Il mass murderer colpisce le sue vittime in maniera casuale; si reca in un luogo e
compie la propria azione, non conosce, nella maggior parte dei casi, le proprie vittime,
ma uccide coloro che si trovano sulla sua strada.
L’assassino seriale si caratterizza, invece, per un’analisi più approfondita della
situazione con cui entrerà in contatto. Il serial killer agisce in maniera premeditata,
partendo da una fantasia che viene nel tempo sviluppata e modellata al fine di creare un
piano altamente dettagliato. Sarebbe questa quindi, secondo ultima analisi dell’FBI, la
vera distinzione di base tra un serial murder e un mass murder.
Molti sono stati gli studiosi e criminologi che sono intervenuti a criticare e modificare
la definizione originaria dettata dall’FBI. Ruben De Luca ci dà probabilmente la
definizione più completa e accreditata di serial killer “l’assassino seriale è un soggetto
che mette in atto personalmente due o più azioni omicidiarie separate tra loro (nello
stesso luogo o in luoghi diversi) oppure esercita un qualche tipo di influenza psicologica
affinché altre persone commettano le azioni omicidiarie al suo posto” (Vincenzo M.
Mastronardi, 2013)
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.
17 “unlawful killing of two or more victims by the same offender, in separate events”
18 DOUGLAS J, BURGESS Ann W, BURGESS Allen G, RESSLER R, Crime Classification Manual, Ed.3,
John Wiley and Sons, Inc, Hoboken, New Jersey, 2013,
19 MASTRONARDI M. Vincenzo, DE LUCA Ruben, I Serial Killer, edizione ebook 2013