1° Capitolo - Storia dei Videogiochi, tra innovazione e marketing
1. Cos’è un videogioco?
Al giorno d'oggi è difficile trovare qualcuno che non abbia mai avuto a che fare con un videogame o
che non abbia mai sentito parlare del Game Boy, della PSP, della Xbox o dell’eroe videoludico per
eccellenza, Super Mario.
Il paladino dei videogiochi, inizialmente conosciuto come Jumpman nasce negli anni ’80 da un
altro videogioco di successo, Donkey Kong, e lo precedono altri trent’anni di storia che
analizzeremo nel seguente paragrafo.
Prima di addentrarci nella storia del videogame appare rilevante capire cos’è un videogioco.
Il videogioco viene definito come un gioco elettronico in cui una o più persone interagiscono grazie
ad un controller collegato ad un dispositivo e interfacciato con una fonte video.
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Il dispositivo è conosciuto generalmente come piattaforma, e può essere un computer, una console,
un videogioco arcade (macchina a gettoni), una console portatile o un dispositivo portatile.
Con l'avanzare della tecnologia e la diffusione dei videogiochi per dispositivi mobili come
smartphone e tablet si considera videogioco l'opera multimediale interattiva riproducibile su
qualsiasi tipo di dispositivo dotato di display che riproduce immagini in 2D o in 3D.
È importante avere una definizione precisa di videogioco per non incappare nell’errore comune di
considerare la macchina azionata a monete nelle sale giochi, la console o la stringa di codice
informatico che lo compone, il videogioco.
Colui che gioca viene chiamato videogiocatore, attualmente è entrato in diffusione anche
l’anglicismo gamer, e fa uso di una o più periferiche di input, tra le quali il joystick, la tastiera, il
joypad, il touchscreen e in alcuni casi anche del proprio corpo
2
.
Come in un qualunque gioco da tavola anche qui il giocatore dovrà raggiungere degli obiettivi e
rispettare un insieme di regole.
Oltre alla sorgente video e audio molti videogiochi fanno uso di periferiche aptiche, la tecnologia
che interfaccia l'utente attraverso il senso del tatto applicando delle forze, vibrazioni e/o movimenti
sullo stesso.
Dalla nascita del videogioco si sono susseguiti ed evoluti una miriade di generi completamente
diversi tra loro, con meccaniche di gioco differenti e differenti abilità richieste al giocatore. Tra i
generi più popolari ricordiamo quelli di: azione, strategia, ruolo, avventura, rompicapo,
simulazione, sport e di guida.
L'unicità e la particolarità di un titolo può dare vita a un nuovo genere di videogioco.
1 http://www.sciencedaily.com/terms/computer_and_video_games.html
2 http://www.xbox.com/it-IT/xbox-one/accessories/kinect-for-xbox-one
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Oltre alla classificazione per generi i videogiochi possono esseri caratterizzati per: tematica (gioco
di guerra, gioco medioevale, gioco futurista); complessità (Videogiochi AAA
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, Casual game
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);
finalità (educativo, promozionale, artistico) e visuale (2D, 2.5D, 3D).
Dopo questa breve delucidazione sulla definizione di videogioco possiamo finalmente avventurarci
nella loro storia analizzandone le tappe fondamentali. Partendo dalle origini negli anni'50,
conoscendo il padre del videogioco e il padre dell'industria dei videogiochi, passando per Pong,
Super Mario, Doom e The Sims fino ad arrivare ai giorni nostri.
1.1 Le origini del videogioco
Gli albori
Il primo prototipo di gioco elettronico va attribuito all'azienda inglese Ferranti International Plc, che
durante la Exhibition of Science del 1951 a South Kensigton dimostrò la potenza di calcolo dei
computer digitali Nimrod che riproducevano un antico gioco di logica matematica chiamato Nim.
Nel Nim due giocatori si affrontano rimuovendo delle sfere da pile distinte.
Ad ogni turno un giocatore deve rimuovere almeno una o un qualsiasi numero di sfere presenti nella
stessa pila. Lo scopo del gioco è quello di essere il giocatore che rimuove l'ultima sfera.
Nel Nim elettronico il computer è programmato per affrontare una persona, come possiamo vedere
dall'Illustrazione 1, le sfere sono sostituite da luci da spegnere gestibili attraverso un pannello di
controllo installato nella scrivania. I diversi pannelli, i tre superiori e i quattro inferiori
rappresentano rispettivamente: le istruzioni, il gioco in sé, le combinazioni possibili e quattro
pannelli contenenti le valvole della macchina.
Il Nimrod ebbe un grande successo perchè fu il primo computer in grado di riprodurre un gioco,
anche se la vera intenzione degli ideatori era quella di illustrare al pubblico i principi dei primi
computer digitali. Una replica del Nimrod è stata installata nel Computerspielemuseum di Berlino
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.
3 È un termine usato per classificare i videogiochi che data la loro altissima qualità hanno ingenti costi di sviluppo e
di promozione e appartengono a un brand affermato.
4 I Casual game sono tipicamente distinguibili per la semplicità delle regole di gioco e per la minore impegno
richiesto nel loro utilizzo.
5 http://www.wired.com/2010/06/replay/
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Illustrazione 1: Il Nimrod
elettronico
Prima di arrivare al primo vero videogioco della storia va citato l'esperimento del fisco statunitense
William Higinbotham, che per allietare la visita del Brookhaven National Laboratory di New York
progettò insieme al collega Robert Dvorak un simulatore di tennis.
Il modello di gioco elettronico sfruttava la capacità di calcolo del computer analogico Donnel
Model 30 interfacciato per la prima volta con un display grafico, un oscilloscopio da cinque pollici
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.
Il campo da tennis era raffigurato da una linea orizzontale e una linea verticale centrale
rappresentava la rete, la palla invece da un puntino. Per giocare veniva adoperato un controller in
alluminio con un pulsante per lanciare la palla, un paddle
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per orientarla e un ulteriore pulsante per
far ricominciare il gioco in caso di vittoria di uno dei due sfidanti. La palla oltre a riprodurre
concretamente le leggi della fisica, produceva anche un suono quando veniva colpita.
Il 18 ottobre 1958 Tennis for Two fece il suo debutto all'interno del centro di ricerca ed ebbe tanto
successo che si crearono lunghe code per farne uso
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.
Questo semplice gioco di tennis fu il precursore dei numerosi simulatori sportivi che attualmente
godono di grande fama essendo i videogiochi più amati dalle masse.
6 http://thedoteaters.com/?bitstory=tennis-for-two
7 Il paddle è una periferica per videogiochi, formata da una manopola che controlla in modo continuo una posizione
lungo un asse, e da uno o più pulsanti.
8 https://www.bnl.gov/about/history/firstvideo.php
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Illustrazione 2: Replica Tennis for Two 2011
1.2 Spacewar!: Il primo videogioco della storia
Il computer PDP-1, duecento ore di programmazione, tre studenti del Massachusetts Institute of
Technology ( MIT) e il primo videogioco della storia prende vita. Siamo nel febbraio del 1962 e la
prima versione di Spacewar! è pronta per essere giocata grazie al duro lavoro di Steve Russell e dei
suoi colleghi J. Martin Graetz e Wayne Witanen.
La passione dei tre ventenni per i fumetti di fantascienza si trasforma in un videogioco multi-
giocatore dove due astronavi si affrontano a colpi di missili e ruotano sullo schermo in senso orario
e antiorario.
La bravura dei videogiocatori sta, oltre ad evitare i colpi dell'avversario, nel riuscire a sfuggire dalla
forza di gravità del buco nero posizionato al centro dello schermo che attrae le due navicelle.
Nelle versioni successive del gioco furono aggiunti dei miglioramenti grazie alla collaborazione di
altri studenti del MIT. Le astronavi vennero ingrandite, venne aggiunta loro un fattore di
accelerazione e fu creato l'iperspazio, azionabile dal controller, per apparire in una posizione
casuale dello schermo in caso di emergenza a rischio e pericolo del giocatore. Venne costruito il
primo controller della storia per facilitare la giocabilità in quanto in un primo momento i tasti di
gioco erano quelli del computer PDP-1, indice di scomodità. Esso permetteva di muoversi in senso
orario e antiorario, sparare i missili e entrare nell'iperspazio. I missili che in un primo momento
seguivano la traiettoria retta venivano attratti anch'essi dalla gravità del buco nero rendendo più
difficile l'abbattimento del bersaglio. Tra le ultime modifiche ci fu la possibilità di sparare più
missili alla volta e un contatore di punteggio.
A differenza di Tennis for Two, Spacewar! fu il primo videogioco della storia perché ambientato in
un mondo simulato con regole fisiche e situazioni variabili in tempo reale, una resa grafica su
schermo e un insieme di regole. Il buco nero attraeva propriamente le due astronavi e le stelle
inizialmente collocate casualmente sullo sfondo vennero modificate per simulare la loro posizione
reale.
Spacewar! grazie alla sua giocabilità e al nuovo genere sparatutto appassionerà studenti e
programmatori e sarà l'ispirazione di altrettante opere multimediali interattive, tra cui quella del
padre del videogioco Ralph Baer e quello dell'industria del videogioco Nolan Bushnell .
Essendo il primo vero videogioco della storia sarà dichiarato nel 2007 uno dei videogiochi più
importanti di sempre dall'Università di Stanford.
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9 http://thedoteaters.com/?bitstory=spacewar
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1.3 Gli anni Settanta, Baer & Bushnell
Come ho anticipato poc'anzi, la creazione di Spacewar! ha ispirato rispettivamente il padre del
videogioco e il padre dell'industria del videogioco. L'attribuzione di questi meriti eccellenti ha a che
fare con due persone altrettanto brillanti. Il nome di una di queste è Ralph Baer.
Ralph Baer
Nato in Germania nel 1922 e scappato negli Stati Uniti nel 1938 a causa dell'egemonia nazista,
studierà a Chicago nell'American Television Institute of Technology laureandosi nel 1949 in
Ingegneria Televisiva.
Entrerà a far parte della Loral Electronics Corporation, che produceva radar, macchine per la
comunicazione via satellite e telecomandi. Essendo preciso e determinato e trascrivendo tutto ciò
che gli veniva in mente, scrisse sul suo taccuino l'idea di progettare un videogioco sportivo che si
potesse collegare alle televisioni, dato che il mercato delle TV domestiche contava l'allettante cifra
di 62 milioni di utenti. Trasferitosi poi nel New Hampshire e lavorando per la Sanders come
manager di progettazione elettronica di oltre cinquecento uomini decide di arruolare uno di loro,
Bill Harrison, per realizzare il suo sogno.
Essendo capaci di realizzare dispositivi che trasmettono immagini su uno schermo televisivo
progettano il primo prototipo di videogioco. Un esperimento rudimentale in cui si deve spostare una
barra che dovrà colpire un quadrato sullo schermo che cambierà colore, rosso o blu.
A questo prototipo mancano le caratteristiche per essere considerato un videogioco ma con il
costante lavoro di squadra e l'arruolamento di nuove reclute, come Bill Rush, diventerà possibile la
realizzazione della prima console della storia.
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Illustrazione 3: Spacewar!