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Capitolo Primo
1.1 Cenni biografici.
Elizabeth Cleghorn Stevenson nasce il 29 settembre del 1810 a Londra da William
Stevenson, ministro della comunità religiosa di fede unitariana ed Elizabeth Holland e
insieme a John è l’unica sopravvissuta di otto fratelli. Ben presto la madre muore e la
bambina viene affidata alla zia materna che vive a Knutsford, paesino non lontano da
Manchester.
Dal 1822 frequenta le scuole di Warwick e Stratford-upon-Avon e pochi anni dopo
perde il fratello, che muore durante un viaggio in India, qualche tempo dopo muore anche il
padre.
Nel 1832 Elizabeth sposa William Gaskell, reverendo di fede unitaria come lo era suo
padre, e si trasferisce con lui a Manchester. Qui la donna viene a contatto con il mondo
operaio fino a quel momento a lei sconosciuto e inizia a far parte di una società in piena
espansione industriale. Negli anni dal 1834 al 1846 dà alla luce Marianne, Margaret Emily,
Florence Elizabeth e Julia Bradford, mentre il piccolo William di soli pochi mesi muore di
scarlattina e ciò causa alla donna una forte depressione.
Per superare questo difficile momento, Elizabeth inizia a scrivere e pubblica sullo
Howitt’s Journal, negli anni 1847-1848, i primi racconti con lo pseudonimo di Cotton Mather
Mills. Successivamente viene pubblicato Mary Barton, il quale viene subito apprezzato da
Dickens e Carlyle, ma che è messo al bando da librerie e biblioteche. Nonostante ciò, il
pubblico inizia a scoprire l’autrice e ad amare il suo talento.
Negli anni successivi conosce a Londra Dickens, fa visita a Carlyle a Chelsea e pubblica
su riviste come Hand and Heart e The Last Generation in England. Nel 1850 inizia a
pubblicare su Household Words, la rivista di Dickens, cosa che continuerà a fare fino ai suoi
ultimi anni di vita. Nello stesso anno, The Moorland Cottage viene stampato e incontra
Charlotte Brontë, mentre nell’anno successivo viene pubblicato il primo episodio di Cranford,
nella rivista Dickensiana.
Nel 1853 escono le versioni integrali di Cranford e Ruth e nell’anno seguente, nella
rivista Household Words, viene pubblicato il primo episodio di North and South. La scrittrice
incontra per l’ultima volta l’amica Charlotte Brontë e nel 1855, dopo la morte di quest’ultima,
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il padre chiede a Gaskell di redigere la biografia della figlia scomparsa. Successivamente
soggiorna a Parigi per un mese e North and South viene pubblicato in due volumi
accompagnati da alcuni capitoli finali, prima della pubblicazione della raccolta Lizzie Leigh
and other stories.
Nell’anno 1857 esce la terza opera di Gaskell, The life of Charlotte Brontë, che suscita
polemiche tra coloro che si riconoscono nel testo e costringe la scrittrice a tagliare alcune parti
e ad aggiungerne di nuove.
L’anno successivo Gaskell soggiorna a Heidelberg, Parigi e Firenze. Nel 1860 esce
Right and Last and Other Tales e la scrittrice continua a viaggiare in Inghilterra e Germania,
prima di pubblicare, nel 1863, Sylvia’s Lovers.
Nel 1861 esce la prima parte di Wives and Daughters nella rivista Cornhill Magazine e
nel 1865 viene pubblicato Cousin Phillis. Gaskell muore all’improvviso il 12 novembre dello
stesso anno nella sua casa dell’Hampshire acquistata da poco, mentre stava scrivendo il
penultimo capitolo della sua ultima opera. Nel 1866 esce, dopo la sua morte, Wives and
Daughters.
1.2 Contesto storico.
Le vicende che danno vita a North and South, si sviluppano in un contesto storico
piuttosto complesso che vedeva l’Inghilterra della seconda metà dell’800 dominata dal regno
della regina Vittoria e dall’affermazione della classe borghese. L’Impero Britannico si
estendeva su tutti e cinque i continenti, dal Canada alla Repubblica di Guyana,
dall'Egitto al sud Africa, dall'India all'Australia.
Questo periodo fu di particolare rilevanza anche per la seconda rivoluzione industriale,
dove scienza, tecnologia e capitali si imposero con forza. La rivoluzione interessò l’Europa,
ma anche gli Stati Uniti e il Giappone e comportò sicuramente innovazioni e progresso, grazie
all’utilizzo di elettricità, petrolio e acciaio. Permise inoltre la nascita della figura del
capitalista, sempre più nei panni del proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, in
rapporto conflittuale con la classe proletaria (costituita dagli operai che hanno come unica
ricchezza la prole), che lavorando riceve in cambio un salario.
Motori e macchine permisero di rivoluzionare l’idea di progresso, i macchinari
svolgevano il lavoro di venti uomini in un quarto del tempo normalmente impiegato,
mostrando come l’uomo possedeva la conoscenza e i mezzi fisici per sottomettere
completamente la natura. A poco a poco quindi, il lavoro degli operai venne sostituito
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dall’instancabile operato delle macchine, poiché, come Benjamin Franklin
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affermò, “time is
money” e produrre di più in minor tempo divenne essenziale.
Le capacità produttive dei paesi interessati dalla rivoluzione aumentarono
notevolmente, ma ciò diede vita anche a un irreversibile processo di inquinamento, ancora
oggi in atto. Le società mutarono da agrarie a industriali, basate su metodi capitalistici e
principi economici differenti da quelli conosciuti prima della rivoluzione. In generale
comunque, si deve ricordare che questi cambiamenti, soprattutto in Inghilterra, non
interessarono ogni regione nello stesso momento, ma si verificarono a distanza di tempo
prima di far sentire i propri effetti in tutta la Gran Bretagna
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.
Riguardo alla situazione sociale, durante l’età vittoriana si esaltava la rispettabilità
dell’individuo rischiando spesso di mostrare un moralismo di facciata che sconfinava
nell’ipocrisia. La rigida morale che vigeva al tempo prevedeva che si indossassero abiti
castigati, mentre il tempo libero si doveva dedicare alla preghiera, piuttosto che agli svaghi.
Da un punto di vista politico ed economico, il governo adottò la politica del lassez-faire,
credendo di poter raggiungere il benessere grazie alla libertà di azione in economia.
L’obiettivo dei proprietari delle fabbriche era quello di incrementare la produzione per
soddisfare le richieste di mercato e quindi aumentare i profitti. Tutto ciò favorì lo
sfruttamento degli operai, costretti a lavorare per interminabili ore in pessime condizioni. Le
principali vittime erano donne e bambini e spesso i lavoratori non venivano più trattati come
persone, ma come merci di scambio che potevano essere acquistate o vendute in base alle
necessità. I salari non erano sufficienti per mandare avanti le famiglie e i numerosi tentativi di
sciopero e opposizione degli operai venivano sistematicamente repressi dalle classi dirigenti.
Tuttavia, nonostante la repressione, l’Inghilterra fu il primo paese dove nacquero dei gruppi
che rivendicavano i diritti dei lavoratori. Nel 1811, i Luddisti (dal nome del loro leader, Ned
Ludd), distrussero numerosi macchinari poiché li ritenevano la causa del licenziamento degli
operai. Vennero inoltre costituite le prime Trade Unions
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che rimasero segrete fino al 1824,
quando venne abolito il Combination act, che vietava ai lavoratori di riunirsi per discutere.
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1
Benjamin Franklin (1706–1790), giornalista, scienziato, pubblicista, autore, diplomatico, filantropo, e inventore
statunitense.
2
Steven Kreis, “The history guide, lectures on modern European intellectual history”, The Origins of the
Industrial Revolution in England (Lecture 17), «http://www.historyguide.org/intellect/lecture17a.html» ultimo
accesso 14/11/2012.
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Termine che deriva da trade, mestiere, e union, associazione, furono i primi sindacati dei lavoratori in
Inghilterra.
4
Laura M. Giusti, Letteratura inglese 2, s.l., Alpha Test, 2002, pp. 14-15.
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In Inghilterra, in particolare, questi cambiamenti permisero la nascita della divisione tra
un nord avanzato e industriale e un sud più arretrato e agricolo. Il nord era pieno di fabbriche,
fumo e masse di operai che si recavano a lavoro ogni giorno, mentre il sud rappresentava una
natura inalterata, era arretrato e povero ma allo stesso tempo rassicurante e incorrotto. E’
nell’Inghilterra di questi anni che i personaggi del romanzo prendono vita e le loro vicende si
snodano.
1.3 Trama.
La famiglia Hale è composta dal reverendo, dalla signora Hale e dai loro figli, Frederick
e Margaret, la protagonista del romanzo. Vivono nel sud dell’Inghilterra, a Helstone, un
piccolo villaggio immerso nella natura dove l’agricoltura è l’attività principale dei suoi
abitanti. Il figlio più grande, Frederick, arruolato nella marina militare delle forze armate
britanniche, prende parte a un ammutinamento contro il crudele capitano ed è quindi costretto
a stare lontano dalla propria famiglia e dalla patria perché ricercato. Margaret invece, viene
mandata per alcuni anni a Londra dalla zia materna e dalla cugina Edith, con le quali istaura
un buon rapporto.
Anni dopo, la cugina Edith sposa il capitano Lennox, un uomo importante e benestante
il cui fratello, Henry, si innamora di Margaret. Henry propone alla giovane, che ha ormai
diciannove anni, di sposarlo, ma lei non contraccambia i suoi sentimenti e lo rifiuta.
Dopo le nozze e il trasferimento a Corfù della cugina e della zia, Margaret torna dai
genitori a Helstone, dove suo padre, il reverendo Hale, non rinnova i voti a causa di dubbi
riguardanti la Chiesa. L’uomo decide così di ritirarsi dalla carica di reverendo e di trasferirsi
con la sua famiglia e la domestica Dixon al nord, a Milton Northern, città in cui è nato un suo
grande amico, il signor Bell. Sarà proprio Bell a consigliare al reverendo di andare a vivere a
Milton e di lavorare come tutore e sarà lui a fargli conoscere John Thornton, potente
industriale e personaggio fondamentale nella vicenda.
Da subito Margaret e la madre non amano Milton, così lontana dall’amato sud e grigia,
piena di fabbriche e di fumo, ma la ragazza cerca di adattarsi come meglio può. Suo padre
inizia a impartire lezioni al signor Thornton, il quale, da subito, nutre un certo interesse per
Margaret, interesse che inizialmente cerca di nascondere:“her full beauty met his eye […]. He
almost said to himself that he did not like her.”
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La ragazza invece, è combattuta tra
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Elizabeth Gaskell, North and South, London, Penguin, 2012, p.72. D’ora innanzi qualsiasi citazione farà
riferimento alla presente edizione e il numero di pagina sarà indicato tra parentesi tonde di seguito al testo.
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l’ammirazione e il disgusto per quell’uomo che si è fatto da solo mettendo in piedi dal nulla
una grande fabbrica tessile, ma che allo stesso tempo ritiene colpevole delle tremende
condizioni di vita degli operai:“papa, I do think Mr Thornton a very remarkable man; but
personally I don’t like him at all” (p. 103).
La giovane inizia ad ambientarsi nella città e stringe amicizia con Bessy Higgins, una
ragazza molto malata a causa del lavoro in fabbrica, e con suo padre Nicholas, anche lui
operaio e membro dei primi sindacati a favore dei lavoratori delle fabbriche. Intanto, le
condizioni di salute della signora Hale iniziano a peggiorare, il signor Hale continua il suo
lavoro di tutore e la famiglia riceve spesso nella sua casa John Thornton, con il quale
Margaret ha la possibilità di scambiare alcune parole per sottolineare con forza la sua
indignazione nei confronti degli industriali e del loro rapporto con i lavoratori.
Passa del tempo e i rapporti tra industriali e operai diventano ingestibili, i lavoratori
scioperano e, guidati da diversi uomini, tra i quali il disperato Boucher, progettano una rivolta
per ottenere salari più alti. Ma gli industriali si rifiutano di accettare queste condizioni e il
signor Thornton in particolare, senza più manodopera, importa lavoratori dall’Irlanda.
Un giorno, Margaret si reca dalla madre di Thornton e dalla sorella Fanny per chiedere
in prestito il loro materasso ad acqua che avrebbe aiutato sua madre a riposare meglio. La
ragazza rimane bloccata nella loro abitazione proprio nel momento in cui la folla disperata di
operai irrompe con forza nella proprietà di Thornton. I rivoltosi sono in cerca di John e
Margaret lo convince ad uscire e a parlare loro per farli andare via:“if you have any courage
or noble quality in you, go out and speak to them, man to man” (p. 214). Il signor Thornton
non riesce però a calmare la folla e Margaret interviene cercando di proteggerlo buttandogli le
braccia al collo poiché teme un gesto violento nei suoi confronti. La ragazza non crede che gli
operai avrebbero colpito una donna, ma non è così e una pietra prende Margaret sul viso
ferendola e facendola svenire. La polizia interviene e la folla è costretta ad andarsene mentre
Margaret viene visitata da un medico che la fa tornare presto a casa.
John crede che con il suo gesto la donna avesse voluto dimostrargli il suo amore e
decide di chiederle di sposarlo, mentre sua madre, che disprezza Margaret, cerca di far
cambiare idea al figlio. Nonostante ciò, egli resta fermo sulla sua decisione e chiede la mano
di Margaret, la quale, disgustata, rifiuta dicendo che lo ha protetto così come avrebbe fatto
qualsiasi altra donna per un uomo indifeso in mezzo alla folla inferocita: “any woman, worthy
of the name of woman, would come forward to shield, with her reverenced helplessness, a
man in danger from the violence of numbers” (p. 236).