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1. Introduzione
1.1 Argomento della tesi
Questa tesi si propone di definire il contesto storico ambientale e lo
sviluppo della formazione della prima infanzia in Finlandia,
descrivendone la situazione attuale, alcune delle sue peculiarità e punti
di forza, e di confrontare le diverse realtà attuali, i metodi e le pratiche
nella formazione della prima infanzia, in particolare nella fascia di età da
zero a tre anni, in Italia e in Finlandia. Entrambi i paesi hanno una lunga
storia di servizi statali e di assistenza per le famiglie; il sistema italiano
si è sviluppato per tutto il XX secolo, compreso il periodo di ascesa e
caduta del fascismo, e successivamente durante il boom economico del
dopoguerra, realizzando una svolta decisiva con la legge 1044 del 1971;
mentre il sistema finlandese ha avuto un percorso altrettanto lungo e si è
sviluppato con la nascita dello stato sociale prima di affrontare l'estrema
recessione degli anni '90. Nonostante alcune differenze drastiche ed
evidenti nella legislazione e sul livello di emancipazione delle donne, i
sistemi condividono parecchie somiglianze, tuttavia, il livello degli
investimenti da parte dello Stato, la formazione degli insegnanti, le
dimensioni e la composizione dei gruppi, le ore al giorno che i bambini
trascorrono al nido e le pratiche nella vita quotidiana degli asili, variano
in modo significativo. Nella tesi ho anche ritenuto opportuno descrivere
le diverse opzioni disponibili per le famiglie in Finlandia, e alcuni dei
motivi per cui molte famiglie di bambini molto piccoli spesso scelgono
di non beneficiare dei servizi di formazione della prima infanzia per loro
disponibili. Questo per cercare di descrivere al meglio l’attuale contesto
finlandese in cui l’offerta formativo-educativa per i bambini da 0 a 3 anni
non si limita esclusivamente alle strutture dei nidi ma si amplia con
forme di cura, assistenza e formazione ancora non sperimentate e ben
conosciute in Italia. C’è da notare anche che la divisione in nido e scuola
dell’infanzia non esiste in Finlandia, e quindi per motivi di chiarezza,
quando in questa tesi si parla del nido finlandese si tratta di una struttura
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comprensiva per bambini da 1-6 anni.
La tesi si propone inoltre di evidenziare alcune delle migliori
prassi in entrambi i paesi, e di indicare dei punti di differenza positivi e
negativi nei due sistemi, e di descrivere alcune delle differenze culturali
e di tradizione che hanno plasmato e influenzato le pratiche finlandesi,
che possono a volte sembrare molto diverse rispetto ai modi italiani.
Discuterò anche alcune delle tendenze attuali più in voga e le sfide che
le famiglie e i professionisti devono affrontare in questo momento, così
come le esperienze dei bambini all'interno dei servizi educativi per la
prima infanzia in entrambi i paesi. Con questa ricerca spero di fornire
spunti di riflessione per i professionisti che lavorano in Italia, offrendo
diversi punti di vista sulle pratiche da attuare e una finestra su un modo
alternativo di affrontare i servizi offerti per i nostri bambini.
1.2 Metodo di analisi
La ricerca è stata effettuata nell’arco temporale di circa un anno, con lo
studio della letteratura corrente e storica a disposizione, scegliendo fonti
locali e nazionali, quando possibile, così come esaminando recenti
articoli di giornali, blog e discussioni online per capire le tendenze e le
controversie vigenti in materia di formazione della prima infanzia in
entrambi i paesi negli anni 2014-2015. Oltre alla ricerca bibliografica il
mio lavoro si è basato su due occasioni di osservazione sul campo,
realizzate a pochi mesi di distanza l’una dall’altra. La prima è stata
un’esperienza di tirocinio della durata di due mesi, estesa poi a un anno
di lavoro sostituto semi-regolare che continua tuttora, presso il nido
privato Canadian Island a Firenze che mi ha fornito un approccio pratico
alla realtà della formazione della prima infanzia in Toscana. La seconda
occasione di contatto diretto con la realtà lavorativa è stata quella di un
breve periodo di osservazione in due diversi nidi a Helsinki, che
rappresentano due zone diverse della città: Malmi e Töyrynummi. Queste
due occasioni di indagine diretta dei contesti italiano e finlandese mi
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hanno dato la possibilità di corredare questa mia ricerca con discussioni
e interviste informali con le maestre e addetti ai lavori che hanno dato
una visione inestimabile della realtà e delle sfide della vita quotidiana di
bambini e adulti. La mia condizione di insegnante di inglese qualificata
e di immigrato bilingue in Italia mi ha fornito, attraverso la mia
esperienza personale, della conoscenza e di una certa sensibilità quando
si parla di alcuni dei problemi più comuni della multiculturalità, più in
particolare dei vantaggi di bilinguismo, così come della necessità di
educare alla tolleranza.
Ho ritenuto opportuno aggiungere alcune foto storiche per cui ho
ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo da Ebeneser Säätiö (Fondazione
Ebeneser), come alcune fatte da me nel Palazzo Ebenser, per dare una
testimonianza storica e un miglior senso delle attività che i primi servizi
Finlandesi per la formazione dell’infanzia offrivano. Inoltre per
introdurre e supportare la descrizione dei nidi finlandesi di oggi ho voluto
fornire al lettore una galleria fotografica come riferimento, per rendere
quanto più chiare possibili alcune descrizione di pratiche, attrezzature e
luoghi che difficilmente potrebbero essere di immediata comprensione
senza il supporto delle immagini. Le foto sono state scattate da me nel
2015 a un nido pubblico a Helsinki, ma per motivi di privacy non ho
potuto specificare di volta in volta il nido di appartenenza.
1.3 Obiettivi e struttura della ricerca
Questo mio lavoro si articolerà in 4 ulteriori capitoli di analisi. Nel
capitolo 2 discuterò il passato e il presente della formazione della prima
infanzia in Finlandia. Il paragrafo 2.1 è dedicato allo sviluppo e alla storia
dei servizi, introducendo le figure e i concetti chiave nell’evoluzione
della pedagogia finlandese, e alcune delle sfide che il sistema ha
affrontato nel corso degli anni. Lo scopo di questo paragrafo è di fornire
al lettore un contesto storico che permetta la comprensione del sistema
finlandese nel suo complesso. Nel paragrafo 2.2 mi limiterò a descrivere
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l'attuale sistema facendo riferimento alla legislazione e alle normative in
vigore, oltre a discutere di alcuni dei problemi e dei cambiamenti attesi
che la formazione della prima infanzia in Finlandia si trova ad affrontare.
Presenterò in dettaglio le linee guida V ASU, che sono la spina dorsale
del sistema finlandese, che forniscono una fonte di strategie pratiche e
pedagogiche, oltre a garantire un servizio di alta qualità in tutto il paese.
Spiegherò inoltre le opzioni disponibili per le famiglie, e cercherò di
esplorare alcune delle scelte che queste ultime tendono a fare. Dopo di
ciò, al paragrafo 2.3, procederò a descrivere due tendenze attuali nella
formazione dell’infanzia in Finlandia: kasvatuskumppanuus
(partenariato educativo), che è un concetto chiave già da alcuni anni, e
sukupuolisensitiivisyys (sensibilità al genere), che invece è un concetto
più recente e ancora meno noto, ma di vitale importanza nello sviluppo
delle pratiche pedagogiche scandinave. Anche se kasvatuskumppanuus
in quanto tale non è un concetto sconosciuto in Italia, ho scelto comunque
di parlarne considerando la sua importanza in Finlandia. Quest’ultimo ha
le sue radici nel modello ecologico di Bronfenbrenner, ma negli ultimi
anni è diventato un termine che si ripete a tutti i livelli, dalle linee guida
V ASU ai libri di testo, fino alle comunicazioni nido-famiglia.
Sukupuolisensitiivisyys invece è un concetto più controverso, e l’ho
scelto perché mentre in Finlandia non provoca molto clamore e sta pian
piano diventando una parte naturale dei servizi, in Italia la situazione
appare completamente diversa. V olevo appunto esplorare questo tema a
causa della sua natura ancora tabù in Italia. Per fare questo ho citato
alcuni dei commenti più coloriti che vengono espressi nei media italiani
quando si parla di sensibilità al genere nella formazione della prima
infanzia.
Il capitolo 3 descriverà l'esperienza che ho avuto durante il mio
tirocinio e successivamente come lavoratore presso il Canadian Island,
un nido privato di lingua inglese a Firenze. Mi limiterò a descrivere il
nido e la sua offerta formativa, così come le routine quotidiane e alcune
delle sfide che affrontano le educatrici in quel contesto. Grazie alla sua
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particolare natura e ai forti legami della comunità internazionale a
Firenze, ho scelto di discutere nel paragrafo 3.3 di bilinguismo e di
multiculturalismo, e delle ragioni per cui genitori italiani potrebbero
voler mandare i loro bambini molto piccoli a un nido di lingua inglese,
facendo anche riferimento alle politiche che riflettono il bisogno di
aprirsi verso il mondo in generale.
Nel capitolo 4 cercherò di fornire un approccio pratico alla vita
di un nido in Finlandia. Nel paragrafo 4.1 descriverò il contesto socio-
economico di due asili nido a Helsinki, e i problemi diversi che
affrontano dovuti alle loro posizioni geografiche. Al paragrafo 4.2
racconterò le routine quotidiane in questi nidi, mettendo in evidenza e
spiegando alcune delle principali differenze rispetto ai nidi italiani. Userò
foto, ove possibile, per aiutare ulteriormente a dimostrare alcune
differenze pratiche.
Il capitolo 5 fornirà una conclusione a questo lavoro, dove
confronterò, in conseguenza di tutti dati forniti, le due realtà italiana e
finlandese. Mentre è chiaro che ci sono molte differenze culturali tra i
due paesi, e molte delle attività quotidiane e delle pratiche nei nidi
riflettono il contesto culturale di appartenenza, e non potrebbero quindi
essere facilmente applicati in un altro paese, spero di esplorare la
possibilità di introdurre alcune delle pratiche finlandesi in un contesto
italiano, o perlomeno di offrire un nuovo punto di vista di come le cose
sono e potrebbero essere fatte diversamente.