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Introduzione
Questa tesi affronta le sfide della traduzione del testo specialistico, prendendo in esame una
pubblicazione scientifica. Le caratteristiche che contraddistinguono questo tipo di testi sono
maggiormente evidenziate quando sono analizzate nell’ambito della traduzione specializzata, poiché è
necessario adoperare tecniche che ne richiedono una conoscenza approfondita: la complessità di un
tema trattato in un testo scientifico e i criteri da adottare per includerlo nella letteratura specialistica
emergono quando viene preposto lo scopo di comunicare lo stesso messaggio in un’altra lingua.
Una particolare tipologia di testo specialistico scientifico che offre numerosi spunti di riflessione sulle
sue peculiarità è il Paper Review, un articolo in cui alcuni esperti descrivono un tema prendendo in
considerazione i dati emersi dalle ricerche svoltesi nel corso del tempo e ne evidenziano le
caratteristiche più rilevanti. Tale rassegna, al momento della pubblicazione, rappresenta la conoscenza
più aggiornata sull’argomento trattato e l’esempio più recente di come la comunità scientifica si
esprime nei testi specialistici.
Il testo in esame si intitola The p53 protein: from cell regulation to cancer, fa parte della collana Cold
spring harbor perspectives in medicine ed è stato pubblicato dal Cold spring harbor laboratory press
nel marzo del 2016. Questa pubblicazione consiste in una raccolta di trentuno articoli scientifici che
illustrano le caratteristiche della p53, una proteina antitumorale, e dei recenti sviluppi nella ricerca. Da
questa raccolta sono stati selezionati due articoli, intitolati The Paradox of p53: What, How, and Why?
e p53 as an Effector or Inhibitor of therapy Response, che ne rappresentano il livello specialistico.
La p53 è un fattore di trascrizione che svolge la funzione di soppressore tumorale. È oggetto di studio
della medicina traslazionale, che fa da ponte tra la ricerca in laboratorio e la cura dei pazienti.
Dopo aver pubblicato The p53 family nel 2010, il Cold spring harbor laboratory press ha ritenuto
opportuno fornire una versione aggiornata che metta in rilievo le novità sulla proteina. La raccolta è
composta da trentuno articoli, ciascuno scritto da più autori.
Nella prefazione viene specificato che sono ordinati in quattro sezioni: i primi sei articoli riguardano la
struttura e le funzioni della p53, con uno sguardo sugli aggiornamenti degli ultimi anni.
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Gli articoli della seconda parte descrivono la regolazione delle dieci funzioni cellulari della proteina.
Nella terza parte vengono descritte le mutazioni della p53 nei tumori. La quarta e ultima parte raccoglie
articoli sulle applicazioni della p53 in ambito clinico.
Lo scopo della pubblicazione è quindi quello di illustrare le funzioni della p53 dal punto di vista della
ricerca di base e della ricerca clinica: “If we are to understand the origins, treatment, and development
of cancers in humans, both the basic and clinical functions of the p53 protein in normal and cancerous
tissues must be elucidated (see the chapter by Aylon and Oren) That is the purpose and goal of this
volume”.
Come spiegato nella quarta di copertina, i destinatari del libro sono scienziati: “This book is therefore
essential reading for all cancer biologists, cell and molecular biologists, and pharmacologists concerned
with the treatment of this disease”. Possiamo quindi stabilire, dal punto di vista linguistico, che è un
testo da specialisti a specialisti e considerarlo all’apice della dimensione verticale che segue la
variazione diafasica, ossia quella relativa al contesto situazionale (Cortelazzo, 1994) a livello sia
intraspecialistico e interspecialistico (Clotre, Shinn, 1985) dal momento che i destinatari sono sia i
ricercatori di biochimica che quelli di ambiti simili come farmacologia e medicina. Viene anche
sottolineata l’importanza dell’oggetto di studio nelle ricerche future e di come riguardi anche gli
studenti: “This volume is meant to bring together research scientists and students in basic, translational
and clinical research”. Tuttavia non dovremmo considerarlo un testo didattico: è nell’interesse degli
autori fornire un testo non solo aggiornato ma anche longevo. Gli studenti di oggi sono i ricercatori di
domani e se non trovano accessibile il contenuto del libro è difficile che ne faranno riferimento in
futuro. Alla luce di queste intenzioni da parte degli editori, dovremmo rivedere la concezione di testo
da specialista a specialista: non come un fine raggiungibile dopo aver raggiunto lo status di
specialista/ricercatore, bensì uno strumento che permette allo studente di arricchire le proprie
competenze e diventare uno specialista.
Oltre al codice ISBN del volume cartaceo, tutti gli articoli presentano un codice DOI (Digital Object
Identifier) con il quale possono essere singolarmente identificati nel web. Il libro può essere acquistato
dal sito web Perspectives in medicine (link in sitografia), dove si può notare che solo gli abstract sono
pubblici mentre gli articoli veri e propri sono accessibili solo a pagamento o tramite iscrizione.
Un’ulteriore prova che ci permette di annoverare questo libro nella letteratura specialistica e non
divulgativa.
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Il Paper Review
Gli articoli di questo libro rientrano nella categoria del Paper Review in quanto descrivono i progressi
raggiunti in un particolare ambito e pongono le basi per comprendere la situazione attuale e i possibili
risvolti futuri. L’articolo The roles of Reviews in Information Transfer descrive i propositi di: “the
collation of information from different sources”, “the results from many different papers (and possibly
areas) are brought together to give a general picture of the current state of the development of a subject
at any one time. This acts as a unifying process and provides a continuing conceptual framework in
which individual works may be viewed in perspective”.
È importante quindi sottolineare la natura diacronica di questa pubblicazione che intende fornire una
versione aggiornata della p53: per capire cos’è dobbiamo anche capire cosa non è. Questo possiamo
scoprirlo andando a rivedere cosa è stato confermato o smentito, dimostrato o confutato. Ritroviamo
anche una funzione contemporanea: “Informed notification of the published literature. […] It enables
the individual scientist to concentrate his energies on the more worthwhile papers” anche quando lo
scienziato non è esperto in quel particolare campo: “Current awareness in related fields. Here the main
requirement is that the reader is aware of what is going on in fields related to his own, but the degree of
interest or importance is not sufficient to require him to read the original material”. Il lettore deve
ottenere sufficienti informazioni per farsi un’idea dello stato attuale dell’argomento e ha la scelta di
interrompere la ricerca o di approfondirla attraverso gli articoli menzionati. Ciò è in linea con i
propositi degli editor di The p53 Protein, in quanto si rivolgono anche agli specialisti di ambiti tangenti
la biochimica, quali farmacologi e oncologi.
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Struttura dell’articolo scientifico
Ciascuna informazione presente nell’articolo proviene da un altro articolo scientifico e bisogna
riportare i nomi degli autori e l’anno di pubblicazione tra parentesi: secondo la guida di stile
dell’American Chemical Society, “Every scientific publication must include the proper attribution of
the contributions of others by appropriate referencing and the placement of results within the context of
the research field” (ivi, pag. 19). Le citazioni non devono essere solo corrette, ma anche motivate e
quindi selezionate, sempre nell’interesse del lettore: “An author should cite those publications that have
been influential in determining the nature of the reported work and that will guide the reader quickly to
the earlier work that is essential for understanding the present investigation” (ivi, pag. 25). Tale
impostazione è alla base del Paper Review.
Il testo principale presenta la struttura standard dell’articolo scientifico: “The main text of scientific
papers presenting original research is generally organized into a standard format: abstract, introduction,
experimental details or theoretical basis, results, discussion, and conclusions, although not necessarily
in this order” (ivi, pag. 31). Da notare che in quelli tradotti per questa tesi non compaiono tecniche o
metodologie perché non descrivono un unico esperimento, bensì una grande varietà di ricerche.
L’abstract, secondo la norma internazionale ISO 214-1976, riassume il contenuto dell’articolo per
informare il lettore sulla pertinenza tematica del documento, l’obiettivo degli autori e la rilevanza nel
contesto d’indagine. Dal momento che questa letteratura non è molto accessibile sia per il prezzo che
per la distribuzione, procurarsi un testo del genere rappresenta un investimento ed è importante che
l’abstract informi adeguatamente il lettore. La guida di stile dell’ACS sottolinea anche che un buon
abstract permette il miglior inserimento dell’articolo nell’ambiente editoriale: “The abstract allows the
reader to determine the nature and scope of the paper and helps technical editors identify key features
for indexing and retrieval” (ivi, pag. 33).
Dopo aver illustrato il contenuto vero e proprio proposto nell’abstract, si giunge alle conclusioni: “The
purpose of the conclusions section is to put the interpretation into the context of the original problem”.
L’abstract e le conclusioni sono le due parti più importanti di qualsiasi articolo e per alcuni lettori le
uniche che vengono lette. La parte centrale del testo con maggiore densità di informazioni serve a
motivare e sostenere i risultati. Vorrei fare un confronto con un altro tipo di testo, quello narrativo,
specificatamente il genere giallo che, proprio come l’articolo scientifico, consiste in una ricerca della
verità. La quarta di copertina, come un abstract, ha lo scopo di persuadere il potenziale lettore
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illustrando le premesse della trama, per esempio che è stato commesso un omicidio e che tale omicidio
presenta caratteristiche così interessanti da invogliare la lettura. Il testo narrativo deve essere letto in
ordine: se il lettore salta delle pagine non può dire di aver compreso appieno la storia così come è stata
narrata. Non è solo importante sapere chi è l’assassino, ma anche seguire i protagonisti nelle loro
indagini. Un articolo scientifico, tuttavia, non ha lo scopo di intrattenere il lettore e non si può
escludere che decida di andare direttamente alle conclusioni. Queste ultime devono quindi avere una
certa autonomia: sebbene ovviamente non siano esaustive, dovrebbero essere sufficientemente
comprensibili. Tuttavia devono sempre costituire parte del contenuto, senza presentare informazioni
che non erano state fornite in precedenza al lettore: “Conclusions should be based on the evidence
presented” (ivi, pag. 35).
Infine, ci sono i riconoscimenti e i riferimenti bibliografici: “Generally, the last paragraph of the paper
is the place to acknowledge people, organizations, and financing” (ivi, pag. 36). Queste due ultime
sezioni sono state tralasciate in questa tesi, dal momento che non presentano difficoltà traduttive o
aspetti linguistici degni di nota nel contesto dei linguaggi specialistici.