5
Introduzione
L'acqua è la terza industria mondiale dopo il petrolio e
l'elettricità. L'acqua potabile, e gli impianti sanitari sono dei beni
indispensabili ad ogni Uomo. L'aumento della popolazione mondiale,
e il fatto che milioni di persone non hanno accesso a tali servizi,
rende sempre più pesante la questione dell'acqua sul piano
mondiale.
Inoltre, l'acqua è anche utile all'industria, all'agricoltura, e
quindi allo sviluppo economico, ciò che la rende sempre più
preziosa. Questo lato economico riveste sempre più importanza, a
scapito del lato umanistico.
La tensione internazionale riguardante questi temi va
aumentando, a tal punto che, nel 1995, Ismail Serageldin, allora
vicepresidente della Banca Mondiale dichiarò che “Se le guerre del
Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del
Ventunesimo avranno come oggetto il contendimento l’acqua”,
espressione ricordata da Vandana Shiva in un libro di cui il titolo
parla da sé: “Le Guerre dell’ Acqua”
1
. Per mantenere la pace,
bisognerebbe pertanto trovare una soluzione a livello globale.
Cercheremo quindi di capire: in quale modo la comunità
internazionale gestisce la questione sempre più cruciale dell'acqua?
In una prima parte, esamineremo l'evoluzione del diritto
internazionale nei confronti dell'acqua, osservando i progressi fatti
dalla comunità internazionale di trattato in convenzione sulla via del
1
V . Shiva, Le Guerre dell’Acqua, Feltrinelli, Milano 2003, p.9
6
riconoscimento dell’acqua come diritto umano. Per questo,
ricorreremo a tante convenzioni internazionali. A quel punto,
vedremo che strategia la Banca Mondiale ha prescritto agli Stati
nello scopo di raggiungere un maggior accesso all’acqua e quanto
essa è stata controversa, grazie ad articoli e tratti di libri
sull’argomento. Nella seconda parte, analizzeremo un caso di
controversia internazionale riguardante la gestione dell'acqua con il
testo di una sentenza dell’ICSID che ha opposto l’ Argentina e delle
multinazionali dell’acqua.
7
Prima parte: l'evoluzione del diritto internazionale verso
una più grande vigilanza nei confronti di un bene sempre più
prezioso
1. Verso un diritto umano all'acqua?
Dalla fine della seconda guerra mondiale, si assiste al moltiplicarsi
delle norme convenzionali che impegnano gli Stati a tutelare i diritti
fondamentali dell’uomo
2
. Però per molto tempo il Diritto Internazionale è
rimasto muto nei confronti dell’acqua.
1. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed il Patto delle
Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 ed il Patto
delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali del 1966 non
contengono proprio il termine acqua. Non si può quindi affermare che
riconoscano un diritto ad essa. Comunque, nell’articolo 25 della
Dichiarazione
3
e negli articoli 11 e 12 del Patto
4
, le Nazioni Unite
riconobbero ad ogni persona umana il diritto ad un livello di vita che
2
B. Conforti, Diritto Internazionale, VIII, Editoriale Scientifica, Napoli 2010, p22
3
Art.25 DUDU: “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la
salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo
all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali
necessari. (…)”
4
Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali, 1966,
Art. 11
1. Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo ad un livello di
vita adeguato per sé e per la propria famiglia, che includa un’alimentazione, un vestiario,
ed un alloggio adeguati,(…).
Art. 12
1. Gli Stati parti del presente Patto riconoscono il diritto di ogni individuo a godere delle
migliori condizioni di salute fisica e mentale che sia in grado di conseguire.
2. (…) b) il miglioramento di tutti gli aspetti dell’igiene ambientale e industriale;(…)
8
permetta di vivere in buona salute, grazie tra l’altro ad un’alimentazione
adeguata, che dovrebbe essere distribuita in modo equo e ad un igiene
ambientale sufficiente. Non è negabile che senza acqua, non c’è livello di
vita sufficiente, non c’è buona salute e adeguata alimentazione. Però, il
fatto che non sia proprio presente la parola acqua non va nel senso che sia
riconosciuto un diritto umano ad essa. All’epoca, affermare che la
Dichiarazione Universale dei Diritti umani ed il secondo Patto delle Nazioni
Unite consacrassero un diritto all’acqua, sarebbe stato quindi prova di
un’interpretazione estensiva. È vero che, alla loro epoca, la questione
dell’acqua non sembrava ancora primordiale ed urgente.
2. La carta dell’acqua del Consiglio di Europa
Il primo testo internazionale ufficiale riconoscendo un valore
fondamentale all’acqua fu adottato a livello regionale, nell’ambito del
Consiglio di Europa
5
nel 1968, con la Carta dell’ Acqua. Questa da’
indicazioni sulla tutela di questa risorsa preziosa affermando undici
principi
6
semplici ed essenziali, tra cui quello che non vi sia vita senza
acqua, identificando essa come patrimonio comune il cui valore deve
essere ammesso da tutti e che in quanto tale richieda una mera
cooperazione internazionale. Qui non c’è dubbio sull’importanza
accordata all’acqua, però questa Carta ha un rilievo solo regionale,
europeo, ed in una regione in cui il problema dell’accesso non è al
massimo della sua serietà.
5
Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo, raggruppa oggi 47 Stati membri. Istituito il
5 maggio 1949 da 10 Stati fondatori, il Consiglio d’Europa ha come obiettivo quello di
favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa, nel rispetto
della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo e di altri testi di riferimento relativi alla
tutela dell’individuo. (http://www.coe.int/aboutcoe/index.asp?Lang=it)
6
Carta dell’Acqua, 1968 : “Non c'è vita senz'acqua.(…) L'acqua è patrimonio comune il
cui valore deve essere riconosciuto da tutti.(…)L'acqua non ha frontiere, è una risorsa
comune che necessita di cooperazione internazionale.”
9
3. La conferenza delle Nazioni Unite sull’ Acqua
A livello globale, la comunità internazionale riconobbe
ufficialmente tale preoccupazione per la prima volta in occasione della
Conferenza delle Nazioni Unite sull’ Acqua del 1977
7
. Infatti, i partecipanti
ammisero che per migliorare le condizioni economiche e sociali
dell’Umanità, era fondamentale un adeguamento dell’amministrazione
delle risorse dell’acqua, ai livelli nazionale, regionale ed internazionale.
Senza quello, affermarono, sarebbe impossibile promuovere dignità
umana e felicità e garantire un migliore tenore di vita.
Tre anni dopo, l’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite dichiarò
Decennio Internazionale dell’ Acqua Potabile e dei Servizi Igienici il periodo
dal 1981 al 1990, durante il quale si sarebbe dovuto raggiungere l’accesso
universale ad acqua pulita e a servizi igienici nei Paesi in via di sviluppo,
obbiettivo troppo ambizioso, che fino a oggi non è mai stato avvicinato.
Comunque quest’iniziativa mostra che l’acqua era già una preoccupazione
importante della Comunità Internazionale.
4. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, il problema dell’accesso
all’acqua venne evocato più precisamente. Infatti, nel Settembre 2000 fu
firmata da 191 Capi di Stato e di Governo la Dichiarazione del Millennio,
mero patto a livello planetario fra Paesi ricchi e Paesi poveri, fondato sul
7
Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua, 1977“The United nations Water conference,
Realizing that the accelerated development and orderly administration of water resources
constitute a key factor in efforts to improve the economic and social conditions of
mankind, especially in the developing countries, and that it will not be possible to ensure
a better quality of life and promote human dignity and happiness unless specific and
concerted action is taken to find solutions and to apply them at the national, regional and
international levels”
10
reciproco impegno a fare ciò che è necessario per costruire un mondo più
sicuro, più prospero e più equo per tutti. Questa Dichiarazione è stata un
punto di sintesi di numerosi incontri e confronti planetari dal 1972,
promossi dalle Nazioni Unite. Da questa Dichiarazione sono nati otto
obiettivi da raggiungere entro il 2015
8
. Nel settimo obbiettivo di cui il
titolo è “assicurare la sostenibilità ambientale”, il problema dell’acqua
venne citato precisamente. Infatti, l’intera Comunità Internazionale
s’impegna a cercare di raggiungere l’obiettivo di allargare l’accesso
all’acqua potabile e agli impianti igienici di base, dimezzando la
percentuale di quelli che soffrono della loro assenza in quindici anni. Qui si
riconosce il problema come fondamentale, comunque, non viene
affermato un vero e proprio diritto all’acqua.
5. Il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg
Questo obbiettivo è Stato riaffermato durante il Summit mondiale
sullo Sviluppo Sostenibile tenutosi a Johannesburg nel 2002, a cui hanno
partecipato i capi di Stato e di Governo di 191 Paesi, numerosi rappresen-
tanti di enti locali e oltre 700 organizzazioni non governative
9
. Da
quest’incontro mondiale è sorto un documento finale (Risoluzione
A/CONF. 199/20, adottata il 4 settembre 2002), composto da un Piano di
azione sullo sviluppo sostenibile e di una Dichiarazione Politica dove i par-
tecipanti hanno ribadito il loro impegno a conseguire uno sviluppo soste-
nibile, e nella quale è questione di acqua, ma anche di risanamento delle
acque, di energia, di salute, di sicurezza alimentare e di protezione della
8
http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/
9
http://www.ambientediritto.it/dottrina/Diritto%20internazionale%20ambiente/Origine_ev
oluzione_diritto_internazionale_ambientale.htm
11
biodiversità, in quanti bisogni fondamentali il cui accesso dovrebbe essere
accresciuto velocemente
10
.
6. La quindicesima Osservazione del Comitato dei diritti economici,
sociali e culturali
Nel 2003, il Comitato dei diritti economici, sociali e culturali rico-
nobbe chiaramente nella sua quindicesima Osservazione Generale
11
il di-
ritto all’acqua, in quanto elemento implicito ma essenziale contenuto nei
due articoli sopracitati del Patto delle Nazioni Unite sui diritti economici,
sociali e culturali. In questo modo, impone alle Nazioni Unite di tutelarlo
nello stesso modo che tutti gli altri, e da a tutte le parti al Patto delle ob-
bligazioni immediate, come quella di garantirne l’esercizio senza discrimi-
nazione e quella di agire per assicurare l’applicazione massima dei detti
articoli del testo. Ogni misura involutiva è vietata da questa dichiarazione.
L’osservazione contiene tra l’atro una serie di obbligazioni, ma anche di
casi di illeciti, e elenca le organizzazioni internazionali che devono collabo-
rare con gli Stati nello scopo di raggiungere un maggior rispetto del diritto
all’acqua.
7. Il decennio internazionale per l’azione acqua per la vita
Dei passi in avanti si verificarono all’inizio del Decennio tra il 2005
ed il 2015, dichiarato “decennio internazionale per l’azione acqua per la
vita”
12
. Nelle sue decisioni 2/104
13
del Novembre 2006, e 6/8
14
del Set-
10
« Les chefs d'Etat et de gouvernement (...) se disent heureux que le Sommet de
Johannesburg se soit concentré sur l'indivisibilité de la dignité humaine et se déclarent
déterminés (...) à accroître rapidement l'accès aux besoins fondamentaux que sont l'eau,
l'assainissement, l'énergie, la santé, la sécurité alimentaire et la protection de la
biodiversité. »
11
http://cetim.ch/fr/documents/codesc-15-fra.pdf
12
Risoluzione dell’assemblea generale del 23 dic. 2003, 58/217.