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CAPITOLO 1
Il Latino America nella prima metà del XX secolo
1.1 Il contesto storico che portò alla nascita del regime Castrista
Sin dall’inizio dei primi anni del secolo scorso i vari Stati latinoamericani
avevano iniziato una ricerca di sistemi economici nazionali che permettessero loro di
superare i gravi problemi sociali che già da allora erano presenti in maniera
imperante all’interno della loro società. In tale contesto, infatti, la ricerca
dell'industrializzazione e dell’ammodernamento degli apparati statali per un riscatto
economico porta a intraprendere la strada di un obiettivo comune per la maggior
parte di essi.
Inizia un forte intervento degli USA nell’area del Latino America,
indistintamente da nord a sud, non solo dal punto di vista economico, ma anche di
ordine politico e sociale: un intervento a trecento sessanta gradi. Fu, il presidente
americano Roosevelt
24
nei primi dieci anni del XX secolo ( 1901-1910) che iniziò a
plasmare gli Stati del continente americano integrandone la loro cultura con l'antica
dottrina di Monroe
25
, la quale parlava di "America per gli americani". Quindi, a
partire da questo assunto, la politica degli USA era l’unica linea valida: così che, gli
Stati Uniti d’America, da pochi anni formatisi, iniziano a dettare legge. Delineano, o
meglio, demarcano la loro zona di influenza. Infatti, secondo la dottrina di Monroe
26
24
P. Francesco Galani, web book, 2007, “America Latina e Stati Uniti, la dottrina di Monroe e la politica espansionistica degli USA di
“Theodore Roosevelt”.
25
In Storia, rivista di storia e informazione, n. 63 Marzo 2013 (XCIV) “La dottrina di Monroe”
26
James Monroe , economista 1758-1831 USA
18
era inaccettabile un qualsiasi intervento europeo nei paesi americani, nel continente
americano tout court, giustificando così l'eventuale intervento della politica degli USA
in tale regione. Così si diceva: “oggi le terre anche loro son libere, salvo alcuni
scampoli come le colonie francesi e inglesi, e il campicello di Monroe, chiuso da un
leggiadro filo spinato
27
”.
Dall'altra parte, dopo la prima guerra mondiale, gli Stati Uniti, iniziano a
stabilire diverse aree di influenza in America Latina. Un'economia in progressiva
espansione come quella Americana richiedeva, infatti, materie prime per la loro
industria, e mercati per i loro prodotti ed investimenti di capitali. Fu così che, sotto
l'imperativo della dinamica del capitalismo, gli americani incominciarono a penetrare
con i loro capitali e le loro imprese prima in America centrale, e più tardi in tutta
l'America del Sud; portando a termine, in maniera non del tutto pacifica, la seconda
colonizzazione del continente Americano.
Con la crisi economica americana prodottasi a partire dal cosiddetto giovedì
nero della borsa (ottobre 1929) si produsse, così, un effetto a catena che darà alla
crisi un carattere internazionale.
Dopo l’arresto della borsa si scatenarono tutta una serie di eventi
28
, quali la
restrizione del credito al commercio, il fallimento delle piccole imprese, la
diminuzione dei salari, l’aumento esponenziale della disoccupazione che passò dal
1,5 milione del 1929 a oltre 12 milioni nel 1932
29
, che colpirono la maggior parte della
produzione industriale del mondo capitalista, con il conseguente effetto su quei paesi
esportatori di materie prime.
27
Carlo Emilio Gadda, La meccanica, 1929
28
In Storia, rivista di storia e informazione n. 25 Gennaio 2010 (LVI)- Cristiano Zepponi: Il grande crollo del 1929
29
Prof. Leonardo Paggi, Università di Modena, facoltà di economia dell’informazione: Storia della comunicazione e dell’informazione, 2001
19
Ricordiamo, che la crisi, non fu solo un evento di tipo economico,
bensì portò e produsse varie e notevoli conseguenze anche in campo politico e
sociale. Ecco che, ad un tratto il mondo, soprattutto quello Latino Americano, subisce
un notevole cambiamento in senso negativo. Dal punto di vista politico, tutto questo
cambiamento sfociò in un isolamento ed interventismo statale, massivo e generale. A
seguito di ciò, tutti i paesi generarono politiche di protezionismo
30
applicate alle loro
produzioni locali: ognuno proteggeva il proprio orticello
31
. Si evidenziarono forti
critiche al sistema del libero mercato, del libero scambio, del benessere economico
della collettività ed al concetto del “laissez-faire
32
”di Vincent de Gourna
33
, storico
proto liberista ed avversario del tradizionale centralismo regolamentatore colberista
del non intervento dello Stato, stabilendo una nuova teoria che giustificasse
l'intervento attivo dello stato per promuovere l'occupazione e la ripresa economica.
Praticamente una proposizione del concetto keynesiano
34
, contenuto nel suo
lavoro del 1926 “ La fine del laissez-faire”, dove il grande economista propugnava
una lezione su cosa si dovesse fare per far prosperare il commercio.
Tutto ciò portò inevitabilmente, soprattutto in quei paese in cui il concetto e la
tenuta dello stato democratico erano solo “astrattismi”
35
, al discredito delle
democrazie parlamentari ed alla recrudescenza dei nazionalismi. Infine, la
disoccupazione generò un aumento dei movimenti operai e di malcontento sociale
che non fece altro che generare la nascita di partiti politici con base proletaria.
30
Corso di storia - Il secolo XX di Adriano prosperi, Paolo Viola - Einaudi scuola
31
Dal 1848 ai giorni nostri di Augusto Camera, Renato Fabietti - Zanichelli
32
Giorgio Regoli, Mercato, efficienza e benessere- Ed. Studium, Roma 2004
33
Ministro e storico francese del commercio , 1712-1759
34
Jhon Maynard Keyness, economista inglese
35
Julius Evola, Imperialismo Pagano, 4^ediz. Mediterranee, Roma 2004
20
Di conseguenza, la crisi del 1929 segnò l'inizio di una nuova era che fu
caratterizzata dalla presenza crescente dello Stato negli affari pubblici ed economici
con l'obiettivo di oltrepassare quel tipo di situazioni. Dal 1898 la vita politica cubana
fu segnata dal suo peculiare rapporto con gli Stati Uniti, e la stessa Costituzione
cubana lo testimonia a tal punto che ne riprendeva nell’articolo 3 la tutela politica
americana: “el Gobierno de Cuba consiente que los Estados Unidos puedan ejercer
el derecho de intervenir para la preservaciòn de la independencia, y el sostenimiento
de un Gobierno adecuado a la protecciòn de la vida, la prosperidad y la libertad
individual…….
36
” Se l'abrogazione dell'emendamento Platt
37
, nel 1933, eliminava dal
testo costituzionale una clausola che attentava chiaramente contro la sovranità
cubana, il protettorato di Washington, comunque, continuò ad essere esercitato di
fatto ancora per altri anni.
Alle cause storico-economiche di carattere generale fin qui esposte, bisogna
aggiungere, però, anche la prosecuzione dello scandaloso livello di corruzione che
aveva caratterizzato il periodo repubblicano della politica a Cuba con l'arricchimento
smisurato di un'oligarchia sempre più ridotta, che giunse a incidere notevolmente
sulla nascente classe media cubana, portando alla nascita di una opposizione
diffusa, favorevole all'insurrezione per abbattere il potere di Batista. A comporre
l’eterogeneo “partito” erano numerosi partiti politici, sindacati, movimento
studentesco, e persino alcuni settori dell'imprenditoria. Addirittura, durante i primi due
anni (1952-54) anche gli Stati Uniti avevano preso una posizione di apparente
36
Articolo 3, appendice Costituzione cubana del 1901
37
Senatore USA, 1901, clausole obbligatorie restrittive per l’indipendenza ed autonomia totale dagli USA, nella Costituzione cubana
21
censura alla continua e smisurata violenza dittatoriale di Batista, limitando le loro
forniture militari.
1.2 Le ragioni economiche
Nonostante le sue enormi ricchezze, l'America latina raggiunse
l’indipendenza in un stadio di sottosviluppo, a causa di diversi fattori
38
. Alcuni erano
ancora di retaggio del vecchio sistema coloniale, altri, creati durante il processo di
indipendenza e altri ancora erano il risultato del rapporto con l'estero e le difficoltà di
organizzazione interna verificatesi appena dopo indipendenza.
Le principali difficoltà economiche
39
erano dovute alle conseguenze della
rivoluzione e delle guerre di indipendenza
40
.
I lunghi anni di guerra avevano danneggiato l'economia per la riduzione della
manodopera (morte o perdita di abitudini di lavoro), per la fuga di capitali (gli
spagnoli ricchi, andarono via), e/o la distruzione e la dispersione del bestiame.
La prosperità dell'economia coloniale era ormai un miraggio. Il latifondo, la
monocoltura ed la mono produzione, erano una eredità del passato coloniale.
Inoltre, gli insufficienti depositi bancari e la ridotta platea per la riscossione
delle imposte, erano ulteriori cause di difficoltà economica. Gli stati latino americani
non potevano riscuotere in maniera sufficiente poiché non avevano a chi chiedere le
imposte: alcuni non potevano pagare perché non avevano reddito, altri non volevano
38
Sottosviluppo economico, latifondismo spagnolo, analfabetismo diffuso, assenza di commercio estero, guerre protratte.
39
Guerra di indipendenza americana, di J.F Vignola e G. ferretti
40
Guerre di indipendenze americane, web.xoomer/it
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pagare, altri ancora, soprattutto uomini politici e di governo, facevano di tutto per
evadere. Il problema della corruzione era diffuso e sentito.
I paesi latinoamericani hanno iniziato a vedere la luce dell’indipendenza nel
momento in cui l'Europa aveva rafforzato il settore industriale. La fine del
colonialismo spagnolo fu concomitante con quello dell’inizio delle indipendenze delle
colonie del commonwealth
41
, così che i paesi sudamericani, in questo momento,
erano costretti ad aprire le loro porte all’Inghilterra, passando di fatto da un
colonialismo all’altro: cambiava solamente il padrone, pur rimanendo inalterati i
problemi e le necessità di quella parte del subcontinente americano.
Il collegamento dell'America Latina con il "mercato mondiale" transitò
attraverso due fasi. La prima si originava dall'indipendenza fino alla metà del XIX
secolo e si contraddistinse per l'apertura al libero commercio, l'ingresso massiccio
delle merci inglesi e la perdita del valore del metallo prezioso che veniva utilizzato
come mezzo di pagamento. La seconda fase si concretizzò nei primissimi anni del
secolo XX caratterizzandosi per l'arrivo di capitali stranieri, in maggioranza di quelli
inglesi, ma anche francesi, tedeschi e degli USA, che vennero impiegati in opere di
infrastruttura ed ammodernamento delle industrie locali. L'integrazione e
l’inserimento dell'America latina nel mercato economico mondiale iniziò con
l’indipendenza e proseguì per tutta la prima metà del XX secolo, a fase alterne e con
molti distinguo tra i vari paesi.
Per esempio, le isole dei Caraibi e l’America centrale furono i primi a ricevere
gli investimenti e gli aiuti degli USA.
41
Webbook, The Open University, Mahing Britain 1931
23
Per di più, gli interventi militari con chiari obiettivi economici, di sfruttamento
e di neocolonialismo, furono dai primi anni del XX secolo all’ordine del giorno;
incrementandosi a dismisura, appena dopo la fine del secondo conflitto mondiale,
trovando l’acme negli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Tali interventi
furono effettuati nei Caraibi e nell’America centrale: Cuba e Panama, le zone di più
interesse.
Per un lungo periodo di tempo, l’economia delle esportazioni
42
, tamponò la
totale assenza di sviluppo industriale ed infrastrutturale. In questo periodo, infatti, i
paesi dell'America Latina esportavano materie prime come prodotti agricoli e
minerali, verso i paesi industrializzati dell'Europa, in particolare modo l'Inghilterra, e
verso gli Stati Uniti. Questi a loro volta importavano i prodotti industrializzati da questi
paesi, ricevendo investimenti: ciò faceva aumentare la produzione e migliorare i
trasporti e le comunicazioni.
Senza dubbio, lo sviluppo economico dei paesi latino-americani fu dovuto
all'interesse dei paesi industrializzati che agivano secondo i loro bisogni: avevano
necessità di materie prime per le loro industrie e mercati. I tentativi di
ammodernamento in America Latina si fecero per interesse delle potenze straniere,
ad esempio l'installazione delle ferrovie, consentiva, se non altro, di portare in
maniera più rapida e in maggiore quantità le materie prime dall'interno dei paesi fino
ai porti dove venivano poi esportate.
42
Gli squilibri dello sviluppo economico: le disuguaglianze, Università Guido Carli, cattedra di storia dell’economia e dell’impresa, prof.ssa
Vittoria Ferrandino
24
Come ci fa osservare benissimo Francisco Luiz Corsi nei suoi articoli di
economia sull’America Latina, dicendoci che alla fine degli anni '50, l’America latina
continuava ad essere un continente segnato da alte disuguaglianze sociali
43
.
Il regresso della produzione saccarifera e l'aumento della concorrenza
internazionale rafforzarono il ruolo del turismo, che, all’epoca era un settore a forte
presenza americana: così gli Usa entravano dalla porta principale nella politica di
Cuba. Negli anni ‘50, ancora sotto gli influssi dell'industrializzazione, i problemi
strutturali dei latinoamericani, ad esempio,(povertà, emarginazione ed analfabetismo)
non erano stati ancora risolti. Questo portò alcuni settori della sinistra a radicalizzarsi
ed a cambiare le strategie per una soluzione anche con mezzi non democratici, del
problema. Alla luce di questi fatti, in molti paesi si organizzarono progetti politici che
proponevano l’instaurazione di governi rivoluzionari che avrebbero dovuto modificare
in modo radicale la realtà latinoamericana.
1.3 Il quadro politico nella Cuba pre –rivoluzionaria
Fu la pressione politica dell'ambasciatore americano Alexander Kirk
44
,
all’Habana, che costrinse Fulgencio Batista ad implementare una apertura elettorale,
dinanzi al timore americano che la situazione politica potesse degenerare
45
. Infatti,
nel 1944, per la prima volta nella storia dell’Isola caraibica, si ebbero libere elezioni,
43
Francisco Luiz Corsi: America Latina tra globalizzazione, neoliberismo e stagnazione economica, quaderni di economia n. 3, 2006
44
Ambasciatore ONU, USA, 1943-1950
45
Silent Crow News, di Timothy Alexander Guzman, 2015The Rise and Fall of a USA.
25
nelle quali trionfò il vecchio leader rivoluzionario Ramón Grau San Martín
46
, che nel
frattempo era divenuto anche dirigente del partito rivoluzionario, il cui rovesciamento
fu causato dall'amministrazione americana nel 1933.
La democratica presidenza Grau nasce sotto la buona stella dell’economia
dell’industria zuccheriera del primo dopo guerra. Grazie alla dilagante e permeante
corruzione esistente all’epoca, Grau ebbe modo di imporsi con facilità e di
consolidare nel tempo il suo potere. Ma, nonostante ciò, nelle elezioni del 1948 fu
eletto presidente cubano, Carlos Prío Socarrás, ministro del Lavoro di Grau, che fu
aiutato nell’intento dagli Stati Uniti d’America. Nel 1952 Eduardo Chibás
47
, appariva
come il grande vincitore delle elezioni, ma la sua prematura e oscura morte aprì un
vuoto politico, riempito da alcuni suoi sostenitori ed avversari in modo repentino.
Eduardo Chibás fu la voce polemica, uno dei primissimi candidati per il Partito del
Popolo Cubano, il partito ortodosso, l’aperto accusatore dei metodi usati dal regime,
anche da parte dei suoi colleghi politici e ministri, la voce nemica dell’imperialismo
americano.
Scomparsi quasi tutti gli avversari, Fulgencio Batista
48
, aveva la strada
spianata verso la presidenza dell’Habana. Il giovanissimo sergente di ferro
dell’esercito Cubano, che aveva militato per qualche tempo anche all’interno di
movimenti pacifisti e che aveva saputo sviluppare altre attività collegate al
comunismo e che per compiacere gli americani finì per adottare una posizione di
chiara ispirazione anticomunista, era il candidato ideale degli americani per Cuba.
Anzi, in quegli anni incarnò, sostenuto dagli USA, le vesti del diavolo per i partiti ed i
46
Ramón Grau San Martín, medico e politico cubano- Wiki/Graus: The Cuban History, Ed.Arnoldo Varona
47
Politico di tempra antimperialista e fondatore del partito del popolo cubano nel 1947.
48
CubaDebate, Salim Lamrani: 50 verdades sobre Fulgencio batista, Revolucion cubana, 13