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1.3 EPIDEMIOLOGIA ED EZIOLOGIA NELLE LESIONI TRAUMATICHE
DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE
Attraverso metodiche di cinematografia prima e studi dinamici poi si sono riuscite a determinare le
forze che agiscono sul ginocchio da fermo in piedi, nel cammino, nella corsa e nel fare le scale. Nel
fare le scale è stato calcolato un massimale di circa 1,5 volte il peso corporeo. Nella corsa l’impatto
a terra del piede, il peso e la trasmissione della spinta dell’arto inferiore all’appoggio digitale
vengono tutti assorbiti attraverso le articolazioni del corpo, soprattutto da ginocchio e caviglia. Nel
gioco del calcio, il valore in Nm della forza del ginocchio in flessione e in estensione nel calciare
crea valori fino a 5 volte superiori all’appoggio del tallone a terra nel cammino. Nel salto il
ginocchio ha il massimo dispendio energetico rispetto alle altre articolazioni, sia nel salto a una
gamba (pallacanestro, salto in alto, …) che nel salto a due (pallavolo). La forza di gravità inoltre
non agisce a ginocchio completamento eretto, ma nella flessione (corsa), e cade dietro l’asse
articolare. Questi dati e queste considerazioni devono essere presi in considerazione dal momento
che si analizza la traumatologia di un ginocchio nell’attività sportiva. Lo stress causato appunto
dall’attività crea le condizioni ideali per un trauma, quali danni ai legamenti crociati e collaterali, al
menisco o all’impianto articolare
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.
Figure 3 Avulsion fracture of tibial spine. A 20-year-old man suffered knee injury during a football match. A: Lateral radiograph of the knee shows
a displaced avulsion fracture of the anterior cruciate ligament (black arrow) at the anterior intercondylar eminence of tibia. The fracture fragment is
completely elevated from the native bone. Increased soft tissue opacity in the suprapatellar pouch (white arrows) and infrapatellar pouch (white
arrowheads) is in keeping with haemarthrosis; B: Reformatted sagittal computed tomography image of the same patient through the mid tibial plateau
shows a displaced avulsion fracture of the tibial intercondylar eminence (white arrow).
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Biomeccanica del Movimento Umano, Williams e Lissner, Barney F. LeVeau
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Il trauma che provoca più danni al ginocchio è di tipo distorsivo. Le distorsioni del ginocchio
possono essere più o meno gravi a seconda dell’intensità della violenza traumatica ed in rapporto
alla precedente integrità delle strutture articolari (un ginocchio già traumatizzato in passato avrà
maggiori possibilità di avere un danno senz’altro maggiore di un ginocchio integro). Le distorsioni
si possono dividere in I grado, II grado e III grado. Le distorsioni di II e III grado nel ginocchio
portano a rotture legamentose, nel II grado a una struttura legamentosa con minima instabilità del
ginocchio, nel III grado a rottura di quasi tutte le strutture con conseguente completa instabilità del
ginocchio. Indipendentemente dal grado di lesione, una distorsione avviene quando viene superato
il limite di tolleranza del carico che può sopportare il ginocchio. È da notare che il ginocchio è
meno vulnerabile nella posizione di massima estensione, mentre in flessione si predispone in
maggior facilità a traumi distorsivi, questo perché in questa posizione diventa possibile effettuare la
rotazione della gamba (intra o extrarotazione).
La distorsione avviene per varie cause:
per esasperata sollecitazione del ginocchio in valgismo, con ginocchio semiflesso e gamba
in rotazione esterna (complessivamente un trauma in valgo-rotazione esterna determina
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rottura del legamento crociato anteriore, del collaterale interno o una disinserzione del
menisco interno);
per esasperata sollecitazione del ginocchio in varismo, con ginocchio semiflesso e gamba in
rotazione interna;
per esasperata sollecitazione del ginocchio in iperestensione (il calciatore che calcia a
vuoto).
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Riassumendo, il legamento crociato anteriore e gli altri legamenti subiscono un trauma quando il
ginocchio fa un movimento che lo porta in una situazione di varismo puro, valgismo puro, varo-
intrarotazione, valgo-extrarotazione, iperestensione, (queste sono dovute a trauma distorsivo) e
iperflessione.
Gli sport più frequenti nelle rotture di legamento crociato anteriore sono il calcio, la pallacanestro,
la pallavolo, il rugby, lo sci (nei mesi invernali). Gli sport che provocano questo trauma sono
caratterizzati da cambi di direzione (il cambiar senso di marcia lateralmente in modo repentino) e da
salti continui.
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Gli infortuni nel calcio, Prevenzione, Cura, Guida Pratica, Fino Fini, Alberto Codovin.
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1.4 PREVENZIONE
Il trauma del Legamento Crociato Anteriore è un trauma per lo più sportivo: non è possibile negare
ad una persona la possibilità di fare sport per evitare traumi e infortuni, anche per il semplice fatto
che tale attività porta benefici al sistema cardio-circolatorio, respiratorio, ecc… La possibilità di
lesioni può essere prevenuta da un’ottima educazione nelle scuole, nelle società sportive e in ogni
struttura ospedaliera ed extraospedaliera. Rispetto ad anni fa sono aumentati notevolmente, i
giovani e gli adulti sopra i 35-40 anni che praticano attività sportiva, di conseguenza sono
accresciuti anche gli infortuni da pratica sportiva. Gli sport più “pericolosi” per quanto riguarda i
traumi al ginocchio sono il calcio, la pallacanestro, la pallavolo e lo sci (nei mesi invernali). La
partecipazione ad uno sport comporta inevitabilmente un rischio di infortunio. Per ridurre questo
rischio al minimo bisogna intervenire su diversi fattori critici dai quali dipende la possibilità di
un’efficace prevenzione primaria. In particolare nella fase di avviamento allo sport è importante da
parte di genitori e allenatori valutare attentamente la disposizione del giovane atleta verso lo
specifico sport. Alcune caratteristiche fisiche e psicologiche possono essere naturalmente modellate
da una buona pratica sportiva, ma altre creano costituzionalmente o caratterialmente degli ostacoli
che rischiano di rendere lo sport nel suo complesso un trauma. Per esempio: atleti di costituzione
fragile avviati direttamente a sport con eccessivo carico fisico; atleti avviati a forza verso sport che
non amano. Inoltre la mancanza di allenamento fisico adeguato aumenta il rischio di lesioni: un
organismo ben preparato, attraverso un esercizio fisico ben strutturato e adatto allo sport praticato,
risponde molto meglio alle sollecitazioni atletiche e recupera più facilmente dopo lo sforzo. Al
contrario, quando la struttura muscolare, articolare e il sistema cardiorespiratorio non sono pronti a
sostenere incrementi anche intensi di carichi di lavoro, sono più soggetti a lesioni anche serie.
Un’attività eseguita senza moderazione, in maniera continuativa ed affaticante porta alla
formazione di traumi con una facilità impressionante. Un riscaldamento non fatto o fatto male può
portare a distorsioni, stiramenti o rotture legamentose e muscolari, soprattutto in quegli sport dove
avvengono accelerazioni e decelerazioni improvvise, cambi di direzione, ecc… I carichi di lavoro
eccessivo sono causa di danni, così come un terreno di gioco non adeguato (ad esempio le buche
nel capo di calcio), l’uso di abbigliamento non adeguato (nello sci una tuta che impedisce troppo i
movimenti), gesti tecnici eseguiti male (il calciatore che calcia male la palla o che la manca
eseguendo un’iperestensione del ginocchio) e uno screening medico mancato sono altre cause di
trauma. Per migliorare la situazione proprio la prevenzione primaria deve essere l’arma in più per
ridurre gli infortuni: l’infermiere del pronto soccorso vede i pazienti con traumi sportivi ogni
giorno, ed impara a riconoscere, con la sua formazione e con l’esperienza ogni trauma. Una
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prevenzione adeguata dovrebbe essere effettuata dapprima nelle società sportive: un medico,
accompagnato da un infermiere qualificato ed esperto nel settore, o anche un preparatore atletico
con conoscenze anatomiche eccellenti, dovrebbe far apprendere ai vari allenatori metodologie di
riscaldamento atte a ridurre l’incidenza dei traumi nel ginocchio, nella caviglia, nel gomito, ecc…
Una prevenzione accurata e particolare sul Legamento Crociato Anteriore si ottiene con un
allenamento sulla forza, sull’agilità e sull’equilibrio (propriocettivo) che diminuisce il rischio di
lesioni al Legamento Crociato Anteriore. E’ stato infatti riscontrato che un riscaldamento fatto bene
nelle zone interessate dal proprio sport riduce i traumi fino al 50%. Uno studio su calciatrici svedesi
ha dimostrato che un riscaldamento fatto in vari step ha ridotto i traumi al Legamento Crociato
Anteriore del 50%.
Prerogativa infermieristica sarebbe incentivare la prevenzione aspecifica, cioè per un fine non
legato al solo ginocchio o a una parte anatomica del corpo, ma finalizzata a un benessere più
generale, recandosi ad incontri organizzati nelle scuole, nelle biblioteche con professionisti del
settore, medici dello sport ed istruttori di scienze motorie. Anche in ospedale l’infermiere si
dovrebbe rendere disponibile ai degenti ed ai suoi parenti per questo genere di informazioni.
Quando la situazione lo richiede, si potrebbero definire i rischi di un’attività sportiva fatta male.
Una prevenzione efficace si deve suddividere per categorie di persone: un adulto o un bambino che
fa abitualmente un’attività sportiva deve essere ben seguito ed indirizzato dalla società sportiva, dal
proprio buon senso e da professionisti sanitari adeguatamente formati e preparati, ciò equivale a
visite abituali da parte di un medico specializzato in medicina dello sport, riposo in situazioni di
stanchezza e dolore, un adeguato riscaldamento prima dell’attività sportiva, ed altro ancora.
L’infermiere può formarsi su questi argomenti, proporli nelle scuole, nelle società, negli ospedali,
indicando le strutture più vicine e meglio attrezzate per svolgere attività fisica nel modo più corretto
e meno rischioso possibile. Il tutto deve essere accompagnato da indicazioni generali: ad esempio
l’alimentazione e lo stile di vita sono gli ambiti fondamentali in cui fare prevenzione in maniera
efficiente. Ricordare sempre che un’attività non adeguata all’età, alla forma fisica, può produrre
danni a tutto l’organismo, come essere a conoscenza che il fumo e l’alcol indeboliscono in maniera
generale il corpo. Inoltre un istruttore, un professore, un allenatore, devono sapere come intervenire
in una situazione di emergenza, quando il problema non è dovuto al trauma, o ad una situazione di
arresto cardiaco, ma anche in un calo pressorio, che soprattutto nelle donne può portare a una
condizione di vertigini e svenimenti improvvisi. Qui l’infermiere svolge un ruolo fondamentale
insegnando ai professionisti del settore come affrontare le diverse situazioni.