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Executive Summary
Obiettivo del seguente lavoro è capire cosa si intende per Lean Production, quali sono
le caratteristiche di questo modello produttivo, in che modo contribuisce a migliorare
l’efficienza, la competitività e la redditività delle imprese che scelgono di adottarlo e il
suo sviluppo nel contesto economico, rispetto alle altre forme di organizzazione del
lavoro. La seguente trattazione è strutturata in tre capitoli: il primo è interamente
dedicato alla comprensione del Lean Thinking, ai suoi principi, obiettivi, tecniche e
strumenti; il secondo si concentra sulla portata di questo fenomeno, in tema di
innovazione gestionale, della sua rilevanza come leva competitiva e sul suo sviluppo
rispetto alle altre forme organizzative; Il terzo capitolo contiene la descrizione del
sistema APS (Autoliv Production System), quale caso di successo di implementazione
del sistema Lean.
Dal primo capitolo emerge che il pensiero Lean è una filosofia di gestione aziendale
con l’obiettivo di realizzare il prodotto o servizio che il cliente desidera al minor
costo, con la massima qualità e nel minor tempo possibile. La filosofia Lean è globale e
riguarda tutti i principali processi aziendali: dal flusso dei materiali in produzione al
flusso delle informazioni negli uffici, fino al processo di sviluppo di nuovi prodotti. Dal
momento che la politica di gestione del prodotto/servizio ha un effetto decisivo sulle
prestazioni di un impianto, la produzione snella, in questo senso, ha il merito di
raggiungere contemporaneamente alti livelli di produttività, qualità e mescolare
complessità e flessibilità. Questo sistema di produzione risale al 1960, anno in cui la
Toyota Motor Company crea un sistema di gestione con un nuovo approccio alla
produzione, passato alla storia come Toyota Production System (TPS). Tale metodo si
contrappone alla produzione di massa basata sulla catena di montaggio di Henry Ford
e si propone di utilizzare le poche risorse disponibili nel modo più produttivo
possibile, con l’obiettivo di incrementare la produttività, riducendo gli sprechi che
spesso si creano nel processo produttivo aziendale, ed è proprio la continua ricerca
ed eliminazione degli sprechi individuati dall’ingegnere Taiichi Ohno, l’elemento
principale di tale modello. L’analisi delle più importanti realtà aziendali nel mondo ha
evidenziato il sistema produttivo Toyota, quale pioniere della Lean Manufacturing,
che ha rappresentato una vera e propria innovazione gestionale. Il “TPS”, dimostra
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che le performance aziendali possono essere grandemente migliorate e le inefficienze
drasticamente ridotte applicando il Lean Thinking, che si focalizza sul “valore” per il
cliente e su come crearlo. Così, come è possibile intuire dall’espressione “Lean
Thinking”, il Lean, oltre che un metodo di produzione, costituisce un vero e proprio
modo di pensare. Nella sua concreta attuazione, la produzione snella è un insieme di
principi, metodi e tecniche per la gestione dei processi operativi, che mira al
raggiungimento della perfezione dell’intero sistema aziendale. Il Lean thinking, con
l’applicazione dei principi, strumenti e tecniche, presuppone il ripensamento
dell’intero flusso del valore, tale pensiero implica un profondo cambiamento culturale
delle persone rispetto alle logiche su cui è stata costruita la cultura produttiva
dell’azienda; rappresenta un nuovo approccio organizzativo, teso ad accrescere la
competitività e la flessibilità dell’impresa. Il particolare contesto competitivo,
culturale, politico e sociale in cui viviamo, unito alla dimensione medio/piccola delle
nostre aziende, comporta difficoltà oggettive per il management. In questo contesto,
un ottimo supporto per le aziende risiede nell’implementazione dell’approccio Lean,
laddove tale programma sia sostenuto da una robusta organizzazione appositamente
studiata, da una forte convinzione e volontà a tutti i livelli che funga da motore del
cambiamento, e da una chiara visione del flusso globale del valore che integri e
sostenga nel tempo tutti gli interventi. Piccoli passi, che se capiti, applicati e
interiorizzati, possono portare grandi benefici alle persone e all’impresa.
Il secondo capitolo, è stato dedicato all’analisi dello sviluppo della Lean Production
rispetto alle altre forme organizzate, e dei notevoli cambiamenti in ambito
gestionale/organizzativo rispetto alle altre forme di organizzazione del lavoro. Il
nuovo approccio organizzativo, chiamato Lean Thinking, ha iniziato a farsi largo tra le
precedenti pratiche organizzative, e se ampiamente adottato, può ridurre l’incidenza
dei fallimenti di start-up e innescare una nuova economia più imprenditoriale. Dalle
analisi empiriche, è emerso che investire in innovazione tecnologica per contrastare
la pressione delle aziende asiatiche e in generale, di quelle a basso costo, non è più
l’unica via percorribile ed anche se l’innovazione tecnologica, di prodotto e di
processo è una leva competitiva estremamente importante, questo non deve far
dimenticare che ve ne sono altre, in molti casi almeno altrettanto importanti. In
particolare, è emerso che un’importante leva competitiva è rappresentata dalle
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innovazioni in ambito gestionale/organizzativo. In riferimento alle aziende del nostro
territorio, dove i costi indiretti sono in porzione molto elevata, e sempre crescente, il
costo della manodopera diretta non è più il fattore competitivo chiave, e gli aspetti
gestionali e organizzativi divengono una leva competitiva fondamentale. Con
l’evoluzione delle teorie del management e i grandi passi avanti effettuati, l’ambito
gestionale e organizzativo offre un fortissimo potenziale di miglioramento e può
essere quindi una forte leva competitiva da affiancare all’innovazione tecnologica.
L’approccio Lean è la maggiore innovazione in ambito gestionale organizzativo degli
ultimi trent’anni, e varie implementazioni di successo hanno mostrato che i
miglioramenti ottenibili sono estremamente significativi, duraturi, e di forte impatto
sulla posizione competitiva. La fase precedente è stata quella di transizione dal
Taylorismo, caratterizzato per una produzione che è possibile definire standard, con
una gamma di prodotti limitata, successione continua delle singole attività (stabilita
in base ad un ritmo di lavoro ben preciso e determinato) che consente una
produzione di volumi notevoli, ma comporta per l’azienda una bassa flessibilità, alla
Lean production, che sta caratterizzando gli anni a venire, in cui l’attenzione è posta
in modo particolare sulla qualità, cui le aziende dedicano tutto il loro impegno, senza
tralasciare un altro aspetto che consente loro di distinguersi dalle altre: l’attenzione a
creare valore per il cliente. Tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio
si afferma questo nuovo modello di produzione, diventato un vero e proprio modo di
pensare, tuttavia le considerazioni sulle forme organizzative precedenti si rendono
necessarie per comprendere l’origine, lo sviluppo e gli effetti della Lean Production,
infatti proprio partendo dall’analisi degli sviluppi della storia economica si può
comprendere con maggior lucidità l’efficacia e la validità delle innovazioni in ambito
gestionale/organizzativo apportate dalla “produzione snella”.
Il terzo capitolo descrive il sistema APS della società Autoliv, leader e più grande
fornitore al mondo di sistemi per la sicurezza del veicolo, con vendite in tutte le
principali case automobilistiche del mondo. Autoliv Production System, rappresenta
un caso di successo di implementazione di un sistema di produzione snella, ispirato al
TPS della casa automobilistica giapponese. Siamo in un epoca in cui la globalizzazione
dei mercati crea enormi opportunità di business, ma per essere leader nel suo settore,
l’azienda ha saputo costruire una strategia di business definita, chiara (attraverso
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Vision e Mission aziendali), compresa e diffusa, un forte posizionamento competitivo,
da cui discendono le scelte di make-or-buy, la caratterizzazione del prodotto, e quindi
il disegno di una organizzazione adeguata, dotata di strumenti, competenze e
obiettivi. L’attenzione della società è rivolta alla caratterizzazione dei mercati, più
esigenti in termini di prezzo, qualità, servizio al cliente, ma soprattutto verso una
maggiore attenzione ai concetti di filiera produttiva, di capitale umano e di
customerizzazione del bene o servizio. Anche il cliente è diventato molto esigente e
richiede prodotti che siano al tempo stesso di qualità e a basso costo. Autoliv, è un
azienda che si impegna a soddisfare le esigenze dei clienti offrendo una vastissima
gamma di prodotti e cercando di rendere unico il proprio prodotto; riesce a
rispondere alle aspettative del cliente in linea con ciò che costui percepisce come
“valore” attraverso la qualità del prodotto, il livello di servizio e il giusto costo, senza
ricorrere a investimenti all’interno dei propri processi e liberando energia da parte
delle risorse interne attraverso il miglioramento continuo (Kaizen). Autoliv è
un’azienda che per il suo modo di operare, possiamo definire Lean Enterprise,
un’azienda che opera secondo il Lean Thinking. La società punta alla qualità e
soprattutto ad una elevata flessibilità che le permette di adattare costantemente
l’offerta alla domanda; questo ovviamente comporta bassi volumi e brevissimi tempi
di produzione, che si rendono possibili grazie all’innovazione gestionale organizzativa
che è esprimibile nel sistema APS. Il focus della produzione è su tre aspetti, insieme
considerati, costi, qualità e tempo, per giungere ad un unico punto di riferimento
rappresentato dal valore così come viene percepito dal cliente.
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Capitolo 1
Sforzatevi di capire i desideri dei vostri clienti prima di loro.
T. H. Davenport, L. Dalle Mule, J. Lucker
Lo sviluppo della Lean Production, o produzione snella, è legato alla storia della
Toyota Motor Company, azienda giapponese che per prima stravolse il tipico modello
di produzione di massa introducendo una vera e propria rivoluzione sotto tutti i punti
di vista. L´ambiente economico giapponese nel secondo dopoguerra, all´interno del
quale si sviluppo tale innovativo modello produttivo, è da considerarsi un fattore
fondamentale per la nascita dello stesso: il paradigma della produzione di massa non
era più in grado di sostenere le esigenze dei clienti, degli imprenditori e dei
lavoratori.
Lo sviluppo in Toyota di idee che in seguito diverranno lean, può avere inizio
con Sakichi Toyoda nel 1902, col quale è nato il concetto di Jidoka
(automazione). Secondo questo sistema, se si scopre un difetto o un
malfunzionamento nel processo di produzione, il macchinario deve fermarsi in
automatico e i singoli operatori devono immediatamente correggere il problema
interrompendo il flusso produttivo. In questo modo è possibile ottenere qualità ad
ogni stadio del processo produttivo, separando uomini e macchine per ottenere un
lavoro più efficiente da parte di entrambi. Inoltre, fermando la produzione , si è in
grado di ridurre enormemente i difetti e gli scarti. Nel 1926, la catena di montaggio di
Henry Ford consentì la produzione a flusso continuo di materiale, che diventerà poi la
base del Toyota Production System. Vi sono stati certamente enormi passi avanti
rispetto agli anni precedenti, ma è bene precisare che si è ancora in presenza di una
logica di produzione “push”. Il viaggio di Toyota col Just In Time inizia nel 1937
quando Kiichiro Toyoda fonda la Toyota Motor Company e fissa quello che,
insieme al Jidoka, è considerato il pilastro della Lean Production, ossia il Just in Time
(Fane, Vaghefi, Van Deusen, Woods, 2003). Successivamente è stato con Taiichi Ohno,
che in Toyota si è affermato il passaggio dalla logica push alla logica pull: l’aver
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visitato e visto il mercato negli Stati Uniti, ha portato Taiichi Ohno a riconoscere che
la programmazione del lavoro non doveva essere guidata dalle vendite, fondate sulle
previsioni, o dagli obiettivi di produzione, ma bensì dalle vendite effettive, quindi
dalle richieste del cliente. Qualche anno dopo, nel 1960, la Toyota Motor Company,
grazie all’ingegnere Taiichi Ohno, creò un sistema di gestione con un nuovo approccio
alla produzione, passato alla storia come Toyota Production System (Fane, Vaghefi,
Van Deusen, Woods, 2003), che tutt’oggi rappresenta il modello di riferimento per chi
intende perseguire la strada della Lean Production.
Womack e Jones (1997), affermano che la produzione snella può essere definita come
una sintesi altamente positiva, derivante dalla somma delle caratteristiche favorevoli
dei due modi di produzione precedenti, un “felicissimo connubio tra la qualità
artigianale e i bassi costi della produzione di massa”.
Tale affermazione può trovare riscontro prendendo in considerazione il prodotto
finale tipico della produzione in TPS (acronimo di Toyota Production System); questo
infatti riprende la varietà di mix, seppure in maniera minore, della produzione
artigianale e il volume notevole di quantità prodotte dalla produzione di massa. Il
Box di approfondimento: Lean Enterprise Institute
James P. Womack, direttore di ricerca dell’International Motor Vehicle Program (IMVP), è
fondatore e presidente del Lean Enterprise Institute, un’organizzazione senza scopo di
lucro, ricercatrice e organizzatrice di eventi, con un proprio piano d’azione per la diffusione
del Lean Thinking. Si caratterizza per essere un ente del “fare”, che sviluppa con attenzione
idee Lean e verifica in maniera sperimentale quali approcci possono essere efficacemente
realizzati, per poi diffonderli, fornendo nuovi approcci per le trasformazioni organizzative.
Con l’aiuto di una forte comunità Lean, attraverso il sito web ed eventi pubblici cerca di
dare ai manager il coraggio di diventare gli agenti del cambiamento Lean. Svolge la sua
Mission attraverso flussi di valore quali: formazione, materiale didattico Lean, vertici di
conferenze Lean, e scambiando informazioni in tutto il mondo attraverso il Lean Global
Network, costituito da più di una dozzina di organizzazioni no-profit simili al LEI,
condividendo una comune missione in diversi paesi.