Introduzione
L'obiettivo del presente lavoro, ben espresso nel titolo dell'elaborato, è fornire
un'analisi letteraria del fenomeno Harry Potter cercando di dimostrare, attraverso
un'analisi scientifica dell'intera saga, come questa si sia posta come modello di
riferimento per la critica letteraria, sdoganando l'immagine di fiction.
E' stato preso in esame tale oggetto di studi partendo da un interesse
personale per poi capire come tale fenomeno letterario, considerato “di massa”,
s'inserisca nel panorama letterario. A questo proposito la casa editrice Salani si è
espressa sulla saga in questi termini:
«Harry Potter è un fenomeno "pop", non era mai avvenuto per una serie di
libri quello che di solito avviene nel mondo della musica, dello spettacolo, del
cinema. Se una cosa abbiamo notato in questi dieci anni è che si è abbassata la
soglia minima, nel senso che si comincia sempre prima a leggerlo, appena i
bambini sono in grado di farlo o se lo fanno leggere dai genitori.
1
»
Prima di addentrarsi nell'analisi dell'elaborato, è necessario definire il concetto di
fiction: di origine anglosassone, questo termine include «non solo la letteratura
(novelle, romanzi, teatro, poesia), ma anche gli altri media ad essa connessi come il cinema, i
fumetti, le illustrazioni e i videogiochi
2
»
Nel primo capitolo si è inizialmente proceduto ad un inquadramento del
genere letterario a cui appartiene la saga, prendendo in analisi il saggio La
letteratura fantastica di Todorov per una definizione di genere fantastico, per poi
studiare le critiche che sono state avanzate nei confronti del saggio citato e le
altre proposte di definizione del genere. Una volta inquadrato il genere fantastico,
si sono analizzate le origini e le caratteristiche del genere fantasy, in cui si
inquadra Harry Potter.
Nel secondo capitolo il focus d'analisi si sposta direttamente sulla saga
oggetto dell'elaborato. Dopo una rapida biografia dell'autrice e della storia
1
http://www.wuz.it/intervista-libro/1218/Intervista-Harry-Potter-Mariagrazia-Mazzitelli.html
2
http://www.lovatti.eu/fr/fiction.htm
11
editoriale della pubblicazione dei romanzi di Harry Potter, si è proceduto ad un
riassunto dell'intera saga, focalizzando l'attenzione sui passaggi chiave per la
comprensione dell'impianto letterario globale, attraverso la citazione di alcuni
brevi passi tratti dai vari romanzi. Si è poi proceduto ad un'analisi narratologica
della saga, all'individuazione delle tematiche ricorrenti nei sette volumi e ad
un'approfondita analisi sui personaggi principali. La seconda parte del capitolo
studia la saga da un punto di vista filosofico, analizzando in particolar modo le
tematiche di Amore e Morte ricorrenti nella saga; da un punto di vista religioso,
partendo dalle critiche mosse alla saga dall'allora cardinale Joseph Ratzinger per
poi analizzare le posizioni a favore; per concludere, dal punto di vista
pedagogico, per evidenziare come la crescita del bambino sia rappresentata
all'interno della saga.
Nel terzo e ultimo capitolo viene tracciato un quadro storico dell'epoca
postmoderna in modo da inquadrare sia la saga che il pubblico di lettori target
della saga, apparentemente infantile. L'elaborato si conclude con l'analisi di un
fenomeno di risposta da parte dei lettori appassionati: la fanfiction. Se ne traccia
l'origine storica, i generi e le tipologie in cui si può declinare ed infine la reazione
degli autori stessi.
In questo modo si crea una specie di dialogo tra lettori e autori che
rappresenta una novità dell'ultimo decennio, poiché è grazie ad internet che il
fenomeno si è espanso a tal punto da raggiungere anche le case editrici. Gli
archivi in cui i fanwriter possono pubblicare le proprie storie – nell'elaborato
verrà utilizzato come strumento di indagine l'archivio italiano EFP
3
– possono
rappresentare un trampolino di lancio per alcuni di loro, riuscendo così a farsi
notare dalle case editrici ed essere poi pubblicati, come nel caso della scrittrice
italiana Virginia de Winter.
Infine, si è stilato un glossario, una sorta di prontuario, dei termini “magici”
più ricorrenti nella saga con una breve spiegazione.
3
http://www.efpfanfic.net
12
CAPITOLO I – Il genere Fantasy
1.1 Il Fantastico, il Meraviglioso e lo Strano
Nel corso degli anni molti critici e autori hanno tentato di dare una
definizione del genere letterario Fantastico, tuttavia le opinioni sono assai
discordanti. In questo studio, in particolare, prendo in esame le definizioni date
dai critici letterari Tvetan Todorov e Remo Ceserani.
La letteratura fantastica inizia a farsi strada nello scenario europeo a partire dal
XIX secolo, generando un forte sconvolgimento nei sistemi letterati. Le sue
origini si devono alla nascita del romanzo gotico, grazie ad esponenti del genere
come Mary Shelley (autrice di Frankenstein, 1818) , Ann Radcliffe (I misteri di
Udolpho, 1794), Matthew Lewis (Il Monaco, 1796), Horace Walpole (Il castello
di Otranto, 1764) e Henry James (Il giro di vite, 1898).
Horace Walpole (1717 – 1797) viene considerato, grazie a Il castello di
Otranto, il precursore del genere gotico.
Il romanzo inizia con l'attesa delle nozze del giovane Corrado, figlio del Principe
di Otranto Manfredi, con Isabella, figlia del Principe di Vicenza. Alla viglia delle
nozze, tuttavia, Corrado muore, schiacciato dall'elmo della statua di un suo
antenato, Alfonso il Buono.
Manfredi, anziché piangere la morte del figlio come sua moglie e sua figlia
Matilda, propone ad Isabella di sposarlo, dopo ch'egli avesse ripudiato la moglie.
Isabella, atterrita da tale proposta, fugge nei sotterranei dove incontra un altro
fuggitivo, il quale la aiuta a raggiungere l'abazia di San Nicola. Il giovane viene
però catturato e condannato a morte.
Prima di essere giustiziato, chiede di essere confessato e padre Jerome, il
confessore, si accorge da un segno sul petto del giovane, che il condannato è suo
figlio Theodore, nonché legittimo erede al titolo di conte della Falconara. Di lui
13
s'innamorano sia Matilda che Isabella.
Nel frattempo sopraggiunge anche il padre di Isabella, Federico, intenzionato a
riprendersi la figlia, mentre padre Jerome la difende dalle pretese di matrimonio
di Manfredi.
I due padri stipulano un accordo secondo il quale si concederanno a vicenda la
mano delle figlie, ma Manfredi, convinto che la donna vista ai piedi della tomba
di Alfonso il Buono con Theodore sia Isabella, la pugnala, scoprendo troppo tardi
di aver invece ucciso la sua stessa figlia, Matilda.
Alla morte della fanciulla, il castello viene scosso da tuoni e fulmini e crolla;
sulle sue rovine si erge sovrastando la figura dello spirito di Alfonso il Buono, il
quale rivela che Theodore è l'erede legittimo del casato.
Il romanzo si conclude con le nozze tra Theodore e Isabella e con il ritiro di
Manfredi e sua moglie presso un convento, per espiare tutte le loro colpe.
Già in questo romanzo, Walpole introduce gli elementi caratteristici del
romanzo gotico, come l'interesse per l'estetica medievale; le apparizioni di
fantasmi, spiriti e del soprannaturale in genere; il fascino per la perversione e la
malvagità umana.
Il genere fantastico subì un forte arricchimento in Francia, nel periodo
prerivoluzionario, per poi raggiungere il suo punto di massimo equilibrio in
Germania: esponenti di spicco del genere sono, ad esempio, Hoffmann e Gautier.
Todorov inizia il suo tentativo di definizione del genere prendendo in
esame l'opera Il Diavolo Innamorato di Cazotte. Alvaro, il protagonista, vive per
diverso tempo con uno spirito di genere femminile che lui considera maligno: il
diavolo stesso o qualcuno dei suoi adepti.
La natura della comparsa di tale spirito sembrerebbe avallare questa teoria, ma
allo stesso tempo i suoi atteggiamenti e le ferite che le sono state impresse
parrebbero dimostrare che si tratti semplicemente di una donna.
Quando Alvaro le chiede della sua provenienza, lo spirito, Biondetta, risponde
14
“sono una silfide d'origine, e tra di esse una delle più importanti
4
”. Il protagonista allora si
chiede se le Silfidi esistano realmente o se sia il caso di dubitare di ciò che vede e
sente: “Tutto questo mi ha l'aria di un sogno, ma che altro è la vita umana? I miei sogni sono
soltanto più straordinari di altri; ecco tutto (…) Dov'è il possibile? E dove l'impossibile?”
A questo punto Alvaro esita e in questo modo trascina nel dubbio anche il
lettore, che non riesce a capire se ciò che il protagonista vive sia la realtà oppure
un'illusione, quasi un sogno.
Più avanti nella storia Alvaro farà l'amore con Biondetta, nonostante la creda uno
spirito maligno: anche in questo caso si domanda se l'accaduto corrisponda al
vero oppure ad un sogno.
“Ch'io stia dormendo?” mi chiedo; “O forse dormivo prima? Che io sia abbastanza fortunato
perché tutto ciò non sia stato che un sogno
5
”.
E' a questo punto che, secondo Todorov, si penetra nel campo del
fantastico. In un mondo che è indubbiamente il nostro, quello conosciuto e di cui
sappiamo tutte le regole, si verifica un fatto o un avvenimento che non è possibile
spiegare con le leggi conosciute dall'uomo. Le soluzioni possibili a questo punto
sono due: o l'avvenimento è realmente accaduto oppure si tratta di un'illusione
dei sensi.
Per Todorov, il fantastico si esprime nell'esitazione prima di compiere una scelta
in uno o l'altro senso:
Il fantastico occupa il lasso di tempo di questa incertezza; non appena si è scelta
l'una o l'altra risposta, si abbandona la sfera del fantastico per entrare in quella di
un genere simile, lo strano o il meraviglioso. Il fantastico è l'esitazione provata da
un essere il quale conosce soltanto le leggi naturali, di fronte a un avvenimento
apparentemente soprannaturale.
6
4
J. Cazotte, Il Diavolo Innamorato, Firenze, Sansoni, 1954, p.49
5
J. Cazotte, Il Diavolo Innamorato, Firenze, Sansoni, 1954, p.51
6
T. Todorov, La letteratura fantastica, Milano,Garzanti Elefanti, 2000, pag.28
15
Todorov si rifà a definizioni sul genere precedenti, risalenti già alla fine
dell'Ottocento. Vladimir Soloviov diceva:
Nel vero fantastico si conserva sempre la possibilità esteriore e formale di una
spiegazione semplice dei fenomeni, ma si tratta di una spiegazione del tutto priva
di probabilità interna.
7
Definizione simile giunge dall'autore inglese Montague Rhodes James:
Talora è necessario avere una via d'uscita per una spiegazione naturale, ma dovrei
aggiungere che questa porta sia abbastanza stretta perché non ci si ne possa servire
8
Todorov prosegue poi la sua analisi storica della definizione del genere
fantastico prendendo in esame una terza definizione, nella quale riscontra una
sottile differenza rispetto alle due citate precedentemente.
Il protagonista sente continuamente e distintamente la contraddizione tra i due
mondi, quello reale e quello fantastico e lui stesso è stupito davanti alle cose
straordinarie che lo circondano.
9
La differenza sta nel fatto che, nella terza definizione presa in esame,
viene introdotto un tema non trattato precedentemente: chi esita all'interno della
storia?
Secondo l'opinione del critico, Il Diavolo Innamorato non costituisce materia
sufficiente per sviscerare tale argomento, così decide di prendere in esame Il
Manoscritto Trovato a Saragozza di Jan Potocki.
In quest'opera, il protagonista, Alfonso Van Wonden, attraversa le montagne della
Sierra Morena, in compagnia del suo domestico e di una guida.
Improvvisamente, la sua guida, Moschito, scompare, seguito poco dopo dal
7
B. Tomachevski, “Thématique”, in Théorie de la littérature, Paris, Seuil, 1965, p.70
8
M.R.James, “Introduction”, in V .H. Collins (ed.), Ghosts and Marvels, Oxford, Oxford University
Press, 1924, pp. VI-VII
9
T. Todorov, La letteratura fantastica, Milano,Garzanti Elefanti, 2000, p.28
16
domestico, Lopez. Gli abitanti della zona affermano che la regione è infestata
dagli spiriti di due banditi, impiccati di recente.
Alfonso giunge ad una locanda per trascorrervi la notte, ma, al primo tocco di
mezzanotte, una bella donna di colore, seminuda, entra nella sua camera e lo
invita a seguirlo. Lo conduce in una stanza sotterranea dove lo attendono due
bellissime fanciulle, anch'esse seminude, che gli offrono da mangiare e da bere.
Da questo momento in poi iniziano i dubbi del protagonista: «non sapevo più se
fossi con delle donne oppure con degli insidiosi succubi
10
».
Le due donne rivelano poi ad Alfonso di essere le sue cugine e gli
raccontano la propria vita. Tuttavia, al canto del gallo, il racconto s'interrompe ed
Alfonso ricorda un'antica credenza secondo la quale il potere degli spiriti dura
solo dalla mezzanotte all'alba.
Finora, quanto raccontato non fa pensare a poteri soprannaturali, ma a
strane coincidenze del tutto possibili nel mondo ordinario.
Più significativo è il passo successivo: Alfonso viene raggiunto dalle due donne
nella sua camera, ma al mattino successivo si ritrova non nel suo letto, ma
addirittura fuori dalla stessa locanda, «(...) ero sdraiato sotto la forca di Los
Hermanos. I cadaveri dei due fratelli di Zoto non erano appesi, ma coricati
accanto a me
11
».
Troviamo qui il primo avvenimento soprannaturale: due belle fanciulle
trasformate in due cadaveri.
Tuttavia Alfonso non è ancora convinto dell'esistenza del soprannaturale (fattore
che avrebbe estinto ogni dubbio e quindi l'elemento fantastico); l'esitazione e il
dubbio prendono il sopravvento quando, in un'altra notte passata con le cugine, le
due donne promettono di liberarsi dalla cintura di castità a patto che Alfonso, a
sua volta, si tolga la reliquia religiosa che porta al collo. La mattina dopo, il
10
J.Potocky, Manoscritto trovato a Saragozza, Milano, Adelphi, 1965, p.17
11
J.Potocky, Manoscritto trovato a Saragozza, Milano, Adelphi, 1965, p.27
17