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PREFAZIONE
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La lingua tedesca fa parte del gruppo delle lingue germaniche e con queste rientra
nella più vasta famiglia delle lingue indoeuropee ¹. Il tedesco, come lingua letteraria e
amministrativa, soltanto in epoca moderna ha unificato, nei territori delle nazioni germanica
e austriaca, le regioni settentrionali della Germania con le restanti regioni meridionali; però
sul piano della lingua colloquiale regionale, il nord della Germania si differenzia dal centro-
sud: con riferimento alla latitudine, si distingue pertanto il “basso-tedesco” (Niederdeutsch o
Plattdeutsch, ovvero “tedesco di facile apprendimento”) parlato a nord, e l’alto tedesco
(Hochdeutsch) parlato nel centro-sud. In epoca antica queste differenze erano più
accentuate.
Il tedesco, che fra tutti i Paesi dell’Europa occidentale è la lingua che conta il maggior
numero di locutori, è parlata e riconosciuta come lingua ufficiale in Germania, Austria,
Svizzera e nel Principato del Liechtenstein, ma viene anche parlata da numerose minoranze
sparse per l’Europa, come in Italia (Alto Adige e Friuli), Romania, Ungheria, Repubblica Ceca,
Slovacchia e da altre minoranze disseminate nel mondo, come in Argentina, Brasile e Stati
Uniti (cfr. la popolazione degli Amish
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). È bene sottolineare che non in tutti questi territori la
lingua tedesca assume il ruolo di lingua ufficiale e che una lingua tedesca “standard”, uguale
per tutti, di fatto non esiste: abbiamo certamente una lingua tedesca della Germania, ma essa
si differenzia, e talvolta non di poco, da quella parlata in Austria o in Svizzera. Le differenze
possono essere sia di natura semantica, riguardanti cioè il significato delle parole, ma possono
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Il termine Indoeuropeo è stato introdotto per la prima volta nel 1813 da Thomas Young, ma in Germania viene usata l’espressione
Indogermanisch “indogermanico” (cfr. Coletsos Bosco, S. (2003) “Storia della lingua tedesca - II ediz. riveduta e ampliata”. Torino:
Rosenberg & Sellier Editore).
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Gli Amish sono una comunità religiosa nata in Svizzera nel ‘500 e stabilitasi negli Stati Uniti nel ‘700, dove la comunità più grande si
trova in Ohio. Gli Amish parlano tradizionalmente un dialetto tedesco chiamato tedesco della Pennsylvania (Pennsilfaanisch Deitsch).
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anche interessare la grammatica e l’accentazione; come se ciò non bastasse, sussistono
differenze nella parlata comune anche all’interno dei singoli paesi e il fenomeno è
maggiormente sentito proprio in Germania dove la lingua tedesca si è sviluppata in modo
differenziato tra la zona settentrionale (basso-tedesca) e quella centro-meridionale (medio-
tedesca e tedesca meridionale, dalle quali ha avuto poi origine la lingua tedesca moderna).
Considerata quindi la sua diffusione in più nazioni o regioni come lingua nazionale, ufficiale o
co-ufficiale, non ha codificazioni linguistiche identiche per ciascun Paese in cui è parlata, bensì
è articolata in diverse varietà nazionali e/o regionali che rappresentano ugualmente la lingua
standard. Proprio per questo motivo, come sostiene il linguista e germanista tedesco Ulrich
Ammon, il tedesco viene spesso definito “lingua pluricentrica asimmetrica” (asymmetrische
plurizentrische Sprache)
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, in cui lo standard utilizzato in Germania è spesso considerato quello
dominante. Se ci pensiamo bene nessuna lingua costituisce di per sé un “blocco unico” o
“unitario”, ma ognuna è costituita a sua volta da un insieme di varietà tutte derivanti dalla
stessa lingua.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di prendere in esame la varietà del tedesco parlata
quotidianamente in Svizzera dalla popolazione di lingua tedesca: il cosiddetto svizzero-
tedesco (Schwyzerdütsch) che, a ben vedere, non è altro che un insieme di dialetti. Esso quindi
non costituisce una lingua omogenea o “unitaria”, dato che ogni regione (cantone) ha la
propria varietà e che a sua volta questa si scompone in altre varietà locali minori.
Il fine non è dunque quello di analizzare soltanto una di queste varietà, e neanche di
analizzarle tutte singolarmente una per una; ciò diventerebbe altrimenti un lavoro troppo
lungo e complesso, se non praticamente irrealizzabile. Il fatto è che nessuno sa con precisione
quante varianti abbia effettivamente lo svizzero-tedesco: c’è chi afferma che ce ne siano
addirittura centinaia. Bisogna però tenere presente che la difficoltà di questo lavoro è
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Un linguaggio pluricentrico (o policentrico) è un linguaggio con diverse versioni standard. Ogni linguaggio che ha una sola versione
standardizzata è detto monocentrico, come il russo, il giapponese e l’islandese.
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determinata essenzialmente da due fattori non trascurabili: in primo luogo tutti i dialetti
svizzero-tedeschi sono soltanto orali e sono privi di una qualsiasi codificazione scritta; in
secondo luogo ciascun dialetto svizzero-tedesco ha, come già detto, numerose varianti, a
volte molto diverse fra loro, e queste a loro volta ne hanno altre. In altre parole qui si
dovrebbe parlare di “variante della variante”. Il tutto senza considerare il tedesco vallese (o
walser), la varietà più arcaica e quella che più si discosta dallo svizzero-tedesco, parlata a
tutt’oggi in Svizzera (nell’Alto Canton Vallese), nell’Italia settentrionale (in alcune zone della
Val d’Aosta e del Piemonte), nel Liechtenstein e in Austria (regione del Vorarlberg); anch’esso
suddiviso a sua volta in numerose varietà locali, spesso non mutuamente intelligibili tra loro,
e che per tale ragione costituisce un “mondo” a sé, del tutto separato dallo svizzero-tedesco.
Pertanto, per rendere più semplice e chiaro possibile un argomento già di per sé
abbastanza articolato e complesso, ne verrà soltanto delineato un quadro generale e
territoriale d’insieme, approfondendo esclusivamente le varietà principali dello
Schwyzerdütsch e del tedesco vallese.
Data la complessità e la vastità dell’argomento proposto, tale lavoro si compone
essenzialmente di tre capitoli, ognuno dei quali tratta un argomento specifico: il primo dei
quali è prettamente geografico-linguistico in cui verrà fatto dapprima un excursus sulla
geografia politica e sulla complessa e variegata situazione linguistica attuale della Svizzera,
incentrandosi poi sullo svizzero-tedesco analizzando, in linea generale, le sue caratteristiche
più peculiari e quelle che maggiormente lo differenziano dal tedesco “standard”; oltre a ciò
verrà analizzata, sempre in linea generale, la varietà parlata nell’Alto Canton Vallese, facendo
riferimento anche alle varietà parlate in Italia (in particolare quelle della Val d’Aosta). Alla fine
dello stesso capitolo, come oggetto di interesse, vi è incluso un mini-dizionario comparativo
con diversi termini tradotti in alcune delle principali varietà dello svizzero-tedesco.
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Il secondo capitolo ha invece come scopo quello di descrivere la storia e l’evoluzione del
dialetto attraverso i secoli: partendo dagli Alemanni, il primo popolo di stirpe germanica ad
insediarsi nella regione elvetica per arrivare fino ai giorni nostri. Concludendo, il terzo e ultimo
capitolo si occupa di come e in quale ambito il dialetto viene utilizzato (sia in ambito orale che
scritto, facendo riferimento anche alla letteratura dialettale e, in particolare, a Johann Jakob
Bodmer), del suo rapporto con la lingua tedesca e del rapporto che hanno gli stessi Svizzeri di
lingua tedesca con i Tedeschi in generale.
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CAPITOLO I
La Svizzera: un quadro territoriale d’insieme
Situata nell’Europa centro-meridionale, con una superficie totale di ca. 41.285 km² e
con poco più di 8 milioni di abitanti, la Svizzera (Schwiiz in tedesco alemanno), nonostante le
sue modeste dimensioni, presenta una situazione linguistica alquanto complessa e variegata,
soprattutto nella parte germanofona che, con quasi il 65%, copre gran parte del territorio
elvetico. Politicamente la Svizzera è una federazione suddivisa in 26 regioni chiamate cantoni
(20 dei quali sono cantoni veri e propri, mentre 6 sono considerati semi-cantoni, cioè cantoni
divisi in due); è stata una Confederazione solo fino al 1848 e da quell’anno, pur mantenendo
tale nome, si è trasformata in una Repubblica Democratica Federale (cfr. art. del 18/04/1999).
Il termine ufficiale è Confoederatio Helvetica (dal termine latino Confoederatio “alleanza”, e
da Helvetica, con riferimento alla tribù celtica degli Elvezi), termine introdotto dopo il
passaggio a Repubblica Federale.
La grandezza dei cantoni varia molto a seconda della conformazione del territorio: ci
sono cantoni formati praticamente da una singola città (come il Canton Ginevra), mentre ce
ne sono altri costituiti quasi interamente da montagne e valli, come il Canton Uri. Nel piccolo
semi-cantone di Basilea-Città con i suoi 37 km² vi sono quasi tanti abitanti (186.700) quanti
ce ne sono nel Cantone dei Grigioni (7105 km²), il più grande e il più orientale, in cui i 187.800
abitanti sono distribuiti nelle sue 150 valli. Tradizionalmente la Svizzera è sempre stata
suddivisa in cantoni, termine tuttora ufficialmente e correntemente usato per indicare i vari
stati dato che la maggioranza di essi sono coestensivi con gli omonimi cantoni tradizionali,
come ad esempio Repubblica e Cantone del Ticino o République et Canton de Neuchâtel. Le
basi per la costituzione di quella che sarebbe poi diventata la Svizzera che oggi conosciamo
risalgono al 1 agosto del 1291, tradizionalmente ritenuto l’anno di fondazione della
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Confederazione elvetica, quando i rappresentanti dei cantoni di Svitto (Schwyz), Uri e
Obvaldo/Nidvaldo (Obwalden/Nidwalden) si riunirono sulle rive del Lago dei Quattro Cantoni
(anche conosciuto come Lago di Lucerna), e conclusero il patto di Alleanza, in cui giurarono
di unire le forze per difendere la pace e la sicurezza della regione (giuramento del Grütli).
Successivamente, nel 1332, vi aderì il Canton Lucerna e a poco a poco tutti gli altri.
Originariamente la Confederazione era solo di lingua tedesca e solo più tardi ci fu l’adesione
dei territori di lingua francese, italiana e romancia: dagli 8 cantoni del 1353 si passò a 13 nel
1513 per poi arrivare agli attuali 26 cantoni. Alcuni di essi sono divisi anche sotto il profilo
linguistico, comunque sono tutti indipendenti l’uno dall’altro.
Cartina 1: Suddivisione cantonale attuale
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Cantoni_della_Svizzera (ultima consultazione:
23/04/2015)