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iniziava ad affacciarsi alla vita di scrittore, Fowles precisò il
giudizio sul paese affermando che “le file di rispettabili
piccole case abitate da rispettabili piccole famiglie aveva un
effetto un po’ deprimente su di me e credo che esse abbiano
generato in me un senso di continuo disgusto delle masse”.
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Certo, è un giudizio abbastanza severo, ma dal quale già si
può capire la ragione per la quale uno dei temi fondamentali
dei romanzi fowlesiani sia proprio l’affermazione del singolo,
della sua forza, l'emancipazione dalla moltitudine.
Anche l’ambiente familiare non è ricordato da Fowles come
il suo preferito, infatti, descrive la famiglia come molto
convenzionale tanto che pensava spesso di scappare, di
allontanarsi da essa.
Il giovane John ebbe comunque modo di subire anche la più
interessante influenza dei libri.
Da piccolo fu educato all'Alleyn Court School, tra il 1934 ed
il 1939, e poi alla Bedford School, tra il 1939 ed il 1944. Alla
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Peter Conradi, John Fowles, London and New York, Methuen, 1983, pg. 22 – “The rows of
respectable little houses inhabited by respectable little people had an early depressive effect
on me and I believe that they caused my intense and continuing dislike of mankind en
masse”.
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Bedford School il giovane John si mise in evidenza sia negli
studi, sia negli sport; ed inoltre fu eletto anche rappresentante
degli studenti, esperienza questa che Fowles ricorda in questo
modo: “Essere il rappresentante d’istituto è un’esperienza
magica. Sei il responsabile delle punizioni e della
disciplina… Credo che di solito arrivavo a picchiare in
media tre o quattro ragazzi al giorno…Sono stato molto
cattivo, credo.”
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La Bedford School era una scuola creata apposta per
preparare i ragazzi al mondo universitario, e così, dopo soli
due anni di frequenza all’Università di Edimburgo, Fowles
dovette svolgere il servizio militare obbligatorio ed in meno
di due anni fu promosso al grado di tenente.
Ad ogni modo, la seconda guerra mondiale terminò ancor
prima che il giovane John partecipasse di persona ai
combattimenti.
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Peter Conradi, John Fowles, London and New York, Methuen, 1983, pg. 23 - “being head
boy was a weird experience. You had total power over 800 other boys, you were totally
responsible for discipline and punishment… I suppose I used to beat on average three or four
boys a day…Very evil, I think.”
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In seguito, Fowles trascorse quattro anni ad Oxford, tra il
1945 ed il 1949, dove scoprì il suo amore per la lettura degli
scrittori esistenzialisti francesi; ed in particolare ammirava
molto Albert Camus e Jean Paul Sartre, le opere dei quali si
facevano portavoce di ideali simili a quelli di Fowles per
quanto riguarda i temi del conformismo e della volontà del
singolo.
Nel 1950 si laureò in Francia ed iniziò a considerare la
possibilità di incominciare a scrivere. Ed è infatti il 1950
l’anno in cui John Fowles, più per suo diletto personale che
per altro, inizia a scrivere alcune bozze di romanzi. Infatti, la
sua vera occupazione è l’insegnamento: per un anno come
lettore di lingua inglese presso l’Università di Poitiers, per
due anni professore di lingua e letteratura inglese al collegio
Anargyrios, sull’isola greca di Spetsai, ed infine, tra il 1954
ed il 1963 sempre lingua e letteratura inglese al St. Godric
College a Londra, dove ricoprì anche la carica di direttore del
dipartimento di lingua inglese negli ultimi anni del suo
servizio.
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Il periodo trascorso sull’isola greca fu di grande importanza
per Fowles, infatti, oltre a conoscere la donna che sarebbe
diventata in seguito sua moglie, ovvero Elizabeth Whitton,
iniziò proprio in quegli anni a scrivere poesie, riuscendo a
superare un periodo di crisi interiore abbastanza lungo che gli
impediva di scrivere qualsiasi cosa che non fosse una lettera
o un biglietto da visita.
Tra il 1952 ed il 1960 scrisse le bozze di diversi romanzi ma
non ne fece pubblicare neanche uno poiché li considerava in
qualche modo incompleti ed un po’ troppo lunghi.
Negli ultimi mesi del 1960 completò l’abbozzo di The
Collector in appena quattro settimane, continuando a
perfezionarlo fino all’estate del 1962, quando lo sottopose
all’attenzione di un editore. The Collector fu pubblicato nella
primavera del 1963 e diventò ben presto un romanzo famoso.
E’ un brillante racconto che riguarda le incomprensioni ed i
conflitti tra classi sociali.
Il successo commerciale ed i buoni giudizi ottenuti dalla
critica indussero Fowles a dedicarsi completamente alla
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carriera di scrittore; così che l’anno successivo apparve The
Aristos, ovvero una collezione di pensieri filosofici e di
riflessioni sull’arte, quindi nel 1965 fece pubblicare anche
The Magus, la cui prima bozza era già pronta da almeno dieci
anni, facendo sicuramente parte di quella serie di produzioni
che Fowles riteneva non pronte ad essere pubblicate.
Il 1969 è l’anno della pubblicazione di The French
Lieutenant’s Woman, romanzo che ha come caratteristica
fondamentale quella di raccontare una storia ambientata in
periodo vittoriano e costruita con dettagli che ripercorrono lo
stile dell’epoca vittoriana, ma integrato a tecniche che
affondano le loro radici nel post - modernismo.
Insieme a The French Lieutenant’s Woman, The Magus è il
romanzo che più ha avuto successo tra le produzioni
dell’autore inglese, tanto che negli Stati Uniti è diventato un
romanzo simbolo.
Negli anni settanta Fowles ha lavorato ad una serie di progetti
letterari, tra i quali alcune composizioni sulla natura e nel
1973 ha pubblicato una collezione di poesie, intitolata Poetry.
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John Fowles ha anche effettuato traduzioni dal francese come
l’adattamento di Cinderella e la storia intitolata Ediluc, scritta
nel dodicesimo secolo da Maria di Francia, che
successivamente gli è servita come ispirazione per un altro
romanzo, The Ebony Tower. Ha ricoperto anche la carica di
traduttore per il teatro nazionale inglese, per il quale ha
tradotto Don Juan di Lord Byron, Lorenzaccio, The Lottery
of Love.
Nel 1977 viene pubblicato un altro romanzo, Daniel Martin,
che può essere considerato almeno in parte un romanzo
autobiografico, in quanto narra quarant’anni della vita di uno
scrittore televisivo. Nello stesso anno Fowles pubblicò anche
una versione migliorata di The Magus e poi nel 1982 apparve
Mantissa, una favola sulla contesa tra un romanziere e la sua
ispirazione poetica, e nel 1985 A Maggot, un romanzo
ambientato nel diciottesimo secolo che combina elementi
storici, scientifici e narrativi.
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Dal 1968 John Fowles vive in un paese sulla costa
meridionale dell’Inghilterra, Lyme Regis, che è anche il set
del romanzo La donna del Tenente Francese.
Fino al 1989 è stato il curatore del Museo di Lyme Regis e
questa è una testimonianza del fatto che Fowles è stato
sempre appassionato della storia locale tanto che nel 1981 ha
anche pubblicato Una Breve Storia di Lyme.
Oltre alla storia locale, Fowles è appassionato di antiquariato
ed ecologia.
Attualmente, oltre a dedicarsi alla scrittura di articoli su
giornali specializzati, è impegnato nella promozione di un
libro intitolato Wormholes, pubblicato nel Maggio del 1998.
A tal proposito, alla fine dello stesso anno si è recato negli
Stati Uniti e più precisamente a San Francisco, Los Angeles e
New York. In tutti e tre i casi è stato intervistato dalla
professoressa Dianne Vipond, che insegna letteratura inglese
all’Università della California.
Durante queste interviste, John Fowles si è rivelato sia come
uomo che come scrittore, parlando sul difficile lavoro dello
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scrittore, in quanto “scrivere è la cosa più difficile che ci sia
al mondo, uno scrittore ha bisogno di grande coraggio per
fare il suo lavoro. In particolare è molto difficile scrivere
romanzi, in quanto i romanzieri devono metaforicamente
uccidere i propri genitori e i propri insegnanti proprio per
liberarsi della loro influenza, ed è importante avere sempre
un diario personale che custodisca le emozioni più intime di
noi stessi”.
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Dato che molti dei suoi romanzi sono diventati famosissimi
negli Stati Uniti più che in Inghilterra, Fowles ha anche detto:
”Mi trovo in difficoltà ogni volta che mi reco in America, in
quanto le persone mi chiedono sempre che cosa sto scrivendo
ed io rispondo loro che non ho niente in programma. Infatti
penso di avere esaurito la mia vena creativa e del resto non
posso farmi scoppiare il cervello per trovare l’ispirazione”.
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Dall’intervista rilasciata alla prof.ssa Dianne Vipond il 28 Maggio 1998 alla Los Angeles
Public Library, “Writing is the most difficult thing in the world and takes great courage.
Writing novels is hideously difficult. Writers must metaphorically kill their parents and
teachers in order to break free from their influences, and I urged all potential writers to keep a
diary”
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Dall’intervista rilasciata alla prof.ssa Dianne Vipond il 28 Maggio 1998 alla Los Angeles
Public Library, “I have a problem everywhere I go in America, people ask me what I’m
writing and I tell them I’m not writing anything. I think I have more or less written myself
out, and I can’t keep ideas from popping into my head”
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Riguardo la notorietà, Fowles ha detto in queste interviste che
la sua aspirazione è semplicemente quella di dare il suo
contributo al mondo del romanzo ed inoltre, circa i film
basati sui suoi romanzi Fowles non è sembrato entusiasta,
infatti nell’intervista, oltre a ribadire il suo sdegno per la
versione di The Magus, ha mostrato un certo scetticismo
generalizzato per il mondo di Hollywood.
Non ha perso neanche l’occasione per ribadire la sua
ammirazione per i romanzieri dell’età vittoriana, su tutti
Thomas Hardy, ma anche per uno scrittore come D.H.
Lawrence; ed ha definito Heart of Darkness di Joseph Conrad
come “uno dei migliori romanzi mai scritti”.
Riguardo al suo futuro a Lyme Regis, Fowles ha affermato di
voler donare la sua tenuta a qualche collegio o istituto una
volta che non sarà più su questa terra. “Vorrei ridare indietro
al mondo ciò che esso mi ha dato in vita. Sento di essere in
grande debito verso il mondo.”
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Dall’intervista rilasciata alla prof.ssa Dianne Vipond il 28 Maggio 1998 presso la Los
Angeles Public Library – “ I wish to give back to the world all that it has given me; I have a
deep feeling of indebtedness to the world around me.”
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La stessa professoressa Vipond, intervistatrice di Fowles, ha
ricevuto da lui un impressione notevole. Lo scrittore inglese è
apparso come un gigante letterario con ferme convinzioni,
radicato nelle sue idee, che ha mantenuto un grande senso
dell’umiltà. “Raramente”, ha detto la professoressa Vipond,
“il genio artistico è entrato all’interno di un uomo di una tale
delicatezza e compassione”.