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Grazie alla tecnologia laser, molte segherie si rifanno a modelli matematici per
la massimizzazione del tronco (in termini di qualità di tavola, listello, trave estraibile).
In questo caso non esiste a priori un taglio standard. In base alla caratteristica di
provenienza della pianta, ognuna con particolari caratteristiche di qualità e resistenza,
l’algoritmo traccia il taglio ottimale.
Ecco alcuni esempi:
1.2.2. Derivati del legno.
Il legno massiccio ormai è utilizzato marginalmente, poiché ritenuto costoso e
soggetto a deformazioni nel tempo. Queste sue caratteristiche come anticipato lato
domanda, sono riconosciute come sinonimo di qualità anche per molti designer, che
nonostante gli svantaggi elencati prima, lo preferiscono in gran lunga rispetto ai legni
derivati, definiti appunto semilavorati.
In linea generale, con il termine semilavorato o prodotto intermedio s’intende un
particolare prodotto che necessita di ulteriori lavorazioni per essere commercializzato
come prodotto finale. In altre parole, il semilavorato non ha altra funzione che non sia la
sua successiva lavorazione.
I semilavorati legnosi, che costituiscono il principale materiale di lavorazione
per le industrie di prodotti in legno, possono essere raggruppati in quattro categorie:
Pannelli in legno compensato o multistrato;
Pannelli in legno lamellare;
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Pannelli di particelle di legno o truciolati;
Pannelli di fibre di legno.
Pannello di legno compensato
Il compensato è un pannello creato dall’unione di fogli sottili di legno, chiamati
piallacci o tranciati. Generalmente è un legno di scarso pregio. Questi fogli sono uniti
mediante incollaggio con resine sintetiche termoindurenti a pressatura a caldo.
I fogli di legno vengono uniti uno sopra l’altro, in modo tale che la fibratura
degli strati contigui sia disposta ad angolo retto. Solo grazie al fatto che le fibre sono
incrociate, infatti, il compensato riesce a resistere bene alle sollecitazioni. Inoltre questa
intralicciatura rende questo materiale indeformabile anche se esposti all’umidità.
Il legno compensato nelle sue diverse forme, è principalmente utilizzato nei
seguenti campi: arredamento di interni, allestimento di fiere, creazione di scenografie
teatrali, edilizia e recinzione di cantieri edili. Inoltre viene utilizzato ogni qual volta
serva un materiale pronto, o che richieda processi di finitura molto contenuti e sia facile
da lavorare.
A fine tesi verrà presentato un progetto “bosco casa” che si baserà sulla
creazione e utilizzo di un particolare tipo di pannello lamellare chiamato X-LAM.
Pannello di legno lamellare
Unendo tra loro lamelle o listelli di legno a sezione rettangolare, anziché
piallacci, si ottiene un semilavorato chiamato pannello di legno lamellare.
Proprio per via di questo processo, ne risulta un materiale composito, costituito
prevalentemente di legno naturale, di cui mantiene i pregi, ma è anche un prodotto
“migliorato”, realizzato su scala industriale, che attraverso un procedimento tecnologico
di incollaggio a pressione riduce i difetti propri del legno massiccio.
Pannello di legno truciolare
Questi pannelli sono realizzati partendo da scarti di lavorazione delle segherie.
Una volta raccolti vengono impastati, pressati ed infine incollati a caldo con resine
termoindurenti.
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Utilizzando gli assortimenti di scarto della produzione di materiali in legno,
questo pannello è molto interessante sia dal punto di vista economico, costando poco,
sia dal punto di vista ecologico.
Un particolare tipo di pannello in questa categoria è l’OSB che nell’ultimo
decennio ha trovato moltissime applicazioni. Questi pannelli sono costituiti da più strati
non ben definiti (come invece avviene nei compensati), definibile come un’unione di
"scaglie di legno" di molte dimensioni, ovvero trucioli di legno lunghi e stretti tenuti
assieme da un legante. La struttura del pannello è pensata per renderlo più resistente in
un’unica direzione.
Pannello di fibra di legno
Detti pannelli agglomerati, sono creati partendo da frammenti più o meno piccoli
di legno ottenuti per defibratura termomeccanica ad alta temperatura ed opportunamente
uniti a caldo.
Anche per i pannelli di fibra di legno, così come i pannelli di particelle di legno,
vengono dunque utilizzate materie prime di scarso, derivanti da sottoprodotti di altre
lavorazioni legnose. Il loro principale utilizzo avviene per la realizzazione di porte,
fondi di armadi, cassetti, rivestimenti isolanti, piani di tavoli, infissi e mobili.
I pannelli di fibra di legno, costano di più del truciolato, ma hanno proprietà
migliori: una superfice più lisca che permette una facile applicazione della lacca, si
lavorano facilmente in tutte le direzioni, mantengono i bordi lisi come il legno massello.
Riassumendo le fasi di lavorazione e produzione del legno sono rappresentati
nella figura sotto (fig1).
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Fig 1 : Schema delle fasi di lavorazione del legno
Fonte: Etroina unità didattica “L’industria del legno” pag. 9
2.1.3. Seconda lavorazione.
La filiera nazionale del legno-arredo nel suo complesso, grazie all’efficacia
dell’industria del mobile, garantisce un saldo commerciale positivo di oltre 8 miliardi di
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euro, nel biennio 2013-2014, confermando la competitività internazionale delle aziende
italiane nonostante la dipendenza dall’estero di materie prime legnose.
Secondo il Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, dopo un 2012 e 2013 molto
negativo, il settore punterà a ridurre le perdite grazie al bonus fiscali per l’acquisto di
mobili. Il Bonus Mobili è stato inserito nel quadro normativo con il Decreto Ecobonus
(DL 63/2013), che prevede la detrazione del 50% per: ristrutturazioni, mobili ed
elettrodomestici efficienti per l’arredo dell’immobile ristrutturato. Questa detrazione è
riconosciuta su tutto l’importo speso.
Con il 15% delle imprese, il settore del legno è il secondo dell’industria
manifatturiera italiana e il volume d’affari totale è pari a 32,4 miliardi di euro (20,5
miliardi provenienti dal settore mobile e 11,9 miliardi dal settore legno in generale).
Il macro settore legno-arredo, ossia la definizione più ampia della filiera del
legno-arredamento, comprende:
La prima trasformazione: le società che opera in questo punto della filiera, per
la maggior parte microimprese individuali o a carattere familiare, operano
prevalentemente nel settore delle produzioni della carpenteria, del pannello,
degli imballaggi in legno e nella commercializzazioni di prodotti semilavorati.
Le tipologie di pianta più utilizzate rimangono l'abete e il pioppo, utilizzate
fondamentalmente dalle industrie di produzione dei pannelli e dai produttori
visti poco fa. Il legname consumato (massiccio e semilavorato) proviene però
per oltre il 65% dall’estero, principalmente da Austria, Francia, Svizzera e
Germania.
La seconda trasformazione del legno: produzioni di semilavorati per l’edilizia
e finitura d’interni (porte, finestre, mobili, pavimenti in legno, ecc.).
Tra queste ultime tipologie di impresa, ad alto livello di specializzazione dei
processi produttivi e dei prodotti, le falegnamerie e la carpenterie sono quelle
maggiormente rappresentate come numero di imprese. Dalla lavorazione dei prodotti
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semilavorati, le imprese del settore, concentrate nelle industrializzate zone di pianura,
lavorano per la produzione di mobili in legno, pannelli e prodotti finiti per l'industria
meccanica e manifatturiera, usando principalmente materiale proveniente dal mercato
estero.
Il settore relativo alla trasformazione del legno (prodotti per l’edilizia,
semilavorati e componenti per l’industria dell’arredo) copre il 37% della filiera legno
arredo e occupa circa il 25% degli addetti. Il settore del mobile (il 63% di tutta la filiera)
occupa il 50% degli addetti del sistema legno arredo (dati Centro Studi COSMIT -
FederlegnoArredo - 2010). Di forte rilevanza sono le imprese di tradizione artigianale
nella creazione di mobili, caratterizzate dalla poca manodopera che utilizza
prevalentemente legname di latifoglie, derivante dal mercato locale. Queste realtà
imprenditoriali radicate sul territorio, rappresentano in molti ambienti montani del
paese, le ultime realtà occupazionali e svolgono un fondamentale ruolo nella
valorizzazione delle risorse umane e boschive del territorio.
L’Italia è tra i primi posti al mondo per l’esportazione di prodotti finiti, e il
settore legno-arredo rappresenta il comparto trainante della filiera foresta-legno italiana.
I principali mercati di destinazione internazionale sono gli Stati Uniti d’America
e la Russia, che coprono il 12% circa delle esportazioni italiane. L'Europa, con Francia,
Germania e Regno Unito, rappresentano da sole circa il 36% delle esportazioni italiane
(le esportazioni verso questi tre paesi sono incrementate, del 10%, 22% e 8%
rispettivamente negli anni 2010, 2011 e 2012).
È utile a questo punto dare una visione sintetica e schematica anche del
macrosistema legno-arredo.
In seguito saranno analizzati il settore del mobile, poiché uno più importanti
nonché rappresentati in Italia, e il mercato delle case prefabbricate in legno, in quanto in
rapida espansione e anche perché a fine tesi sarà riportato un caso studio riguardante
una società che ha fatto partire da poco un progetto in questo settore.