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1. Introduzione
George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair) è uno scrittore di romanzi, ma
anche un autore politico. Con le sue opere, infatti, egli ha analizzato vari aspetti
della vita sociale. In questo è stato favorito dalle tante esperienze difficili
affrontate nel corso dell’esistenza: come funzionario dell’Impero inglese in
Birmania, intellettuale senza soldi a Parigi e Londra, attivo combattente nella
guerra spagnola all’interno delle file schiere del Puom (Partido Obrero de
Unificatiòn Marxista).
Orwell è noto al grande pubblico per La fat t oria degli animali, una parodia del
regime sovietico, e per 1984, in cui immagina un mondo distopico.
Nei suoi scritti appare evidente la natura polemica, testimoniata chiaramente
pure dalle varie fasi di una vita segnata da scontri, controversie e provocazioni.
Non c’è partito politico, ideologia o gruppo sociale che si salvi dalla sua critica. E
anch’egli tende a rappresentarsi come un contrasto vivente. Il suo intento è
quello di dire la verità e denunciare le ingiustizie sociali, ma lo fa sempre a modo
suo. Anche il socialismo orwelliano ha caratteristiche molto personali, tanto più
che la sua conversione a questa ideologia non avviene in base alla lettura dei
testi classici del marxismo, bensì nasce da un insieme di esperienze di vita
coniugate a un individualismo tipicamente anglosassone.
Per tutte queste ragioni non è facile delineare un profilo politico dello scrittore:
né per quanto riguarda la causa anti-totalitaria, né su cosa egli intende per
socialismo. Leggendo saggi, rubriche e recensioni si può arrivare a conclusioni
differenti. Quello che pensa e scrive è molto legato ai fatti che si susseguono in
quegli anni (principalmente dall’1936 al 1948). All’evolvere degli eventi cambiano
i suoi giudizi e le sue prospettive.
Tenendo presenti tutti questi elementi nel corso di questo lavoro si cerca di
delineare il pensiero politico sotteso ai suoi scritti. In particolare, sarà fatto lo
sforzo di approfondire la sua idea di socialismo in Inghilterra e tracciare le linee
essenziali del suo giudizio sul totalitarismo di matrice nazista e sovietica. Saranno
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poi analizzati i punti cruciali di questi due fenomeni, così come la loro portata
universale, l’economia centralizzata, la propaganda, il nazionalismo, la negazione
della libertà.
Una particolare attenzione sarà riservata all’interpretazione e
all’approfondimento di 1984, in particolare della figura di Winston Smith (il
protagonista), per capire il senso di estraneazione che provoca lo Stato
totalitario. A Smith viene in effetti sottratta la memoria e la capacità di ricordare,
gli viene proibito qualsiasi rapporto sociale al di là del lavoro e attraverso torture
psicofisiche gli è negato perfino l’amore che egli prova per Julia.
Un ulteriore capitolo cerca di far luce sugli aspetti del colonialismo tramite gli
scritti riguardanti questo tema ( G iorni in B irmania ed altri saggi). Infine la tesi
svilupperà un confronto tra 1984 e altre due distopie letterarie: M ondo Nuovo di
Aldous Huxley ed Ant ifona di Ayn Rand, cercando di cogliere analogie e
differenze.
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1
“Giorni felici” in G. Orwell, Nel ventre della balena ed altri saggi, a cura di Silvio Parrella,
Bompiani, Bologna, 2011, p. 268.
2. George Orwell, vita, opere e pens iero politico
2.1 L a vita e le opere
Eric Arthur Blair è nato nel 1903 a Motihari in India (colonia inglese dal 1858 al
1947). La famiglia è di origine scozzese e suo padre è un funzionario dell’impero
inglese nella regione del Bengala. Eric vive poco in famiglia, dato che viene
mandato in Inghilterra per studiare e ricevere quell’educazione che dovrebbero
farne il tipico funzionario dell’Impero. Frequenta prima una preparat ory school
privata nel Sussex, poi la scuola secondaria a Eton. Mentre la prima esperienza è
difficile (e infatti nel 1953 esce un saggio “Such, such were the joys” che merita
un approfondimento), la seconda è alquanto positiva .
Nel saggio “Such, such were the joys” scritto nel 1947, Orwell descrive i giorni
passati nella scuola di St. Cyprian. Quelle pagine evidenziano come mai egli abbia
una repulsione per l’autorità e per le ingiustizie. Il periodo trascorso nel Sussex è
stato per lui piuttosto difficile. Egli racconta con drammaticità quello che è
costretto a subire, denunciando non solo le persone che vi lavorano, ma anche
un sistema scolastico piuttosto crudo e arretrato. Quando fa la pipì al letto
(aveva 8 anni) viene punito gravemente. Infatti Sambo (il direttore) spezza
addirittura su di lui il frustino. Ecco come Orwell si esprime a proposito di un suo
compagno: «c’era un ragazzo chiamato Beacham, che non era certo notevole per
la sua intelligenza, ma che evidentemente aveva assoluto bisogno di ottenere
una borsa di studio. Sambo lo frustava per fargli raggiungere lo scopo, come si
potrebbe fare con un cavallo caduto a terra»
1
. I ragazzi che studiano per la borsa
di studio non sono trattati allo stesso modo e a seconda della ricchezza dei
genitori i modi di spronare i ragazzi cambiano profondamente. Orwell riporta
anche le ironie sulla sua povertà e sul fatto che i suoi genitori non possano
permettersi determinate cose. Il saggio è pieno di situazioni spiacevoli che egli
vive all’interno di quella scuola e nell’ultimo capitoletto si augura vivamente che
gli studenti non debbano mai più essere sottoposti a tali supplizi. E ricorda come
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queste cose siano state per lui e a lungo una specie di incubo, al punto che è
tornato nel Sussex una sola volta e per necessità.
Su consiglio del padre, si avvia subito alla vita attiva e s’arruola nella polizia
imperiale in Birmania. Rimane lì cinque anni, ma sono tutt’altro che anni felici.
Orwell constata la cattiva politica dell’Inghilterra in Oriente e gli aspri conflitti tra
coloni e popolazione indigena. Con il primo romanzo G iorni in B irmania,
pubblicato nel 1934, inizia la sua militanza intellettuale. Orwell infatti giunge a
rifiutare l’imperialismo e con il tempo capisce che il suo cuore è molto più vicino
ai birmani, imprigionati e oppressi, che dalla parte dell’esercito inglese.
Tornato in Inghilterra ha un solo obiettivo: quello di diventare uno scrittore e
mantenersi indipendentemente. Affronta la povertà e per sopravvivere fa il
lavapiatti e l’aiuto commesso in libreria. Nel 1933 esce Senza un soldo a Parigi e
Londra, che è un reportage di quel periodo un po’ allo sbaraglio. Anche questo
lavoro è interessante per capire la formazione di Orwell, perché facendo la vita di
strada egli impara a vivere tra diseredati e criminali, e soprattutto inizia a
conoscere nel dettaglio le loro vite.
Nel 1935 esce La figlia del reverendo, che parla di una ragazza che non riesce ad
evadere dalla religiosità impostagli dal padre, e l’anno successivo pubblica Fiorirà
l’aspidist ra, in cui condanna il mondo della pubblicità ed il “dio denaro”, anche se
il protagonista Gordon Comstock finisce col lavorare in proprio in un’azienda di
comunicazione pubblicitaria e alla fine accetta pienamente la vita borghese.
È con il saggio La st rada di Wigan Pier del 1937, centrato sulla condizione delle
classi più povere e commissionatogli dal Left Book Club, che Orwell inizia a
impegnarsi contro le ingiustizie sociali e contribuisce alla propaganda dei
movimenti socialisti inglesi. Soprattutto nell’ultima parte del testo egli infatti
critica il sistema produttivo consumistico e la disumanizzazione dell’individuo.
Nel 1936 egli aveva sposato Eileen O’Shaughnessy, andando con lei a vivere a
Barcellona, dove aveva preso parte alla guerra civile spagnola che divampava già
da diversi mesi.
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“Perché scrivo” in G. Orwell, Nel ventre della balena ed altri saggi, cit., p. 105.
Questa è senz’altro l’esperienza più significativa della sua vita, poiché è da qui
che comincia ad elaborare molte idee che poi saranno sviluppate nei romanzi. In
Spagna egli milita nel file del Puom, il movimento anarco-sindacale della
Catalogna e rimane ferito alla gola nella battaglia di Huesca. Quando il Puom
viene dichiarato illegale dalle autorità repubblicane, deve riparare in Francia.
Tornato in patria scrive Omaggio alla Cat alogna, in cui racconta la lotta dei
comunisti per conquistare il predominio all’interno delle forze anti-franchiste,
anche a costo di un eventuale sconfitta dello stesso fronte repubblicano.
Ecco cosa scrive riguardo a Omaggio alla Cat alogna: «mi accadde di venire a
conoscenza di cose che pochissimi in Inghilterra potevano conoscere, cioè che
degli innocenti erano stati ingiustamente accusati, per cui se non fossi stato
indignato non avrei mai scritto il libro».
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Nella sostanza, insomma, questa è
un’opera caratterizzata dalla netta avversione morale alla politica tatticista dei
comunisti. Ormai, nazismo e stalinismo sono diventati per lui molto simili.
Nel 1939 esce Una boccat a d’aria, un romanzo in cui un assicuratore, George
Bowling, spera di salvarsi dall’ambiente domestico anche se l’imminenza della
guerra rende impossibile la sua voglia di ribellarsi.
Quando scoppia la seconda guerra mondiale, egli è dichiarato inabile al servizio
militare. Nel 1940, però, si arruola volontario nella Home Guard.
In questo periodo egli inizia anche un altro dei suoi impegni “politici”: quello di
commentatore alla BBC e corrispondente per The Tribune e per il famoso
settimanale The Observer. Durante gli anni della guerra pubblica anche alcuni
saggi riguardanti il rapporto tra socialismo e spirito britannico.
Nell’agosto del 1945 viene pubblicato La fat t oria degli animali dopo che Orwell
aveva pensato di pubblicarlo da solo, con l’aiuto di un suo amico poeta. Infatti in
questa occasione egli scrive una prefazione al romanzo intitolata “La libertà di
stampa”, ispirata alle mille peripezie per far pubblicare il romanzo. Perizie e
difficoltà ovviamente dovute alla situazione internazionale del tempo e quindi
all’alleanza tra gli inglesi e i sovietici.
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“La libertà di stampa” in G. Orwell, La fattoria degli animali, Mondadori, Milano, 1981, p. 27.
Poche righe tratte da “La libertà di stampa” possono farci capire il quadro entro
cui egli scrisse quel romanzo: «quanto viene ora richiesto dalla ortodossia
prevalente è un’ammirazione incondizionata per la Russia sovietica. Lo sappiamo
tutti, quasi tutti ci adeguiamo. Una seria critica al regime sovietico, la rivelazione
di fatti che il governo sovietico preferirebbe tenere nascosti, sono pressoché
impubblicabili. E questa grande congiura per tenere buona la nostra alleata ha
luogo, in modo abbastanza curioso, nonostante un background di autentica
tolleranza intellettuale. Perché, se non vi è permesso di criticare il governo
sovietico, avete almeno una certa libertà di criticare il vostro»
3
.
Con La fat t oria degli animali conosce anche il successo finanziario. Purtroppo la
soddisfazione della riuscita letteraria è amareggiata dalla morte della moglie.
Nel 1947 mentre la salute peggiora di giorno in giorno, scrive il primo abbozzo di
1984. E nel 1948 prepara la seconda stesura del romanzo, pur essendo in
condizioni sempre più precarie. 1984 esce nel 1949 e quello è anche l’anno del
suo secondo matrimonio con la giornalista Sonia Brownell. Il 21 gennaio 1950 si
spegne all’età di soli 46 anni.