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Introduzione
Nella tesi si cerca di d e li ne a re l’influe nz a d e l p roc e sso di tra duz ione su ll a vit a letteraria e culturale della nazione turca a partire da XVIII secolo.
La scelta di dar inizio alle ricerche in una precisa fase storica, quindi soffermando
l’a tt e nz ione a i pr im i a nni de l 1800, è le g a ta a i pr o fondi c a mbi a menti c he l’ im pe ro ott omano a ff rontò a pa rt ire da l 1839, la da ta c h e se g na l’ini z io de ll ’e poc a de ll e Tanzimat.
Rivol g e ndo uno sg ua rdo a i se c oli pr e c e d e nti , si può a ff e rm a re c h e l’imp e r o a ve va ra gg iunt o il suo massim o splendor e c on l’e span sione e il c ontroll o sui ter ritori
limitrofi, apparendo come una potenza permeata dai propri valori religiosi e
sociali, costantemente in contrasto con il mondo occidentale e la sua cultura.
Tuttavia , pe r c ompre nd e re la c ompl e ssi tà de ll a vit a c ult ur a le n e ll ’impe ro, ho rivolt o il mi o int e re sse a l l’a mbi to letterario, in cui mediante, i cambiamenti socio-
culturali apportati in ogni sfera d e ll a vit a pubbli c a e pr ivata da ll ’onda t a de ll e riforme, ho delineato gli aspetti del processo di traduzione nel XVIII secolo.
Ne g li a nni pr e c e d e nti in c ui l’imp e ro e ra a nc or a lega to a ll a su a na tur a r e li g iosa, quando gli insegnamenti avvenivano nelle medrese attraverso la lettura del
Corano, quindi in arabo, le traduzioni non ebbero la loro fortuna in una società
inerte.
L ’impi e g o di que sto a gge tt ivo, in que sto c ontesto , non è sinon im o di inop e rosità,
ma sta ad indicare una società poco propensa e disposta ai cambiamenti, che si
“ a c c ontenta va ” de ll o status in c ui e ra l’imp e ro. I nolt r e , lo stadio in iz iale in c ui versava la lingua ottomana, influenzata dai prestiti arabi e persiani, non contribuì
a un progresso in ambito letterario.
Così, in questi anni le traduzioni non furono particolarmente influenti sulla vita
culturale ottomana, e dalle ricerche condotte emerge che fino alla fino del XVII
secolo, gli unici esempi di testi tradotti erano rappresentati dai racconti di autori
persiani e arabi. Si assiste, quindi, anche nelle traduzioni così come nelle altre
sfe re d e ll a vit a de ll ’impe ro a l dom ini o de ll e f onti isl a mi c he .
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Furono destinate alla traduzione le opere degli autori più salienti come Ahmed
Da i, F e ridūddīn Attar , Ebu Nua im Ha fiz -i Isfahani; si predilessero i racconti
allegorici, moralistici, e agiografie. Non mancarono tra le traduzioni i classici
racconti della tradizione araba come il Kalile ve Dimne, e il Merzuban-name.
I l fine di que st e tra duz ioni e ra rivolt o pr e va l e nteme nte a ll ’inse g na m e nto a c o rte
per i figli del sultano e non creavano difficoltà di comprensione sia per la lingua
che per il contenuto.
Si percepiva la necessità di scrivere della gloria degli anni trascorsi, e questo
sentimento diede impulso al genere della storiografia; furono compilate in questi
anni opere di storia ispirate ai modelli arabi-persiani, che tracciavano gli eventi
più g loriosi de ll ’impe ro.
Inoltre, ho constatato che le esigue attività di traduzioni avvenute alla fine del
XVII secolo, hanno messo in evidenzia come la lingua turca era ancora agli stadi
iniziali della sua formazione e ancora non poteva liberarsi delle influenze della
lingua araba.
Rivolgendo lo sguardo agli avvenimenti storici che accaddero in Egitto, si rileva
che essi ebbero una ripercussione anche ne ll a vit a de ll ’impe ro; l’ini z io i n ter ra araba del periodo della cosiddetta nahḍah, la rinascita, alla fine del XVIII secolo,
è sinon im o di un fe rme nto c ult ur a le c he vide la ripr e sa de ll ’a tt ivi tà letter a ria in ogni campo, dalla poesia, alla narrativa, alla saggistica.
Tra queste attività la stampa e il processo di traduzione hanno avuto un ruolo
preponderante. Vennero fondate in questi anni numerose testate giornalistiche che
ebbero il ruolo di diffondere sulle proprio pagine le traduzioni letterarie e
scientifiche effettuate dalla Madrasat al-Tarğamah fondata nel 1835 da
Mu ḥammad ‘A lī .
I nolt r e , l’a tt ivi tà tra dutt olog ica c ontribuì a nc h e a ll a se mpl ifica z ione li ng uist ica ;
gli orpelli retorici, il metro prosodico arabo, vennero sostituiti da un linguaggio
più semplice, e da uno stile chiaro.
Le opere tradotte divennero veicolo per la diffusione di ideali; autori egiziani
come al- Ṭah ṭ ā wī p re f e ri rono i c a pol a vori di sc ri tt or i fr a n cesi come Fénélon, La
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Fontaine, Ale x a ndre Duma s, c he sa ra nno ripr e si poi a nc he n e ll ’a tt ivi tà tra dutt olog ica d e ll ’impe r o ott omano.
Gli studi condotti per comprendere a pieno il fenomeno della resa linguistica,
ha nno e videnz iato c he il pr oblema c he i tr a dutt or i de ll ’impe ro fur ono c ost re tt i a d
affrontare fu la traduzione in arabo di alcuni concetti, soprattutto scientifici,
sconosciuti al mondo orientale.
Sulla scia di una rivoluzione linguistica fu necessario scegliere i metodi di
traduzione dal testo originale secondo i principi di adattazione o imitazione.
Que sto “ dil e mm a ” , c o me si può notar e pr oc e de ndo ne ll a lettura d e ll a tesi,
persisterà anche in era repubblicana; nonostante la lingua turca avesse raggiunto
una fase di maturazione, i traduttori ancora non erano in grado di optare per il
metodo mi g li or e ne ll a r e sa de l t e sto dall ’or i g inale a l t ra dott o.
L ’inv a sione de ll e truppe fr a nc e si in Eg it to, fu un pr e test o per i governanti del
tempo pe r re nde rsi c onto de ll a super iorità de ll ’O c c idente , e la F ra n c ia c on i suoi idea li r ivol uz ionar i di ve n ne un mod e ll o da se g uire . L ’inte r e sse in a mbi to l e tt e ra rio nel periodo precedente alle Tanzimat era rivolto ai lavori militari, e civili, perché
attraverso la loro traduzione venivano introdotti concetti fin ad allora sconosciuti
ne ll ’impe ro. S i tra tt a va di tra duz ioni tec niche d e sti na te a ll ’inse g na m e nto ne ll e scuole militare inaugurate alla fine del 1700; la prima opera scientifica tradotta
che viene citate nei vari testi che ho consultato è Atlas Minor di Mercatore,
tradotta da Katib Çelebi. A contribuire a questa fase di diffusione delle opere
oc c identa li in tra duz ione fu a nc h e l’a p e rtur a di a lcune bibl iot e c he pubbli c he a d İ stanbul, e de i l uo g hi t ip ici della cultura ottomana, i kahvehane.
Il tramonto del Devlet- i Osma ni y e e ra stato a c c e le ra to da ll ’on da ta di oc c identa li z z a z ione c he uf fic ialmente ini z iò ne l 1839 c on l’e dit to di Gül ha ne c h e inaug ur ò l’e r a de ll e Ta nz im a t , l’e ra de ll e innovazioni in ogni campo,
da ll ’a ppa r a to a mm ini stra ti vo a l sis tema e duc a t i vo, da ll ’a ppa ra to mi li tar e a ll a società civile.
Non tra sc ur a bil i si sono r ivela ti i pr og re ssi ne ll ’ins e g n a mento, media nte l’a pe rtur a di scuole pubbliche segnarono la diminuzione del tasso di analfabetismo tra la
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popolazione, che durante il XVII secolo, nonostante la presenza sul territorio di
scuole coraniche, aveva toccato delle cifre esorbitanti.
Lo scopo didattico di illuminare ed educare il pubblico aiutò anche nella
semplificazione e nello sviluppo della lingua turca. Questo processo fu sostenuto
dal l’imp ulso c he ve nn e da to a l pr o c e sso tr a dut ti vo da ll e ope r e oc c ide ntali, in pa rticola r modo dal fr a n c e se . L a sempli fic a z ione d e ll o st il e , l’uso di un li ngua gg io privo di ornamenti retorici permisero al lettore di conoscere mediante il testo
tradotto i concetti occidentali; fu proprio questo uno dei ruoli preminenti che
venne attribuito alla traduzione.
A c a usa de ll ’inte nsific a r si de i ra pporti c on l’Oc c i de nte, a lcune il lust ri personalità
e non il governo, si preoccuparono di istituire degli organi presso i quali
avrebbero lavorato i miglior traduttori e interpreti del tempo.
Furono fondate in questi anni le istituzioni che avrebbero ricoperto questo ruolo.
Una di esse fu la Tercüme odası, che durante gli anni della sua attività (1821-
1871), ebbe il compito di formare gli studenti che avrebbero voluto intraprendere
la carriera da traduttore.
I spir a ta a ll a l’A c a dè mi e de s sc ienc e s e t de s b e ll e s -lettres di Parigi, qualche anno
d opo l’inst a ur a z ione de ll a Tercüme odası, seguì la fondazione dell’Encümen-i
Dânış , l’a c c a de mi a de ll e sc ienz e , da ll a qua le si a tt e nde va un m a gg iore sv il uppo
de ll e sc ienz e ne ll ’impe ro, la pubbli c a z ione di li br i di testo ne c e ssar i pe r l’e duc a z ione in tur c o, i n uno stile chiaro, semplice comprensibile a tutti gli
studenti . I l pr oblema c h e l’a c c a de mi a ne i suoi a nni di a tt ivi tà fu c ostr e tt a a d
affrontare fu la necessità di stabilire le regole strutturali e sintattiche della lingua
turca, di fronte al sopravvento delle lingue occidentali.
Un’ a lt ra ist it uz ione c he c ontribuì a ll a diff usion e d e l sa pe re s c ientific o n e ll ’ im pe ro
ottomano fu la Cemiyet-i İlmiye-i Osmaniye.
F onda ta n e l 1861 da Müni f P a şa , l’ist it uz ione na c que pe r ri media re a ll ’a rr e tra tez z a ne ll e scie nz e in ci ve rsa va l’im pe r o ott omano.
Per diffondere le sue conoscenze la società si servì della rivista Mecmu-a Fünun,
che pubblicava articoli di storia, geologia, filosofia, mentre la religione e la
politica furono esplicitamente proibite fra gli argomenti della rivista.
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La fondazione della prima tipografia ad opera di Ibrahim Müteferrika nel 1727, fu
un avvenimento che permise una maggiore circolazione della carta stampata
ne ll ’impe ro.
Si diffusero i primi giornali sia privati che pubblici; Takvim-i Vekay-i fu il primo
giornale in lingua turca progettato dallo stesso sovrano Mahmud II per difendere il
suo im pe ro da ll ’impe ria l ism o e ur opeo. Tra gli altri nomi delle riviste ricordiamo
Ceride-i Havadis, l’unic o g iorna le non uf fic i a le in li ng ua turc a , il Tercüman-ı
Hakikat, fondato da Ahmed Midhat, che viene spesso citato come esempio di
pubblicazione a carattere educativo, mentre nel 1862 apparirà il Tasvir-i Efkar,
che dopo alcuni anni per le leggi che regolamentavano il diritto di stampa fu
pubbli c a to all’e ster o c ome ta nte a lt re rivist e .
L ’ond a ta di rif or me po rt a te da ll e Ta nz im a t si risc ontrò a nc h e in a mbi to let ter a rio,
quando la nuova intellighenzia abbandonò le classiche forme della prosa e poesia
arabo-islamica e accolse seppur gradatamente le innovazioni culturali.
Tr a que ll e più sa li e nti sic ur a mente me rita a tt e nz ione l’int roduz ione de l ge n e re de l romanzo che divenne un mezzo per trasmettere gli ideali europei in forma più
popolare.
La traduzione dal francese in lingua turca dei romanzi più apprezzati dal grande
pubbli c o pe rmise a ll ’a tt ivi tà tra dutt olog ica di a tt ra ve rsa re una nuova f a se di splendore. Tra gli autori che vennero prescelti dai maggiori traduttori del tempo,
tra c ui insi sto ne l ric or da re Yusuf Kȃ mi l P a şa , R e c a iz e de Mahmud E kr e m e Ahmed Cevdet furono gli scrittori francesi Abbè Fénélon, Lamartine, Alexandre
Dumas e Daniel Defoe.
Il genere del romanzo fu conosciuto inizia lm e nte ne ll ’a mbi e nte letter a ri o turc o
attraverso un processo di traduzione, ma con il trascorrere degli anni divenne il
genere nel quale si dilettarono molti scrittori turchi, oggi conosciuti come
romanzieri.
I l p e riodo de l c osidd e tt o “ roma nti c ism o turc o” si inaug u ra c on l’op e r a de l pa dr e della letteratura moderna Namik Kemal, che nel 1876 pubblicò il romanzo
Intibah, il Risveglio.
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L ’op e ra è pa rticola rm e n te im porta nte pe r le sc e lt e li ng uist iche c he lo sc rittore affronta. Pur non essendo dei grossi capolavori per la trama, i romanzi di Namik
Ke mal a tt r a ve rso l e sc e lt e c he mot ivava no l’uso di un li ng u a gg io pretenzioso, e
ridondante promuovevano la turchizzazione della lingua e la difesa della nuova
letteratura..
Ahmed Midhat, autore poliedrico che ho definito nel capitolo a lui dedicato
“ roma nz ier e popola re ” , è stato invec e l’ a utore c he ha ma gg io rme nte st im olato
l’int e re sse v e rso la lette r a tura da l b a sso. R ipre nd e ndo ne ll a c omm e di a da l ti tol o Şair evlenmesi il linguaggio dei meddah, che per alcuni anni era caduto in disuso,
riporta in vita il realismo della società adattando ogni romanzo, ogni traduzione al
linguaggio semplice e spontaneo della realtà in cui vive. Il medesimo approccio è
adottato anche dal Midhat traduttore, che conferisce ad ogni suo lavoro un fine
didattico - educativo adattando i contenuti delle traduzioni ai gusti della società
ottomana.
La proclamazione della Kanun-i Esasi nel 1876, e gli eventi storici che si
susseguono nella prima decade del 1900, hanno una certa rilevanza per
comprendere gli sviluppi della letteratura nei primi anni del periodo repubblicano.
L ’indiscuss a fi g ur a de l ge ne r a le Must a f a Ke mal Ata türk, domi ne rà la sc e n a politica per circa un ventennio; venti anni che cambieranno radicalmente le
fonda menta su c ui e ra stato c ostruit o l’imp e ro ott omano. F u int e rr ot to og ni lega me c on il p a ssato i slami c o, e fu p ropr io l’ a nnull a mento de ll ’a rtico lo c he ric onosc e v a l’ I slam c ome re li g ione di sta to c he sa nc ì l’ini z io de ll a
secolarizzazione dello stato. Le altı ok, le sei frecce, che guidavano il programma
kemalista erano volte alla turchizazzione della nazione.
Sul piano linguistico, la Dil Devrimi, la rivoluzione linguistica,fu un lento e
graduale processo di adattamento linguistico ebbe come conseguenza la creazione
di una li ng ua “ na z ionale ” , non a rtific iale , né c ostruit a su modello de ll e re g ole della lingua araba e persiana, ma che racchiudeva in sé la vera essenza dello
“ spirit o turc o” . P e r p re se rva re l ’e ssenz a de ll a li n gua fu c re a ta ne l 1932 la Società
della Lingua Turca, che aveva il compito di redigere grammatiche, dizionari e
opere che rafforzassero il concetto di Nazione fra la popolazione.