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INTRODUZIONE - MOTIVAZIONI E METODO DI
LAVORO
“You don't need a weatherman to know which way the wind blows”
Bob Dylan
1
La scelta dell’argomento da trattare per la mia tesi di laurea è stata dettata da un
particolare apprezzamento per il corso di “City Marketing” tenuto dal prof. Guala.
Tale materia mi ha permesso di studiare approfonditamente le dinamiche che
stanno dietro agli eventi e alla loro localizzazione. La mia esperienza di sei anni
nel campo degli eventi come hostess e segretaria organizzativa, inoltre, mi ha
permesso di conoscere ed approfondire dal vivo molti aspetti di questa tematica.
Tra i servizi svolti in questi anni rientra anche quello durante il festival Collisioni
nelle edizioni del 2012 e del 2013: la rassegna che sarà trattata in questo testo.
Dai ruoli più marginali a quelli più operativi e organizzativi, ogni manifestazione
a cui ho lavorato mi ha lasciato qualcosa: feedback negativi, rapporto con persone
e colleghi, impressioni, consigli, divertimento, arrabbiature… Per Collisioni
invece è diverso. Se penso al festival di Barolo mi viene in mente casa: un luogo in
cui dare sfogo alle proprie libertà, in cui essere davvero sé stessi. Riscontrare la
medesima sensazione in un luogo di lavoro è quanto mai difficile e per nulla
scontato. Nessuna divisa, rapporto informale con il pubblico, amicizia tra colleghi
e volontari, estate, musica e una grande coesione tra persone completamente
diverse, ma unite sotto un grande denominatore comune.
L’atmosfera percepita nei due anni di lavoro per la manifestazione ha fatto
nascere in me una curiosità e una sincera voglia di studiare a fondo il fenomeno,
di capire se tale sensazione fosse solo frutto di un animo particolarmente
sensibile (il mio) oppure se fosse condivisa.
In particolare volevo porre la mia attenzione sul pensiero delle persone riguardo
al festival (staff, residenti, collaboratori, strutture ricettive, pubblica
amministrazione, attività commerciali, sponsor, volontari), sia per quanto
riguarda gli aspetti negativi, sia per quelli positivi e per il valore aggiunto che la
manifestazione dona a tutti, qualsiasi sia il ruolo ricoperto.
1
Bob Dylan, Subterranean Homesick Blues, n.° 1
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Volevo scoprire l’impatto della rassegna sul territorio e se, come dice il suo titolo,
vada veramente a collidere con una terra così organizzata, tranquilla, tradizionale
e per sua natura (e dei suoi abitanti) “chiusa”. Come è possibile cambiare un
turismo tanto tradizionale e radicato nel territorio per quattro giornate intere? In
che termini effettivamente esso si modifica? Come può un grande evento, che
raccoglie un bacino ampio di pubblico e vanta partecipazioni illustri nazionali e
internazionali, sposarsi così bene con un paese tanto piccolo?
Al fine di condurre un’analisi sensata della manifestazione mi è sembrato giusto
ripercorrerla negli anni, studiarne la storia e quella dei suoi ideatori. Infine, in
linea con i miei studi in comunicazione pubblica e politica, ero interessata agli
espedienti comunicativi a cui deve ricorrere un evento del genere per farsi
conoscere sia a livello locale, sia fuori dal suo territorio.
Pertanto ho provveduto a ricercare, direttamente sul campo, le risposte alle mie
curiosità. Ho avuto molteplici incontri con lo staff centrale dell’organizzazione del
festival, che mi ha suggerito contatti utili; ho intervistato tutte le attività
commerciali del paese di Barolo e una piccola quantità di residenti; ho parlato
con lavoratori e volontari che hanno prestato servizio nelle varie edizioni del
festival; sono stata ricevuta dalla pubblica amministrazione e ho ottenuto molti
dati, documenti, numeri, grafici e soprattutto pareri.
La tesi è suddivisa in tre capitoli e termina con una ricca conclusione: nella prima
sezione verranno affrontate le tematiche relative ai grandi eventi nei piccoli
borghi, facendo ricorso alla letteratura e analizzando i termini “evento” e
“turismo” sia singolarmente, sia congiuntamente nell’accezione “event tourism”.
Inoltre, sempre a titolo generale e introduttivo, si tratterà della comunicazione
utilizzata, del ruolo della Pubblica Amministrazione, dell’impatto sul territorio e
sulla popolazione locale e si confronteranno due manifestazioni importanti nel
panorama italiano e simili per molti aspetti al festival Collisioni: il
Festivaletteratura di Mantova e l’Umbria Jazz Festival.
Nel secondo capitolo verrà presentato il festival Collisioni, con le sue peculiarità,
la sua storia, il suo staff, le dinamiche organizzative e l’aspetto della
comunicazione sia da parte del comitato organizzatore, che degli sponsor. Esso è
stato redatto grazie alla grande collaborazione dimostrata dallo staff della
manifestazione, che mi ha permesso di inserirmi nelle “giornate tipo”, fare
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domande, richiedere documentazione e interrompere il lavoro nonostante le
settimane fossero bollenti dal punto di vista dell’organizzazione
2
.
Dopo due capitoli principalmente descrittivi e preparatori, nel terzo si svilupperà
la tematica portante della tesi, ossia come Collisioni impatti sul turismo
tradizionale in Langhe e Roero. La prima parte sarà dedicata all’analisi del
territorio collinare della provincia di Cuneo e del flusso di pubblico a cui è
abituato: i dati per la stesura mi sono stati forniti dal direttore dell’ATL Langhe e
Roero, con cui ho avuto un colloquio, e tramite lo studio di numerose ricerche, tra
cui quelle del Centro Studi OMERO. La seconda sezione, invece, affronterà
l’impatto del festival sulla zona in termini turistici, economici e sulla popolazione
locale: la redazione di questa parte è stata possibile solo grazie alla grande
disponibilità della popolazione di Barolo che si è lasciata intervistare (con più o
meno interesse) durante l’orario di apertura delle proprie attività o nel loro
tempo libero, rispondendo a semplici domande e fornendo il proprio parere
personale.
Le conclusioni pongono una domanda dal retrogusto critico: le due tipologie di
turismo (enogastronomico e attivo da un lato e creativo/alternativo dall’altro)
come stanno vivendo questa convivenza forzata? Come sta reagendo il territorio?
E Collisioni come sta vivendo l’accoglienza da parte di Barolo e dintorni?
2
Le interviste allo staff sono state condotte nei mesi di ottobre, marzo e maggio 2014
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CAPITOLO I
GRANDI EVENTI IN PICCOLI BORGHI
1.1 EVENTI E TURISMO: CARATTERISTICHE GENERALI
Come anticipato nell’introduzione, il primo capitolo donerà un’analisi generale
del panorama degli eventi e di ciò che vi sta dietro. In particolare questo
paragrafo si occuperà di fornire dettagli e definizioni dei termini: “evento”.
“turismo” ed “event tourism”.
GLI EVENTI
Un evento è un “fenomeno così circoscritto nel tempo e nello spazio da poter
essere considerato corrispondente a un punto dello spazio-tempo”
3
.
Tale parola può essere utilizzata anche per definire, nel campo del marketing e
della comunicazione, una manifestazione nel campo dell’organizzazione degli
eventi, con le caratteristiche della limitatezza nel tempo e nello spazio: essa
rappresenta una leva di comunicazione che permette il contatto “diretto” (face to
face) con pubblico interno, dealers, consumatori o semplici spettatori,
trasmettendo in maniera innovativa, senza intermediazioni, i mondi di
riferimento di un brand o di un soggetto promotore.
Il dizionario Zingarelli precisa in maniera molto semplice che un evento sia un
“avvenimento o iniziativa di particolare rilievo”, ma, scendendo più a fondo
nell’analisi e citando studiosi di fama mondiale, si possono scoprire ulteriori
definizioni più dettagliate, come quella fornitaci da Getz: “una celebrazione
pubblica tematizzata” con “una durata limitata nel tempo”
4
. Nel 1999 McDonnel
propose la sua definizione, ossia “rituali specifici (…) o celebrazioni che sono
programmate e realizzate per rimarcare occasioni in qualche modo speciali”
5
.
Non vi è dunque una definizione univoca, bensì una serie di enunciati che fanno
facilmente comprendere la complessità descrittiva di una parola che racchiude
così tanti dettagli. Sono tutti d’accordo comunque nell’affermare che gli eventi
3
Grande Dizionario Italiano di Gabrielli Aldo, Dizionario della Lingua Italiana, HOEPLI
4
Getz D., Event Management and Event Tourism, Elmsford, USA, Cognizant
Communication, 1997
5
Ian McDonnell et al., Festival and special event management, Brisbane, Wiley & sons,
1999
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siano caratterizzati dalla durata limitata nel tempo e dalla loro dinamicità, intesa
come capacità di evolversi e di presentarsi in modo differente nei diversi luoghi e
nei vari momenti in cui si manifestino: ciascun evento è unico e non ha mai le
stesse caratteristiche poiché può cambiare la durata, l’organizzazione, i
partecipanti, la sede, il programma, etc.
6
Gli eventi sono diventati, con il passare dei secoli, di una rilevanza decisamene
aumentata rispetto alla seppur grande nomea che ebbero in tempi passati come
nelle epoche egizie, greche e romane. Si prenda ad esempio il celeberrimo detto
latino coniato da Giovenale “panem et circences”
7
, ossia la formula del benessere
popolare e quindi politico secondo l’antica Roma: distribuzione di generi
alimentari, bagni e terme pubbliche da un lato, gladiatori, belve esotiche, corse
coi carri, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali dall'altro. Un vero
strumento in mano agli imperatori per sedare i malumori popolari. Si può
comunque affermare che la vera e propria “passione” per l’organizzazione e la
partecipazione agli eventi si sia acuita dopo la seconda guerra mondiale, periodo
in cui l’umanità iniziò ad assorbire e far propria la naturale tendenza all’incontro
e al confronto.
Gli studi veri e propri del fenomeno degli eventi iniziarono però solo a partire
dagli anni ’80 del secolo scorso, come ricerca accademica delle componenti del
fenomeno turistico.
Esistono infinite tipologie e studi sulla classificazione degli eventi, al fine di
circoscriverli e poterli analizzare nel migliore dei modi. Tra le ripartizioni più
esaustive ed usate nel mondo della comunicazione e del marketing, si può trovare
quella fornita da Sergio Cherubini, che fornisce una catalogazione in cui gli eventi
vengono suddivisi in sedici differenti tipologie
8
:
1. Eventi spettacolo/pratica : ossia eventi in cui la presenza delle persone è
finalizzata ad assistere a qualche spettacolo o esibizione oppure in cui le
persone sono interessate a svolgere un ruolo più attivo e partecipano
direttamente all’evento in questione;
6
Getz D., Event Management and Event Tourism, Elmsford, USA, Cognizant
Communication, 1997
7
Letteralmente "pane e giochi"
8
Cherubini S. et al., Il valore degli eventi. Valutare ex ante ed ex post gli effetti socio-
economici, esperienziali e territoriali, Milano, FrancoAngeli, 2009
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2. Eventi a calendario/a data libera: nel primo caso si tratta di eventi che
devono essere collocati entro un calendario generale, mentre nel secondo
caso, invece, l’organizzatore non deve sottostare a nessuna costrizione
calendariale;
3. Eventi profit/no profit: tale distinzione si effettua nel caso in cui gli
organizzatori dell’evento si aspettino di conseguire un profitto a valle
dell’evento oppure se la finalità è intrinseca all’evento e pertanto non viene
percepito guadagno alcuno dallo staff;
4. Eventi internazionali/locali: la differenza viene posta sulla base del fatto che
si svolgono sempre più spesso eventi di interesse internazionale, la situazione
opposta implica gli eventi strettamente locali, fino ad arrivare alle
manifestazioni rionali/di quartiere;
5. Eventi con partecipanti internazionali/locali: un’altra distinzione può
ricondursi al tipo di protagonista dell’evento ed alla sua nazionalità/fama.
Non necessariamente manifestazioni di ridotte dimensioni debbono ospitare
esclusivamente personaggi di celebrità locale, e viceversa;
6. Evento periodico/occasionale: alcuni eventi hanno una cadenza periodica,
mentre altri sono organizzati esclusivamente una tantum;
7. Evento localizzato/tour: si differenzia sulla base del fatto che l’evento sia
effettuato in un solo luogo e in una sola data, oppure se l’evento si ripete più o
meno analogamente in diverse località, acquisendo lo status di tour;
8. Evento monotematico/pluritematico: tale distinzione viene definita sulla
base dello svolgimento di un evento intorno ad un tema unitario oppure se
all’interno dello stesso siano inserite più tematiche;
9. Evento ad accesso pubblico/privato: talvolta l’accesso ha disponibilità aperta
al pubblico, a pagamento o gratuita, mentre in altri casi l’accesso è su invito
dell’ente organizzatore;
10. Evento a organizzazione pubblica/privata: la distinzione in questo caso ha
come discriminante l’ente organizzatore a seconda che esso sia un organismo
pubblico oppure privato;
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11. Evento con sede fissa/sede diversa: talvolta l’evento si svolge sempre nel
medesimo luogo, altre volte il luogo cambia ad ogni edizione;
12. Evento con professionisti/volontari: queste due tipologie organizzative nella
maggior parte dei casi sono presenti contemporaneamente, dando luogo ad
una formula mista. Esistono comunque eventi che sono svolti esclusivamente
da professionisti del settore oppure da persone non stipendiate mosse dal
desiderio di partecipazione senza scopo di lucro;
13. Eventi monosegmento/plurisegmento: con riguardo ai destinatari dell’evento
di possono distinguere eventi per ragazzi, adulti, anziani, come nel caso di
eventi sportivi destinati a specifiche categorie (allievi, juniores, liberi,
seniores, etc.);
14. Eventi di un giorno/più giorni: sono presenti sia eventi della durata di una
singola giornata, se non a volte addirittura di qualche ora, che eventi con una
durata superiore;
15. Eventi con mono-organizzazione/pluri–organizzazione: generalmente
l’organizzazione di un evento viene affidata ad un solo ente organizzatore, ma
a volte può accadere di trovarsi di fronte ad un pool di più organizzazioni che
si ripartiscono compiti e rischi e possono contare su maggiori competenze e
relazioni, creando un network di conoscenze;
16. Eventi con organizzazioni occasionali/organizzazioni stabili: può accadere
che vengano istituite organizzazioni appositamente per la gestione di un
singolo evento, mentre altre volte un evento può venire organizzato sempre
dallo stesso ente.
Sono diversi gli aspetti che consentono di classificare i grandi eventi, oltre alla
loro natura e il loro contenuto: la scala dimensionale, le conseguenze economiche
che generano, le caratteristiche delle attività di servizio indotte, le strutture e gli
attori coinvolti, il target di riferimento e il ruolo dei mezzi di comunicazione.
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Miquel De Moragas introdusse un concetto importante e significativo valido per
future catalogazioni, ossia quello di “media event” per cui un grande evento è tale
solo se lo è anche a livello mediatico
9
.
Tra le tipizzazioni più diffuse e riconosciute in letteratura si enuncia sicuramente
quella proposta nel 2000 da Maurice Roche, professore di sociologia presso
l’Università di Sheffield, e successivamente ripresa dal Comitato Olimpico
Internazionale
10
. Egli individua e descrive quattro categorie principali
distinguendole principalmente per la loro natura simbolica e non per il loro
impatto territoriale: mega events (a loro volta inseriti in un gruppo più ampio, i
public events), special events, hallmark events e community events
11
.
L’originalità della classificazione proposta da Roche sta nel riconoscere la natura
simbolica degli avvenimenti, più che il loro impatto territoriale.
Il concetto di mega evento fu introdotto da J.R.B. Ritchie verso la fine degli anni
’80, che lo definisce come: “Evento importante, organizzato una o più volte, di
durata limitata, il quale serve ad accrescere la consapevolezza, l’immagine e
l’economia di una meta turistica a breve e/o lungo termine. Il successo di tali
eventi dipende dalla loro unicità, importanza o portata al fine di creare
interesse e suscitare attenzione”
12
. Si tratta di iniziative di durata limitata nel
tempo, diversificate per tipologia di offerta e servizi erogati, con un
coinvolgimento massiccio di utenti finali di livello globale, l’interesse dei media è
mondiale; nella maggior parte dei casi questi eventi comportano investimenti
considerevoli e un coinvolgimento importante del tessuto urbano delle città che li
ospitano; per questo motivo le problematiche che caratterizzano i mega eventi (o
grandi eventi) sono in stretta relazione con i processi di trasformazione delle
città. È’ indubbio che l’evento costituisca un’occasione irripetibile per tutta la
collettività, in grado di produrre benefici considerevoli sotto il profilo economico
e delle infrastrutture. E’ altresì indubbio, che il successo dell’evento dipenderà
dalla capacità di gestire adeguatamente l’intera macchina organizzativa e di
9
De Moragas M., The new role of the mass media in the costruction of sport and Olympic
values, Barcelona, CEOD, Universitad Autonoma de Barcelona, 2006
10
IOC – International Olympic Committee, Lausanne, Olympic Marketing, Fact File
11
Roche M., Mega events and modernity, London, Routledge, 2000 in Guala 2007
12
Ritchie J.R.B., Yangzhou J., The role and impact of Mega Events and attractions on
national and Regional Tourism: a conceptual and methodological overview, Calgary,
Paper for 37th AIST Congress, Association Internationale d’Experts Scientifiques du
Tourisme, 1987
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contenere gli inconvenienti che potranno verificarsi nella vita quotidiana delle
comunità locali più direttamente interessate.
Gli special events, secondo Hiller
13
sono interventi la cui organizzazione ha effetti
considerevoli a livello territoriale ed implicazioni di valenza economica, sociale,
culturale e politica e per questo motivo vengono messi in relazione con i processi
di trasformazione delle città che li ospitano e li organizzano. Il target di
riferimento è di livello nazionale e l’interesse mediatico internazionale e
nazionale.
Gli hallmark events vengono definiti da Hiller come interventi “di breve durata e
alto profilo”
14
, si distinguono per la loro diversificazione del tipo di offerta e
servizi erogati e per il massiccio coinvolgimento di quote consistenti di utenti sia
di provenienza locale, sia da bacini molto ampi e diversificati
15
. Essi sono
sostanzialmente eventi di qualità, manifestazioni in grado di ottenere
riconoscimento ed attenzione a livello internazionale e in grado di segnare in
maniera indelebile un determinato luogo. Essi hanno dunque implicazioni che
vanno al di là della tematica specifica dell’evento e coinvolgono fattori di valenza
economica, sociale e culturale con effetti a lungo termine, anche se si tratta di
manifestazioni di durata limitata nel tempo; a patto di considerare
opportunamente due elementi: il ciclo di vita e l’eredità dell’evento. Il target di
riferimento è di livello nazionale o regionale, come anche l’’interesse mediatico.
I community events sono invece tutte quelle manifestazioni, secondo Roche
16
, che
si svolgono a carattere locale e coinvolgono attivamente la comunità di un dato
territorio. Ne sono chiaro esempio gli eventi di città rurali, quelli locali-regionali e
comunque tutti quelli a livello di comunità. L’interesse mediatico per questa
tipologia di manifestazione è di tipo locale, per quanto riguarda sia la televisione,
che la stampa.
Marongiu propone alcuni criteri in base a cui gli eventi possono essere classificati,
essi influiscono sulle scelte strategiche e sulle modalità di gestione delle
13
Hiller H., Mega Events, Urban Boosterism and growth strategies: an analysis of the
objectives and Legitimations of the Cape Town 2004 Olympic Bid, in “International
Journal of Urban and Regional Research”, num. 242, June 2000 in Guala 2007
14
Hiller H., Mega Events, Urban Boosterism and growth strategies: an analysis of the
objectives and Legitimations of the Cape Town 2004 Olympic Bid, in “International
Journal of Urban and Regional Research”, num. 242, June 2000 in Guala 2007
15
Hall C. M., Hallmark tourists events, London, Belhaven, 1992
16
Roche M., Mega events and modernity, London, Routledge, 2000 in Guala 2007