5 INTRODUZIONE
Il processo di integrazione tra le economie della maggior parte del mondo,
sviluppatosi soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, ha
determinato un notevole avvicinamento ed una minore caratterizzazione delle aree
geopolitiche del sistema economico mondiale, col risultato del progressivo
annullarsi dei confini e delle distinzioni tra i singoli sistemi nazionali, oggi
strettamente interconnessi sul piano economico e sociale.
Tra le determinanti di tale processo, un ruolo centrale può essere assegnato allo
sviluppo internazionale delle imprese e al trasferimento oltre i confini domestici
di beni e servizi, capitali, risorse, tecnologie, informazioni e dati. Non a caso
sempre più rilevante è il numero delle aziende con una crescente e significativa
presenza nei mercati internazionali, e sempre più variegate appaiono, peraltro, le
forme da loro assunte.
Come è noto, il sistema produttivo dell’Italia si caratterizza per la forte presenza
di imprese di piccole e medie dimensioni che hanno contribuito in modo
significativo allo sviluppo economico e sociale del Paese e sono riuscite a
ritagliarsi spazi sempre maggiori nel processo di internazionalizzazione che ha
interessato l’economia italiana, soprattutto negli ultimi anni, caratterizzati dalla
terribile crisi che ha avuto origine nei paesi più industrializzati.
La caratteristica peculiare di tale congiuntura è senza dubbio la sua grandezza, ed
il fatto che stia sfociando in una vera e propria crisi mondiale senza precedenti.
Tra i suoi effetti diretti vi è senza dubbio la diminuzione del potere d’acquisto e,
di conseguenza, dei consumi, che ha portato ad un rallentamento della produzione
che, in ambito nazionale, ha spinto le grandi fabbriche ad una diminuzione del
personale, causando un aumento della disoccupazione su tutto il territorio.
Le imprese italiane hanno quindi visto nell’internazionalizzazione l’unica via di
fuga da tale situazione estremamente difficile, individuando in altri paesi i
potenziali scenari di una nuova ripresa.
Da una ricerca di UPA (Utenti Pubblicità Associati) e
AssoComunicazione è emerso che, dopo i due più gravosi temi della crisi
6 economica e della disoccupazione, la tutela dell’ambiente rappresenta la terza
preoccupazione nella mente degli italiani, soprattutto dei più giovani. Sembra
quindi del tutto evidente come, nella società moderna, il problema ambientale si
configuri come una questione estremamente rilevante, che investe problematiche
di ordine ideologico, etico, politico, sociale, economico e giuridico. In sostanza,
non vi è ambito dove esso non venga preso in considerazione o, quantomeno, non
influenzi il razionale processo decisionale di una molteplicità di soggetti, che
vanno dai singoli cittadini alle amministrazioni pubbliche fino alle imprese.
Il lavoro svolto ha lo scopo di delineare il processo di internazionalizzazione che è
chiamata ad intraprendere la “Dott. Orazio Torrisi Legnami srl”, una piccola
impresa siciliana, operante nel settore del legno-arredo, che ha basato la sua
produzione sull’utilizzo di un materiale altamente sostenibile.
Il primo capitolo è stato per l’appunto incentrato sulla sostenibilità ambientale, a
cui le imprese di oggi attribuiscono notevole importanza. In particolare, ci si è
soffermati a descrivere il nuovo fenomeno che sta prendendo sempre più piede a
livello mondiale: la green economy. Si tratta di un’economia capace di produrre
un benessere di maggiore qualità e più equamente esteso, migliorando anche la
qualità dell’ambiente e salvaguardando il capitale naturale.
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Strettamente connesso alla sostenibilità ambientale è il secondo capitolo, che si
concentra sull’analisi delle peculiarità di un materiale altamente sostenibile, il
legno, e del relativo settore a livello nazionale, accompagnata da un’accurata
descrizione del perché le imprese della filiera del legno-arredo puntano oggi, più
di ieri, all’internazionalizzazione.
Nel corso del terzo capitolo si è tentato di fotografare il profilo dell’impresa
siciliana, protagonista di questa tesi, delineandone in particolare i punti di forza,
di debolezza, le opportunità e le minacce, nonché gli elementi principali del suo
marketing mix, le sue Aree Strategiche d’Affari e le caratteristiche del suo
mercato attuale.
La motivazione da cui è scaturito questo lavoro è strettamente legata alla
constatazione dei responsabili della Torrisi Legnami di vivere in una realtà ormai
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FONDAZIONE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE, Eco - innovazione e green economy,
Roma, 2014.
7 globalizzata, ove nessuna azienda può isolarsi nel proprio mercato locale, ma deve
essere in grado di misurarsi con processi competitivi che avvengono a livello
sovranazionale.
Lo sviluppo internazionale impone ad un’azienda di organizzare e gestire a livello
mondiale la propria attività, avviando e consolidando rapporti con interlocutori
esteri. Quando l’ambito competitivo di un’impresa si allarga a comprendere
quindi una pluralità di mercati geografici, la definizione e la realizzazione della
strategia diventano problemi più complessi di quelli che deve affrontare
un’impresa locale il cui ambito competitivo rimane circoscritto entro i confini di
un paese o di una sua regione. Elaborare una strategia di internazionalizzazione
significa pertanto affrontare numerosi problemi specifici, a partire dalle scelte
relative ai mercati - paesi, ai prodotti e ai segmenti in cui operare, ma significa
anche, più in generale, mettere a fuoco la formula per competere nell’ambito
internazionale.
Così il quarto capitolo è stato dedicato alla descrizione delle aree geografiche
selezionate per l’esportazione dei prodotti dell’azienda: in particolare, Nord
Africa, Medio Oriente ed Asia Meridionale. Queste sono state poi oggetto di
un’approfondita analisi nel capitolo successivo, al fine di poter giungere alla
scelta di un’unica area geografica, selezionando poi al suo interno due Nazioni
(Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti), soggette ad ulteriori approfondimenti, in
termini di accessibilità ed ambiente competitivo, per arrivare in conclusione alla
scelta di un solo Paese: gli Emirati Arabi.
Nell’ultimo capitolo si è quindi proceduto a delineare tutte le varie decisioni, di
tipo qualitativo e quantitativo, che l’impresa è tenuta a prendere per mettere in
pratica il suo programma di esportazione nel mercato estero selezionato e per
valutare l’effettiva convenienza dell’investimento.
8 CAPITOLO I
VERSO UNA VITA ED UN’ECONOMIA MIGLIORE
1.1 La sostenibilità ambientale
Il termine sostenibilità è ormai entrato nell’uso comune e viene impiegato
a livelli molto diversi, dal locale al globale, in modo piuttosto generico per
intendere un progetto o un prodotto, una politica locale o una strategia nazionale
più attenta all’ambiente.
Il concetto di sostenibilità è nato nel contesto delle scienze forestali e naturali ed è
abbastanza preciso: l’uso di una risorsa naturale è sostenibile quando il prelievo
della risorsa non supera la capacità di rigenerazione della risorsa stessa.
Un’altra minaccia per la sostenibilità riguarda poi le forme di inquinamento che,
in modo diretto o indiretto, riducono la capacità degli ecosistemi di rigenerarsi.
Secondo la Commissione Indipendente sull’Ambiente e lo Sviluppo, “l’umanità
ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i
bisogni dell’attuale generazione, senza compromettere la capacità delle
generazioni future di rispondere alle loro esigenze”.
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L’elemento centrale di tale
affermazione è la necessità di cercare un’equità di tipo intergenerazionale:
all’interno della stessa generazione vi sono, infatti, persone appartenenti a diverse
realtà politiche, economiche, sociali e geografiche che hanno gli stessi diritti.
Tale enunciato, prevalentemente di matrice ecologica, ha animato il dibattito
internazionale, determinando numerosi approfondimenti e ulteriori sviluppi del
concetto di sostenibilità, che nel tempo si è esteso a tutte le dimensioni che
concorrono allo sviluppo. In quest’ottica, la sostenibilità è dunque da
intendersi, non come uno stato o una visione immutabile, ma piuttosto come un
processo continuo, che richiama la necessità di coniugare le tre dimensioni
fondamentali e inscindibili dello sviluppo: ambientale, economica e sociale.
Questi tre pilastri della sostenibilità non devono essere considerati come fattori
indipendenti, ma vanno analizzati in una visione sistemica, quali elementi che
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L’evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile in http://www.sogesid.it.
9 insieme contribuiscono al raggiungimento di un fine comune. In virtù di tali
considerazioni, sarebbe allora preferibile rappresentare la sostenibilità dello
sviluppo in tre cerchi concentrici, evidenziando come l’economia esiste all’interno
di una società ed entrambe esistono nell’ambiente.
Figura 1.1 – La sostenibilità: il modello dei cerchi concentrici
Fonte: SOGESID
All’interno della società, e profondamente coinvolte nell’economia, ci sono le
imprese, che hanno una notevole responsabilità in termini di ambiente sostenibile.
Molti imprenditori sono infatti consapevoli dell’interesse primario collettivo della
salvaguardia del contesto ambientale e sociale e perseguono pertanto obiettivi di
sviluppo, cercando di migliorare le proprie prestazioni ambientali. Diverse
aziende hanno già adottato nuovi standard e investito in modo significativo in
ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di ridurre il consumo di risorse e le emissioni
inquinanti durante le diverse fasi del processo di produzione.
La sostenibilità ambientale è quindi uno dei pilastri dello sviluppo che va
perseguita attraverso una sinergia tra sistema industriale, mondo istituzionale e
parti sociali, al fine di attivare un impegno condiviso pro-attivo e responsabile,
che dia vita ad un circolo virtuoso di supporto reciproco.
Solo in questo modo sarà possibile assicurare nel lungo periodo dei risultati
soddisfacenti in termini di sostenibilità ambientale, fattore oggi fondamentale per
poter garantire anche la sostenibilità economica e sociale all’industria italiana, in
un contesto mondiale ormai sempre più attento alle questioni ambientali.