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ABSTRACT
La grande variabilità dell’evoluzione dei sistemi naturali ed umani ha
stimolato la ricerca di nuovi approcci per comprendere la complessità dei
contesti e per implementare progetti di sviluppo sostenibili. La psicologia
culturale, orientata in chiave simbolica, rappresenta uno strumento utile per
esaminare la configurazione delle dinamiche sottostanti gli aspetti più
“visibili” delle abitudini di vita. Il concetto di “sostenibilità”, coniugato
entro tale prospettiva simbolico-culturale, permette di muoversi
dall’incertezza e dalla complessità socio-ambientale verso plausibili scenari
futuri. L’analisi dell’incidenza di vari fattori strutturali e sociali e della loro
particolare interazione, per far emergere la matrice di senso che genera e
orienta certe condotte in un particolare contesto, è qui intesa: in primo
luogo, come il fondamento di un’analisi di scenario che evidenzi come gli
aspetti più materiali dell’esistenza non esulino dai significati che ad essi
vengono attribuiti anzi siano una vera e propria estrinsecazione di tali
significati; in secondo luogo, come metodo che riunisce analisi e sintesi ai
fini della progettazione e realizzazione di interventi specifici e finalizzati.
Qualsiasi elemento di novità inserito in un sistema di valore verrà assimilato
o trasformato in modo coerente al sistema, dunque conoscerne il
funzionamento specifico è un passo fondamentale per limitare
l’imprevedibilità dei risultati perseguiti.
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INTRODUZIONE
Il punto di partenza di questo lavoro è una concezione filosofica,
epistemologica e psicologica post-moderna che rifiuta una posizione
conoscitiva assolutistica e l’idea di avere a che fare con essenze definite,
compatte e lineari.
La chiave di volta intorno alla quale sarà incentrata la discussione è
essenzialmente l’idea di indeterminismo ed imprevedibilità che ha
contraddistinto l’evoluzione scientifica a partire, ad esempio: in campo
fisico dalla teoria della relatività di Einstein e dal principio di
indeterminazione di Heisenberg; in ambito filosofico dall’inseparabilità di
soggetto e oggetto discussa da fenomenologi come Husserl, Heidegger e
Merleau-Ponty; nel settore delle scienze umane dalla svolta contestualista.
L’indeterminismo al quale si fa riferimento non è dunque inteso in senso
pessimistico, di rassegnazione all’inconoscibilità e all’impossibilità di
intervenire su aspetti dell’esistenza talmente interdipendenti da diluire i
propri confini; al contrario, l’incertezza sarà qui concepita come una
consapevolezza, un presupposto sul quale fondare gli interventi in ambito
umano – sia che si tratti di un “sistema-persona” sia che si tratti di un
contesto allargato di socialità.
L’intenzione è quella di evidenziare la natura probabilistica della
conoscenza nelle scienze umane e dell’azione sui sistemi umani.
Sostanzialmente, la direzione che qui si vuole indicare è quella di un
pragmatismo situato, del rifiuto dell’a-priori non solo nell’accingersi a
conoscere l’oggetto d’intervento ma anche nel programmare gli obiettivi e i
risultati da raggiungere attraverso tale intervento: sono talmente tante e
varie le forze che agiscono entro un sistema che immettervi un qualsiasi
elemento di novità non potrà dare risultati esattamente prevedibili, ma
probabilistici e sostanzialmente variabili, in quanto tale elemento si troverà
ad interagire con altri in modo auto-organizzante, auto-poietico, vivo.
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Secondo la tesi qui sostenuta, la realizzazione di un qualsiasi obiettivo di
sviluppo psico-sociale non può prescindere dal considerare:
1. la complessa configurazione specifica delle relazioni, interazioni e
transazioni intra- ed inter- sistemiche;
2. la caratteristica organizzante delle dimensioni di significato
sostanzianti un sistema socio-culturale;
3. l’autonomia processuale del sistema che, insieme alla sua specificità
parametrica, aumenta la probabilità che si verifichino alcune
traiettorie trasformative mentre diminuisce quella di altre.
Di conseguenza, diventa necessario tracciare un’immagine preliminare del
sistema entro il quale si ha intenzione di intervenire, per poter valutare una
linea progettuale che generi senso entro il sistema stesso.
La struttura di questa tesi è pensata in modo da chiarire punto per punto, in
maniera approfondita ma sintetica i nodi concettuali appena esposti,
dispiegando progressivamente l’intera trama del discorso in modo da
evidenziare i nessi logici che legano i fondamenti epistemologici, le teorie, i
modelli, i metodi, la ricerca condotta, gli obiettivi, le ulteriori applicazioni.
La Parte I – Framework Teorico – sarà dedicata ad esplicitare l’impianto
teoretico alla base dell’intero lavoro.
Nel capitolo 1, “I sistemi socio-ecologici”, saranno discussi l’approccio
sistemico e l’approccio ecologico. L’attenzione sarà rivolta all’idea dei
contesti di vita come sistemi composti da molteplici fattori di natura
differente (fisici, biologici, sociali, politici, ma in ultima istanza
culturalmente definiti) in relazione tra loro, sistemi dinamici che variano sia
a seconda delle loro variabili interne e locali sia in virtù degli interventi
esterni che su di essi agiscono (ma soprattutto che si sviluppano in modo
non lineare e pre-figurabile).
Il capitolo 2, “La psicologia culturale”, esamina il concetto di cultura dal
punto di vista psicologico ed in particolare psicodinamico, con l’intenzione
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di integrare la teoria sistemica con il modello simbolico-culturale. Sarà
approfondita la natura intersoggettiva dell’esperienza e del significato,
condizionata da dinamiche adattive intrinsecamente contestuali e
processuali. Si tornerà sul concetto di sviluppo in una logica anti-
deterministica, che tiene conto della complessità e dell’incertezza associate
alla caratteristica di auto-organizzazione dei sistemi umani.
Nella Parte II – Modelli Operativi – si delineano alcune delle declinazioni
metodologiche dell’adozione di una prospettiva simbolico-culturale e
sistemica nella ricerca psico-sociale.
Il capitolo 3, “Interventi multi-livello”, è focalizzato sui diversi livelli di
complessità dell’ambiente sociale, secondo la definizione di Sistema Socio-
Ecologico” (SSE) come bene pubblico del quale ottimizzare la gestione
delle risorse in virtù delle sue dinamiche e proprietà.
Il capitolo 4, “Ricerca sostenibile”, prende in considerazione uno dei temi
più ricorrenti dei nostri tempi, molto rilevante in questa dissertazione: quello
della sostenibilità. Vedremo cosa effettivamente si intende con questo
termine tanto sentito e “abusato” e come la ricerca sociale possa perseguire
obiettivi di sviluppo sostenibile. Sarà soprattutto argomentato ciò che la
psicologia può fare per supportare politiche orientate alla sostenibilità,
mediante l’analisi di scenario e la promozione dello sviluppo sistemico.
Infatti il capitolo 5, “L’analisi di scenario”, propone tale metodo di ricerca
come una valida possibilità per fondare iniziative di sviluppo pianificato e
sostenibile, in quanto: non trascura la specificità dell’oggetto d’intervento
né la sua natura dinamica ed olistica; si serve di indicatori che rendono
valutabile il processo e l’impatto di successivi interventi.
Nella Parte III – Indagine empirica – viene presentato un caso studio
improntato sulle teorie e i metodi argomentati nelle sezioni precedenti.
Il capitolo 6, “Un’analisi culturale”, consiste in una ricerca che rappresenta
un primo tentativo di applicare l’analisi di scenario per identificare delle
regolarità culturali partendo da indicatori non prettamente psicologici.
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L’analisi può essere considerata un’indagine “pilota” perché è stata
effettuata a livello nazionale, ma successivi sviluppi più mirati potranno
essere diretti a dimensioni locali più circoscritte, piuttosto che globali,
perché i risultati siano spesi a livello pratico.
Il capitolo 7 sarà dedicato alla “Discussione dei risultati” della ricerca.
Dopodiché, nel capitolo 8, “Considerazioni, limiti e implicazioni”, si
rifletterà su alcuni aspetti dell’indagine empirica.
Infine, nella Parte IV – Applicazioni – il capitolo 9 discuterà la possibilità di
applicare l’analisi di scenario ai fini della promozione della salute. Dopo
aver introdotto i principali modi di intendere la salute, focalizzandosi sul
modello biopsicosociale e adottando una prospettiva sistemica, saranno
illustrate le politiche europee orientate alla qualità della vita dei cittadini e
soprattutto alla tutela della loro salute.
Il paragrafo 9.5 concluderà la discussione, presentano le linee fondamentali
dell’innovativo progetto europeo “Credits4Health”, che si avvarrà
dell’utilizzo dell’analisi di scenario culturale in modo analogo a quella
condotta nel nostro caso studio, per porre le basi di un nuovo approccio di
promozione della salute della popolazione.
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PARTE I – FRAMEWORK TEORICO
«Gli eventi sociali dipendono dal campo sociale nella sua interezza,
piuttosto che da alcuni suoi elementi selezionati. Questo è l’assunto basilare
sottostante la teoria di campo che ha avuto successo nella fisica, che è
cresciuta costantemente in psicologia e che, a mio parere, è destinata ad
essere ugualmente fondamentale per lo studio dei sistemi sociali,
semplicemente perché esprime certe caratteristiche generali e sostanziali
dell’interdipendenza.»
Kurt Lewin, 1947
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1. I SISTEMI SOCIO-ECOLOGICI
Il concetto di Sistemi Socio-Ecologici (SSE) fa riferimento alle
interrelazioni che esistono tra l’ambiente e le attività umane. Queste
interazioni sono complesse perché sono composte da sistemi ecologici e da
sistemi umani. I sistemi socio-ecologici quindi riconoscono che non esiste
ambiente senza l’uomo e neppure sistemi sociali senza l’ambiente.
La logica dell’interdipendenza, a partire dalla Teoria Generale dei Sistemi
di Von Bertalanffy e dalla teoria di campo di Lewin, si è diffusa e
crescentemente imposta nell’ambito delle scienze umane, diventando uno
sguardo ed un metodo fondamentale per la gestione delle problematiche
sociali. In particolare, per quanto riguarda i sistemi umani, la concezione
sistemica ha aumentato la comprensione e promosso la praticabilità di
concetti quali quello di processo, sviluppo, cambiamento e auto-
organizzazione.
1.1. Il concetto di “sistema”
Il concetto di sistema, che ha avuto origine dal pensiero di matematici, fisici
e ingegneri, è stato approfondito in psicologia e nelle altre scienze sociali a
partire dagli anni ’50 ed è stato definito in modo fondamentale dalla Teoria
Generale dei Sistemi di Ludwig Von Bertalanffy (1968).
Col termine sistema si intende una realtà complessa i cui elementi
interagiscono continuamente tra di loro e con altri sistemi, secondo un
modello di circolarità in base al quale ogni elemento condiziona l'altro ed è
da esso a sua volta condizionato (ad esempio attraverso gli scambi
comunicativi nei sistemi sociali). Il significato di ogni singolo elemento non
va pertanto ricercato nell'elemento stesso, quanto nel sistema di relazioni in
cui esso è inserito.
Le proprietà fondamentali di un sistema sono: