Riassunto
L ’inquinamento delle acque è un argomento molto delicato che ha interessato non solo il nostro paese ma l’intera
umanità industrializzata, questo in quanto a seguito dell’avanzamento tecnologico, negli ultimi due secoli l’uomo ha
aumentato in maniera esponenziale la sua produzione in ogni tipo di settore, favorendo in tal modo un’altrettanto
aumento dei materiali di scarto. Un non corretto smaltimento di tali scarti può generare problemi non indifferenti
all’ambiente e all’equilibrio ecosistemico. Le sostanze smaltite a livello industriale, agricolo e domestico vengono
trasmesse alla fauna e alla flora attraverso l’aria, il suolo e le acque. In questa documentazione verrà riportato il pas-
saggio di sostanze nocive atttraverso quest’ultimo elemento, l’acqua, ed in particolare riferendosi alle falde e al fiume
Tevere che, soggetto all’immissione di sostanze inquinanti attraverso le acque reflue, viene contaminato portando
lungo il corpo idrico, all’interno del suo bacino idrografico, materie tossiche che vanno ad inquinare laghi e mari, e
a danneggiare la flora e la fauna fino ad arrivare all’uomo.
Si cercherà pertanto in questo lavoro di raccogliere più informazioni possibli sulla situazione Tevere, sulle autorità
che competono nel territorio, sui Piani che lo definiscono, sull rapporto tra l’Europa e l’Italia per quanto riguarda
l’inquinamento delle acque, si concentrerà l’attenzione sul tratto urbano più popoloso del bacino idrografico del
fiume, fino ad arrivare a conclusioni riguardanti possibili soluzioni per mitighare tale situazione, soluzioni che ri-
guarderanno materie differenti, pianificazione del territorio, politiche dell’ambiente, opere ingegneristiche, ma che
avranno tutte lo stesso obiettivo, ovvero abbattere l’inquinamento nel fiume Tevere.
Introduzione
“Noi ci beviamo il 90% delle nostre malattie” Pasteur;
”NOI ci beviamo il 90% delle nostre malattie” . NOI, inteso come uomo, come individuo, come animale, o
anche vegetale, come qualsiasi organismo vivente quindi, ma non solo; NOI come terreno, lo stesso terre-
no calpestato dall’umanità, NOI inteso come l’aria che tutti i giorni respiriamo, ma soprattutto NOI inteso
come acqua.
”noi CI BEVIAMO il 90% delle nostre malattie” . CI BEVIAMO, deglutiamo, ingoiamo, assorbiamo, accumu-
liamo, significato che dipenderà dal soggetto che verrà dato al ”noi” .
E’ affascinante come questa frase con poco riesca a dire così tanto, riesca ad aprire un mondo diverso agli
occhi di ogni uomo che lo osserva, dipendentemente dal punto di vista, dalla sensibilità che si ha nell’am-
mirarlo. E’ estremamente affascinante come il soggetto, che per molti potrebbe essere considerato l’uomo,
possa per altri invece diventare ”l’ oggetto” responsabile di ”ammalare” .
E’ questo il significato che percepisco nelle parole che introducono questa tesi, quando leggo ”noi ci bevia-
mo il 90% delle nostre malattie”; è facile pensare a come l’uomo ingerisca il 90% delle sue malattie attraver-
so l’acqua, ma anche se non altrettanto intuitiva, diventa interessante una interpretazione che determina il
significato opposto. Ovvero come l’acqua, i mari, i fiumi, i laghi, etc (NOI), siano costretti a bere, ad assor-
bire, a ingerire, ad accumulare, il 90 % delle malattie prodotte dall’uomo in superficie.
Ecco quindi come l’uomo prende il ruolo dell’acqua, e viceversa, sia nella logica della frase di Pasteur, sia
nella vita reale.
L ’uomo beve il 90% delle malattie attraverso l’acqua, o l’acqua assorbe il 90% delle malattie attraverso l’uomo;
Solo un concetto nei due modi di interpretare la frase rimane invariato, ed è quello DELLE NOSTRE MA-
LATTIE, poichè in entrambi i casi, indipendentemente dal soggetto, l’unico responsabile dei danni causati
è l’ essere umano, che con la sua prepotenza, la sua ignoranza, la sua superficialità, si rende protagonista di
azioni che violentano l’ambiente, distruggono un equilibrio naturale che dura da sempre.
Ecco quindi che i due modi diversi di interpretare la frase si incontrano in questa eterna condizione, bere
per sopravvivere, estremamente lontano è però il loro modo di vivere, le acque che, inconsapevoli, continu-
ano a tentare di depurare, e l’uomo che, consapevole, che continua imperterrito ad inquinarle.
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Capitolo 1
Concetti base:
l’ Ambiente ed il suo Ecosistema
L ’argomento che andrò a trattare è l’inquinamento delle acque, in particolare riferendomi alla situazione
Lazio, i piani che definiscono tale condizione e le strategie volte al miglioramento dei parametri attual-
mente non idonei agli standard concordati a livello nazionale e internazionale.
Tuttavia non è possibile cominciare a parlare di piani, di bacini e di acque reflue senza introdurre dei
concetti tanto base quanto fondamentali per la comprensione degli argomenti che verranno esposti.
E’ quindi necessario partire da elementi quali la Biosfera e gli Ecosistemi.
L’ambiente fisico della superficie terrestre può essere suddiviso in tre zone o più propriamente “sfere”’ ,
corrispondenti ai tre diversi stati di aggregazione (gassoso, liquido o solido) che le caratterizzano: l’at-
mosfera (l’insieme dei gas che costituiscono l’aria), l’Idrosfera (l’insieme delle acque, interessato dal ciclo
idrologico) e la litosfera (l’insieme delle sostanze solide che formano le rocce e i suoli delle terre emerse).
Ciò che tratterà la suddetta tesi ha uno stretto legame proprio con una delle sfere elencate, l’idrosfera. Ma
è altrettanto importante comprendere come non si possa scindere una delle zone dalle altre, come tutte
interagiscano tra loro in modo da permettere all’intero pianeta un equilibrio fondamentale per tutta la
flora e fauna che lo popolano. Tutti gli ambienti fisici del pianeta che possono essere presi in considerazi-
one, nel loro complesso, in grado di ospitare forme di vita e tutti gli organismi che popolano tali ambienti
sono riuniti sotto il nome di biosfera. La biosfera è suddivisa in unità funzionali detti ecosistemi.
1.1 Ecosistema
“unità funzionale che include tutti gli organismi viventi che stanno insieme in una data area, interagenti
con l’ambiente fisico, in modo tale che con il flusso di energia (che viene dal sole), si abbia una ben defi-
nita struttura biotica (ad esempio una specifica foresta o prato o lago) ed una ciclizzazione dei materiali
tra viventi e non viventi all’interno del sistema stesso. ”
E’ necessario fare un piccolo approfondimento sulla scienza che si occupa proprio delle condizioni di
esistenza degli esseri viventi e le interazioni di ogni genere che esistono tra i diversi esseri viventi da una
parte e questi stessi esseri viventi e il loro ambiente di vita, l’ Ecologia.
Molto spesso a tale proposito si parla di diversi tipi di Ecologia: di ambienti naturali, agraria e forestale,
urbana. Se ne parla, errando, poiché non può esistere una distinzione netta e settoriale tra ambienti che
necessariamente invece interagiscono tra di loro. Tra tutti, riferendosi in particolare alla tesi trattata,
basta pensare che non può esistere nessun ecosistema lacustre o lagunare o marino senza bacino idro-
Bibliografia:
-Ecologia - Eugene P . Odum, Ecology, Holt, Baltimora 1963 (traduzione italiana a cura di Guido Modiano), Zanichelli,
Bologna 1966;
- dispense universitarie.
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grafico e più in generale senza il continente terrestre. Anche in questo caso vengono introdotti concetti
importanti che andremo ad approfondire solo più avanti.
E’ indispensabile invece questo passaggio per comprendere fino a fondo quanto sia sbagliato trattare
ambienti “diversi” in maniera distinta, nel nostro caso come sia superficiale pensare di trattare l’inquin-
amento dell’acqua, basandosi solo sulle caratteristiche della stessa senza interessarsi della causa e prove-
nienza di questo inquinamento. Vedremo più avanti come sia inscindibile quindi l’acqua, le sue caratte-
ristiche, i suoi parametri, dalla superficie terrestre, dall’uomo e dalle sue attività.
L ’acqua, è la più importante risorsa della Terra. In quanto tale, oltre ad essere sfruttata, deve essere pre-
servata. Con l’industrializzazione e l’urbanizzazione spinta, negli ultimi due secoli l’uomo si è reso pro-
tagonista di un uso sconsiderato di questa risorsa, abusandone, sprecando e inquinandone grandi quan-
tità. Questo fenomeno riguarda sia le acque dolci e continentali che quelle oceaniche.
1.2 Inquinamento delle acque
L ’inquinamento di tale risorsa può essere di varia natura:
- inquinamento termico, legato all’utilizzo dell’acqua da parte di impianti industriali molto grandi che
necessitano di raffreddare i macchinari, soggetti a grande sforzo. L’acqua in uscita risulterà molto più
calda, andando ad aumentare la temperatura, con effetti sulla biosfera presente;
- inquinamento radioattivo è causato principalmente da centrali nucleari che necessitano grandi quan-
tità d’ acqua per raffreddare i reattori, andandola a inquinare con elementi radioattivi.
- inquinamento chimico e biologico è il più “comune” poiché causato anche dalle acque reflue delle città,
oltre che degli impianti industriali.
La tesi che andrò a trattare riguarderà nello specifico proprio quest’ultimo tipo di inquinamento, un
inquinamento derivante dalle attività dell’uomo più comuni, che siano commerciali o domestiche, pub-
bliche o private.
Detto questo è stato introdotto un altro termine che diventa indispensabile definire, ovvero le Acque
Reflue.
Le acque reflue, o di scarico, rappresentano tutte quelle acque, la cui azione antropica ne ha pregiudicato
la qualità e di conseguenza un normale utilizzo in attività domestiche, industriali e agricole, diventan-
do quindi inutilizzabili per un loro uso diretto in quanto contaminate da diverse tipologie di sostanze
organiche e inorganiche pericolose per la salute e per l’ambiente. A tal proposito non possono essere
reinserite nell’ambiente così come sono poiché i recapiti finali come il terreno, il mare, i fiumi e i laghi
non sarebbero in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità
auto-depurativa senza vedere compromessi normali equilibri dell’ ecosistema.
Nello specifico i possibili rischi prodotti da questo fenomeno antropico possono essere il percolamento
in falde acquifere di sostanze potenzialmente pericolose per la fauna e la flora che abitano le falde stesse
Bibliografia:
- Inquinamento Ambientale e danni alla salute, (Carmela Stella, 2011);
Sitografia:
- http://www.oilproject.org/lezione/ecologia-geologia-idrosfera-inquinamento-acqua-uomo-eutrofizzazione-4321.html
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ma anche per chi viene in contatto indiretto con la fauna o flora abitante delle medesime falde. Basti
pensare ai metalli pesanti, come mercurio e piombo, pericolosi anche per le persone che mangiano i pe-
sci pescati nelle acque inquinate. A livello nazionale è conosciuto il caso della crescita di alghe nocive alla
foce del Po, causato dall’uso di polifosfati nei detersivi, che dalle acque di scarico raggiungono il fiume.
Ciò comporta una sovra-crescita di una specie a discapito delle altre e ciò può dare origine ad un pro-
cesso chiamato Eutrofizzazione.
1.3 Eutrofizzazione
L ’ Eutrofizzazione indica una eccessiva abbondanza di nutrienti in un ambiente, in particolare di nitrati
e fosfati, che aumenta in modo esponenziale la capacità di svilupparsi di determinati organismi. Il ripo-
polamento di quest’ultimi diventa così imponente da soppiantare con la loro presenza gli altri (es. alghe
in un bacino lacustre).
Un altro fenomeno causato dall’uomo è la subsidenza, che avviene quando si attinge da una falda acqui-
fera sottraendo acqua con una velocità maggiore del ricambio naturale della falda. La conseguenza è
che il livello dell’acqua cala notevolmente e il terreno sovrastante può abbassarsi pericolosamente, se
costituito da sedimenti instabili.
Tornando all’immissione esagerata di elementi inquinanti all’interno delle falde acquifere, si tratta di un
processo invadente che prevede necessariamente delle opere di recupero o riciclo andando alla ricerca
di nuove tecnologie volte ad ottenere processi efficienti a garanzia di un approvvigionamento di acqua
depurata a costi contenuti.
Diviene necessario quindi avviare un processo di depurazione delle acque inquinate caratterizzato da
una combinazione di più processi di natura chimica, fisica e biologica.
Prima di dare una definizione a tale processo è necessario comprendere l’unità di misura basilare per
il dimensionamento e la scelta dell’idoneo Sistema di Depurazione delle Acque Reflue domestiche e/o
assimilate , ovvero cosa è l’ Abitante Equivalente;
1.4 Abitante Equivalente
Con Abitante Equivalente (AE), detto anche carico organico specifico, viene indicata la quantità di
sostanze organiche biodegradabili, derivate da un’utenza civile o assimilabile a questa, convogliate in
fognatura nell’arco temporale di 24 ore cui corrisponde una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni
(120 ore) pari a 60 grammi di O2 al giorno.
L ’abitante equivalente è convenzionalmente definito come la quantità di carico inquinante biodegradabile
prodotto ed immesso in fognatura da un abitante stabilmente residente nel centro urbano nell’arco della
giornata. Pertanto nel campo depurativo, 1 abitante residente corrisponde ad 1 abitante equivalente. Da
specificare come però lungo la rete fognaria di un centro urbano non vengano convogliati solo liquami
domestici, ma si presentano anche quelli derivanti da altri tipi di utenze quali ad esempio le attività com-
Bibliografia:
- Monitoraggio dello stato di eutrofizzazione e dei carichi inquinanti immessi nelle acque superficiali della Provincia di
Latina (Gangemi, 2014);
Sitografia:
- ARPA.
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